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Racconti Erotici Etero

Cambiamento

By 16 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

dopo la brutta esperienza avuta con Mariella e la sua agenzia, decisi di cambiare aria per un po’: mi sarei dedicata con quel denaro che avevo messo da parte e,confidando in parte nella generosità del mio capo, a un periodo di riposo.
volevo cambiare aria, forse per riordinare le idee o per cercare di far emergere la mia vera personalità. mi chiedevo se ero diventata lesbica o se godevo nel dominare o nell’essere dominata.
certo lei, il mio capo, aveva un doppio fascino , sia come donna che come capo. ci sapeva fare, era indipendente e non aveva legami che io sapessi. avrei voluto essere come lei, per questo volevo restare un po’ da sola. e così presi il coraggio a due mani e , di punto in bianco, le dissi: “senti vorrei andar via per …qualche giorno” – ero emozionata e lei se ne accorse e mi rispose : ” stai a sentire Monica…lo so ciò che provi per via di Marco e non solo. anch’io stavo per dirti la stessa cosa, ma avrei una proposta da farti: perch&egrave non partiamo insieme, tu e io? pensaci, perch&egrave vedi se volessi parlare con qualcuno che ti dia consigli ,ci sarei io… certo mi farei anche gli affari miei ma, a volte di notte o di sera ci sarei e … anche tu per me. ”
mentre pensavo alle sue parole , ero sdraiata sul divano cone le braccia incrociate sulla testa e i piedi per aria per drenare un po’ il sangue, lei tornò alla carica: ” intendevo una crociera, di quelle brevi, partenza da Venezia fra tre giorni…eh? che ne dici?”
riflettei un attimo e dissi, sorridendo “perch&egrave no? paghi tu vero ?”
e lei ,venne verso di me e mi baciò sulla fronte, e disse ” certo tesoro”.
la telefonata era di mia zia che mi comunicava che c’era un matrimonio e proprio domenica, domenica prossima.
La zia: “ma non mi avete fatto sapere niente tu e Marco.non &egrave per il regalo, figurati ma almeno sapere se venite o meno,lo sai per i tavoli,mancano tre giorni e 4 coperti fanno una cifra”.
Pensavo a come era taccagna e attaccata la denaro quella donna: in passato avevo pensato,da ingenua ,che poteva dare una mano a me e a Marco,ma conoscendola meglio avevo capito di che pasta era fatta.Ma evadere un po’ avrebbe fatto bene,dopo l’esperienza con Mariella motivo per cui le dissi:”Ok zia ci sarò ma verrò solo io, Marco e i ragazzi sono impegnati. Va bene lo stesso se vengo da sola?” Lei era contenta, tre coperti in meno e mi avrebbe sistemato così più facilmente. Spiegai a Mariella che dovevo andare a questo matrimonio e se mai sarei partita con lei la settimana prossima.
Io: “Ti chiedo di aspettare lunedì per decidere come organizzarci, sarò spero in forma fisica e mentale.
Lei un po’ dispiaciuta mi disse che ” Non c’&egrave problema tesoro, aspetterò il tuo ritorno e spero che questo matrimonio ti faccia bene: però domani andiamo a comprare dei vestiti per il matrimonio. Te li regalo io se non ti offendi.”
Io: “accetto, però adesso un po’ di relax ci vuole , magari una bella doccia o un bagno rilassante”
E così raggiungemmo un centro benessere di sua conoscenza, un luogo discreto e non in vista, dove il personale si fa gli affari propri, visto il costo e le mance.
Erano stati avvisati e quindi Mariella,che era di casa, ricevette un trattamento confidenziale ma non invadente e pressante:anzi fummo ,non dico dimenticate,ma comunque lasciate tranquille.Col senno di poi pensai che sapessero che Mariella si portava lì delle amiche particolari:ma non faceva mistero delle sue preferenze e,tutto sommato,il luogo e l’ambiente erano davvero da relax.C’era musica o video di ogni genere, all’occorrenza candele e profumi a scelta, idem per il cibo e le bevande che si potevano ordinare per completare o integrare il trattamento che,ovvio contemplava i massaggi. Ma oggi era un giorno tutto per noi e quindi i massaggi li praticammo tra di noi:mi sdraiai sul lettino a pancia in giù, le braccia che penzolavano distese fuori. Le abili mani passavano e si soffermavano sui punti dolenti che erano stati oggetto della violenza subita:per mia fortuna mi allargò un po’ i glutei e si soffermò massaggiando
con la giusta delicatezza il nido d’amore ma facendomi irrigidire nel momento in cui toccò il forellino dell’ano. La sodomizzazione aveva lasciato i segni che erano a me invisibili ma mi sentivo ancora larga. Rimasi così immobile assopita mentre una crema mi veniva passata e ripassata:era una crema con un profumo gradevole che già conoscevo ma che erano anni che non sentivo.Capii tutto quando le mani che mi toccavano non furno più due ma quattro: mi voltai di scatto e riconobbi il volto di Rodolfo, il massaggiatore dello stabilimento balneare.
Rodolfo:”Salve Monica, &egrave anni che non ci vediamo! ”
