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Racconti Erotici Etero

Che capo simpatico!

By 9 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Marie, ragazza di 23 anni, era in attesa di un colloquio per un nuovo lavoro situato in una agenzia di scommesse della città vicina.
Entra nel posto in cui la stavano aspettando e vede un uomo alto e grande sui 45 anni, ovvero, quel che pensa sia il suo capo:

– Buongiorno, io sono Marie sono qui per il colloquio.

-Ciao ‘ Risponde l’uomo ‘ io sono Alessio il vice responsabile di questa agenzia, tra un po’ arriva il capo.

Non curante del fatto di essersi sbagliata sull’identità di quell’uomo, aspettò con pazienza mentre i clienti entravano e venivano serviti. Tra loro comparve una ragazzo sui 26 anni alto, capelli castani, occhi scuri, che si diresse verso l’ufficio sul retro. Un pensierò le balinò in testa e si fece più certo quando costui si presentò:

– Ciao, piacere di conoscerti io sono Giordano, il responsabile di tutta l’agenzia, sei pronta per il colloquio?

Lei, stupita per la sua giovane età rispose cercando di sorridere per nascondere il suo imbarazzo:

– Si, si prontissima

Arrivarono in quello che chiamavano ufficio. Era una corridoio stretto nascosto dietro alle postazioni di lavoro.

– Siediti pure, tu sei?

– Ah si, io mi chiamo Marie.

E così iniziarono le spiegazioni e le domande su lavoro.
La ragazza era simpatica, con i ragazzi ci sapeva fare, riusciva a capire subito se poteva fare determinate battute oppure no. Infatti il presunto capo reagì bene ai suoi modi scherzosi. Risultato? Assunta.

I primi giorni di lavoro passarono in fretta, imparò subito quello che doveva fare, che in realtà non era più che dare ascolto ai clienti.
Peccato che quando fosse in turno da sola con il suo capo, la sua mente si bloccava e non riusciva a parlare normalmente con le persone.. lo sguardo che si sentiva addosso da parte di Giordano le faceva venire i brividi sulla schiena, quindi ogni tanto risultava imbarazzata anche con i clienti. Come poteva sentirsi così in soggezione?

Instaurarono un rapporto giocoso, e amichevole. Lui si divertiva a prenderla in giro e lei ne rideva. Qualche volta volavano solletico e spintarelle. Insomma, filtravano di nascosto. Marie iniziò a provare un’ attrazione verso di lui fuori dal normale, lo voleva. Non era esageratamente bello, ma emanava un’ aura da brivido e aveva dei modi di fare che la attiravano come polline per le api.

A Marie piaceva, sognava di poterlo toccare in un altro modo. Quando le avvicinava troppo diventava nervosa e rigida e non riusciva a sostenergli lo sguardo quando erano ad un palmo uno dall’altro. Si accorse quasi subito di essere eccitata di questo fatto, ogni volta che sapeva di essere in turno con lui le si bagnavano le mutande prima di entrare dalla porta, e quando lo vedeva girava gli occhi all’indietro per la voglia di poterlo spogliare in un secondo.
Lui non sembrava accorgersi di questa cosa. Da una parte Marie ne fu grata.

Un giorno entrarono nell’argomento sesso e tutta eccitata Marie cercava di invogliarlo a parlare lei senza farsi scoprire troppo, la risposta non aspettata la spiazzò:

– Io non potrei fare sesso con te, sono il tuo capo.

Come non detto. Dopo quell’episodio, cercò di non pensare più a lui in quel modo.

Venerdì 24 Dicembre. Notte di natale e si lavorava fino alle 23:00. Non c’era un anima nelle strade solo che si doveva lavorare per forza. Tutti contenti alle 21:00 se ne andarono gli ultimi clienti che rimasero in sala.
Marie stava passando il pavimento, Gio stava navigando sul pc. La ragazza si sentiva gli occhi di lui addosso, e pensando che fosse un altro dei suoi agguati per metterle paura si mise a dirgli di smetterla di giocare. Ma questa volta era un altro gioco che voleva fare.

– Cosa credi che voglia fare? ‘ e intanto si avvicinava imponente

– Non saprei, ma se fai uno dei tuoi stupidi scherzi le prendi. ‘ disse Marie sorridendo

– Questa volta si tratta di un genere diverso di scherzo ‘ Sorrise e rispose molto seriamente e sensualmente

La risposta a questa affermazione arrivò a Marie solo quando lui le buttò per terra scopa e paletta e la spinse contro al muro. Le labbra di lui percorsero piano piano la soffice pelle della spalla di lei fino all’incavo del collo

– Che ne dici se per questa sera non mi ritengo il capo di questa agenzia ma solo il tuo?

