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Racconti Erotici Etero

Casa tua

By 3 Marzo 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

E se’
Otto di sera, finisco una leggera cena e ti scrivo. Mi fai eccitare come non mai in questo periodo.
A volte mi masturbo per ore, immaginando il tuo corpo sotto il mio.
Stasera ho voglia di te; infilando la mano nei boxer, scendo giù e tocco il centro del mio piacere. Ho un’erezione e la colpa credo sia sempre attribuibile alle tue parole’la tua voglia di pompini , le tue labbra, il tuo naso importante.
Deciso! Vado in stazione e prendo un treno. Tre sole ore ci separano.
Raggiungo dopo 4 ore la destinazione: casa tua! Ti telefono. Mi va di scherzare e ti propongo di lasciar aperta la tua porta per 5 minuti, mentre ti distendi a letto aspettandomi.

Si? Sei qui?
Non ti credo!
E se lo fossi?
Sali, prendimi, sbattimi e vattene come fossi uno stupratore!
Apri le gambe ed aspettami toccandoti.

Entro nel portone, risalgo la chiocciola di scale, secondo piano. Nessun rumore ed uno spiraglio dal pianerottolo. Leggo. Bianca Donati. Sei te!
Spegni tutte le luci prima di andar a letto; lasciami una maschera di ombre, lasciami seguir il tuo odore al buio.
Chiudo la porta alle spalle, non ci siam mai visti, solo telefonati. Ho rischiato e tu, mai mi hai detto di no.
Nella penombra scorgo diverse stanze, le porte son chiuse. Mi dirigo a quell’unica aperta in fondo.
Stanza da letto? Sento il tuo profumo farsi più intenso. Varco la soglia’
Procedo alla cieca e sorrido, quando mi accorgo del tuo respiro emozionato.
Mi conosci, sai chi sono, eppure mai ci siam visti o toccati.
Arrivo ai bordi del letto, sento le ginocchia tremarmi d’emozione ed il mio uccello divenir piccolo al tuo cospetto.
Slaccio la cintura, mentre sei intenta ad immaginar suoni. Tolgo le scarpe.
La tua mano che lenta massaggiava il clitoride, ora smette. Vuoi altro.
Lascio cadere pantaloni e boxer insieme, sfilo la maglietta e sollevo l’orlo della tua coperta a me vicina. Sento le lenzuola piene del tuo profumo dolce’di femmina.
Sento le tue gambe a me vicine, come inerti. Avvicino il viso. Senti il mio respiro ora. Si possiam toccarci, non &egrave uno di quei sogni’
Stanotte siamo insieme. Muovo cauto le mani, ti lascio sentire la loro pressione sulle lenzuola mentre avvicino le labbra alla tua caviglia.
Un gemito &egrave la prima cosa viva che sento di te.

Copro di baci quel primo lembo di pelle’.risalgo lungo la gamba..
Una mia mano scivola lungo un tuo fianco, cerca la tua mano.. la trova.. la stringi’sorrido.
Eccomi tra le tue gambe. Sto sbavando nella tua fica..e la mia lingua se ne impossessa penetrandola
Il mio uccello ti striscia su una gamba, ti bagna come tu bagni il mio mento.
Sei fradicia.
Cerco la tua bocca, voglio la tua bocca.
Senti il tuo sapore tra le mie labbra. Ti bacio con passione.
Ricambi.
Le nostre mani si portano sui nostri visi.
Vorremmo riconoscerci, ci immaginiamo al buio, leggiamo i lineamenti.
&egrave solo un attimo’mentre ti affondo l’uccello nella fica.
Porto le mie mani alle tue natiche sollevandole, te lo sbatto dentro e resto fermo, aderendo al tuo pube.

