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Racconti Erotici Etero

Capodanno alternativo

By 7 Marzo 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Fine di anno senza idee, così io e Laura, ma mia ragazza da un annetto, decidiamo di concederci una seratina solo per noi, lontano dai soliti schemi. Niente cenone, niente zampone, né panettone o serata in discoteca. Ceniamo ognuno a casa propria, poi l’appuntamento &egrave per le dieci. Ho prenotato una stanza in un motel a pochi chilometri dalla città in cui abitiamo. Camera a tema, araba. Grande letto a baldacchino, tendaggi, una grande vasca idromassaggio al centro della camera. Entrambi elegantissimi, come ad andare ad una serata di gala. Io in abito scuro, cravatta, camicia coi gemelli. Lei abito scuro lungo che mette in risalto il suo bel fisico.
Fatto il check-in, saliamo in camera. Dal vivo &egrave più bella che dalle fotografie. Candele accese ovunque e la vasca già piena d’acqua come avevo chiesto poco prima al telefono. Sul tavolino campeggia una grande bottiglia di moscato nella sua bella glacette.
Ci godiamo il momento, a bocca aperta. Le sfilo il cappotto e lo metto nell’armadio, col mio. Metto un cd nello stereo della camera e in quell’incanto iniziamo un ballo, abbracciati, baciandoci dolcemente e appassionatamente. Mentre balliamo poco a poco i nostri vestiti se ne vanno e dopo qualche decina di minuti siamo senza nulla addosso, nudi a baciarci in piedi a suon di musica. Le propongo un massaggio rilassante. Si sdraia sul letto e inizio a cospargerle il corpo di olio, passandole le mani lungo tutta la schiena, sulle spalle, sui fianchi, e poi giù lungo le gambe divaricate fino alla pianta dei piedi. Poco a poco sento la tensione muscolare sciogliersi, facendo posto ad un grande relax. Ogni tanto salgo a baciarle il collo, strusciandole il mio uccello già durissimo tra le gambe e sulla patatina, a rendere il tutto più piccante. La faccio quindi girare e inizio a cospargerle d’olio tutto il corpo, abbondantemente, tra i seni, sull’addome, sulle gambe, per iniziare un sensuale massaggio che si gode ad occhi chiusi, braccia stese e gambe divaricate. Quando le sollecito i capezzoli mugola, sono turgidi. Li bacio, li succhio e lei sospira. Continuo il mio massaggio scendendo verso l’addome. Le sfioro la patatina, rosa e, per l’occasione, tutta rasata. La sfioro soltanto, anche se vedo bene essere madida di profumati umori che la imperlano mescolati all’olio copioso. Le accarezzo le gambe, i polpacci, le bacio i piedi, glieli lecco, le succhio le dita. E ricomincio a salire, questa volta massaggiandola con le labbra, baciandola e sentendola gemere. Davanti alla sua bella fighetta, mi fermo. La guardo nella luce soffusa, da vicino, facendole sentire il mio respiro sopra e godendomi il suo profumo inebriante, finch&egrave la sua mano mi prende la testa e allargandosi bene le gambe mi trascina a se. Mi avvicino e le spatolo la lingua lungo tutta la lunghezza, fortemente, profondamente, dal buchino dietro fino su al clitoride. Ha un sapore fantastico, starei ore e ore a leccargliela. Ma ora vado lento, piano piano, dal basso verso l’alto, godendomi ogni millimetro di quel caldo fiore, facendola godere da quanto avevamo tirato l’eccitazione. La sua patata già umida ora &egrave sorgente di un caldo godimento di cui non lascio fuggire una goccia, col la sua mano dietro la testa che mi preme durante l’orgasmo. Un grande sospiro e mi stacco da lei, salendo a baciarle il resto del corpo, spostandomi al suo fianco. &egrave immobile, continuo a salire, le mordo i capezzoli che sembrano di marmo, e cerco al sua bocca. Le nostre lingue si intrecciano, assapora il suo sapore dal mio viso, leccandomi le labbra e il mento, per poi spingermi al suo fianco e prendendo la bottiglia di olio. Mi cosparge il petto, mi passa le mani tra i pettorali e gli addominali tonici. Sapendo della nostra seratina, ho deciso di farle la sorpresa di presentarmi come lei. Tutto glabro, con solo un ciuffo di pelo sul cazzo. Mi inonda letteralmente d’olio, mi tocca, mi massaggia, si struscia e sdraia su di me, mi massaggia le gambe e i piedi, me li lecca, senza mai degnare di nota il mio attrezzo. Sale su, baciandomi come ho fatto con lei, e arriva alle mie palle, che lecca avidamente prima di scoprire il mio glande rosso e voglioso di lei. Me lo bacia, lo percorre con la lingua, lo copre e scopre un paio di volte, bello unto e scivoloso di olio. Inizia così uno stupendo pompino, che dura pochi minuti, quando si stacca e torna a baciarmi, segandolo soltanto. Ci sediamo limonando e finiamo sottosopra, in uno stupendo 69. Sono sdraiato sotto di lei, che mi sta ingoiando tutto il cazzone duro, mentre torno ad assaporare quella sua figa calda e vogliosa. La lecco, la penetro con la lingua, alternandola al suo buchino posteriore. Fuori i botti di capodanno imperversano, &egrave mezzanotte, e in una intesa perfetta acceleriamo il ritmo senza staccarci, finch&egrave non mi esplode un orgasmo in bocca provocando il mio di conseguenza. Non mi perdo una goccia di lei, e lei non si perde una goccia di me, in un fuoco d’artificio orgasmico di umori, d’olio e sborra che si mescolano e ci fanno brindare al nuovo anno come nemmeno il migliore champagne potrebbe fare.

Continua’

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