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Racconti Erotici Etero

Chicca

By 21 Settembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo squillo improvviso del cellulare mi sorprende durante una riunione di lavoro. Un messaggio’un tuo messaggio. Apro il flip del telefonino e leggo il tuo sms: ‘Ti desidero’adesso’. Poche parole esplicite, ma per noi questo è diventato quasi un codice. Un tacito codice in cui ‘Ti desidero’ significa che sei li, da qualche parte, ad accarezzarti tra le cosce, sopraffatta dalla voglia di donarti a me mente e corpo. Rimango quasi imbambolato a fissare quelle poche parole sul display del cellulare, un fremito mi parte dalla testa ed arriva fino al pube. ”adesso”. è quella la parola chiave’. ‘adesso’: so che non ammetti repliche quando il desiderio ti coglie in maniera tanto intensa e comincio a cercare una scusa per potermi sganciare dalla riunione. ‘Problemi?’, la voce della persona a capotavola mi richiama alla realtà. ‘Nulla di grave”ma dovrei assentarmi, tanto qui avevamo quasi finito vero?’. No’falso. Abbiamo appena cominciato e me ne rendo conto’. ‘Se deve andare’vada pure, c’è il suo socio qui’ se a lei va bene’.’. Neppure speravo tanto, prendo la palla al balzo, mi alzo dalla sedia, mi infilo la giacca e saluto, atteggiandomi come se quello che mi sta succedendo sia qualcosa di veramente grave. ‘Scusate ancora’ mi spiace’ ed esco dalla stanza con aria corrucciata. Ma appena mi chiudo la porta alle spalle stento a trattenere un sorriso, cercando invano di dissimularlo davanti alla scrivania della segretaria che mi osserva uscire. Imbocco la porta dell’ascensore, e premo il tasto del garage. Le porte si richiudono e comincio a potermi pregustare quello che mi attende, finalmente solo. Il tuo messaggio significa che sei qui, sei venuta trovarmi, cosa che ormai accade piuttosto frequentemente, e che mi stai aspettando in quella camera d’albergo dove ci siamo amati la prima volta. Immagini e sensazioni si accavallano nella mia testa’ricordi di amore, passione, sesso’..Il cicalino dell’ascensore mi riporta alla realtà: si aprono le porte e compare davanti a me una ragazza, forse una praticante o una stagista’carina penso. Mi sorride, mi fissa e’. mi rendo conto che dai pantaloni con le pence si vede chiaramente che mi sono eccitato. Lei entra, io esco: mi avvio verso la macchina e metto una mano in tasca per cercare le chiavi. Lo sento duro e lo stringo nella mano, traendone piacere. Salgo in macchina, metto in moto e parto, verso di te”.
Appena un quarto d’ora e sto di nuovo parcheggiando. Ho camminato come un pazzo’. Ho voglia di stringerti’.sentire l’odore dei tuoi capelli e della tua pelle’..abbracciarti”averti.
Mi dirigo verso l’ingresso e Marco, il proprietario, mi saluta amichevolmente, e con fare scherzoso mi dice ‘scendete per colazione domattina?’. Sono appena le 11 del mattino’.. sorrido alla sua malizia e non rispondo. Salgo due rampe di scale, attraverso il corridoio e mi dirigo verso quella porta che rimane adesso l’unico ostacolo che ci separa’ mi avvicino’ e mi sembra di sentire il tuo profumo. Busso. La chiave nella toppa che gira, la porte che si schiude, il tuo volto che appare nella fessura. Mi vedi e mi sorridi, bellissima. Apri la porta e lì sul corridoio mi abbracci e mi baci sulla bocca, incurante del fatto che, sollevandoti sulla punta dei piedi nudi per arrivare al mio viso, la corta vestaglina che indossi si è sollevata fin quasi a scoprirti le natiche. Ci lasciamo andare ad un lungo bacio, li sulla porta, poi poggi la testa sul mio petto. ‘Ciao Chicca” ti dico. ‘Amore” rispondi. Ti stringo ancora più forte, poi cominci a mordicchiarmi il mento. Per tutta risposta scendo col le mani ad afferrarti le natiche nude, tonde, sode. Un gemito di piacere ti esce dalle labbra. Mi rendo improvvisamente conto che siamo sul pianerottolo e benché il fatto che possa arrivare qualcuno in qualche modo mi intrighi, ti spingo dentro, con te che giochi a resistermi. Varchiamo la soglia e mi richiudo la porta alle spalle. Mi spingi contro di essa e torni ad abbracciarmi. Nei tuoi occhi posso leggere la passione che ti ha portata a prendere un treno da Torino alle 5 di mattina di quel martedì’.. Ci baciamo con passione, quasi con rabbia, le lingue a rincorrersi, le tue unghie artigliate alla mia schiena, il pube che aderisce al mio. Sono preso dalla voglia di sbatterti contro il muro e di prenderti subito, così, in piedi. Solo un lembo di stoffa, il tuo perizoma, separa la tua fica dal rigonfiamento nei miei pantaloni” ma decido di aspettare: voglio che anche stavolta non sia solo una sveltina. Voglio farti godere e godere di te nella stessa maniera cui siamo abituati a fare da tempo, quella maniera di fare l’amore che rende la nostra storia così unica, intensa.
