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Racconti Erotici Etero

Brondi

By 8 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

BRONDI

Lo ricordate lo spot pubblicitario ”.gonna corta e tacchi alti.
Bene, con qualche piccolo ritocco’. più speziato rispetto a quel tecnico malandrino è proprio quello che vi voglio raccontare.
Mi presento sono Jobeck e dopo aver letto alcuni dei vostri ho deciso di raccontarvi qualcosa di me e che solo pochi amici già conoscono.
Poco più che trentenne, capo villaggio in una struttura turistica lombarda, fisico sportivo,single, aria da bello e dannato, sguardo fascinoso e rapito da ogni donna che suscitasse il mio interesse.
Sempre al centro dell’attenzione per il ruolo che rivestivo, sempre invitato con piacere per i miei modi galanti ,gentili e simpatici a cene, feste e festicciole.
Ed è proprio di una cena che vi racconto.
Alberto o meglio ‘scintilla’ come era conosciuto da tutti mi chiama un venerdi mattina.
Titolare di un grande centro elettrauto (da cui il soprannome) 3 mogli 5 figli cinquantenne, amante delle belle donne e di quasi tutti i vizi che esistano’mi dice’Ti terun stasira egni nsu de per mi ( senza la moglie in corso) che n’fa un po de casott.
Pieno inverno il Villaggio si animava solo il fine settimana per la vicinanza degli impianti di risalita.
Cominciano ad arrivare gli invitati, coppie di brianzoli benestanti più o meno cinquantenni, le mogli tutte vestite da gara in modo sexy e provocante, li conoscevo più o meno tutti, dei libidinosi che si cornificavano l’uno con l’altro e che volentieri acconsentivano che le loro mogli mi ronzassero intorno con le loro mise da troione e le loro battutine sempre a doppio senso ..o meglio ad un solo senso.
Per degli imprevisti non posso andare con loro al ristorante e ci lasciamo per il dopo cena nell’appartamento di scintilla.
Non avevo interessi particolari,ma era indubbiamente piacevole giochicchiare con quelle troione disinibite dall’alcol mentre gli uomini giocavano come al solito a carte fino al mattino. Nel dopo cena usualmente c’era anche abbondanza di ‘pimpirimpina’ come la chiamava scintilla, e il loro tasso di libidine saliva a dismisura, mi palpeggiavano furtivamente e esplicitamente avevo proposte di tutti i generi, stavo volentieri al gioco senza comunque mai prestarmi alla conclusione avendo in quel periodo diverse scelte migliori.
Ma quella sera c’era una novità ,una nuova coppia , piu’ giovane delle altre, entrambi della mia età, lui dirigente di una industria brianzola, lei attuale moglie ed ex sua segretaria. Dopo convenevoli e presentazioni, il copione si ripete, sui tavoli carte e pimpirimpina. Io sul divano con intorno le mogli e i mariti intorno ad un tavolo già tutti presi dal gioco. Solo Chiara la nuova arrivata era dietro al tavolo alle spalle del marito e seguiva il gioco e ogni tanto approfittava di ciò che era sui ‘tavoli’.
Non sono mai stato un puritano e rapidamente mi portai alla pari del loro tasso alcolico scimmiottando con le porcone. Con il passare del tempo vedevo Chiara cosi si chiamava la nuova venuta che mi guardava sempre con più insistenza, prima sottocchi e poi più sfacciatamente fisso negli occhi con dei sorrisetti ammiccanti.
Chiara era spettacolare, alta circa 1,70, carnagione bianchissima capelli corvini lunghi e lisci, mini attillata e corpetto trasparente nero , calze velate, tacchi a spillo, labbra rosse e carnose. Non le avevo dato molta attenzione, sia per il fatto che non si era praticamente mossa dalle spalle del marito, interessata al gioco, sia perché volutamente cercavo di essere indifferente.
Notavo comunque che con alcol e pimpirimpina (che non disdegnava affatto) il suo sguardo era cambiato, sprizzava sesso da tutti i pori, mi guardava e con indifferenza si passava la mano nei capelli, si accarezzava le gambe, si aggiustava il reggiseno, si strofinava una gamba con l’altra, si alzava e appoggiandosi alle spalle del marito mi mostrava il suo culetto perfetto e allungandosi ogni tanto un po’ più del dovuto per farmi notare che aveva le autoreggenti.
Sino alle quattro del mattino non ci eravamo scambiati che qualche parola.
Fuori aveva cominciato a nevicare, e tutti decisero di non ritornare a casa e diedi loro le chiavi degli appartamenti che avevo liberi.
Non c’erano abbastanza appartamenti per tutti e Alberto si offri di ospitare Chiara e il marito sul divano letto, ma decisero con mio rammarico di tornare a casa, speravo infatti che rimanendo,il giorno seguente avrei potuto provare ad approfondire quella conoscenza.
