Skip to main content
Racconti Erotici Etero

CI ANDIAMO A BERE UNA COSA??

By 1 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Monica.
Il suo nome e’ di quelli che fanno riflettere.
Come Deborah.
O come Ramona.
Nomi che oramai fanno parte della normalita’, ma che per un ragazzo che come me e’ alla ricerca di ragazze facili e dai facili costumi, quel nome era provocante.
Come provocante era a volte Annunziata.
‘Annunziata era provocante?’ Gia’ so che i vostri pensieri si trasformano in sorriso al solo leggermi!
Ebbene se avesse visto il suo fondoschiena, mi avreste capito. Quello di Annunziata, e non di Monica. Ma sto divagando..
Dov’ero? Ah si, Monica.
Come l’ho conosciuta?? Ma dove se non in chat??
Sapete, una di quelle chat telefoniche. Della serie: come ti chiami? Sei single? Sei sposata? Ma penso che sappiate benissimo di cosa parlo.
Comunque dopo aver mandato lei una foto, si decide di incontrarci.
‘Ci andiamo a bere una cosa??’ mi fa.
‘Certo! E dove?’
‘Beh,qui, nella mia citta’, in un locale! ‘replica.
‘Ok’
Ci diamo appuntamento in un parcheggio in pieno centro citta’, proprio al capolinea degli autobus, parcheggio in bella vista, uno di quei posti dove non sei mai solo, ma che per assurdo la solitudine ti circonda.
Io arrivo. Parcheggio e scendo. Mi accendo una sigaretta. E aspetto. Lei conosce marca e colore della mia macchina, il mio viso l’ha visto nella foto, come io ho visto il suo. Dopo circa un quarto d’ora, non la vedo ancora.
‘che m’abbia dato buca??’ e accendo la seconda siga.
Mentre penso al piu e al meno, vedo una panda celeste che arriva, so anche io che macchina ha. Trattengo il fumo e piano lo lascio uscire. La macchina si ferma. Lei mi guarda. E la macchina si avvicina. Ora so che e’ lei.
Parcheggia a fianco alla mia. Scende.
‘Ciao!’mi fa.
‘Ciao!’ replico ‘finalmente!’
‘Scusa, non si addormentava mia figlia’
‘Tranquilla, immaginavo qualcosa del genere’,mento
‘Allora, dove si va??’
‘In un locale!!’ rispondo. Lei ride. Io mi tuffo nei suoi occhi azzurri. E noto con piacere che lei mi guarda le labbra.
Si va. Salgo nella sua macchina. Cominciamo a parlare del piu e del meno, mi accendo un’altra sigaretta. La guardavo mentre guidava. Ma il mio sguardo scendeva sempre sui suoi enormi seni.
Mi sentivo fortemente attratto dalla sua procacita’. E quando fermava la macchina tornava a guardarmi in faccia, ma i suoi occhioni azzurri si fermavano sempre sulle mie labbra.
Appena riprendeva la guida il mio ego di maschio sorrideva soddisfatto.
Arriviamo davanti al locale, ma era chiuso.
Lei mi fa: ‘e ora?’
Io le faccio notare che nella parte medievale della citta’ c’e’ un enoteca molto molto intima, anche se io la conosco per le innumerevoli sbornie che ci ho preso con i miei amici.
Pero’ ho sempre pensato di portarci qualche ragazza in quel posto.
Insomma, il posto era molto intimo, luci suffuse, cibo delizioso, vino sublime.
Decidiamo di andare.
Ma non si poteva parcheggiare nei pressi immediati del locale, e allora parcheggiamo sulla salita a circa 800 metri prima.
Scendiamo e ci incamminiamo verso il luogo predestinato. Continuiamo con la nostra chiacchierata da due persone che si stanno studiando, si stanno conoscendo per la prima volta.
Lei dopo un po’ ha il fiatone dovuto alla salita.
Il respire affannoso mi ricorda molto l’ansimare dell’eccitazione, mi sorprendo a pensare gia’ come se stessimo per andare a letto.
