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Racconti Erotici Etero

Buon Compleanno

By 20 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Oh mio zio! Mi precipito verso il forno, prendo di corsa la presina e apro lo sportello con quella convinzione illogica di limitare i danni proporzionalmente a quanto più velocemente riesco a tirare fuori la torta. Sono riuscita a bruciarla! Non mi è mai uscita male una torta in vita mia e pur non essendo una sostenitrice del ‘mai’ o del ‘sempre’ proprio oggi dovevo cominciare a dare loro qualche sfumatura?!? Gli occhi mi si gonfiano di lacrime spinte dal nervoso..è il suo compleanno e non avrà la torta stasera??? A un tratto sento il rumore metallico delle chiavi nella toppa..passano cinque secondi di panico puro, non riesco a decidere cosa fare per prima cosa: pulire ogni traccia di quella specie di cena sperando così di salvarmi almeno la faccia, darmi una sistemata, aprire o defenestrarmi.
Corro verso la porta. ‘ Amooore, ti prego non entrare!!!
‘ Perché? ‘ la sua chiave si ferma dentro la serratura.
‘ Ehm..non sono pronta!
‘ Ma dai, piantala! – Ultimo giro di chiave e me lo ritrovo davanti, bello come sempre. Gli butto le braccia al collo facendo attenzione a non sporcargli la giacca e lo bacio frettolosamente, volendo rimediare almeno con la pasta. Faccio per correre verso la cucina e lui mi trattiene prendendomi un polso, mi tira a sé e mi dà un bacio, lento, dolce… di quelli che mi fanno perdere il contatto con la realtà. Mi scosta i capelli da un lato ‘ Ti dona la farina sul viso. ‘ E in due secondi vengo catapultata in quella dimensione fatta di viso e vestito sporchi, ansia e consapevolezza di non saper cucinare.
‘ Amore, sono un disastro! Non ho ancora calato la pasta e ho bruciato il dolce… Ci tenevo davvero a farti trovare qualcosa di buono, ma praticamente niente è ancora pronto! Ho deciso ti porto a cena fuori!
‘ Ma dai scusa, non c’è nessuna fretta… La pasta non ci mette tanto a cuocere e non posso credere che il dolce, al quale non rinuncio, sia completamente andato!
‘ Beh invece credici… Vieni a vedere! ‘ Seguendo la puzza di bruciato lo trascino in cucina e gli indico con un dito la teglia con dentro quell’aborto di torta. ‘ E come se non bastasse ora la crema che ho preparato per la guarnizione dovrò buttarla!
Senza nemmeno aver finito la frase vedo il suo dito indice tuffarsi nella ciotola con dentro la crema, e portarselo alla bocca. ‘ uhmm! Che buona, ma cos’è?
‘ Crema chantilly, davvero è buona? Non ho avuto nemmeno il tempo di assaggiarla.
Faccio per prendere un cucchiaino dal cassetto delle posate ma lui mi anticipa rituffando lo stesso dito nella ciotola e avvicinandolo alla mia bocca. Prendo la sua mano tra le mie e schiudo le labbra, lecco leggermente la punta del suo dito e rimango due secondi con lo sguardo fisso sul muro pensando che avrei potuto mettere un po’ più di panna. ‘ Beh sì…è davvero buona, ma… ‘ mi muoiono le parole in gola guardando i suoi occhi. Conosco bene quello sguardo, malizia e passione fuse in un magnetico azzurro grigio. Mi lecco le labbra e le avvicino al suo dito ancora davanti al mio viso e ricoperto di crema. Lo assaggio ancora una volta con un piccolo colpo di lingua e poi lo mordo con le labbra per poi succhiarlo. ‘Ok, è davvero buona… ma potrebbe migliorare… ‘ E così dicendo lascio un’altra scia nella ciotola con un dito con il quale ricalco sulle sue labbra quel disegno dalla forma sensuale e lascio volutamente cadere un po’ di crema sul suo collo. Mi avvicino con il viso al suo e comincio a baciarlo prima dolcemente e poi sempre più avidamente per poi dedicarmi al suo collo. ‘ Avevo ragione… così è decisamente più buona. ‘ Le mie mani lanciano una sfida ai bottoni della sua giacca che facilmente si arrendono sotto la mia voglia di lui. Gli sfilo la giacca e il maglione in un vortice di passione mentre continuo a baciarlo. Sento una sua mano stingermi un seno e l’altra premere sulla mia schiena mentre il suo bacino preme contro il mio. Mi svincolo appena da lui tanto da riuscire a prendere la ciotola dalla quale mi rifornisco di quel dolce afrodisiaco che spargo con le dita sul suo petto e