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Racconti Erotici Etero

Come Tera

By 9 Marzo 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Il grido di un gabbiano spezzò il silenzio della stanza lambita dalla fioca luce del mattino. Il braccio destro di Arianna con un sospiro carico di insofferenza e di sonno uscì da sotto le coperte e raggiunse la sveglia disinnescandola. ‘Non ci posso credere. Sono già le sette’. I termosifoni accesi irradiavano un caldo innaturale, quasi soffocante, tuttavia la ragazza, nonostante un residuo di forza di volontà cercasse di forzarla, non riusciva ad alzarsi dal letto. ‘No, stamattina non ce la posso fare, ho dormito troppo poco. Fanculo le lezioni, vuol dire che mi farò di nuovo passare gli appunti’.
Il vantaggio di abitare da sola era che poteva amministrarsi la vita come voleva, nessuna madre o padre in giro a imporre la propria volontà. E che madre e padre aveva lei, o meglio, aveva avuto fino a pochi mesi prima. Genitori rigidi e pieni di tabù, tutto crollato miseramente di fronte al tradimento, quelle corna che nessuno si sarebbe mai aspettato. ‘Ho fatto bene ad andarmene, non potrei resistere come fa mio fratello’.
Dopo che suo padre era scappato di casa con una filippina, sua dipendente nell’impresa di pulizie, Arianna aveva deciso di iniziare l’Università altrove, il più lontano possibile ed aveva scelto la città dove viveva la sua migliore amica di tanti anni al mare a Varazze. Grazie a lei era riuscita ad ambientarsi velocemente e, insieme, si erano iscritte a Scienze politiche. Sui suoi genitori Arianna non voleva più contare, se la voleva cavare da sola, con le sue forze e, per questo, arrivata nella nuova città, così diversa dal paesino in cui aveva sempre vissuto, si era cercata subito un lavoro. Per tre mesi aveva fatto la commessa in una Jeanseria, ma l’impegno non le permetteva né di guadagnare abbastanza per mantenersi né di frequentare le lezioni all’Università, così aveva cercato altro e, per puro caso, le era capitata una vera occasione.
Un pomeriggio, sfogliando un settimanale di annunci economici, tre righe avevano colpito la sua attenzione ‘SE SEI GIOVANE, CARINA, SPIGLIATA E VUOI GUADAGNARE IN FRETTA DIVERTENDOTI ABBIAMO IL LAVORO CHE FA PER TE’. Una specie di paradiso in terra che le era subito suonato come un invito da non rifiutare. Così Arianna aveva iniziato a lavorare al Toygirl di via Arenzano. Tre sere alla settimana, poi quattro, a spogliarsi ballando e a scopare con i clienti previo pagamento di un consistente extra. Grazie al Toygirl Arianna riusciva a raggranellare anche 2000 Euro a settimana, una media di 500 a sera quando il locale era sufficientemente frequentato. Non si sentiva una puttana, piuttosto una ballerina da night tipo quelle che si vedono in certi film e poi fare quelle cose la eccitava come mai prima in vita sua. Ogni sera al Toygirl tutti ammiravano il suo corpo come se fosse quello di una dea e, proprio come una dea potente e spregiudicata, si donava a tre o quattro uomini dando piacere in cambio di denaro.
Arianna si girò nel letto ricordando la prima sera che aveva scopato con un cliente. Era un uomo di mezza età, capelli castani mossi e barba curata, che fin dal suo ingresso sul palco del locale non le aveva staccato gli occhi di dosso per un istante. Arianna era uscita alla ribalta in minigonna di jeans, stivaloni da cowboy e una camicetta a quadri rossi annodata sopra l’ombelico. In prima fila, seduto insieme a due amici, lui aveva sgranato gli occhi seguendo ogni piccolo gesto. Era partita New Sensation degli INXS, uno dei suoi gruppi preferiti e Arianna aveva cominciato a ballare ancheggiando a ritmo. ‘Volete vedermi le tette eh porci? Ora vi accontento’ pensava slacciandosi il nodo della camicetta e scoprendo il reggiseno nero di pizzo mentre scuoteva a suon di musica la lunga capigliatura biondo cenere.