Gli uomini, che bestie..
Dopo questa estenuante salita arriviamo davanti all’enoteca e..Chiusa!
‘O ma e’ destino che non riusciamo a prendercela sta cosa da bere..’mi dice
‘Scendiamo in citta’,qualcosa troveremo..’
In effetti mio padre ha sempre detto che le citta’ di mare non son fatte per viverle d’inverno, ora scopro che ha pienamente ragione.
La strada verso la macchina e’ in discesa, e vedo che lei fa fatica, stavolta per colpa degli stivali con i tacchi..
Ad un certo punto, mentre si continua a parlare lei scivola, e mi afferra la mano di colpo e io, per evitare che cadesse, le cingo la vita e la stringo a me.
Per una volta nella mia vita senza secondi fini.
Ma per lei e’ abbastanza!
Si avvicina a me e mi infila la lingua prepotentemente in bocca. Cominciamo a baciarci sempre piu violentemente in mezzo a quella strada buia e deserta. Io mi giro e vedo un salice piangente. Le foglie di quell’albero arrivano quasi a terra, ed e’ ubicato nel posto piu buio della strada. La spingo li’ e la sbatto delicatamente sul tronco dell’albero.
A quel punto i discorsi, tutti i propositi di chiacchierare davanti ad un bicchiere di vino, vengono meno.
La chimica che ci attrae si fa prepotente, le mie mani viaggiano e afferrano le sue tette decise, la sua camicia comincia a sbottonarsi sotto il tocco delle mie dita curiose, lei mi poggia una mano sul rigonfiamento dei miei jeans chiari.
Sento il calore della sua mano che ora stringe leggermente come per saggiare la consistenza del cazzo che ora si sta gonfiando grazie ai suoi baci profondi, e al suo gemere leggermente.
I nostri respiri si fanno sempre piu’ affannosi, ma non riusciamo a staccarci.
La mia mano intanto scorre e si infila tra il capezzolo e il reggiseno.
Penso che mai avevo toccato una tetta tanto grande! Sara’ una sesta!
Ma non c’e’ tempo per dirglielo..le nostre lingue si avvolgono e si accarezzano in modo convulse, come se non ci fosse tempo.
Sento che mi alza la camicia nera, sento la cinta che si slaccia, allora non perdo tempo.
Slaccio anche la sua, e rapido infilo la mano nei suoi slip, sento i suoi delicati peli che mi solleticano i polpastrelli e, non senza fatica, arrivo finalmente alle labbra della sua figa.
Infilo l’indice, e poi lentamente lo lascio uscire..lei mugola, ma non le lascio il tempo e infilo il dito medio nella stesso punto, a quel punto la sento trattenere il respiro e aumentare la sua pressione sulla mia bocca, e’ completamente bagnata.
Mi stacco un attimo, lei mi guarda con quelle pietre blu che ha al posto degli occhi, interrogandosi del perche’ del mio brusco stop.
La guardo sorridendo malizioso, sfilo le mie dita piene dei suoi umori vaginali, me li porto sotto il naso, apro la bocca e comincio a leccarmi lentamente le dita..
‘Che buon sapore hai.. ‘
‘Perche’ ti sei fermato??’
Il mio sorriso si allarga ancora piu’ malizioso..i miei occhi diventano di fuoco! Lo sguardo mi si illumina di lussuria..
‘Ma non dovevamo prenderci una cosa da bere?’
Lei mi sorride: ‘Io voglio te..adesso..ma non qui..andiamo in un posto piu tranquillo??’
Io le dico che va benissimo.
A fatica, stavolta mano nella mano arriviamo alla macchina, saliamo e lei mi dice che non sa dove possiamo andare per stare in un posto tranquillo..
Allora prendo la situazione in mano.
‘Conosco un posto io, ti guido..’
La faccio uscire dalla citta’, prendiamo la strada delle villette estive, posto super tranquillo, l’inverno non c’e’ mai nessuno.
Parcheggia. Mi guarda. Torna a guardarmi le labbra. Poi mi guarda negli occhi.
