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Racconti Erotici Etero

Carpe diem – Cogli l’attimo

By 17 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

– Hai una sigaretta? –
Ti si para dinnanzi, sul marciapiede, con fare deciso, quasi sfacciato.

–  E chi ti conosce? –  è il primo pensiero infastidito. Stai correndo al tuo appuntamento con “Lei”, la donna conosciuta da molto, ormai, in internet e sei in ritardo: quell’appuntamento strappato con fatica, dopo interminabili conversazioni in chat, quell’ appuntamento che tante volte eri stato costretto a rimandare, quell’ appuntamento che più di una volta eri stato costretto a disertare, per motivi di lavoro, perché non vi eravate intesi, perché avevi avuto altro da fare, perché avevi avuto di meglio da fare…
Certo, “Lei” non sempre era stata disponibile: molte volte non aveva voluto trovare un accordo con te, specialmente quando si era sentita trascurata, presa in giro, umiliata , tradita …. spesso aveva minacciato di non parlarti più, di rompere i ponti. Ma ogni volta tu eri riuscito, con la tua intelligenza, a convincerla a ritornare sui suoi passi, persuaso che, in ogni caso, valga la pena di non interrompere mai definitivamente i contatti, non si sa mai…
Però stavolta è deciso, stavolta vi incontrerete, vi vedrete,vi conoscerete dal vero…in un incontro così eccitante, così denso di promesse, intuite ed esplicite. Finalmente ti sei fatto perdonare, stavolta l’hai convinta, dopo le delusioni precedenti, e sai che ti sta aspettando davanti all’ingresso del tuo albergo.

Poi la guardi, guardi la sconosciuta, stretta nel suo giubbetto di pelle scura, aperto davanti in una profonda fessura a V che lascia intravedere il solco tra i seni,guardi la gonna corta a pieghe, gli stivali dal tacco alto che le fasciano le gambe, i folti capelli racchiusi in una coda, il trucco eccessivo agli occhi, le labbra troppo rosse. Ha il look della studentessa fuori corso, il piglio sfrontato e allo stesso tempo rassegnato di tanti giovani che la recente crisi respinge dal mondo del lavoro.
Ti incuriosisce e gliela porgi. Le offri la sigaretta che lei accoglie tra le labbra. Tu la guardi socchiudere gli occhi e aspirare, mentre le avvicini l’accendino acceso. Poi lei alza le palpebre e tu sprofondi in quello sguardo immenso, illuminato dalla tremula fiammella, nelle ombre del tramonto milanese.
E ti sorprendi a immaginare come sarebbe quello sguardo, se tu le offrissi altro… se lei fosse intenta a praticarti una fellatio …
Perché quella disinvoltura ti stuzzica, quegli occhi ti incendiano, quella bocca ti attizza…

Pensieri indecenti ti turbano e ti eccitano; prontamente li censuri…
Troppo tardi: la ragazza ti fissa sarcastica e pare aver letto nella tua mente.
Quello sguardo ti restituisce vita, ti accorgi di fremere e il guizzo che senti nei pantaloni ti dà la conferma di quanto già sapevi, di quanto sa ogni uomo che incrocia uno sguardo di femmina apertamente disponibile…
Pensi a “Lei “ che ti sta aspettando e fai per andartene, ma la sconosciuta ti trattiene… Ti sorprende quando si toglie la sigaretta dalla bocca e la appoggia tra le tue labbra. Ti pare di sentire il sapore della sua saliva, della sua lingua: ti pare di impazzire…
– Non mi va più!- sembra una bambina capricciosa e tu cadi nella rete di quei capricci; lei ti prende per mano e con dolce fermezza ti conduce nei giardini a lato del marciapiede…
Poco più di un’aiuola, con qualche cespuglio per schermarsi dalla vista dei passanti e una panchina… ed è proprio su quella panchina che si siede assieme a te, complici le prime ombre della sera.
Stendete entrambi le gambe, mentre tu finisci la sigaretta in silenzio, col cuore in tumulto e un inspiegabile ronzio nella testa.
Una strana complicità si è stabilita tra di voi. Lei, appoggiata come te allo schienale, ti guarda di sottecchi, mentre stira le braccia in alto, mostrando buona parte del seno attraverso la scollatura…

