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Racconti Erotici Etero

Come piaceva a lei (Parte II)

By 6 Giugno 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Come piaceva a lei (Parte II)

Dopo quella nuova esperienza così strana e nuova, non riuscivo a dormire. Nel letto non facevo altro che toccarmi il pisello stando attento a non avere un orgasmo. A me non piace masturbarmi.
Non so come ma mi addormentai e la mattina fui puntuale all’appuntamento. Lei venne vestita in un modo che sicuramente poteva passare in osservato da altri ragazzi. A me non me ne importava se c’era qualcuno che la desiderava, in fin dei conti non eravamo fidanzati e quindi non ero nemmeno innamorato di lei.

Eleonora: – Buongiorno!
Io: – Ehy là! Ti sei svegliata da poco, vero? Hai gli occhi ancora assonnati!
Eleonora: – Si ho ancora sonno!
Io: – Io questa notte ho dormito poco.
Eleonora: – Perché?
Io: – Non ho fatto altro che pensare a quello che successe ieri sera.
Eleonora: – Aha si! Io invece ieri sera dopo essermi lavata mi sono masturbata su quello!
Io: – E non potevo farlo io, hai preferito farlo da sola e non farlo fare a me!
Eleonora: – Ho evitato di farmi toccare da te perché poi avevo paura che ti veniva di nuovo duro e dopo andava a finire che facevamo ancora più tardi.
Io: – Non fa niente! Mi darai la possibilità la prossima volta, se ci sarà!! (Buttai subito una freccia)
Eleonora: – E come non ci sarà un prossima volta. Ma dimmi una cosa’
Io: – Dimmi!
Eleonora: – Con quello che successe ieri, io e te potremo essere fidanzati!
Io: – (Per me sembrava un discorso da ragazzini piccoli quello che lei aveva appena detto. Io, pensandoci, potevo accettare la sua proposta così potevo fare un po’ di sesso) Beh! Potremmo definirci due nuovi fidanzatini?
Eleonora: – Secondo me si! Cavolo abbiamo fatto tutto quello e tu hai anche il coraggio di dire che non stiamo insieme?
Io: – No assolutamente! Anzi io non avevo il coraggio di dirtelo (Stavo bleffando)
Eleonora: – Adesso va meglio! Comunque cambiamo discorso altrimenti va a finire che scendiamo su argomenti che potrebbero causare strane situazioni!
Io: – Giusto, meglio parlarne più tardi!!!
Eleonora: – Più tardi va bene anche a me! Comunque mi sono rotta di andare a scuola!
Io: – Adesso dimmi cosa centra la scuola con quello che abbiamo detto!
Eleonora: – Niente! Lo avevo detto per cambiare argomento’

Aveva quasi ragione che la scuola era una palla. L’angoscia di iniziare un nuovo anno scolastico è una botta in fronte un po’ per tutti i studenti. Era la fine di agosto e mancavano poco più di una 20 giorni per l’inizio degli studi.
Comunque il nostro rapporto si andava intensificando.
Nei giorni successivi ci demmo appuntamento direttamente sotto al suo garage. Entrai nei seminterrati, trovai la porta di alluminio del suo box e bussai dando tre colpi. Ele aprì, ed era meglio che non lo faceva perché mi ritrovai davanti una ragazza che non avevo mai visto. Indossava un reggiseno nero che esaltava bene ciò che portavano dentro, degli autoreggenti a rete e uno slip nero fatto con un tessuto trasparente. Quella sera, Eleonora, era davvero arrapante!!!

Io: – Buona sera (Detto con tono sorpreso)
Eleonora: – Non te lo aspettavi, vero?
Io: – A dire il vero avevo immaginato qualcosa ma non avevo affatto pensato ad una sorpresa come questa!
Eleonora: – Anche io pensavo di essere stata retorica nel darti l’appuntamento in questo garage ma per farti davvero una sorpresa ho pensato di vestirmi in un modo diverso!
Io: – La sorpresa, te l’ho detto, me l’hai fatta!!! Cosa facciamo?
Eleonora: – Di sicuro questa sera la passiamo in gran parte qui dentro.
Io: – Mica è tanto sera! Sono appena le’ le 18:35 quasi 40!
Eleonora: – Ora! Ma mentre ci divertiamo un pochettino si farà molto più tardi. Tra 2 giorni inizia la scuola e volevo concludere le feste estive in un modo originale.
Io: – Mi piace questo tuo modo di festeggiare la fine delle feste. Ma non è che qualcuno dei tuoi si viene a fare un giro qui sotto?
Eleonora: – Mica sono scema?!?! Ho dato l’appuntamento oggi perché sapevo che i miei dovevano andare a cena fuori con dei parenti e mio fratello a quest’ora non c’è mai, esce con i suoi amici e rientra sempre verso le 20 e poi quando rientra non viene mai qui dentro!
Io: – Sei proprio sicura?
Eleonora: – Certo che ne sono sicura! (Detto in napoletano)
Io: – Allora mi tranquillizzo!
Eleonora: – Adesso ti spiego cosa faremo questa sera’