‘Ti sei calmato?’
‘Un po’ si..e tu?’
‘No..’
Si sporge in avanti, io rimango nella mia posizione, voglio che la sua voglia la faccia sporgere completamente verso di me.
Lei oramai e’ praticamente protesa, vedo lo spacco dei suoi seni che mi invitano..allora l’afferro per le guance e le infilo tutta la lingua nella sua bocca.
Lei si adagia su di me, oramai incapace di ogni resistenza, se mai ne ha avuta..
La tiro ancora piu a me, la mia mano sulla sua tetta destra, le nostre lingue che si avvoglono violentemente, comincio a sbottonarle la camicia e I suoi seni esplodono fuori.
Sfilo la sua camicia, ora e’ a petto nudo solo con il reggiseno, allora lo slaccio e libero quelle povere tette costrette.
Ora sono nelle mie mani, le nostre lingue diventano impazzite nelle nostre bocche, le mie mani sfiorano i suoi capezzoli che fuoriescono e diventano turgidi.
Comincio a slacciarle la cinta dei pantaloni ma lei mi ferma, si stacca e mi sussurra: ‘no..’
Io la guardo, stupito.
‘Che c’e’??’
‘Voglio un’altra cosa..’
Comincia a slacciarmi i pantaloni, ma la sua mano sinistra continua ad accarezzarmi il pacco, mentre l’altra libera la mia vita dalla morsa della cinta.
Sbottona i bottoni della patta, apre le falde e si ritrova i miei boxer neri gonfi come non mai, praticamente sul viso..
Le mani si staccano e cominciano ad accarezzarmi il cazzo da sopra i boxer..
Mi guarda, maliziosa. Anche lei ha quella luce perversa negli occhi.
‘Dalle premesse sembra sia proprio un bel cazzo..’
Io mi sto godendo le sue mani, riesco a sussurrarle che nessuna si e’ mai lamentata..
‘Allora fai in modo che non mi lamenti neanche io..’
Afferra l’elastico dei boxer e me li abbassa..Il mio cazzo esce fuori, duro come il marmo con il suo odore acre e pungente di uomo arrapato.
Mi cala i pantaloni e i boxer sino alle caviglie, sono nudo dalla vita in giu’..lei comincia a leccarmi l’asta, su e giu’ lentamente, poi si sposta in modo da poterlo fare e guardarmi negli occhi..
Le mie palle cominciano il loro movimento lussurioso e il cazzo risponde indurendosi ancora di piu’..
Lei lo afferra e comincia a leccarmi la punta, sino a che non si scappella completamente.
A quel punto sono in suo potere completamente, mi rilasso e appoggio la schiena, concentrandomi su cio che succede tra le mie gambe.
Lei mi lecca sempre piu’ insistentemente la corona e la cappella, che comincia a diventare violacea di desiderio.
Avvolge con le sue labbra carnose interamente la cappella sofferente, come a volerle dare sollievo.. e sugge violentemente..Io comincio a gemere, e’ brava la ragazza..
Come sente che mi piace apre la bocca e se lo infila tutto in bocca, comincia a pomparmi con piu velocita’..Io gemo sempre piu’ forte, e lei piu’ gemo, piu’ succhia forte..
Allora le afferro la testa e faccio pressione sui suoi capelli in direzione del cazzo, lei per un attimo resiste, io premo piu’ forte.
‘Continua a succhiarmi il cazzo!!’ le dico perentorio.
Lei non se lo fa ripetere due volte e continua nel suo lavoro di bocca, sempre piu veloce, e succhia sempre piu’ forte.
In breve io non resisto e le dico che sto venendo.
Mi aspetto si stacchi. Ma lei invece, per tutta risposta, se lo infila tutto in bocca, e sento che arriva fino a fine corsa, si muove leggermente con la testa come a farlo entrare di piu’ , come se fosse possible..
Io non resisto e mugolando come un pazzo le sborro in bocca.
