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Racconti Erotici Etero

C.S.I.

By 4 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano ormai le cinque del pomeriggio quando Jack si apprestò ad eseguire la sua ultima autopsia.
Infilò il camice, prese un paio di guanti sterili e la mascherina e si incamminò per il lungo corridoio.
Entrò nella stanza e vide che sul tavolo di metallo il suo ‘ospite’ già lo aspettava.
Accese il registratore ‘Donna bianca, 20 anni. Altezza 1.73, peso 61kg. Ora del decesso: tra le 6 e le 7 ore fa, approssimativamente intorno alle 10 di questa mattina. Presenta lividi alla base del collo. Probabile causa della morte: asfissia per strangolamento.’
Jack si muoveva intorno al letto osservando i dettagli, cercando indizi nascosti, come aveva sempre fatto, con estrema professionalità. Era un ottimo medico legale e sapeva fare il suo mestiere. Dopo anni di esperienza aveva imparato a non farsi coinvolgere, a non considerare quei corpi come esseri umani, altrimenti non avrebbe mai potuto compiere il suo dovere con la necessaria freddezza e impassibilità.
Mentre continuava ad esaminare il cadavere, parlando al registratore, si soffermò come sempre ad osservare se vi fossero, sul corpo, eventuali segni di attività sessuale recente.
Prese le gambe della ragazza e le divaricò. Forse la stanchezza, forse il complicato rapporto con la moglie…non avrebbe saputo dire quale fosse la causa, ma ebbe un’improvvisa erezione. Quell’attimo di distrazione, unico in 24 gloriosi anni di carriera, gli fu fatale.
Iniziò ad osservare il corpo della ragazza, come se ella fosse in balia di un dolce e profondo sonno e non morta da ben 7 ore. I seni sodi e generosi, i capelli lunghi, mossi e biondi, la curva dei fianchi, la leggera peluria del pube, l’invitante fessura tra le cosce… Gli parve di poter ancora sentire il dolce aroma che proveniva dal suo ventre.
Si chinò su di lei per toccare una delle tette, che a malapena riusciva a contenere nella mano, tanto era voluminosa. Era fredda, ovviamente, ma lui era tutto un bollore e gocce di sudore gli imperlarono la fronte.
Esitò prima di leccarla timidamente. Quando lo fece, l’eccitazione gli corse lungo la spina dorsale, ingigantendo il suo membro. Si sbottonò i pantaloni e li fece scivolare sul pavimento insieme alle mutande.
Quel corpo era lì, inerme, bellissimo, e Jack con i sensi ormai confusi, dopo mesi di astinenza dal sesso, il pene ormai eretto perse completamente la testa.
La prese per i fianchi e divaricò le sue belle gambe affusolate e lisce, pronto a penetrarla. Avvicinò lentamente il membro…per poi ficcarlo dentro il delizioso varco tutto insieme, fino in fondo. Quella fighetta era stretta stretta, proprio una goduria.
Assaporò la strana sensazione di avere il cazzo in una vagina quasi fredda e poi lo tirò indietro, per prepararlo alla seconda pompata. Lo guardò esterrefatto: era sporco di sangue! La ragazza doveva essere ancora vergine! Questo pensiero lo fece eccitare ancora di più e completamente fuori controllo venne subito, sborrandola così, proprio all’ingresso della vagina.
Non era soddisfatto! Non doveva andare così!
Decise che era giunto il momento di avere il primo rapporto anale della sua vita. La moglie non aveva mai ceduto alle sue insistenze in questo senso e lui era veramente stufo. Prendendo spunto dai tanti film porno che aveva visto sull’argomento, pensò che almeno un po’ sarebbe stato meglio lubrificare il tutto, anche se lei certo non si sarebbe lamentata…
In un laboratorio medico c’è proprio di tutto e Jack riuscì a trovare della vaselina. La spalmò con cura su tutto il pene, già di nuovo in erezione al pensiero di quello che stava per succedere.
Sollevò le gambe della ragazza fino a metterne in mostra il piccolo buchetto. Inizialmente e istintivamente pensò che avrebbe dovuto fare piano, ma poi si disse ‘Ma chi se ne frega?? Questa troietta certo non obbietterà se glielo sfondo senza tante premure!’
Con una prima energica spinta fece entrare la punta e con la seconda, bella intensa, ficcò dentro anche tutto il resto.
Era davvero soddisfacente sbattere una donna con tale violenza, senza preoccuparsi dei suoi lamenti e delle sue urla. Il pesante tavolo di metallo si spostava rumorosamente ad ogni colpo del suo bacino.
Le spinte si fecero più brevi e rapide, e gli ansimi più forti. Sentiva che stava per venire…
Sfilò il cazzo pulsante e corse dall’altra parte del tavolo. Prese la testa della ragazza e con decisione la strattonò per voltarla nella sua direzione. Con due dita le spalancò la bocca. Lo spinse dentro tutto, talmente in fondo da riuscire a sentire con la punta il fondo della gola. Tenendo stretto il membro tra le dita della sua mano lo infilò e sfilò da quelle labbra fredde per alcune volte, finchè non ne fuoriuscì tutto il suo sperma, in numerosi, abbondanti fiotti biancastri e vischiosi. Gli sembrò un peccato che lei non potesse ingoiare tutta quella sborra…
Aveva il cazzo ancora infilato nella sua bocca quando le guardò il viso. La donna aprì gli occhi e lui si svegliò, nel suo letto, accanto alla moglie. ‘Che palle! Questa qui neanche morta si farebbe inculare… O si?’

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