Mi separo da te, ti allontano con le braccia e ti fisso negli occhi. Capisci subito’e ti limiti solo a sussurrare ‘Ti amo’. Dal piccolo ingresso ti sposti nella camera da letto, quella camera che ormai abbiamo eletto a teatro dei nostri incontri: una stanza dominata da un letto a baldacchino in ferro battuto con un’ampia finestra su una parete velata da un pesante tendaggio da cui filtra una luce molto calda, rossastra . Ti siedi sul letto, fissandomi negli occhi’invitante e perversa”. e senza distogliere lo sguardo ti sdrai. Rimango per qualche attimo ad osservarti, incredulo che solo pochi minuti prima io fossi alle prese con una decina di persone intorno ad un tavolo’ed ora qui, con l’intera giornata a disposizione con un’amica, una compagna, un’amante perfetta. Mi avvicino e mi siedo accanto a te: ancora una volta il desiderio di sprofondare dentro di te, anima e corpo’sei troppo bella, distesa sul letto, coperta solo da un paio di mutandine ed una vestaglietta, i capelli raccolti, fissati con un lungo bastoncino. E ancora una volta mi trattengo, mi impongo di non aver fretta’ voglio gustarmi il tuo corpo, voglio assaporare e dissetarmi del desiderio che abbiamo l’uno dell’altro. Sciolgo il nodo della cintura della vestaglia e lentamente la sfilo da sotto i tuoi fianchi. Chiudi gli occhi’ ed è allora che mi viene quella idea’. aggiungere qualcosa di intrigante a catalizzare la nostra passione. Poggio la cintura sui tuoi occhi e con un dito sulle tue labbra ti esorto a lasciarmi fare: sorridi di nuovo adesso, pronta a lasciarti andare ad un nuovo gioco. Sollevi la testa mentre lego quella improvvisata benda dietro il capo, poi ti riabbandoni sul cuscino’ ‘Rilassati’sussurro. Sai che quella è la parola d’ordine che segna l’inizio della discesa verso il trampolino del piacere e comincia a respirare profondamente, pregustando le sensazioni che sai che riesco a farti provare.
Vedo i tuoi muscoli tendersi mentre le mie dita leggere slacciano i bottoni della vestaglietta. Senti la stoffa leggera che si apre sul seno, scivola sulla pelle dandoti un brivido’al buio di quella benda. Delicatamente ti tolgo quell’indumento e rimani coperta solo dal perizoma, le gambe serrate, il seno sodo che si solleva al ritmo del tuo leggero affanno. Mi chino su di te’.voglio vedere il fremito della tua pelle mentre il mio respiro avvolge i capezzoli, l’ansimare della tua gola mentre con la lingua li sfioro, succhiandoli dolcemente, mordendoli piano. E bacio quella rosa tatuata che impreziosisce il tuo seno sinistro, con delicatezza come si farebbe con una vera’..
L’odore della tua pelle è inebriante, indugio con la faccia nel solco tra i seni, mentre inarchi il busto verso di me’.offrendoti.