Io e scintilla gli accompagnammo al parcheggio e proprio nell’avvicinarci alla loro auto mi venne una idea geniale. Avevo l’unico bungalow con due stanze da letto, spiegai che non mi avrebbero dato alcun fastidio e che c’era abbastanza privacy per entrambi tranne per il fatto che se fosse servito il bagno si doveva passare attraverso la mia stanza, ma che vista l’ora da li a poco sarebbe cominciata la mia giornata lavorativa e sarebbero potuti restare a letto quanto volessero.
La nevicata aumentava e dopo uno sguardo tra loro accettarono.
Li accompagnai a casa mia, diedi loro la mia camera da letto con il letto matrimoniale e mi trattenni con Alberto riaccompagnandolo al suo bungalow per consentire loro di usufruire del bagno senza essere tra i piedi.
Tornai di corsa e li trovai già a letto, avevano lasciato la porta della camera aperta e vidi che lui si era sistemato a destra già rannicchiato di spalle e lei a sinistra vicino alla porta, socchiusi la porta, mi spogliai facendo attenzione di farmi vedere dallo spiraglio della loro porta, una sciacquata ai denti e sul lettino.
Ero a causa della pimpirimpina completamente sveglio ma con gli occhi chiusi fantasticando su quel tocco di figa che era nel mio letto a due metri da me.
Di solito quella roba inibiva la mia eccitazione corporea ma sconvolgeva la mia mente con colorate fantasie, ma quella notte avevo il cazzo duro dritto sopra l’ombellico e di dormire non se parlava. Continuavo a stare li’ occhi chiusi, cazzo in tiro e le orecchie pronte a cogliere il minimo sospiro.
Ma ad un certo punto, non so dopo quanto tempo”..mi sento baciare sulle labbra!!
Era Lei, in reggiseno e slip chinata su di me che mi sorrideva e che appena spalancati gli occhi con il dito sulle labbra mi fece cenno di tacere.
Scambiammo qualche bacio, poi all’improvviso si stacco da me, mi mise un biglietto in mano con il suo numero di cellulare e si infilò nel bagno.
Attesi solo qualche istante per ascoltare se provenissero altri rumori dalla stanza, cosciente che anche lui a causa della serata non dormiva appieno.
Niente, mi alzai di scatto ed ero già in bagno.
La trovo appoggiata con il culo e le braccia al lavandino in reggiseno, slip e tacchi a spillo con le gambe divaricate con uno sguardo misto tra la paura e l’eccitazione.
Le nostre mani, le nostre lingue in un attimo furono dappertutto, le scostai il reggiseno scoprendogli quelle tette fantastiche che fino a poco prima avevo solamente immaginato, dure, con i capezzoli all’insù, la feci girare verso lo specchio e mentre le mordevo il collo le misi la mano tra le gambe strusciando da dietro il mio cazzo sempre più duro.
Era fradicia, aveva gli slip completamente bagnati, li scostai, le allargai le labbra della fica e cominciai a smanacciare quel ben di dio.
Le tolsi le dita dalla fica e guardandola nello specchio assaggiai quel nettare succhiandomi le dita, era in trance, ansimava rumorosamente le misi una mano sulla bocca. Forse quel gesto la riportò alla realtà, mi scostò, mi baciò sulle labbra e scappo via in camera da letto.
Ero inebetito, alcol, pimpirimpina, quel profumo di fica che continuavo ad annusare sulle dita ,il cazzo che ora mi faceva quasi male.
Torno al lettino ma dormire, era praticamente impossibile, dopo qualche minuto mentre pensavo già di farmi una sega, decido di rischiare e di rendere ancora più eccitante la nottata.
Scivolo dal letto e letteralmente striscio a terra come un marine fino nell’altra camera ai piedi del letto, non so se mi pulsava più il cuore o il cazzo in quei momenti, mi sistemo a terra parallelo a lei che stava sul letto e da sotto infilo una mano sotto le coperte. Immediatamente mi afferra la mano si affaccia di lato e incredula e sorridente si gira di fianco verso di me e spalle al marito. Si era tolta gli slip e sicuramente si stava masturbando anche lei, mi fa largo per poter infilare le mani tra le cosce, era un lago di umori comincio con i limiti dei movimenti che potevo a sgrillettarla ma dopo poco, forse per la agibilità troppo limitata che la eccitava solo di più senza poter venire ,chiude le gambe e mi ferma. Ora è la sua mano che scende giù dal letto, cerca il mio cazzo ma non ci arriva, mi giro lentamente al contrario sempre per non far rumore e comincia a farmi una delle seghe più belle della mia vita, avevo il braccio sulla bocca per non far rumore e solo il giorno dopo mi sono accorto che mi ero morso con forza tanto da avere un segno tipo orologio che nelle prime ore del mattino continuavo ad ammirare come se fosse il più prezioso dei gioielli.
Ma a questo punto vi chiederete e Brondi?
La chiamo il lunedì successivo e le chiedo quando ci potessimo vedere, si incazza perché l’ho chiamata dopo due giorni, ma alla fine mi dice ‘.quando vuoi anche subito. La saluto e mi raccomando : gonna corta e tacchi alti.

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