Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Come sei bella

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Il caldo e dolce soffio sbatteva sulla mia pelle, facendomi capire davvero quanto lei fosse viva. Respirava su di me, mentre di nuovo dormiva attaccata ostinatamente al mio corpo. Il suo respiro usciva dalle sue labbra e accentuava il profumo della sua bocca. Io chiudevo gli occhi cercando di dormire, e cercando di isolarmi dal mondo che mi circonda, il soffitto si perde nel buio dei miei occhi chiusi. Non sento più nulla, solo lei, il suo respiro sulla carne, il suo palmo sul mio addome, immobile, che segue i miei movimenti di repirazione. Dormii conciliato dal caldo palmo della sua mano e dal caldo respiro leggermente umido che appariva e spariva in brevissimi istanti. Di nuovo volevo farlo, di nuovo volevo amarla, di nuovo volevo fare l’amore con lei. Il suo corpo richiamava la mia attenzione, idolatrando una danza naturalissima, ma sensuale allo stesso tempo. L’accarezzavo, la toccavo, cercando di esplorare le sue curve: sotto la maglia bianchissima…nulla; soltanto i suoi due occhi per testimoniare la sua femminilità. Sollevo leggermente la maglia per carezzarla meglio. Stendo la mia mano attorno al suo ventre, con movimenti circolari e molto precisi, molto lenti. Batto le dita su di lei e pratico dei piccoli massaggi. Lei finalmente si sveglia:

-Così mi fai il solletico!-

-E allora??? Non ti piace farti solleticare?-

-Si, moltissimo. Non era mica un rimprovero. Anzi, continua.-

-Posso andare più su.-

-SI-

Ed iniziai. Stesi le mie mani sui suoi seni caldissimi. Il mio tocco leggermente più freddo le procurava piccoli sfoghi di piacere, che si manifestavano in un movimento poco controllabile della sua testa. In una scia di carezze morbidissime, scivolavo dal suo seno fino ai suoi fianchi, mentre con i pollici stendevo disegni circolari sulla carne del suo ventre. Lasciai una mano a continuare questo gioco, mentre con l’altra provvedevo a sfilarle la maglia e a risalire dolcemente. Sfiorando una sua mammella e il suo collo, salivo sul suo volto, per carezzarlo. Il palmo della mia mano toccava ad intermittenza tutta la sua superficie e la superficie delle sue labbra, che mi inumidivano quel tanto che bastava per invitarmi a continuare. Il gioco ancora durò per poco; la invitai a mettersi in ginocchio sul letto, poggiando le mani sulla stoffa delle lenzuola. Lei rimaneva immobile, con gli occhi chiusi, mentre io regalavo alla sua pelle il profumo della mia bocca. Le mie labbra baciavano il suo corpo, partendo dalla sua schiena, arrivando alle sue spalle. Sentivo il suo respiro. La tolsi da quella posizione e la poggiai sopra il mio corpo, per poterla baciare meglio. La sua bocca rispondeva ai miei baci con altri baci, succhiando le mie labbra. La sua lingua sfiorava il torace e il mio collo, fino ad arrivare all’ombellico. Risaliva dolcemente, con la sua lingua a bagnare la mia pelle, per perdersi di nuovo nella mia bocca. La sua mano si avvicinava al mio volto. Mi accarezzava e io, per ringraziarla di cotante carezze, ne baciai il palmo. Staccandoci dai nostri baci, avemmo la possibilità di incrociare i nostri sguardi. Guardando il suo sguardo sorridente e giulivo mi diede la spinta per dare un altro bacio sulla sua bocca.
Tante volte i suoi occhi mi hanno dettato sentimenti di amore profondo verso di lei.

Il loro colore azzurro dava vita a due meravigliose stelle, due stelle appartenenti ad un cielo di bellezza.

Leave a Reply