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Racconti Erotici Etero

Chi vince, chi perde?

By 7 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Non &egrave la prima volta che entro qui, ma di solito ci vengo più tardi, verso mezzanotte o anche dopo, e allora i clienti sono tanti, la musica impazza le ragazze già in pista, belle e quasi nude, ballano senza tregua e vorresti già stringertele addosso, senza più lasciarle senza più smettere’Oggi invece &egrave diverso, sono l’unico cliente e le ragazze non ci sono ancora. Dev’essere un trucco del locale, apre alle dieci e mezza ma gli streap iniziano solo alle undici, così magari bevi subito e poi, quando offri alla ragazza, paghi la seconda volta: ma io non ci casco, non vinceranno. Già, chi vince, chi perde in sere come queste? Perdo io, vince il mio desiderio, o vinco perché lo accetto? Cosa cerco davvero, in questo posto? Voglio una donna che mi ascolti per un po’, un corpo da stringere? Certo comunque che visto così il locale &egrave un po’ strano, immenso e vuoto. Passando in bicicletta ho visto dei camion e delle macchine fermarsi, da lì sono scese ragazze con una borsa, le spogliarelliste che si saranno fatte accompagnare al posto di lavoro. &egrave ridicolo emozionarsi per questo, incantarsi pensando quasi a un libro di fiabe dove d’improvviso arrivano le fate, pronte a vincere il buio e a illuminarti il corpo, l’anima? Ancora con questa distinzione, così vecchia, così superata, come se corpo e anima non fossero intrecciati ‘ &egrave per vincere il tempo che sono qui, per non sentirmi vecchio? Chi vince, chi perde?

Lo speaker annuncia le ragazze, c’&egrave anche lei, bellissima il costume a pois, mi riconosce sorride, adesso non sono solo c’&egrave anche un altro uomo, anzi altri due, io giro lo sguardo e di tanto in tanto torno a lei. Non vorrei fare priv&egrave però sono entrato qui, in fondo sapevo di volerlo fare, forse cerco solo di resistere un po’ come in un gioco di seduzione, chi vince se chiamo l’addetto e la prenoto, o se le offro una bibita o esco d’improvviso dopo averla salutata con lo sguardo? La musica &egrave sempre più forte, le ragazze stanno togliendo il reggiseno. Vicino a me balla una bionda, ha un corpo stupendo, ma non posso farle questo, non posso fare priv&egrave con un’altra, non subito almeno’Sono perfido eh? Ma tanto lo so che andrò da lei, anche se la bionda ha uno sguardo da porca le metterei le mani dappertutto, e dopo me le farei mettere o mi farei mettere la bocca, le bocche quella della bionda e quella di lei’Mi sta diventando quasi duro, lo sento nei pantaloni, così chiari che devo stare attento a non venire troppo, &egrave estate e si potrebbe notare, se no perdo la partita coi miei capiscono tutto appena rientro’E poi lei, lei che ho visto ieri e rivedrò domani, le ho detto ti amo qualche mese fa, che fatica riuscire a risentirla non la trovo mai, anche se spesso finiamo per lavorare insieme ‘ ecco &egrave il momento dell’american bar, la ragazza mi invita. Che faccio ci vado, e che partita sto giocando? Parliamo della partita di ieri, del lavoro lei non beve perché ha già bevuto troppo ieri, mi invita al priv&egrave, io accetto’Parliamo tanto e poi la sua danza, il suo corpo su di me più volte strofina la gamba e il corpo sul mio cazzo, io spingo verso l’alto lo so che qui non si fa sesso ma voglio sentirlo duro, più duro che posso forse così posso vivere la partita, &egrave il corpo che vince, la vita che c’&egrave in noi e il modo di abbracciarla, di toccarla di accarezzarla, mi chiede di lei le dico che non va, non voglio pensarci troppo adesso &egrave meglio abbracciarla e coccolarla, a tratti danza a tratti la bacio, la cullo, niente bocca lo so che &egrave così però stiamo vincendo, vinciamo la musica e lo scorrere del tempo, no il tempo non si ferma i 20 minuti di priv&egrave ‘ 30, ho tirato fuori altri 50 euro non morirò per questo ‘ stanno finendo, la abbraccio riesco a farmi baciare su una guancia, mi chiede ‘come fai a uscire’ e indica l’erezione, rispondo ‘&egrave buio non mi vedono”Chi vince, chi perde in questo incontro, ho cercato lei la sua simpatia, il suo calore ma adesso resto solo, mi avvolge la notte e il suo silenzio e il piede che da un mese mi dà fastidio ha ripreso a farmi male: e il cuore come sta, e lui, che quasi scoppia nelle mie mutande e non sarà succhiato da nessuno? Eh questi locali, queste sere così diverse e sempre uguali, e ho già fatto 30 anni e quando crescerò, e lei l’ho rivista stamattina chi vince, chi perde in questo viaggio continuo, in questi sospiri di desiderio in questa brama del corpo? Non so giocare, o forse sto giocando bene, la rivedrò in questo locale, le ho promesso che le porto la poesia scritta su di lei a momenti non ricordo quale sia, si dev’essere quella sull’abbraccio, sì era venuta bene’non so chi vince e non so chi perde, ma forse riuscirò ancora a far durare la partita.

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