Io di sicuro non avevo immaginato di trovarmi davanti un Eleonora conciata in quel modo ma di sicuro era molto attraente. Aveva davvero un bel fisico! Un seno che faceva venire voglia di leccalo per ore intere, portava una 4a, delle gambe, che non erano troppo lunghe, infatti lei era alta circa un metro e 75 centimetri ma nonostante questo aveva delle gambe davvero belle, aveva un bel culo e quella specie di tanga di quel tessuto strano lo esaltava ancora di più, era bello tondo e non presentava smagliature. La cosa che mi faceva eccitare ancora di più era il fatto di sapere che chi era stato con lei si aveva dato molto da fare con l’organo genitale perché aveva il buco del culo bello largo (che notai nei rapporti precedenti) e anche una fichetta molto elastica. Tutto questo, però, non influenzava la sua goduria quando la penetravo con le dita.
Comunque quella sera, Eleonora, dopo il piccolo discorsetto che facemmo quando entrai, mi iniziò a spiegare il suo piano per trascorrere il tempo nel garage. Aveva calcolato tutto persino la cena.

Eleonora: – per ora iniziamo col fare petting ma non pensare che io arrivi perché devo conservarmi per i rapporti successivi. I rapporti successivi non ti pensare che li avremo un altro giorno.
Io: – Quindi questa sera avremmo più rapporti?
Eleonora: – E’ logico, altrimenti mica avevo preparato pure la cenetta!
Io: – La cenetta!?!?!
Eleonora: – Si! La cenetta! Intanto tu togliti i panni che hai addosso!
Io: – Certo che conoscere te è stata una fortuna!!!
Eleonora: – E perché io non sono stata fortunata ad conoscere un ragazzo che ha il cazzo un po’ più grande rispetto a quello del mio ex!!!
Io: – Dai non esagerare, la grandezza del mio pene è regolare secondo alcune statistiche
Eleonora: – Quindi, come dici tu, era il mio ex ad essere fuori dalla norma?
Io: – Ma che ne so io!
Eleonora: – Comunque questa sera ho da darti delle regole.
Io: – Quali regole?
Eleonora: – Il gioco lo comando io! Tu devi solo godere e quando te lo dico io devi farmi godere!
Io: – Mi piace questa storia!
Eleonora: – Bene, adesso che ti sei spogliato sdraiati su quella coperta per terra!