Mentre danzava e si spogliava sentiva gli sguardi di decine di uomini scivolarle addosso percorrendo su e giù infinite volte le sue curve giovani e prorompenti. Arianna sapeva di avere un seno sodo e abbondante, oltre ad un paio di gambe capaci di calamitare le occhiate dei maschietti. ‘Live baby live/Now that the day is over/I got a new sensation/In perfect moments” urlava Michael Hutchence mentre la ragazza faceva volare via il reggiseno. ‘Eccomi qua, guardate che tette!’ sorrise ammiccando alla platea da cui partì un applauso spontaneo. Caricata dall’applauso Arianna scese ballando la scaletta che dal palco portava ai tavoli e sfiorò con il sedere fasciato dalla minigonna erezioni malcelate nei pantaloni delle prime file. ‘Impossible to refuse/Sleep baby sleep/Now that the night is over/And the sun comes like a god/Into our room/All perfect light and promises” Un raggio di luce gialla illuminò i seni nudi della ragazza che si protendevano quasi a lasciarsi toccare da mani e braccia in preda ad una crescente frenesia.
Con un gesto rapido Arianna si sfilò dal tentativo di abbraccio di un attempato e sudaticcio avventore e risalì sul palco accompagnata da un nuovo applauso e da una voce rauca che gridava con entusiasmo ‘Brava troia! Vieni qui che ti faccio assaggiare il cazzo!’. Sorridendo la ragazza si sbottonò la minigonna e la tolse mostrando le mutandine bordate di pizzo. ‘Gotta hold on you/ A new sensation/ A new sensation/Right now/Gonna take you over/A new sensation/A new sensation’ Oscillando il sedere Arianna si liberò anche degli slip mentre la luce giallastra le colpì il vello ricciuto del pube. Una bordata di esclamazioni entusiaste accolse la visione del suo corpo completamente nudo.
L’uomo di mezza età che l’aveva seguita rapito per tutta la durata del suo numero si alzò in piedi e le fece cenno di avvicinarsi. ‘Che vuole adesso sto porco? Non gli basta avermi visto la figa?’. Il cliente continuava a fissarla e farle gesti perché si avvicinasse alch&egrave Arianna prese coraggio e, infilato in fretta l’accappatoio appeso in un angolo del palco, gli andò incontro.
– Ciao bella, sei una bomba sexy,lo sai? ‘ esordì l’uomo.
– Grazie ‘ sorrise lei stringendosi nell’accappatoio.
– Ti va di farti un giro di giostra con me? ‘ ammiccò lui.
A quelle parole la ragazza vide crollare ogni residuo, ingenuo dubbio sulle sue intenzioni. ‘Ecco, il porco mi vuole scopare. Le altre ragazze lo fanno già tutte, sapevo che sarebbe toccato anche a me. Però se stasera mi tocca fare un passo in più del solito voglio che mi renda bene’.
– Okay mi va bene farmi un giro di giostra ma la corsa costa parecchio.
– Dimmi quanto. Una puledra giovane e vacca come te vale tutto quel che si può chiedere.
– Trecentocinquanta per mezz’ora.
– Un po’ cara, troietta, ma va bene. Dove si va?
– Vieni con me e non ti preoccupare.
‘Userò le salette al piano di sopra come mi hanno detto che fanno le altre’ pensò la ragazza facendo cenno al cliente di seguirla. Come un lampo le venne in mente la sua prima volta con Francesco giù al paese. Erano tutti e due impacciati e non era stata una cosa così piacevole come se l’era immaginata, più che altro avevano avuto paura che qualcuno li sorprendesse, visto che si erano chiusi in macchina nel parcheggio di una zona industriale.
