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Racconti Erotici Etero

COLPA DELLA MIA NOMEA

By 26 Giugno 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

COLPA DELLA MIA NOMEA

 

 

 

Purtroppo al mio paese quello che avevo fatto aveva fatto il giro delle persone, tutti vociferavano che io ci stavo con tutti, tanto che un ragazzo col quale avevo avuto una storia iniziò a parlare di me pure su face book e a pubblicare una foto di me nuda dicendo che ci stavo con tutti.

Iniziarono a contattarmi in tanti e a chiedermi l’amicizia ma io mi vergognavo erano persone che non erano nemmeno del mio paese e sapevano dettagli veri di cose che avevo fatto.

Io al paese vivo sola con mia madre, e voi lo sapete come si ragiona nei paesi del sud, due donne sole vengono viste sempre un po con diffidenza e malizia, poi che voleta mia madre è giovane e ha cercato di rifarsi una vita quindi ha avuto parecchi compagni.

Un giorno su face book, mi contatta un ragazzo dicendomi che sapeva tuto di me e di mia madre e insinuando di sapere che io e mia madre siamo delle poco di buono, tanto che disse di essere in possesso di foto mie nuda e di amici suoi che si erano fatti mia madre, io inizialmente sono rimasta sconvolta, sia dalla vergogna per le voci che erano andate in giro su di me ma sopreatutto della storia di mia madre che io non potevo immaginare.

Lui mi disse che mi voleva incontrare a tutti i costi, e che voleva il mio numero altrimenti la mia nomea sarebbe arrivata ancora più lontano di quanto era arrivata, ma io il mio numero non lo do facilmente soprattutto perché so di avere una nominata, quindi non sapevo come muovermi perché lui insisteva allora decisi di incontrarlo, gli diedi appuntamento alla stazione del mio paese per la sera alle 21, quando sono arrivata lui era già la, mi ha riconosciuta subito, e mi ha detto avvicinandosi:

“Ciao bella finalmente ti vedo dal vivo allora esisti davvero”

Io:

“perché pensavi che non esistessi?”

Lui:

“Se ne vedono tante su internet solo che a me di te mi hanno parlato degli amici, o per meglio dire dei ragazzi che ti conoscono”

Io:

“Ah si? E che cosa ti avrebbero detto di me?

Lui:

“Ahahahah…di te? Che sei una porcella come tua madre che siete due zoccole”

Io:

“e chi sarebbe stato a dirti ste cose”

Io avevo la pelle d’oca.

Lui:

“sicuramente uno che si è fatto tua madre e poi un altro che ti ha scopata a via lepre dietro i depuratori è vero o no?

Io sono diventata rossa non sapevo che rispondere…

Lui:

“vedi che sei una porcella? E ti piace vero? Lo so che mezza cosenza ti ha scopata, non ti devi vergognare se ti piace il cazzo se si nasce puttane è giusto farle”

Io rossa dalla vergogna…

Lui:

“allora è vero ho no che ti sei fatta scopare dietro i depuratori?

Io:

“Si”

Allora lui ha messo in moto, ormai era sera, e io gli ho chiesto dove stavamo andando e

lui:

“andiamo dietro i depuratori cosi te la sfondo un po pure io, sei bellissima è giusto sfondarti, ti piace nel culo?”

Io mi vergognavo, allora lui:

“Dai non mi rompere le palle che fai la timida del cazzo, rispondi e basta tanto lo so che sei la zoccola del paese lo sanno fino a cosenza chi è martina, allora nel culo lo prendi?”

Io:

“si”

Lui:

“Brava mi piace metterlo nel culo, poi magari lo metto nel culo pure a tua madre e vediamo chi ce lo ha più largo ahahah”

Io:

“Ma chi ti ha detto ste cose di mia madre? Non è vero, hanno messo sta nomea solo perche siamo due donne sole”

Lui:

“Si si ahah anche tu fino a 30 secondi fa cercavi di negare, ahah e poi che c’è di male se piace il cazzo pure a tua madre alla fine sei nata da una schizzata di sburra ahahah e poi chi me lo ha detto se l’è scopata bene a tua madre”

Si è fermato in quella stradina dietro i depuratori e mi si è avvicinato, ha iniziato a baciarmi con la lingua, io avevo una maglietta celeste e la gonna di jeans, ai piedi le converse, mentre mi baciava ha iniziato a toccarmi il seno, mentre con l’altra mano si slacciava i bermuda, se li è abbassati staccandosi dalla mia bocca e mi ha detto:

“dai prendilo in bocca fammi vedere quanto sei porcella, non aveva messo il preservativo ed era la prima volta che incontravo quel ragazzo ero un po indecisa.