Lei, quando schizzo, apre gli occhi come sorpresa, poi succhia tutto e tenendo la bocca ben chiusa si stacca. Si mette seduta normalmente sul sedile della panda e apre la sua borsa, tira fuori un fazzoletto di carta e li’ sputa tutta la mia sborra calda.
Poi apre il finestrino e lo butta fuori.
Si gira e mi trova ancora a cazzo dritto, anche se oramai l’erezione non e’ cosi potente come prima. Mi guarda,. sempre piu porca, e si butta a capofitto su quel cazzo ancora in tiro, e succhia ancora..ma piu lentamente.
Io oramai,essendo venuto, ho la cappella sensibilissima, e comincio a sentire la sua bocca che stringe la cappella e un po sento dolore. Ma quel dolore mi piace.
Soffro e stringo i denti ma non la fermo. Non riesco a parlare mentre lei me lo succhia dolcemente.
Sono scosso da spasmi di piacere misti a dolore.
In breve il dolore passa e il cazzo torna duro come la pietra.
Lei mi guarda e mi dice: ‘Sei pronto di nuovo, e stavolta piu vuoto..durerai di piu’ e adesso lo voglio nella mia figa..
Lei si mette sul sedile dove sono io e, dopo essersi tolta pantaloni e slip, apre le cosce e con la figa aperta mi afferra il cazzo e se lo punta sulle labbra della figa.
Io mi arrapo sempre di piu’, anche perche’ adoro quando la lei in questione se lo punta, mi eccita perche’ mi sembra che lei mostri insofferenza e voglia di essere scopata..
La sua voce e’ un invito chiaro: ‘Ora fottimela per bene, su..’
Io non me lo faccio ripetere due volte e con un colpo secco glielo infilo a dovere nella figa..le palle sbattono sulle sue chiappe e fanno un rumore secco, come uno schiaffo.
Lei mi afferra la schiena, graffiandomi leggermente, poi mi afferra i glutei e mi spinge ancora piu dentro.
Io oramai sono una furia e comincio a scoparla selvaggiamente e senza sosta.
Lei urla mi dice di non smetterla di fotterla.
‘Ti piace il cazzo??’
‘Si, sono a cosce aperte e il tuo cazzo mi sta aprendo come una vacca’
‘Brava..sei proprio una troietta..voglio sfondartela tutta la sorca..’ le dico
‘siiiiiiiii’ urla
Continuo con il mio movimento di bacino e le mie palle sbattono violentemente sulle sue chiappe, lei mugola e urla che ho un cazzo fantastico, che non riusciva a farlo entrare tutto nella bocca mentre mi stava spompinando..
Io a queste parole non capisco piu’ niente e le poggio un dito sulle labbra che lei comincia a succhiare avidamente..
La sto fottendo come una troia, selvaggiamente..i miei movimenti sono un tuttuno con i suoi, il cazzo entra ed esce senza fatica, lei mi urla di non smettere e io aumento la violenza dei miei colpi, le afferro i capelli e li tiro indietro, cosi’ da metterla in una posizione scomoda mentre la fotto.
Lei sta ferma, concentrata com’e’ sul cazzo che la sbatte per bene..
A questo punto mi fermo, la guardo e le dico: ‘ti voglio a pecora, come i cani voglio fotterti..’
Lei non ci pensa una seconda volta, sdraio lo schienale del sedile e si mette a pecora, io lo infilo nella sua figa fradicia e comincio a pomparla da dietro senza rispetto, lei ricomincia ad ansimare come una cagna lasciva, poi il suo respiro affannoso si trasforma in urla di piacere mentre il mio cazzo non si ferma e anzi quella posizione mi permette di vedere la figa larga e il cazzo che esce ed entra completamente fradicio dei suoi umori..le allargo le chiappe e mi si offre alla vista la rosa del suo culo, mi bagno l’indice della mano destra con la saliva e mentre continuo a fotterla, le faccio scivolare un dito nel culo che si apre lentamente, ma in breve riesco a infilare tutto il dito..