Continuò a percorrerla fino al lobo dell’orecchio tirando fuori la lingua per baciarglielo umidamente.
Lei rispose ansimando, era talmente confusa ed eccitata sapeva solo che era completamente umida tra le gambe, pensava quasi di gocciolare per terra in quel momento. Intanto lui continuava a spostarsi sulla sua pelle arrivando lentamente al viso e poi alle labbra.

– Non rispondi? ‘ La prese in giro lui con un sorriso

A lei scappò il solito grande sorriso ma nulla di più.

La baciò con passione. Marie sentì il suo corpo reagire di colpo a tutte quelle strazianti sensazioni e iniziò a ricambiare il bacio avido. Lui iniziò a usare le mani per esplorarle il corpo, schiena, gambe, fianchi, sedere, seni.. sentiva il membro turgido di lui contro la sua gamba, la voleva! Non stava più nella pelle, se fossero stati al riparo da eventuali sguardi accidentali lo avrebbe scopato li sul pavimento, o si sarebbe fatta scopare che era di sicuro meglio. Purtroppo come succede in tutti i dannati casi della vita, qualcuno ha pensato di interromperli con la sua importante presenza, infatti, si aprì la porta della sala. D’altronde l’agenzia era ancora aperta purtroppo.
Entrambi si dileguarono nei posti più vicini facendo finta di nulla ma cristonando in cinese dietro all’uomo che era appena entrato. Aggiungendo ilarità nera a questa situazione, non si trattava di un uomo qualsiasi, era Alessio con le sue due figlie e sua moglie. Perfetto. Marie cercò di ricomporsi e andò a salutare sforzandosi di non spaccargli un piede accidentalemente.

La serata continuò in compagnia, ma ricca di sguardi eccitati e mani lunghe. Ogni tanto si incontravano in ufficio e lei si impegnava per farlo eccitare maggiormente, magari tirandosi su la maglietta e mostrando i seni coperti dalle coppe di pizzo rosso. Appena riusciva a toccarla le si ritirava e tornava dagli altri. Continuarono questo gioco per un oretta e mezza fino a che la ingombrante famiglia non decise finalmente di andarsene a casa.
Li accompagnarono fino alla porta d’entrata richiudendosela a chiave alle spalle. Finalmente soli.
Marie si allontanò da lui camminando all’indietro mostrando il suo solito sorriso scherzoso e alzando leggermente la gonna voluminosa che indossava.

– Adesso? Cosa succede? ‘ Disse sempre sorridendo

Gio si mise a sorridere a sua volta. E disse

– Mah.. tu cosa credi che succeda? ‘ Sorrise poi continuò ‘ Vuoi che ti prendo con le buone o con le cattive?

Lei giocando si avvicinò all’ufficio nascondendosi dietro, quando arrivò Gio, lei era già senza maglietta.

– Da qui in avanti continui tu ‘ gli disse con un sorriso.

Lui la girò e cominciò a slacciarle il reggiseno intanto che le leccava collo e orecchio. Una volta liberi, le sue mani furono subito sui suoi seni e con movimenti circolari e rudi sentiva di farla eccitare piano piano.
La voltò e la face sedere sulla sedia così che le dita di lei, eccitate all’idea di poter finalmente tastare il centro del loro piacere, poterono armeggiare con la sua cintura dei pantaloni. Lo afferrarono e lo tirarono fuori. Un asta rosea grossa e venosa. Marie iniziò a leccarla avida sui fianchi per poi spostarsi sulla punta ed immergere la grande cappella all’interno della bocca. Succhiava dolcemente mentre sentiva lui godere di questo movimento. Si fece scivolare piano tutto il pene all’interno e inizio anche li un lento risucchio aiutandosi con le mano per soddisfarlo pienamente.