Lui:

“dsi che non sono malato prendilo in bocca scema muoviti che poi se te lo metto nel culo mi metti il preservativo per non sporcarmi dai”

Mi sono abbassata e ho iniziato a succhiarlo, comunque si vedeva che era un ragazzo pulito, era profumato, ho preso a succhiarlo mentre lui mi ha messo la mano dietro la testa e mi dava il ritmo incitandomi, dicendo che ero brava e che ero maiala…

Lui:

“che troia…mmmm brava dai porcella”

Nel piegarmi verso di lui mi si era alzata la gonna e lui con una mano ne ha approfittato subito per mettermi una mano sulla figa per il momento da fuori le mutandine, io comunque non ero rimasta indifferente a quella mano e mi venne la pelle d’oca mi sentivo un calore tra le gambe

Lui:

“ti bagni subito mmmm brava vedi che ti piace fare la troia sei nata per questo, ti piace mmmm…allarga un po la gamba dai”

Io ero sulla natica sinistra e alzai la gamba destra per quanto potevo, ma a lui è bastato quello spazio per infilare le dita dentro le mutande e mettermi subito due dita dentro, io ho iniziato ad ansimare subito…”…mmmm….mmmm….”

Lui:

“sei un lago, aveva ragione il mio amico che sei na culilarga mmm brava dai che ne metto un altro mmmm”

Mentre io continuavo a succhiare quel cazzo che era sempre più duro ho sentito il terzo dito entrarmi dentro, muoveva le dita veloci sentivo il rumore dei miei liquidi vaginali e ansimavo mi piaceva ero bagnata, ad un tratto mi ha fatta alzare e mi ha detto di togliermi le mutande che voleva scoparmi come una maiala, una volta tolte con la gonna sulla pancia alzata mi ha messo con le spalle allo sportello, mi ha succhiato il seno e mi ha infilato tre dita a cuneo dentro mentre io ansimavo, ma avendo la macchina piccola non riusciva a trovare la posizione per scopare, intanto la sveglia della macchina segnava le 22.30, era buio, lui perde la pazienza, scende col cazzo fuori dal lato delle mutande mi apre la portiera,

io:

“che fai”

Lui:

“scendi che ti devo rompere bene adesso”

Ha aperto la portiera mi ha fatta scendere senza maglietta e con la gonna intorno alla pancia, e mi ha messa con le mani sul sedile e le mie parti intime che sporgevano fuori la macchina, ad un tratto mi entra dentro di colpo e veloce per come ero lubrificata e ha iniziato a scoparmi veloce con forza a colpi secchi, quando mi sono resa conto che non si era messo il preservativo era troppo tardi mi stava scopando, avevo di nuovo la pelle d’oca stavo colando ero bagnata ansimavo, ma due schiaffoni sul sedere mi hanno riportato alla realtà, mi sono sentita allargare le natiche con le mani appena dopo mi era uscito dalla fica, e quel gesto mi ha fatta vergognare e diventare rossa perche mi esponeva completamente a lui le mie parti intime aperte da quel gesto di allargamento delle mie natiche e di colpo uno sputo sul buco del sedere e poi la spinta, mentre io stringevo i denti e sentivo un po di bruciore e lanciavo cercando di trattenere il più possibile dei gridolini quando con un altro sputo nel mio buco già forzato, è riuscito ad entrare, sentivo che trovava un po di attrito mentre entrava e a me bruciava un po, mentre lui lo ha infilato tutto fino in fondo e ha iniziato ad andare su e giù, mentre io tenevo i denti stretti prima mi stringeva un capezzolo tra le ditas poi scese e di colpo mi sono sentita il clitoride stretto tra le dita, a quel punto ho colato sono venuta mi sono allagata mentre lui è venuto pure grugnendo e schizzandomi nel sedere dicendomi:

“si godo zoccola siii porcella te lo riempio il culo siiii.

Quando è uscito fuori io sono rimasta ancora un po poggiata sui gomiti sul sedile a cercare di capire cosa fosse successo, ma lui mi ha dato uno schiaffo sul sedere e mi ha detto:

“Andiamo dai che mo ce l’hai bello aperto”

Mi sono rialzata cercando le mutandine a terra nella macchina e sentivo il buco del sedere viscido perché avevo lo sperma dentro me lo sentivo scivoloso, quando ho visto che si stava ripulendo con un fazzoletto gli ho chiesto se me ne dava uno, e lui:

“non ne ho più era lultimo, tanto tu abiti qua mo vai a casa e ti pulisci eheh”

Mi sono infilata le mutandine ho abbassato la gonna e mi sono rimessa la maglietta, sono salita in macchina e lui:

“brava, vedi che a cosenza avevano ragione che sei na maiala devo solo vedere se hanno ragione su tua madre cosi vedo chi ha il culo più largo ahahah”

Io:

“E dai smettila con sta stori di mia madre già mi vergogno per quello che è successo satsera”

Lui:

“ Si Si te lo dico io che siete due maiale e comunque non ti devi vergognare sei bella, è giusto che devi avere culo e fica sfondati altrimentio la bellezza a che ti serve e poi il sesso è naturale, per giunta ti piace pure il cazzo, sembri in calore ahahah, dai dimmi dove abiti che ti accompagno”

Ma io non glielo dissi, mi sono fatta riaccompagnare alla stazione ho aspettato che lui se ne andasse e sono tornata a casa, appena arrivata mi sono subito lavata perche mentre camminavo mi sentivo il sedere scivoloso.

P.s. questa è la mia ultima confessione da raccontarvi la mia mail è marconsole@live.it

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