Con un filo di voce rotta dall’effetto del mio cazzo che continua il suo andirivieni nella figa, lei mi dice: ‘ti piace il mio culo?? Vuoi fottermelo?? ‘
‘Si!! Adoro il tuo culo’ riesco a dirle tra un colpo e l’altro..
Lei replica: ‘La prossima volta, cosi’ sono sicura di godermi il tuo cazzo ancora..’
Io sorrido, ma devo fare i conti con il calore di questa troia che mi sto fottendo, che mi sta portando all’orgasmo..
‘Mmmmmmmmm non ce la faccio piu’..sto per venire…’
Lei: siii, vienimi dentro, porco! Sborrami nella figa..voglio sentirmi piena di te..SBORRAMI DENTRO ADESSO..’
E io non resisto piu’ e cedo alle sue parole ed esplodo nella sua figa infilandolo dentro piu’ in fondo che posso e le schizzo tutta la mia crema calda nella figa..lei invece preme con il bacino verso il mio per sentirsi trafitta ancora di piu’..
Rimaniamo cosi’ madidi di sudore, lei a pecora e io sopra di lei, che continuo lento, oramai a scoparla godendomi i suoi ultimi gemiti..e gli spasmi di piacere di entrambi..
Purtroppo il tempo passa in fretta, e dobbiamo lasciarci. Con la promessa di vederci due giorni dopo per bissare.
Ci rivestiamo in fretta e mi riaccompagna alla macchina, sono tutto indolenzito a causa della macchina che non e’ mai un posto comodo per scopare, sopratutto per me che sono alto 190 cm.
Ci fumiamo l’ultima sigaretta, ci scambiamo un altro bacio appassionato, e poi la saluto.
Salgo in macchina e sorrido, ora con l’odore di fregna che ancora ho nelle dita, vado a raggiungere i miei amici per una sonora bevuta..
Ma dentro di me penso che non vedo l’ora di rimetterla a pecora..

Questo non e’ un racconto di fantasia. E’ un ricordo, un fatto realmente accaduto.I nomi, ovviamente, sono stati cambiati per via di cazzate come la privacy ecc. Per commenti, opinioni, insulti e qualsiasi cosa vi venga in mente scrivete pure a thorfigliodikmer@yahoo.it
CI ANDIAMO A BERE UNA COSA??

Capitolo II

Il telefono squilla. ‘Pronto?’
‘Ciao.’
‘Monica!’
‘Allora non mi hai dimenticata..’
‘Dimenticata?Sono due giorni che ti penso..’
‘Ah si? E come mai?’
‘E me lo chiedi?? Sono due giorni che penso a quello che e’ successo..’
‘Ah si? E cosa ne pensi?’
‘Che ti voglio..’
‘Allora dimmi quando possiamo vederci..’
‘Stasera!!’ dico senza indugio
Lei ride. Io ho gia’ il fuoco all’interno dei miei boxer. Mi viene in mente quando stavamo fottendo e a quanto la desideravo ancora.
‘Stasera?? Stasera non so se riesco..uff. Pero’ anche io son 2 giorni che ti penso..anche quando sono a lavoro, sono perennemente bagnata..’
‘Fai tu. Se vuoi basta che me lo fai sapere anche all’ultimo momento. Qualsiasi cosa sto facendo mollo tutto e vengo da te..’
‘Mmmm. Mi sto bagnando di nuovo. Devo vederti stasera. Provo a lasciare mia figlia a mia madre o a mia sorella poi ti faccio sapere.’
‘Ok. Aspetto tue notizie’
Chiudiamo la telefonata. Vado in bagno e mi infilo in doccia. Mi rilasso sotto l’acqua calda e la mente parte in pensieri lussuriosi.
Il cazzo reagisce da solo, abbasso lo sguardo e mi accarezzo delicatamente le palle chiudendo gli occhi. Poi lo afferro e comincio a segarmi piano, piu’ che masturbazione sono carezze..
Mi fermo. Sbuffo. Penso: ‘se ci incontriamo stasera non posso masturbarmi..’
Esco e mi asciugo. Il cazzo e’ sempre in tiro. Per fortuna non c’e’ nessuno a casa e posso uscire dal bagno senza che nessuno noti l’erezione.