Mai nessuna ragazza mi aveva chiesto cose del genere. Di sicuro avevo a che fare con una ninfomane!
Io intanto mi sdraiai su quella coperta bianca messa sul pavimento, subito dopo lei si inginocchio e tirò fuori dal
reggiseno quelle due splendide tette. Si abbassò verso di me e mi disse: ‘dai leccamele, farmi riscaldare un pochettino!’. Io
non ci pensai su ed iniziai a leccargli in mezzo, lei le stringeva sulla mia faccia, poi mi portai sulle estremità e cominciai a
leccargli i capezzoli. Li mordicchiavo, li succhiavo, ci giocavo con la lingua. Eleonora iniziava a farsi rossa in viso. Lei mi diceva di essere più aggressivo mentre si premeva i seni facendo quasi toccare i capezzoli. Ad un tratto si alzò e mi disse di sdraiarmi e di chiudere gli occhi. Io eseguii i suoi ordini. La tentazione di guardare era molto forte ma resistetti, volevo vedere cose aveva in serbo per me. Rimasi in silenzio per sentire dei rumori che mi potevano far capire cosa stesse accadendo ma non riuscivo. Sentivo una presenza sopra di me, iniziavo a sentire un odore di umori, sentivo leggermente più caldo alla faccia. ‘Adesso puoi aprire gli occhi, se non lo hai fatto già!’ ‘ disse Ele ‘ aprii gli occhi ed ebbi una visione ravvicinata non del terzo tipo ma di più! Eleonora si era messa come se si stesse sedendo sulla mia faccia. Da quella mi sarei aspettato di tutto e proprio per questo avevo paura che mi sganciasse qualcosa in faccia ma , fortunatamente, le mie brutte idee sparirono quando mi disse: ‘Hai la mia fica a pochissimi centimetri dalla tua bocca, leccamela, maiale!’ Rimasi un po’ di stucco quando mi chiamò in quel modo, non mi piaceva tanto essere chiamato così ma chissà perché il mio eccitamento vinceva ogni cosa e accettai la prima ‘offesa’. Io comunque non me la tenni e gli risposi: ‘Si, cagna, adesso me la lavoro io la tua fica!’. Appena la chiamai in quel modo lei mi spinse la sua amichetta più vicino, come in segno di piacere del nome che gli avevo dato e mi pregò di leccargliela. Buttai fuori la lingua e cominciai a leccargli le grandi labbra, erano bagnate, mi piaceva quell’odore e quel sapore. Scesi con la lingua proprio in mezzo alla spaccata della vagina e lì salivo e scendevo lungo tutta la lunghezza della fessura. Ogni volta che tiravo verso l’alto la lingua s’impregnava di umori, come se si stesse leccando in un barattolo di marmellata. Sempre con la lingua decisi di andare più a fondo, davo dei piccoli colpetti e ad ogni colpetto lei sbandava con il bacino. ‘Basta, basta, altrimenti arrivo. Leccami il buco del culo ora. Non ti preoccupare, me lo sono sciacquato bene.’ . Lei si fece un po’ più avanti e mi piazzò il culo proprio sul mio naso. Mi spostai con la testa e gli leccai il buchetto. Iniziai a fotterla con la lingua fino a quando non mi disse di giocarci un po’ con le mani. Bagnai le dita e gli affondai dentro due. Cercavo di farle entrare bene e, una volta dentro, le piegavo per toccare la pelle che separa la vagina con il culo. Lei si dimenava, godeva maledettamente, gemeva, saliva e scendeva con il bacino che, quando erano entrate le dita nel culo, lei spingeva più forte verso di me. Si alzò di scatto facendomi rimanere con le dita ancora puntate verso l’alto, si abbassò di nuovo verso di me, questa volta di faccia, prese le dita e se le mise in bocca.

Eleonora: – Sai davvero giocarci con le mani, immagino con il cazzo poi!
Io: – Possiamo sempre vedere!
Eleonora: – Tu corri sempre. Adesso hai giocato tu e per adesso basta. Ora voglio giocare un po’ io con il tuo splendido fratellino. Ci stai?
Io: – Cavolo che ci sto! Tra poco ho un orgasmo senza che tu me lo tocchi!!!
Eleonora: – Va bene, ora vedi!

Guardandomi negli occhi, Eleonora si spostò verso il mio membro camminando alla pecorina a marcia indietro. Abbassò la testa e mi leccò dall’ombellico in giù fino ad arrivare ai testicoli con cui inizio a giocarci. Li sollevava con le labbra, li succhiava, gli dava piccoli e leggeri morsi, li leccava. Con la lingua partì con il leccare le estremità delle palle fino ad arrivare lungo l’asta del mio cazzo che era bello duro e che puntava verso l’alto. Arrivata sulla cappella, bagnò bene la lingua con la sua saliva e comincio a leccarla intorno, sempre con la lingua dava l’impressione che volesse entrare nel buco presente sulla punta.
Aprì la bocca, mise la lingua dentro e scese piano piano con la testa. Bellissimo! Stavo morendo! I pompini li sapeva fare molto bene! Con la mano prese il mio cazzo e lo masturbava mentre aveva la cappella in bocca. Si muoveva con la testa a desta e a sinistra, succhiava molto forte, avevo l’impressione che il membro si stesse staccando dal mio corpo. Si fermo per un secondo, prese aria e scese di nuovo con la testa fino a toccare con le labbra sui testicoli. Ogni tanto faceva quegli scatti con il corpo come se stesse per vomitare ma lei imperterrita lo succhiava fino in fondo. Si fermò di nuovo e lo mise di nuovo tutto, dico tutto in bocca. Mentre lei saliva e scendeva con la testa mi prese le mani e me le poggiò sulla sua nuca e mi fece capire che dovevo spingerla io. Io ero eccitato al massimo, altri due o tre colpi e sarei arrivato. Mentre stava scendendo per l’ennesima volta, io gli diedi una spinta con le mani. Lei emise un gemito di piacere e mi fece capire con lo sguardo che dovevo rifarlo. Eseguii, come al solito gli ordini, e gli spingevo sempre più forte la sua testa sul mio cazzo, ad un tratto aprì la bocca, allontanò leggermente la testa e vomitò. Io mi preoccupai ma provai anche disgusto, mentre stavo cercando si spostarmi per vedere le sue condizioni, lei mi disse: ‘Cosa fai scemo! Questo mi fa eccitare ancora di più! Mettiti sdraiato e spingimi verso il tuo cazzone’. A dire il vero a questo punto volevo smettere ma lei non me lo permise. Questa pausa fece in modo che il mio orgasmo ritardasse di qualche secondo ma volevo che avesse qualche ora di ritardo! Continuai a spingere la sua testa, lei dava gemiti di piacere, il mio cazzo era tutto nella sua bocca da pompinara professionista. Solo un altro colpo, gli tiro la testa dal mio cazzo, lei stava continuando a farmi una sega e proprio nel momento che la cappella esce dalla sua bocca, spruzza un getto di sborra che va a finire tra il naso, le labbra e i denti. Appena questo lei si precipitò come un avvoltoio verso il membro e lo pompò forsennatamente, era uscita pazza! Si muoveva in una maniera incredibile, gemeva come se stesse ricevendo 4 cazzi nel culo. Io intanto sentivo il mio cazzo che scaricava sborra nella sua bocca ma lei niente, continuava a succhiare. Dopo un po’ aprì la bocca e fece cadere tutto il liquido sul cazzo e poi con la lingua lo ripulì. Un pompino come quello nessuno me lo aveva mai fatto! Una volta che aveva pulito bene tutto, si alzò in piedi a gambe aperte su di me. Da lì sotto vidi che la sua fica lacrimava di umori, era tutta bagnata!!!