Getti il mozzicone e, quasi senza rendertene conto, incolli la tua bocca sulla sua, rossa, troppo rossa: una rossa grande ferita che tu lambisci, quasi a volerla medicare…
Il sapore della sua lingua che non si ritrae, ma accetta di amoreggiare con la tua, ti dà alla testa…
Autonomamente la tue mani si muovono sul suo corpo giovane e sodo; i seni pieni, messi spudoratamente allo scoperto, ti riempiono i palmi… la sua pelle, nuda, ti inebria, profuma di “passion fruit”…
… passione come quella che ti governa la testa, i sensi, le emozioni, passione che prende il sopravvento… e tu dimentichi tutto: che sei in una grande città, che i passanti curiosi possono sbirciare, che “Lei” ti sta aspettando là, davanti all’albergo, che deluderai ancora una volta la sua attesa…
Ora la tua mano risale le sue gambe snelle e nervose, stringe le cosce dalla pelle liscia e vellutata, s’insinua nella sua biancheria infradiciata dal piacere che già sgorga copioso e prematuro…. quel piacere che spande all’intorno odore di donna… di donna in amore… che copre anche quello, penetrante, del frutto della passione…
Odore di femmina in calore: non ti spieghi, neppure ti chiedi chi è, perché è lì con te, a farsi masturbare su di una panchina, esile ragazza dai seni prosperosi e dai grandi occhi di cerbiatta….
E la tua mano sale… e fruga nel suo umido antro… due dita entrano… vorresti inserire anche il terzo…vorresti riempirla… sfondarla… lei dentro è calda, rovente, elastica e bagnata …. impazzisci nel sentire le sue contrazioni… impazzisci nel sentire la sua lava calda e vischiosa che investe le tue dita… vuoi continuare a farla godere…vuoi farla godere molto di più… vuoi che non smetta… ti senti potente… ti senti maschio, mentre fai mugolare una sconosciuta incontrata per caso su un marciapiede, mentre la fai gemere… sussultare senza ritegno…
– Cagna godi! Zoccola vieni! Vorrei chiavarti qui, in mezzo a tutti! Infilarti il mio cazzo dentro …. fartelo arrivare fin nello stomaco! Aprirti in due! –  sono le parole che grida la tua mente, che pensi, ma non osi pronunciare…
Stai impazzendo dal desiderio: la vuoi, vuoi fotterla, vuoi sentirla gridare…
Poi non resisti e pieghi il suo viso sulla patta dei tuoi pantaloni: vuoi infilarglielo in bocca … riempirle la gola…

Lei succhia in modo splendido… tutto te lo racchiude tra le labbra… la tua cappella è stretta tra lingua e palato… in un ritmico vai e vieni che ti porta in alto… molto in alto…
La tua mano questa volta palpa le sue natiche pastose, s’intrufola nel solco, un dito spinge ed entra nel forellino, piccolo, stretto, molto più stretto ed invitante di quanto avresti pensato, un buchetto vergine… di cui ti stupisci…e che sogni di profanare, aprendolo tutto… E intanto la sua lingua fa pericolose evoluzioni intorno al tuo cazzo e le sue labbra premono e stringono, succhiandoti anche l’anima…
L’unica cosa di cui ti dispiace è non poterla vedere in volto, non potere incontrare il suo sguardo mentre, china sul tuo membro, ti regala il più superbo ed inaspettato pompino che tu ricordi…
E senti l’orgasmo salire… e ti si fa il vuoto in testa… e ti liberi… e ti svuoti…e non pensi più a nulla
… e le riversi tutto il tuo seme nella bocca, gliela riempi, dopo che ti eri preparato per “Lei”, per l’altra
… che ancora una volta non ti ha avuto, che ancora una volta non vedrai …

A  ricucire con ” Lei” ci penserai domani…
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