Esco. Vado in camera e mi vesto. Cerco di distogliere il pensiero che in automatico torna a Monica.
Non c’e’ niente da fare. Sto a cazzo duro. Allora decido di mettermi a giocare un po’ col computer, magari mi distraggo.
Passano 30 minuti. Il cazzo non diminuisce. Sto troppo arrapato. Mi sdraio sul letto e decido di provare a dormire.
Passano altrri 15 minuti. Niente da fare..mi metto seduto sul letto di fronte allo specchio che ho in camera. Ho il cazzo duro come il marmo e sono solo le 5!!
Se almeno Monica mi facesse sapere, cosi’ potrei farmi una sega in caso non potesse stasera..
Neanche il tempo di pensarlo e sento il mio cellulare che squilla, ma stavolta e’ un messaggio.
‘Ciao. Spero non ci abbia ripensato, perche’ son riuscita a liberarmi..ti desidero. Solito posto alle 8?’
Sorrido. Meno male che non ho fatto nulla nella doccia..
Menu’, rispondi messaggio e digito: ‘Ciao! Sono felice che sei riuscita a liberarti. E non sono da solo ad esultare..anzi e’ cosi duro che stavo pensando di dargli un anticipo cosi stasera sono bello pronto..’ invio.
Sorrido soddisfatto..mi piace stuzzicarla. Voglio proprio vedere cosa risponde.
Neanche 2 minuti ed ecco la risposta: ‘NO!! Voglio che lo lasci a me..’
Rispondo ancora: ‘Ok, stai tranquilla..lo lascio tutto a te..’
Per tutto il pomeriggio ci siamo lasciati andare a messaggi erotici, interrotti solamente quando Monica aveva da fare.
Arrivano le sette. Sono gia’ pronto. Ma ho il cazzo durissimo da ore..Non ce la faccio piu’..
Altri messaggi di Monica, sempre piu’ hot. Ed e’ peggio..
Passa un’altra mezzora, posso cominciare ad andare. Arrivo al solito posto, parcheggio. Scendo e mi accendo una sigaretta. Mancano ancora 15 minuti, ma Monica arriva proprio in quel momento.
E’ in anticipo. Buon segno. Abbassa il finestrino, mi guarda con uno sguardo molto malizioso, e noto che ha un vestito rosso, da dove sto vedo nettamente come quel vestito sia ben riempito dal suo seno.
Non mi avvicino, voglio che lo faccia lei..aspiro, la guardo e mi passo inavvertitamente la mano sul cazzo, come fosse un gesto normale.
Lei mi guarda e ride, poi mi guarda tra le gambe e nota che sono gonfio. Si avvicina con la macchina, mi guarda..
Io infilo la testa nella macchina e le dico: ‘Sei in anticipo..’
Guardo in basso e la vedo in calze a rete, il vestito le arriva alle ginocchia. Monica non e’ una pelle e ossa, ha due enormi seni, un bellissimo viso e un bel culo pieno. Proprio come piacciono a me.
‘Ti piacciono le mie gambe??’ E tira su il vestito..
‘Molto..’ e appena mi giro lei mi infila la lingua nella gola..
‘Uh..pero’..’
‘Sali, sbrigati che mi sto scopando sotto..’
Io rido, e salgo nella sua panda..Prima di partire pomiciamo a lungo e le mie mani sono in mezzo alle sue cosce, scosto calze e slip e infilo le dita nella sua figa gia’ colante.
Afferro le sue tette, salde tra le mie mani.
‘mmmmmmmm’mugola ‘andiamo perche’ non ce la faccio piu’..ti desidero da impazzire..’
‘ok, dai..che ho il cazzo che mi scoppia..’
‘tienilo in caldo..’
Si va. Durante il tragitto parliamo di lei, ma io le alzo la gonna e le infilo la mano tra le cosce, sento la sua figa calda e umida..
La macchina sbanda leggermente.
‘E’ meglio che ti fermi senno’ finiamo contro un albero..’