Eleonora: – Mamma com’è buona la sborra!!! Fosse bello se dalle palle ne uscissero litri! Alzati che adesso puliamo un po’
a terra e facciamo sparire questa coperta!
Io: – Ok! Ma tu ora come ti senti?
Eleonora: – Ancora più arrapata di prima!
Io: – Ottimo!!!
Eleonora: – Nell’armadietto grigio c’è un rasoio e della schiuma da barba, prendili un attimo mentre io pulisco un po’ qui
terra!
Io: – E cosa devi fare con il rasoio?
Eleonora: – Devo depilarti il cazzo!
Io: – Lo depili tu?
Eleonora: – Si! Così mentre ti depilo te lo faccio arrizzare di nuovo!
Io: – Ma per caso avevi progettato anche questo?
Eleonora: – E logico!!! Dai muoviti! (Questo lo disse con un tono arrogante e in napoletano.)

Dopo che io presi i strumenti per la depilazione e lei finì di pulire a terra, mi ordinò di sedermi su una sedia a gambe aperte e io lo feci! Il mio cazzo stava in un momento di transizione, tra moscio e duro, era praticamente impossibile far stare il mio membro tranquillo vedendo Eleonora con reggicalze e senza slip alla pecorina mentre prendeva l’acqua per la depilazione!
Si inginocchiò di fronte a me, mi allargò di più le gambe e con la mano piena di schiuma da barba iniziò a strusciarla sui testicoli per poi espandere la schiuma un po’ per tutta la zona rossa.

Eleonora: – Adesso stai calmo, tieni ferme le mani e se per caso senti che te lo sto succhiando stai zitto!
Io: – Va bene ma ti prego di stare molto attenta, se vuoi posso farlo io!
Eleonora: – Non ci pensare proprio!!!

La depilazione andò avanti tra una rasoiata e una spompinata. Raggiunsi l’orgasmo per la seconda volta ma Ele volle che lo sperma gli andasse sulla faccia e così fù. La sborra, questa volta in quantità minore, gli era andata a finire tra la bocca, il naso e gli occhi e poi con le mani cercava di portarsela in bocca. Nemmeno questa volta non volle avere l’orgasmo.
Era arrivata l’ora della cena che lei aveva preparato. Non riesco, ancora ora, che tipo di cena facemmo. Era a base di frutta! Io mangiavo sulla sedia a gambe aperte e lei inginocchiata a terra con la faccia verso il mio organo e dava un morso alla fetta di anguria e una succhiata al mio cazzo. Era eccitatissima, non voleva altro che il cazzo. Una volta che finii la mia fetta di anguria lei si mise alla pecorina con le braccia su di un tavolo e mi disse di infilargli nella fica la buccia. Io gliela misi, pensavo che volesse che la penetravo, invece no, se la tenne li nella vagina. Stava a 90′ con i gomiti sul tavolo e mangiava, mi fece alzare anche a me e mi disse di posizionarmi con il cazzo in modo da poterlo succhiare anche in quella posizione.
Se fecero le 22 ed avevo avuto un terzo orgasmo.

Eleonora: – Questa sera non me la dimenticherò mai!
Io: – E a chi lo dici! Ho fatto e visto cose mai viste! Mi fa male anche un po’ il pene!
Eleonora: – Non farti venire niente, adesso dobbiamo dare la botta finale!
Io: – Cioè?
Eleonora: – Tra poco si fotte!

