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Brividi a specchio

By 30 Novembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi guardo allo specchio: sarò all’altezza? Il mio corpo, la mia mente, i miei sensi, riusciranno a soddisfare ogni desiderio del mio signore? Perché, fra tutte le donne che avrebbe potuto avere, ha scelto proprio me? Una che sta scoprendo questo mondo per la prima volta, che nulla sa, nulla conosce e all’obbedienza non &egrave avvezza.
Ecco a cosa penso mentre mi preparo con cura. Una doccia bollente, in cui l’acqua ha accarezzato il mio corpo in ogni andito nascosto. Ha lavato la testa, lasciando un buon profumo di camomilla; &egrave scivolata sulle spalle e sui seni, lasciandoli turgidi e desiderosi di essere toccati. Lungo la pancia, i fianchi, le cosce, che fremono di desiderio. Il mio signore sta arrivando e io desidero la sua presenza. Cosa succederà questa sera? Il mio corpo &egrave cosparso di una buona e fresca crema: ammetto di avere indugiato sulla mia intimità, lasciandomi avvampare all’idea che potrebbero essere le dita delle sue mani a frugare dentro di me. Ho giocato con il mio indice e con il mio pollice, lasciandoli entrare dentro di me a più riprese. Complice l’acqua e la mia crescente eccitazione, avrei potuto esplodere in un orgasmo solitario e desiderato.
Ma ho aspettato. Voglio concedere i miei gemiti solo al mio signore, se riterrà opportuno premiarmi in questo modo. Eppure’ Eppure non posso non avvicinare nuovamente la punta delle mie mani al mio clitoride’ E’ gonfio, desideroso, carico di umori e di profumi. Divarico appena le gambe: non so quanto ancora potrò resistere.
Il campanello suona: il mio signore &egrave arrivato. Non faccio a tempo a lavarmi le mani, lui detesta aspettare. Lo accolgo in questo modo, con una sottoveste nera che poco lascia all’immaginazione. Mi guarda: i suoi occhi mi spogliano e mi fanno fremere di desiderio. Senza dire una parola riesce a conquistare i miei sensi, a farli suoi definitivamente. Chiedimi tutto quello che vuoi, mio signore, e io sarò per te il tuo compiacimento ed il tuo orgoglio. Continua a non parlare, ma mi guarda. E’ molto vicino al mio corpo: così pericolosamente vicino che posso sentire la sua eccitazione. Provo ad avvicinare una mano ma lui me la blocca all’istante. ‘Questa notte voglio farti un regalo’.
La sua voce &egrave così ferma e sicura che io non posso non abbandonarmi a lei: tenendo saldo il mio polso destro mi fa girare e mi conduce in camera da letto. La camera &egrave in penombra: una sedia nell’angolo, il grande letto al centro della stanza. Siamo uno di fronte all’altra: i miei occhi bassi, le mie gambe divaricate. Portando la mia mano alle labbra la bacia e introduce due dita, pollice e indice, fra le sue labbra. Le succhia avidamente, mentre con l’altra mano tira su il mio mento. Desidera che io lo guardi negli occhi. E’ uno sguardo che riesco a sostenere con molta difficoltà, perché pieno di troppe cose che ancora non so gestire con precisione. Avvicina le sue labbra alle mie e io vorrei svenire tra le sue braccia’ Desidero così tanto sentire la sua bocca su di me che il solo pensiero mi eccita alla follia.
‘Questa mano sa del tuo sapore. Non ti avevo ordinato di masturbarti, mi sembra.’. Io non so che cosa dire. Sono come paralizzata e temo che la sua punizione sarà troppo forte per il mio desiderio. ‘Molto bene. Visto che qualcuna qui &egrave molto eccitata, le concederò di venire’. Io quasi non credo alle mie orecchie’ Non doveva essere una punizione? Ci guardiamo per un tempo che sembra infinito, fino a quando il mio signore non decide di accomodarsi sulla sedia nell’angolo.
Si siede e allarga le gambe. Non mi chiede di avvicinarmi. ‘Adesso ti masturberai. Davanti a me. Con lentezza, così che io possa vedere bene tutto quello che fai, quali punti del tuo corpo toccherai. Voglio che tu parli, che mi dici che cosa provi, che cosa senti, che cosa desideri. Avanti, lo sai che non mi piace aspettare’.
E’ una cosa che non ho mai fatto, masturbarmi davanti a qualcuno. Ma l’idea di farlo per il mio signore mi eccita, mi turba, mi sconvolge e amplifica i miei sensi. Così, una spallina alla volta, lascio cadere a terra la mia sottoveste nera, rimanendo completamente nuda. Mi avvicino al letto e mi ci siedo sopra: le coperte fresche provocano un brivido lungo tutta la mia schiena. Voglio essere la sua musa, la sua attrice, voglio eccitarlo e donargli un meraviglioso spettacolo di me.
Lascio che la mia mano corra lungo il mio petto fino a raggiungere il seno destro: torco un capezzolo, lo stringo, lo sfioro, fino a che non diventa dritto e molto sensibile. Lo stesso trattamento &egrave destinato all’altro, la cui reazione &egrave immediata. Non ho il coraggio di guardare negli occhi il mio signore e lui se ne accorge: ‘guardami’, mi ordina, ed &egrave la cosa più difficile che io possa fare. Lui lo sa e gode per questo. ‘Dimmi cosa vuoi’, prosegue.
‘Voglio sentire le mie mani che si muovono su di me. Voglio sentire le labbra dischiudersi e accogliere le mie dita, immaginando che sia la tua lingua a muoversi qui dentro di me’. Così dicendo lascio scendere la mano destra fra le mie cosce, che divarico per bene, affinché il mio signore possa vedere bene ogni cosa. Un gemito esce dalle mie labbra ‘oh mio Dio’.’. Non so se mi ecciti di più il piacere che sto provando o il fatto che il mio signore stia godendo di questo spettacolo. Le mie dita scivolano sulle mie labbra grondanti di umori: seguono la linea, sfiorando la rada peluria che la ricopre. Si addentrano nelle piccole labbra, più sottili ma vibranti. Lentamente scivolano su e giù, mentre inarco la schiena per l’immenso piacere. Non riesco ad articolare parola: solo gemiti, sospiri. La mia mano scorre su di me, fino a che non lascio entrare due dita dentro di me. Non c’&egrave nessun attrito, nessun dolore, solo un immenso godimento. Ma non &egrave quello il punto esatto che mi fa andare via di testa. ‘Mio signore’. Immagino che sia tu a farlo’ Che sia la tua mano e la tua bocca a fare questo’ Sentirti dentro di me, muoverti, scoprirmi’ Non fermarti” Non riesco a resistere ancora a lungo, e così vado a sfiorare quel punto, nella parte superiore, proprio al di sopra del clitoride, che mi fa perdere i sensi. Noncurante del resto spalanco le cosce e mostro al mio signore la mia intimità in tutto il suo splendore: umida di umore, gonfia di desiderio. Mi bastano pochi colpi nel punto al di sopra del clitoride per esplodere in un orgasmo senza precedenti. Oscuro e potente, sconosciuto e improvviso scuote il mio corpo a lungo. I miei occhi fissi nei suoi: voglio che veda quanto &egrave in grado di portarmi oltre ogni limite. Mostrarmi così, totalmente vulnerabile e scoperta, femmina e donna travalica ogni possibile comprensione.
Il mio signore si alza in un secondo dalla sua postazione, si avvicina alla mia mano grondante e la porta alla mia bocca: ‘ecco il tuo nettare. Succhialo tutto. Pulisci bene la tua mano, perché adesso tocca a me’.’

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