Mi sollevo, e nella penombra vedo l’umido desiderio bagnare il tuo slip candido, vedo il tuo sesso pulsare nella trasparenza di quel perizoma, chiamandomi, pregandomi, in silenzio. Ti mordi le labbra mentre con una mano sfioro lentamente quella stoffa odorosa di te, del tuo desiderio. E schiudi le gambe, rilassandoti, mentre indugio con le dita a giocherellare con il bordo del cavallo dei tuoi slip’.. non puoi vedermi’puoi solo immaginare quale sarà la mia mossa successiva, e scopri che in qualche maniera questo accresce il tuo desiderio. Afferro il sottile laccetto che attraversa i tuoi fianchi e lo strappo, provocandoti un sussulto. Adesso sei completamente nuda, completamente esposta come solo chi come te si depila completamente il sesso può essere. Mi fermo ad osservare la tua fica, sai che lo sto facendo. Perchè sai che ne sono sempre stato magneticamente attratto fin da quella prima volta che, in chat, hai voluto che io la vedessi. E ci siamo ritrovati a parlare di come fosse fatta la tua fica, proprio come se parlassimo di un naso o una mano’.tu a schernirti dicendomi di odiarla, con quelle labbra così gonfie, io a dirti quanto fossero eccitanti. Poi altre foto, dettagli che per scherzo chiamavo ‘ginecologici”.ma ormai era chiaro che la tua fica mi facesse impazzire. Ed ora è qui, sempre stupenda, le labbra turgide e sporgenti, leggermente più scure della pelle intorno,come sempre perfettamente depilata. Ne colgo il profumo, fragrante e acre, un invito irresistibile ad abbeverarmi dei succhi che la rendono lucida”..
La mia mano torna a sfiorare il tuo sesso ed vedo il tuo bacino danzare sulla mia mano, cercandola. Ogni pudore ti ha abbandonato adesso, Katy. Sento la tua voglia bagnarmi le dita e mentre la carezza diventa invadente, severa, decisa, il tuo ansimare si fa più frequente e rapido.
Hai una smorfia di disappunto quando la mia mano ti abbandona, improvvisa. Poi intuisci la mia mano davanti alla tua bocca, socchiudi le labbra e sporgi la lingua, vorace di sentire il tuo sapore più intimo sulle mie dita. Te le lascio rincorrere in un gioco che quasi ti spazientisce, poi te ne infilo in bocca una, due, tre, fin quasi a farle sparire. E tu le succhi, ricoprendole di saliva, avvolgendole avida con la lingua. Le estraggo con tuo disappunto e disegno il contorno umido delle tue labbra, poi mi chino e comincio a leccarti la bocca, fradicia. Passo al mento, al collo, alle orecchie’vorrei vederti completamente lucida della mia saliva e dei tuoi umori. Gemi adesso, probabilmente vorresti toccarti ma sai che il nostro gioco è fatto del portare al limite il desiderio” e per ricordartelo ti mordo un capezzolo, stringendolo tra i denti e tirandolo. Un lamento, indefinibilmente impastato di dolore e piacere. Torno a posare le dita sulla tua bocca, stavolta le baci e le carezzi con la lingua, in maniera meno passionale di quanto facevi prima’.
‘Gio’..’ mi dici. Ma dal tono è una supplica’sei assetata del piacere che sai che so darti e cominci bramarlo. ‘Shhhhhhh”’ ti rispondo, e ti do un bacio leggero sulle labbra.