Mi alzai di scatto e mi coprii con un asciugamano. Mi ricoprii con l’asciugamano e fila via protetta da Mariella che salutò Rodolfo dicendogli: ” Ci vediamo Rod e grazie” Ero quasi già rivestita che Mariella mi disse :” Dai non fare così! Sei fuggita via e Rod ti avrebbe di certo fatta rilassare…” E io le dissi:”Sì ! magari col cazzo , vero?” Lei sorrise e disse: “Ma tu non pensi ad altro?Pensi che gli uomini vogliano solo quello che hai tra le gambe?Ebbene sì , &egrave vero, ma sappi che sta anche a te,diciamo ,venderti e utilizzare quello strumento di potere che &egrave la figa e il proprio corpo.Se vuoi un consiglio ricordati che non si rimane desiderabili per sempre, si invecchia e oggi se non hai
un po’ di denaro da parte rischi di fare una vita non proprio invidiabile.Poi ho un vantaggio su altre,non ho marito e questo vuol dire molto, in compenso ho…” Non le lasciai terminare la frase perch&egrave le dissi:”Andiamo?Sono pronta per lo shopping” Lei terminò di rivestirsi e uscimmo a riprendere l’auto. Gli acquisti furono all’insegna di un osare anche se le forme abbondano:non sono una balena,non ho il ventre che sembra quello di una donna incinta, non sono così cozza come qualcuno potrebbe pensare, ma per valorizzare ci vuole,a detta di Mariella e delle sue amiche negozianti, un qualcosa che metta in evidenza i miei punti di forza:tette e culo.Quindi una vestito bianco che fascia bene oppure dei pantaloni sgambati che facciano intravedere,nel movimento,i polpacci: slanciando il mio fisico ,risalendo lo sguardo fino al bel culone che sarà evidenziato da una cinta larga,così da smorzarne l’ampiezza senza però ridimensionarlo.Lei: “Devono pur sapere che ce l’hai,e tu devi essere convinta che &egrave un tuo punto di forza”.
Sul davanti la battaglia fu sulla scelta tra un vestito che si allaccia sul collo oppure su uno che avrebbe fasciato la vita e il seno,ovvio che nel caso del pantalone avrei optato per una camicia senza bottoni, ma per il vestito scelsi quello che fasciva.Quando lo provai le dissi:”Non mi appiattirà troppo il seno?” Lei:”Ci vogliono le bombe per buttare giù il tuo davanzale.Guarda come lo evidenzia per bene nella sua ampiezza.Poi dietro resta la schiena ben visibile e si vede che tutto sta sù senza reggiseno, o meglio un leggero sostegno &egrave già nel vestito e sei fortunata che lo hai bello pieno” Nel dirlo toccò il seno,schiacciandolo, e la commessa strizzò l’occhio,facendomi intuire che riconosceva il sentimento che univa me e Mariella e approvandolo.Forse anche lei ,a volte ,avrà amato le donne come capii quando la titolare del negozio accarezzò un po’ i capelli della ragazza in modo protettivo e chiedendole se ci aveva mostrato tutto quanto.
Uscimmo avendo lasciato un bel po’ di biglietti da 100 e ritornammo felici a casa/studio.Ero pronta ,rinvigorita dai massaggi e dal bagno e pronta a star via il week end. Il giorno dopo restai sola lei era al palazzaccio per vedere delle pratiche,io mi rilassai con un po di musica anni 70, la mia preferita in quel giorno,visto che amo la classica ma quel giorno un po’ di Genesis mi accontentaro alquanto. Preparavo la valigia,l’indomani sarei andata via e avevo appena terminato i preparativi che lei comparve alle mie spalle:”Vedo che sei già pronta!Vuoi andare via stasera o restare quì a cena e a dormire?” Non sapevo se andare via,mi sembrava da cafona o meglio da ingrata;&egrave vero che mi aveva aiutata ma non avrei voluto incasinarmi nel traffico del weekend l’indomani. Poi decisi:”Okay, resto. partirò domani presto” Lei mi baciò prima su una guancia poi mi tirò a se e mi infilò la lingua per frugarmi dentro.”Hai un sapore di the, ti piace tanto vero?” Si riappiccicò alle mie labbra e riprese con energia quasi volesse succhiarmi l’anima.
Reagii così stimolata e attraverso gli spazi tra i bottoni della sua camicia beige intruffolai una delle mie manine e trovai il suo seno già libero, visto che il reggiseno non lo porta quasi mai.Tra due dita strinsi forte il capezzolo facendola strillare. Oggi ero io a guidare le danze, mi aveva cercata ed ero pronta.Mi distesi sul letto, ero in vestaglia, nuda sotto,senza nemmeno le ciabatte visto il parquet che fa il proprio dovere:aprii le cosce mostrando la figa bella umida su cui lei avrebbe potuto specchiarsi tanto doveva riflettere di desiderio.Il suo dito roteò all’esterno per poi affondare all’interno,mi strappava degli aha ah di piacere.
Sentivo il calore del suo respiro all’interno delle cosce e poi il tocco dei suoi capelli sempre vicino al mio sesso,ora aperto per merito delle sue dita .Avrei voluto che si disetasse dalla mia figa, ch ci affondasse la lingua ma lei, che &egrave sempre stata di carattere e temperamento più forte si alzò e mi disse:”Finiremo più tardi, ho una sorpresa per te, a cena” Un po’ delusa mi girai a pancia in giù, il culone un po’ scoperto lasciava intravedere il buchino semichiuso e la figa ancora luccicante:mi passò una mano che dal polpaccio risalì, con maestria fino al solco delle natiche,rinfilando le dita nella figa,come in un arpeggio. Lei:”Ceniamo fuori stasera e poi…a casa”

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