sui suoi addominali. Riprendo a baciarlo con più dolcezza. Sa cosa gli aspetta ma voglio farlo impazzire solo all’idea. Ritorno sul suo collo seguendo i suoi brividi di piacere per poi dirigermi verso l’incavo della clavicola. Comincio a scendere piano sullo sterno con la lingua avida della sua pelle e sui suoi pantaloni con le mani desiderose di dargli piacere. Gli accarezzo quell’enorme protuberanza mentre sono ancora ferma all’altezza dell’ombelico. Leccando, baciando e succhiando ormai inginocchiata davanti a lui, mi avvicino al bottone dei jeans che in un secondo si separa dall’asola tanto preme il suo pene. Abbasso i pantaloni e gli slip e mi trovo i ventun centimetri di quella meraviglia del suo fallo ad un palmo dal mio viso che cospargo di abbondante crema. Gli lancio uno sguardo lussurioso e mi preparo a godere del vero dolce della serata. Piccoli colpi di lingua alternati a baci sul glande che lentamente diventano sempre più profondi. Le mie labbra, bramanti, degustano l’intera asta quasi fosse un gelato in pericolo di sciogliersi, fino ad arrivare ai testicoli che solletico con la lingua e prendo in bocca succhiando leggermente. Ritorno sul glande sempre leccando la dolce asta al sapore di limone e panna, sento pulsare le vene e comincio a farlo entrare in bocca. Continuo a carezzarlo con la lingua per poi scendere sempre più in profondità. Lo sento respirare affannosamente mentre cerca di trattenere i miei capelli. Ad un tratto mi fa alzare e mi spinge contro il frigo, mi sfila il vestito e le mutandine e ricomincia a baciarmi con foga mentre mi alza una gamba e finalmente i nostri sessi sono a contatto. Sa quanto io ami essere presa in piedi e guardandomi negli occhi m’impala lì mentre un grido di dolore mi esce dalle labbra. Non mi sono mai abituata alle dimensioni del suo membro. Si ferma un istante per paura di avermi fatto male, dolce come sempre, ma nel mio sguardo non c’è nulla che possa chiedergli di fermarsi. La sua bocca non cessa di baciarmi il collo mentre le sue mani s’intrecciano alle mie e premono contro il frigo. Rapidamente, sotto il ritmo dei suoi colpi i miei gemiti cominciano a diventare sempre più di piacere. Non voglio che finisca e lui lo sa. Girandosi mi spinge contro il tavolo sul quale mi fa stendere accompagnando la mia nuca con una sua mano e continuando a baciarmi. ‘ ora tocca a me assaggiarne un po’. ‘ Mi spalma la crema sul seno, l’addome e il basso ventre. Rapide e lente leccate intervallate a baci mi fanno rabbrividire come se ogni contatto fosse una scarica elettrica. Ora tocca a me soffrire. Credo di impazzire sentendo il calore della sua bocca sulla mia pelle. Mi stringe i seni, mi morde i capezzoli leccando ogni residuo di crema, per poi scendere sulla pancia che si muove spasmodica dal piacere misto al solletico. Si mantiene sul monte di venere e poi continua a scendere sulla coscia destra. Impercettibilmente risale fino all’inguine, esita un po’ e un’altra scossa molto più forte mi entra sotto la pelle e si propaga fino al cervello quando la sua lingua tocca il mio clitoride. è abile, dolce e mi segue in ogni mio brivido e desiderio. Con l’indice si fa largo nella mia vagina dove non c’è in realtà molta resistenza dato il livello di eccitazione a cui mi ha portata. Inserisce anche il medio mentre con la lingua continuava quel sublime massaggio. ‘Ti voglio amore… ti voglio dentro! ‘ Lo vedo alzarsi e guardandolo negli occhi mi sento dolcemente riempita di tutto il suo amore. Con le gambe mi avvinghio a lui mentre mi tiene per i fianchi imponendo un ritmo via via sempre più crescente. Colpi profondi che arrivano a toccarmi l’anima mi uniscono a lui fino a diventare legati inscindibilmente quasi fossimo un unico corpo. Mi stringe un seno, mi bacia il collo, e i suoi occhi mi congelano il cervello. Lo sento gridare ‘ Amore vengo! Vengo!! ‘ e lì il calore di un orgasmo mi invade il corpo e la mente che ora sembrano fondersi in lui. Spasmi si susseguono nel mio ventre mentre si accascia su di me sussurrandomi il suo amore e aggiungendo ‘ Dovresti bruciarle più spesso le torte.’

Per te’buon compleanno.

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