Mi tolgo la maglietta rimanendo a torso nudo poi mi sfilo le scarpe. Lascio ancora i pantaloni’. E ti senti afferrare per i fianchi e ruotare sul letto. Adesso sei sempre sdraiata sulla schiena, ma le tue gambe sporgono interamente dal bordo del letto. Mi inginocchio tra di esse e prendo a baciarti le cosce, senza toccarti’.faccio scorrere la lingua per tutta la loro lunghezza fino ad arrivare al pube ma senza minimamente sfiorare la fica. Ne seguo il contorno, beandomi della sensazione di quella pelle così tenera, liscia, delicata. ‘Gio’.’ questa volta la tua voce è rotta dal desiderio ed esaudisco quella che so essere la tua preghiera: afferro i tuoi polpacci con le mani e li sollevo, facendoti allargare le cosce in modo da esporre il tuo sesso ed il tuo ano. Rimango qualche attimo a riempirmi di quella visione così intima e oscena, quasi rapito. Senti il mio respiro sulla pelle umida, sai che adoro l’odore della tua fica e sai che me ne sto riempiendole narici. Con le labbra comincio a baciare il tuo sesso non ancora dischiuso: la lingua insiste tra le grandi labbra fino a separale e si intrufola dentro di te. Trovo la fonte del tuo nettare e comincio a succhiare, il naso che ti solletica premendo sul clitoride’non so quanto tempo passa prima che abbandoni quel paradiso, ma quando mi ritraggo la tua fica è ancora più turgida, gonfia quasi: le labbra separate a lasciare intravedere l’ingresso di quel pozzo dei desideri dove so che fra un po’ mi perderò”.. e mentre ti osservo le tue mani si posano sotto le cosce, sorreggendole in modo da esporti ancora di più, se possibile. E’ un altro segnale, non aspettavo altro. Poso le mie mani sul tuo sedere e coi pollici comincio a solleticare il buchino del culo’.reagisci a quel tocco rovesciando la testa indietro e tirando ancora di più le ginocchia verso il petto. Mi inumidisco con la saliva il polpastrello del medio e comincio a depositarne un po’sulla rosellina del tuo ano’.pian piano lo sento rilassare, quasi distendersi. Continuo per un po’, senza forzare’. Poi senti la mia lingua intrufolarsi tra le pieghe del buchetto, dapprima un tocco fuggente, poi sempre più insistente fino a penetrarlo. E in questa penetrazione alterno lingua e dita, fino a inserirne agevolmente due, completamente. Godo nel sentirti trattenere il respiro quando la penetrazione diventa profonda, preparata da una grossa quantità di saliva. E mentre con due dita affondo in te, con l’altro mano separo con decisione le labbra della fica e mi tuffo con la bocca a cercare il clitoride, ormai gonfio. Lo stringo tra pollice e indice e lo aspiro tra le labbra’..adesso ansimi, sempre più forte, ti sento quasi soffrire tanto il piacere è intenso. Le dita a stantuffarti con forza nel culo e la bocca a succhiare il punto più sensibile del tuo esser donna’. E vieni, con un rantolo che si trasforma in un grido liberatorio, vieni nella mia bocca che si è spostata leggermente più in basso e le dita nel culo si sono fermate, interamente infisse nel culo. Ti sento fremere sotto le mie labbra, ti sento contrarre i muscoli dell’ano, scossa dall’orgasmo’ed assaporo quel succo che desidero tanto’il succo della voglia che abbiamo di amarci in maniera così completa. Dura quasi un minuto questo tuo primo orgasmo, squassante, potente”.poi lentamente il tuoi singhiozzi e la presa che le tue cosce facevano sulla mia testa si allenta, e io mi ritraggo. Sfilo lentamente le dita dal tuo ano e rimango li, a guardare le ultime stille del tuo piacere che in un rivoletto lucente vanno a fermarsi nel buchetto, dilatato adesso, pulsante. Mi porto le mani al viso ed aspiro l’odore che si è depositato sulla mia faccia’ l’odore di te, l’odore più inebriante che conosca. E ancora torno a guardare tra le tue cosce’.la fica fradicia di saliva e secrezioni. Lasci la presa che facevi sotto le ginocchia, poggi i piedi sul pavimento. Con i gomiti ti aiuti a metterti a sedere: adesso siamo uno di fronte all’altro, tu seduta e io in ginocchio, il volto all’altezza del tuo seno che in questa posizione appare in tutta la sua fierezza. Mi afferri la testa e cerchi la mia bocca’ vuoi sentire il tuo sapore dalle mie labbra, e mi lecchi il viso che ne è intriso, avidamente.