Arianna aprì la porta di una saletta vuota, accese la luce e si chiuse dentro con il cliente. Era un angusto sgabuzzino quasi interamente occupato da una brandina e da un frigorifero arrugginito. ‘Che schifo sembra un magazzino. Mah vediamo di sbrigarci’ pensò la ragazza sedendosi sulla brandina tremando lievemente in preda ad un misto di eccitazione e di paura; una miriade di immagini confuse squarciarono come lampi la sua mente. Lei e Francesco che scopavano in macchina, Maurizio il suo secondo boy, un vero porco da competizione e i film porno che le faceva vedere il sabato pomeriggio. Forse in uno di quei filmetti c’era una scena girata in un magazzino’ma sì una bruna dai tratti vagamente asiatici ed un nome strano tipo Tera in compagnia di un energumeno’
– Avanti fammi un bel pompino, zoccola ‘ la richiamò alla realtà il cliente, in piedi di fronte a lei con i pantaloni calati alle ginocchia.
Arianna cercò di vincere l’agitazione e allungò una mano a tastare gli slip dell’uomo poi, con gesti da sonnambula, estrasse il pene già in piena erezione e piegò il capo in avanti immaginando di essere Tera. Pene in bocca, occhi da orientale semichiusi. Lingua che percorre il pene dai testicoli al glande. Su e giù succhiando su e giù. Lingua che solletica il glande. Pene che affonda in bocca fino quasi ai testicoli. Lingua che lambisce i testicoli. Su e giù succhiando su e giù. Mano che accarezza i capelli neri di Tera. Mano che accarezza i capelli biondi di Arianna.
– Così puttana, ciuccia il cazzo’
‘Sono Tera, una famosa pornostar. Nessuno mi può resistere’.
L’uomo afferrò con decisione la nuca di Arianna e le spinse la testa per costringerla a prendere in bocca tutto il pene.
‘Sono Tera e faccio sesso davanti alle telecamere’.
– Basta troia adesso dammi la passera che ti sfondo ‘ ansimò il cliente allontanandole il viso con un gesto violento che la fece cadere supina sulla brandina.
‘Adesso il porco si tromba Tera’ pensò Arianna proseguendo nell’immaginaria identificazione con la pornostar. L’uomo le aprì l’accappatoio dopodiché, liberatosi dei pantaloni, infilò il preservativo che la ragazza gli porse e salì su di lei cercando subito la penetrazione.
– Apri le gambe puttana che ti faccio assaggiare il mio bastone.
Pene affonda nella vagina, gemito. Su e giù nella vagina su e giù. Giù fino ai testicoli. Tera ansima con Arianna. Testicoli schiacciati contro il pube. Su e giù nella vagina su e giù. Ritmo crescente del pene che s’alza e spinge ancora e ancora. Mani sulla schiena, mani sui fianchi.
– Ah sto per venire, fatti annaffiare zoccola’- gemette il cliente sfilando il pene dalla vagina e avvicinandolo al viso della ragazza dopo aver tolto il profilattico. Il glande, violaceo, pulsava a pochi centimetri dalle guance di lei.
‘Ora mi viene in faccia come faceva quell’altro porco di Maurizio’ pensò Arianna tenendo gli occhi chiusi.
– Apri la bocca, allunga la lingua e guardami, vacca! ‘ ordinò l’uomo esplodendo in una copiosa eiaculazione. Un getto di sperma bagnò la fronte di lei e colò sul sopracciglio seguito da altri schizzi sulle guance e sul mento. ‘Guarda Tera la regina del porno’.
– Brava troia, ne &egrave valsa la spesa ‘ sogghignò il cliente mentre si riabbottonava i pantaloni.
‘In fondo &egrave facile e si fanno soldoni’ riflett&egrave Arianna scacciando i ricordi e alzandosi dal letto, pronta ad affrontare una nuova giornata.

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