Mi fermo. In pochi minuti arriviamo nello stesso posto.
Ricominciamo a baciarci sempre piu’ freneticamente, senza sosta, avidi delle nostre lingue e dei nostri baci, lei oramai cola di voglia, io ho il cazzo durissimo che lei massaggia da sopra i jeans.
Non ne possiamo piu’ e cominciamo a spogliarci..poi la fermo e le dico: ‘Andiamo dietro che siamo piu’ comodi??’
Lei non mi risponde neanche, scende e sale dietro..io faccio la stessa cosa.
Siamo sdraiati, lei sopra di me, mi tocca insistentemente il cazzo, io ho le mani che si infilano sotto la sua gonna, sfilo le calze, sfilo i suoi slip..
Con una mano tengo aperto il suo culo e l’indice della mano destra glielo passo sulla lingua, poi lo infilo nel suo culo..lei geme, continua a baciarmi avida, mentre si rilassa e si gode il mio dito..sento piano piano che la mia cinta si slaccia, lei si abbassa e un po’ rudemente mi sfila jeans e boxer nello stesso istante..
Sono di nuovo a cazzo di fuori davanti al suo viso, il suo sguardo si trasforma, ora sembra una ninfomane impazzita.
Non me lo lecca e neanche me lo bacia, se lo caccia direttamente in gola, e comincia a pomparmi.
Io mi rilasso completamente, dopo tutto il pomeriggio a stuzzicarmi, ora mi sta facendo una pompa meravigliosa..
Il cazzo entra ed esce dalla sua bocca che intanto mi stringe delicatamente i coglioni gonfi di sborra, succhia come un vitello succhia le mammelle della sua bovina madre..
E’ avida e impunita, vuole farmi sborrare..
‘Mmmmmmmm, cosi’ mi fai venire subito..succhi come nessuna..mi stai facendo morire..rallenta o ti vengo in bocca..’
Lei pompa come un’assatanata a sentire quelle parole, continua a succhiare, pompando a tutta forza e quando le dico che sto per venire lo fa uscire e me lo lecca sulla punta, sino a che sente il cazzo che si irrigidisce all’improvviso e solo allora se lo infila di nuovo tutto in bocca.
‘Vengooooooo’ e schizzo tutto nella sua bocca.
Lei non si stacca, continua a pomparmi il cazzo ma piu lentamente..sempre piu’ lentamente..Lo fa uscire dalla bocca e con la lingua lecca tutta la sborra residua che fuoriesce postuma a piccole gocce.
Io la guardo e le dico: ‘Ma..hai ingoiato??’
Lei: ‘L’altra volta non volevo ingoiare, ma oggi..tu mi ecciti troppo’
Continua a leccarmelo piano, io non ce la faccio piu’..voglio farla godere..
L’afferro e la rigiro, e’ a pancia in su e mi infilo deciso tra le sue gambe, con i pollici allargo le labbra della sua figa e spunta fuori un clitoride gonfio ed eccitato..
Infilo il dito medio della mano destra nella sua fregna colante e comincio a fare su e giu’, dentro e fuori lentamente ma fino a totale sparizione del dito, e con la mia lingua stuzzico il clitoride, mi gusto quel dolce sapore di eccitazione che ha.
La sua figa e’ saporita, profuma di sorca colante e il suo clitoride e’ gonfio come pochi..
Continuo con il mio andirivieni convulso, la punta della mia lingua lo titilla dapprima molto velocemente, poi lentamente, poi sempre velocemente..
Il mio dito curioso si infila nel suo culetto ben predisposto ad aprirsi, poi passa al buchetto della sua figa che sempre di piu’ si sta allargando, e di dita riesco ad infilarne tre, contnuo cosi’ senza staccare la lingua dal clitoride..lei mugola, geme e alza la voce in un vortice di godimento che la porta in breve all’orgasmo..
‘Leccamela..mmmmmmmm siiiiiiiiii, mi fai impazzire..sto per venire..mmmmmmm che lingua hai…mmmmmmmm..vengoooooooooooooo…
Il suo urlo diventa improvviso e squarcia il silenzio dell’abitacolo interrotto solo dal rumore della mia lingua e dei suoi movimenti umidi..