Adesso mi afferri le braccia e mi fai capire di volermi in piedi’.Mi sollevo davanti a te, ancora bendata. Le tue mani corrono a stringermi il petto e poi scendono a cercare la cintura dei pantaloni. Aprono la fibbia quasi con foga e alla stessa maniera slacciano i bottoni. Abbassi i pantaloni ed avvicini le faccia agli slip, passandoci le labbra, come a volerti sincerare della voglia che ho di te. Li abbassi e percepisco il tuo volto illuminarsi, felice di cogliere l’odore del mio sesso a pochi centimetri dalle tue narici. Con le labbra socchiuse cerchi la cappella e le dai un bacio, per poi passare con la lingua sull’asta e di nuovo un bacio, stavolta sulle palle. Poi ne afferri la base con una mano e ti avventi ad ingoiarlo di nuovo, stavolta in maniera profonda. E cominci a pompare muovendo la testa, facendo scorrere le labbra su cazzo e succhiando quando ti ritrai. Vedo il mio cazzo lucido di saliva che scompare nella tua bocca e credo anche di capire che ti stai toccando. L’andirivieni della tua bocca dura per qualche minuto’ poi mi cerchi le mani, le afferri e te le porti alla testa: sai quanto mi piace scoparti in bocca e vuoi che lo faccia. Comincio a spingere con il bacino, modulando il mio piacere. Colgo ogni contatto con i tuoi denti, le labbra, la lingua il palato’ ma adoro spingertelo fino in gola la pressione sulla testa comincia a diventare più forte. Apri la bocca, ed ad ogni affondo guadagni qualche cm. Ogni volta che esco parzialmente aumentano anche i fili della tua saliva che sento scendere a bagnarmi le palle. Sai che non mi fermerò fin quando non lo prenderai tutto’.sai di esserci sempre riuscita. Il mio non è proprio un cazzo enorme e fin dalla prima volta mi hai accontentato’. anche se ormai sono convinto che piaccia anche a te, non lo hai mai confessato, ma lo penso: è troppo l’impegno che ci metti. Ecco spingo nella tua bocca aperta al massimo, sento la resistenza della gola’.hai un piccolo rantolo soffocato, deglutisci o forse respiri: ne ‘approfitto’ per l’ultima spinta e sprofondo completamente tra le tue labbra che arrivano a schiacciarsi sui peli del pube. Tutto’.fino in gola. Ti lascio riprendere fiato’e torno ad affondare: stavolta la resistenza è minore ed allora comincio a muovermi. Una lacrima compare da sotto la benda’.lo sforzo che fai è grande, grande come la passione ed il piacere che sai darmi. Esco, vorrei ancora una volta venire direttamente nella tua gola e nella tua bocca”ma oggi voglio prolungare il mio orgasmo. Riprendi fiato, la saliva che ti cola dai lati della bocca e si deposita sul seno. Mi allontano un po”per poterti vedere: seduta sul letto, le cosce spalancate e una chiazza di umido sul lenzuolo tra le cosce. Hai goduto mentre ti scopavo in bocca’.sei fantastica. Mi tolgo scarpe, pantaloni e slip. Mi avvicino e sciolgo la benda. Sollevi la testa e mi guardi negli occhi: hai un’espressione dolcissima e al tempo stesso perversa. ‘Scopami Gio’..’ . Non posso resistere oltre. Mi stendo su di te e guadagnamo il centro del letto. Ci baciamo, abbracciati, avvinghiati l’uno all’altro. Con una mano mi afferri il cazzo e lo guidi all’ingresso della fica: mi guardi fisso negli occhi. Facciamo sempre cosi’ ci fissiamo negli occhi mentre ti penetro, come a voler rinnovare la nostra promessa d’amore. Ed entro in te che mi accogli, fradicia. Entro in te fino a sentire il contatto della labbra della tua fica sul mio pube. E comincio un lento avanti e indietro mentre torniamo a baciarci, stavolta con delicatezza. Andiamo avanti per qualche minuto poi sentiamo il bisogno di cambiare posizione. Mi fai stendere e ti accoccoli su di me in ginocchio, ancora a guardarci. Torni ad indirizzare il cazzo e ti abbassi lentamente su di lui: ne godi il contatto per qualche attimo e poi cominci a dondolarti sulle ginocchia, scopandoti al ritmo che desideri. Ti afferro il seni e me ne riempio le mani, strapazzandoli, facendoti chinare su di me in modo da poterti tormentare i capezzoli con la bocca. Quando ti sollevi il mio sguardo finisce tra le tue cosce: mi piace vedermi scomparire dentro di te, adoro la vista della labbra della fica che assecondano il movimento’..le tue labbra’..le tue labbra speciali. Adesso ti giri, e torni ad impalarti dandomi la schiena. Dopo qualche pompata divarichi ancora di più le