Io avevo il cazzo che mi faceva un po’ male ma non mi dispiaceva l’idea di potermela fottere per la prima volta. Avevamo fatto solo e sempre seghe e pompini.

Eleonora: – E’ arrivata l’ora! Mettiti sdraiato sulla nuova coperta! Ho ancora tanta voglia di cazzo!
Io: – E ci credo, non hai mai avuto un orgasmo fino ad ora!!!

Mi sdraiai per terra, lei si inginocchiò e ricominciò a farmi di nuovo un pompino per farmelo addrizzare un po’. L’operazione era n po’ complicata e faticosa ma lei trovò subito la soluzione. Si girò e mi mise il suo culo sulla mia faccia mentre lei mi faceva un pompino, era il famoso 69! Il mio cazzo si irrigidì di nuovo, ci alzammo e lei si mise a pecora. ‘Dai adesso mettimelo nel culo!’. Senza troppo fatica e con un leggero dolore al cazzo, riuscii a penetrarla. Ero di nuovo eccitato al massimo. Cercai di dare il meglio. Facevo uscire il mio cazzo dal buco del culo e davo una spinta fortissima per farlo rientrare e all’impatto si sentiva quello splendido rumore provocato dallo sbattere delle sue chiappe sulla mia pancia. Ogni colpo lei strillava. Io ero arrivato tre volte e quindi per raggiungere il quarto orgasmo si doveva lavorare un po’ di più.
La tenevo con il capelli e davo le mie violentissime spinte. Colpi davvero forti che gli facevano distorcere la voce. Ad un tratto lei emanava gemiti ancora più forti e mi disse: ‘Continua, mi stai facendo arrivare anche se me lo stai mettendo nel culo!’. Infatti era vero, lei stava avendo un orgasmo. Questa volta presi io in mano la situazione, la presi e la feci poggiare a terra a pancia all’aria e a gambe aperte, puntai il mio arnese verso la sua figa e diedi, anche lì, una spinta fortissima. Appena questo, lei emanò davvero un grido fortissimo ‘adesso prenditi questo cazzo nella fica cagna’ e lei rispose: ‘Si dai, fammi entrare anche le palle! Ma perché l’uomo ha solo un cazzo!’. Non badai tanto a questo che disse, infondo la maggior parte delle donne mentre fanno sesso vorrebbero un cazzo in più. Io gli davo spinte fortissime anche in fica, lei gemeva dal piacere. Il mio cazzo quando usciva era tutto bagnato. Mi fermai, misi un dito nella sua fica e poi feci entrare anche il membo e ricomincia a martellarla. Con l’altra mano gli stringevo il seno. Stavo quasi per arrivare e lei se ne accorse e mi disse: ‘Arrivami dentro la fica, ti prego! Voglio sentire la sborra dentro!’, risposi: ‘Ma sei scema, non ci pensare proprio!!!’ ed Ele ribadì: ‘Vai, buttala dentro, non ti preoccupare che ho le pillole, te lo giuro!’. Mentre parlavamo godevamo! Bastò solo un piccolo colpo e gl’inondai la fica di sborra, bellissimo! Non ero mai arrivato senza preservativo in una ragazza! Credo che anche Eleonora ebbe un orgasmo quando lo ebbi io! Si muoveva, gridava, si stringeva forte il seno e buttava il bacino verso di me!
Restammo fermi per qualche secondo, lei a gambe aperte ed io con il cazzo ancora nella sua fica, dopo mi tirai indietro mentre lei rimase nella stessa posizione ad occhi chiusi e con le mani sui capezzoli. Dalla vagina uscì una piccola goccia di sborra, lei, senza farlo apposta, tolse la mano dai seni e se la portò sulla vagina, se l’accarezzò e si mise la mano in bocca ingoiandosi anche quel poco di sborra che era rimasto.

Eleonora: – Bellissimo! Ho sentito un liquido caldo nella fica!
Io: – Peccato che era poca!
Eleonora: – Certo che sai sfottere, non ci ho capito più niente!
Io: – E non devi capire niente!!!
Eleonora: – Dovrò progettare un’altra giornata come questa!
Io: – Si, si! Cerca di pianificarla al più presto! Si è fatto tardi, andiamo?
Eleonora: – Si! Andiamocene! Voglio farmi una bella doccia!
Io: – A dire il vero anche io!

Mi vestii, ci salutammo e me ne andai a casa.
E’ stata una fortuna conoscere una come questa!

Continua’.

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