Rallento la corsa della mia lingua, le mie dita fradice dei suoi umori si fanno sempre piu’ pigre e lei si gode quegli ultimi momenti di piacere..
‘Mmmmmmm tu mi fai morire..sei prorpio bravo con la lingua..’
Ci fermiamo un po’..parlicchiamo del piu’ e del meno..sino a che il discorso non torna sul sesso, lei mi guarda e mi fa: ‘Hai degli occhi dolcissimi, ma quando hai voglia diventono porcissimi e mi spogli con gli occhi..non riuscirei a dirti di no a nulla..’
Siamo nudi e il mio cazzo a quelle parole s’indurisce di nuovo
‘..e poi sei sempre pronto..’
Io sorrido. Sto per risponderle ma in un attimo mi trovo di nuovo il cazzo nella sua bocca.
Stavolta mentre succhia geme..
‘Quanto e’ buono, che buon sapore ha..’
‘Mmmmmmmm, monica mi fai morire…’
L’erezione in un attimo e’ al massimo..la sua lingua mi fa impazzire..
Lei si gira a pecora e la sento che mi dice: ‘Il culo..fottimi il culo..te lo avevo promesso e le promesse si mantengono..’
Io mi alzo su di lei, poggio la punta nel buco del suo culo rosa e divaricato, con le dita le prendo un po’ di umori dalla figa bagnata e le inumidisco l’ano..
Provo a infilarglielo, ma nonostante tutti i miei sforzi non ci riesco, la macchina non e’ un posto ideale per me. Sono troppo alto..
Dopo vari tentativi decidiamo di desistere..
‘Allora ti fotto la figa..’
E in un colpo solo glielo sbatto nella sorca, lei rimane senza fiato, io aspetto 2 secondi e lo tiro fuori completamente e lo sbatto di nuovo tutto dentro..
Comincio a scoparla in maniera ossessiva nella figa, le violento la fregna in modo passionalissimo, la sbatto per bene come si fa con una cagna in calore..
‘Mmmmmmmmmmmm siiiiiiii, sei proprio un porco..fottimi, fottimi..non ti fermare..fottimiiiiiii’
‘zitta e godi, cagna!!’ e continuo a sbatterla..le mia mani le afferrano i seni e stringo con forza i suoi enormi meloni..le torturo i capezzoli e lei emette dei gridolini di piacere..
E’ completamente aperta sotto di me che la fotto senza riguardo..
‘Sei una ninfomane!!’ Le urlo
‘Si! E a te piace, vero porco??’
‘Mmmmmmmm voglio riempirti come una vacca lurida..ti riempioooooooooo’
‘Si!! Si!! Si!!! Sborrami tuttaaaaaaaa!!!!
Le schizzo nel ventre e e piano piano la mia forza viene meno, appagato da quella ragazza lussuriosa..La fuoriuscita della sborra e’ improvvisa e violentissima..
Le ho allagato la figa che cola di umori miei e suoi, la sborra le macchia il sedile della macchina dopo essere corsa giu’ per le cosce..
Continuo comunque a entrare e uscire da lei sino a che stremato non crollo sulla sua schiena..
In breve ci rivestiamo. Parliamo e poi lei mi riaccompagna alla mia macchina.
Ci fumiamo insieme una sigaretta, e parliamo di come e quando rivederci.
Ancora non sappiamo che a quell’incontro non ci sara’ mai seguito.
Un’altro bacio furioso e poi ognuno riprende la sua strada.
Io torno dai miei amici, e lei da sua figlia.

Questo non e’ un racconto di fantasia. E’ un ricordo, un fatto realmente accaduto.I nomi, ovviamente, sono stati cambiati per via di cazzate come la privacy ecc. Per commenti, opinioni, insulti e qualsiasi cosa vi venga in mente scrivete pure a thorfigliodikmer@yahoo.it

Leave a Reply