gambe ed invece che sulle ginocchia fai forza sulla pianta dei piedi. Hai bisogno del mio aiuto adesso’.devo sorreggerti per le natiche perché tu possa muoverti. Ma in questo modo posso bearmi della visione del tuo buchetto, che si contrae e rilassa ad ogni penetrazione. Ci scopiamo a lungo in questa posizione, si’.ho detto ‘ci’ scopiamo’perché è quello che facciamo. Talvolta sei tu a dare il ritmo e la profondità alla penetrazione, altre sono io, attraverso la spinta delle mani. Il tuo culo mi riempie le mani, mi diverto a stringerlo per vedere il segno rossastro che lasciano le mie dita sulla pelle. Stai colando’.sento i tuoi succhi colarmi tra le cosce, infradiciando le palle che accarezzi quando con le mani non ti strapazzi il seno. Adesso torni a inginocchiarti, puntando le palme delle mani sul lenzuolo. Mi sfilo da te e da sotto di te. Scendo dal letto e ti faccio girare in modo da averti nella più classica delle ‘pecorine’ con me in piedi e tu sul letto. Appoggio il cazzo, di piatto, nel solco tra le tue chiappe ed arrivo con le mani e massaggiarti il collo e le spalle. Sciolgo i tuoi lunghissimi capelli finora raccolti e comincio a percorrere la schiena, passo sul davanti e raccolgo il tuo seno tra le mani, mentre ti bacio tra le scapole. E lentamente cominci a sfregare il mio cazzo con un movimento delle natiche. Lo vedo avvolto dalla tua carne, una gocciolina imperla la cappella: è quella stessa gocciolina che tante altre volte hai raccolto con la lingua. Stavolta no, lascio che si depositi dove comincia il solco del tuo meraviglioso sedere. Non c’è neppure bisogno di aiutarsi con le mani’.basta indietreggiare un po’ e trovo subito la strada’ con un movimento lento ma deciso torno ad infilarmi in quella tua fica tanto arrapante. Sollevi la testa e inarchi la schiena mentre ti afferro i fianchi e inizio a pompare, sempre più forte fino a che non sentiamo il suono del mio pube che sbatte ritmicamente sulla tua fica. Ti vedo scuotere ad ogni affondo e la vista dl tuo buchino mi eccita ancora di più’ lascio colare un filo di saliva che si va a depositare proprio li e comincio a massaggiarlo con i pollici, finchè non riesco a farne entrare i polpastrelli ed allargarlo. Vieni, ancora una volta, ho perso ormai il conto di quante volte l’hai fatto’ vorrei scaricarmi dentro di te, proprio mentre anche tu vieni’.. ma mi interrompono le tue parole, strozzate dall’orgasmo: ‘Ti voglio in culo’ti prego”.’. Quelle sole parole rischiano di farmi venire’.ma riesco a trattenermi. Torno a sfilarmi dalla bollente guaina della tua fica, dilato le chiappe con le mani, con forza, e passo più volte la lingua sul tuo buchino. Mi sollevo, raccolgo un po’ di saliva in un palmo e me ne cospargo la cappella. Con una mano lo guido, lo appoggio sull’ano. Comincio a spingere, cercando di forzarne le resistenza e attento alle tue reazioni. La cappella scompare di botto nel tuo culo, è entrata con un tuo lamento. Mi fermo in quella posizione e aspetto che sia tu, questa volta, a decidere come vuoi sentirtelo entrare nel culo. Ed ecco che arretri, fino ad ‘ingoiarne’ più della metà, per poi tornare a fermarti. ‘Chicca..tutto ok?’ ti chiedo’e per tutta risposta cominci a muoverti avanti e indietro. Da questa posizione è stupendo vedertelo entrare e uscire dal culo’.perdo la testa e incurante dei tuoi lamenti inizio a pompare con forza. Dopo neanche un minuto esco’.voglio vedere come ho dilatato l’anello del tuo culo’. E lo faccio, per poi tornare a penetrarti, stavolta in un solo colpo’fino alla radice. Con una mano ti stai masturbando, il rumore della tua fica fradicia mi arriva alle orecchie. Gemi, respiri sempre più forte e rumorosamente e sento che ti stai venendo in mano. E’ troppo’non resisto oltre’ mi sfilo dal tuo culo e ti entro in fica, accogliente come non mai’.e mi lascio andare ad uno degli orgasmi più devastanti della mia vita’..riempiendoti la figa che pulsa del tuo orgasmo. Ci accasciamo sul letto, io sopra di te ‘distrutti e rimaniamo cosi per minuti’. Poi ti sfili e scendi a prenderlo tra le labbra, raccogliendo le ultime gocce del mio piacere. Ti sdrai sul mio petto e mi baci, scambiando le nostre salive ed i nostri umori. Ci addormentiamo così, fradici di piacere, esausti. Innamorati.

Bax

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