Inizia uno lento su e giù infinito, non c’&egrave un ritmo da seguire’
C’&egrave solo voglia di non smettere mai. Un lenire la fame.
Non mi inciti, senti lo scorrere della mia verga lungo le tue pareti.
Non mi chiedi altro. Sospiri e senti il mio fiato regolare. Son pieno di voglia; &egrave duro, flessibile, caldo. Restiamo un tempo infinito a sentir i nostri corpi sbattersi. A volte ti bacio al collo, a volte riempio le mani con i seni, altre succhio i tuoi capezzoli.
Ma il ritmo non cessa.
Voglio assaporar i tuoi baci ancora. Ad ogni affondo avvicino le labbra, sfioro i tuoi capezzoli con il mio petto.
Sono in calore.
Sfilo per un attimo il mio pene, lo sbatto sul tuo clitoride e tu, pronta, avvicini una mano.
Lo tasti, lo senti, lo prendi in mano. Massaggi la mia cappella, tiri su, scappelli ancora.
Ne saggi la durezza’il diametro’la lunghezza..
Mmmmmmm
A qualsiasi volto appartenga questo cazzo, ora no, non puoi farne a meno.
Sei te che l’hai fatto rizzare, devi prenderlo’.
Me lo posizioni sulla bocca della passera, tra le labbra strofini.
Spingo.
Un colpo secco e ti penetra tutto ancora.
Affondo ancora’ancora.. fino a sentir le tue gambe accavallarsi dietro la mia schiena. Posso penetrarti tutta, senti piacere; lo lascio arrivar a fine corsa, fin dove son appesi i miei testicoli. Foga affamata.
Lo senti? Più sbatto a fondo e più la radice del mio membro ti entra dentro.
Un gemito’due..
Caldo sperma inizia a fuoriuscire.
Forse &egrave tardi per precauzioni, forse non vogliamo fermarci stanotte.

Odo i tuoi battiti, mentre per un attimo appoggio il mio capo tra i tuoi seni. Un ultimo forte colpo di reni’un lungo ultimo fiotto ti scalda la fica.
Resto fermo, impalandoti. Respiri contrapposti.
Sai sembra non averne abbastanza stasera, resta duro crogiolandosi nelle tue gambe.
Te lo rigiro dentro’
Te lo sfilo’
Mi appoggio dietro la tua schiena, ti apro una natica’e te lo reinfilo di nuovo. Lubrificato’.viscido’..bollente
Muovo piano. Sei appagata ancora, non sento eccitazione.
Ti afferro le natiche e le attiro con forza verso di me. Ti salgo sopra e non lasciandolo sfilare dalla fica, ti alzo il bacino.
Si, sei a pecora con l’uccello di uno sconosciuto tra i glutei.

Si,lo stesso eccita anche me. Senza vedere chi sei, il mio viso si contrae dal piacere.
Il primo colpo ben assestato ti sbilancia in avanti. Ti riafferro e ti sbatto verso di me. Senti i testicoli che ti solleticano le gambe.
Rallento. Mi fermo.
Riprendi fiato. Lo senti ergersi dentro te.
Neanche il tempo di assaporarti piena, che un altro colpo sferzato, ti provoca un piccolo urlo di piacere.
Si ora, ho voglia ora.
Comincio a prenderti per davvero.. con veemenza.
Inizio a stantuffare, insinuare l’arnese dentro di te. Ed infilartelo. Tutto. Fin a fartelo sentire in gola.
Sento la forma del tuo sedere eccitarmi, lo palpo, lo carezzo attirandolo, mio per natura.
Passo una mano di sotto, fino al clitoride. Mi fermo. Strizzo.
Sbatto ancora.
Mi fermo.
Afferro i seni e delicatamente li sollevo per i capezzoli. Ti mordo leggermente sulla nuca e
di nuovo accelero, fino a spostar con noi coperte e letto.
I piedi del letto stesso, stridendo, scandiscono la forza dei colpi. Assecondi ogni spinta esponendoti completamente.
Godi. Godi come io sto godendo. Prenditi la tua parte.
Immaginarti cagna sotto di me, eccita fino all’estremo i miei sensi.
Ti allargo le natiche, osservo il mio cazzo bagnato scivolarti dentro.
Mi lascio andare al piacere di fotterti piu forte,
Ti pieghi ancora, liberando le mani in cerca di appoggio.
Socchiudi gli occhi, inumidendo le labbra. Si, di più, più forte, di più..continua..
Ti vengo di nuovo dentro. Con le mani mi attiri ancora, il tuo orgasmo arriva sotto i miei ultimi rantoli di piacere. Apri le ginocchia, accasciando i nostri due corpi sul letto.

Restiamo per alcuni minuti attaccati.
Ancora un bacio.
Vado via e la tua mano malvolentieri lascia sfilare la mia.
Senti la porta chiudersi.

‘Eppure’sono ancora qui’.a casa tua.
Sorrido.
Non era nei patti!

edmon2006@hotmail.it

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