– Sei brava, porcellina.- Disse Gio ansimando

La divise dalla sua meravigliosa attrazione e la fece appoggiare alla sedia. Si inginocchio e tuffò il suo viso tra i seni di lei, baciandoli, succhiandoli e tirandoli.. per poi scendere velocemente a ciò che più voleva.
Marie ansimava di piacere.. un piacere che crebbe non abbena sentì Gio che con le con le mani le toglieva le mutandine che erano rimaste a separarli. Lo senti baciargli le cosce, ma quasi non se ne accorse perché lui fu subito attratto dalle grosse labbra rosee che spiccavano in mezzo alle gambe. Vi ci affondò la lingua con grandi movimenti circolari e verticali, Marie ansimava sempre più forte. Dalle labbra si spostò più in basso fino all’ingresso della vagina già umida degli umori della ragazza, la lingua entrava e usciva dalla provocante fessura.
Giordano si alzò dalla posizione in cui era e sollevò assieme a lui anche Marie sbattendola sulla scrivania, si vedeva che era eccitato. Ansimando iniziarono a baciarsi selvaggiamente con le lingue che esploravano la bocca dell’altro e assaggiavano i sapori vogliosi. Le mani di lui finirono sui seni di lei scendendo fino al clitoride stimolandolo a dovere. Marie iniziò a gemere. Tre dita scesero ancora di più e trovarono l’ingresso della sua passerina. Due vennero inserite e una volta dentro si mossero velocemente e a fondo sempre più forte. Marie gemette più forte e più forte ancora. Il terzo dito cerco il buchetto del sedere e, lubrificato dagli umori presenti, si introdusse velocemente all’interno dell’orifizio. La ragazza venne.. e venne ancora.. non sapeva più su cosa concentrarsi, le sensazioni che provava si moltiplicarono. La sua lingua le sue mani e soprattutto le sue dita che la stavano coccolando straordinariamente!
Il piacere finì per far spazio al suo bellissimo uccello che era li posizionato per farla godere ancora di più.. lo voleva! Voleva Giordano e voleva la sua asta dentro il suo corpo.
Giordano la fece sdraiare sulla scrivania su cui era seduta e con una spinta cominciò a scoparla..

– Ah.. finalmente eccoti! Non sai da quanto tempo volevo infilarmi tra le tue cosce porcellina. ‘ Disse con mezzo sorrisino, ma con voce seria e provocante.

– .. ah.. ah.. ‘ con un ridolino confuso dal piacere ripose Marie – e tu non sai quanto tempo è che io aspettavo che tu lo facessi.

E Giordano non si fermava.. avanti e indietro il suo membro continuava la sua corsa incessante, una delle sue mani ferma su un seno e ogni tanto due dita finivano prima in bocca di lei, poi sul suo clitoride massaggiandola fino al limite, ma mai andando oltre. Questo gioco erotico faceva impazzire di piacere Marie che venne due volte consecutive.
Giordano la fece alzare e piegare in avanti appoggiata con le mani alla scivania, in meno di un attimo le fu dentro.. La scopava selvaggiamente e velocemente per saziare la sua voglia di lei, Marie venne un altro paio di volte gemendo forte e godendo dei piaceri ricevuti e così tanto attesi.

– Ti piace porcellina? – Disse lui

– Mi piace da impazzire – Rispose lei

Giordano possedeva tutta la vista su pi lei, intanto che la montava le sue mani girovagavano per il corpo della ragazza dove e come volevano. I suoi occhi si posarono sul buchetto del sedere in bella vista. Non ci mise due volte ad inumidirsi le labbra e iniziare a massaggiarlo.

– E se faccio così? – Le chiese ‘ Ti piace ancora porcellina? ‘

Il dito di lui si infilò di colpo dentro il culetto di lei ed iniziò a scoparla anche con quello.. Marie gemette quasi arrivando a gridare per la goduria..

– Si, si, si, non ti fermare ‘ Rispose lei

Lui ansimando e godendo di quelle parole infilò un secondo dito assieme al primo, spingendo e scopandola anche con quello. La ragazza gemeva, gemeva forte aprendo di più le gambe così che lui potesse arrivarci meglio ed andare più a fondo. Venne! Le mani della ragazza si mossero sul corpo esplorandolo e piano andarono dritte verso il clitoride. Era la pronto e gonfio che aspettava solo che le sue dita si muovessero per soddisfarlo pienamente.

– Si brava toccati porcellina e vieni ‘ Le riuscì a sussurrare

Lei in risposta iniziò a muovere le dita e massaggiandosi in modo lento e poi più veloce si riempì di brividi pazzeschi scaturiti da tutto ciò che provava. Quelle dita nel culetto erano fantastiche e quell’enorme pene dentro di lei era pieno e superbo. Si masturbò più veloce, e più veloce fino a raggiungere il culmine del desiderio e venne, questa volta i gemiti si trasformarono in un grido di piacere.

– Brava porcellina ‘ disse non riuscendo più a trattenere la voglia irrefrenabile di liberarsi sopra di lei.

Giordano emise gemiti forti, ma contenuti ed estraendo l’asta dal suo nido, cosparse di dolci spruzzi tutto il sedere stanco di appagato di Marie.
Sospirando dopo i minuti di fuoco si guardarono e si sorrisero.

– Ora andrai in giro così anche le prossime sere vero? ‘ La prese giocosamente in giro lui

– Non ci contare troppo. ‘ Disse sorridendo lei

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