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Racconti Erotici Etero

Con la nonna di montagna il gusto ci guadagna

By 7 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Gianluca ho 42 anni e sono un appassionato di trekking; appena posso vado a farmi delle bellissime camminate in mezzo ai boschi di montagna e a respirare un po’ di aria buona; è un’attività faticosa ma molto piacevole e interessante e permettere di vivere anche alcune avventure come quella che mi è capitata tempo fa.
Era una giornata molto calda e dopo ore di cammino avevo esaurito la mia riserva d’acqua: ero leggermente disidratato quando finalmente ho avvistato una baita di montagna dove avrei potuto finalmente dissetarmi.
Arrivato nei pressi vedo una vecchietta che stava curando il suo orticello e quindi ho chiesto se gentilmente aveva un po’ d’acqua per me: la signora molto gentilmente mi invita a entrare in casa per offrirmi qualcosa.
Entriamo in una cucina molto semplice ma molto fresca ed accogliente dove la simpatica vecchina mi versa da bere dell’acqua fresca e mi offre del pane e del formaggio; facciamo due chiacchere parlando del più e del meno , lei mi vede tutto sudato e mi chiede se desidero fare una doccia: sinceramente la cosa non mi dispiacerebbe e quindi le chiedo dove devo andare, mi mostra una doccia un po’ artigianale sule retro della cascina e mi spiega come utilizzarla; mi aspetto che lei se ne vada mentre mi faccio la doccia ma lei non si sposta; un po’ imbarazzato mi spoglio completamente (anche se sono un nudista praticante farlo davanti alla signora mi lascia un po’ perplesso).
Vinto l’imbarazzo inizio a insaponarmi mentre la signora continua a girarmi attorno fingendo indifferenza: è una vecchina simpatica e vitale ma con la pelle un po’ ruvida, la bocca un po’ sdentata e il corpo con i chiari segni dell’età: comunque non so perché, ma ha uno sguardo furbo che mi intriga parecchio, inoltre sia perché mi piacciono le signore stagionate, sia perché è da un po’ che sono in astinenza, nella mia testa comincia ad insinuarsi un idea strana; mi asciugo e avvolgendomi un asciugamano attorno alla vita rientro in cucina con la signora: parlando ancora un po’ vengo a sapere che è vedova da 40 anni e senza figli e che ha scelto di vivere da sola senza l’aiuto di nessuno: confessa di sentire la mancanza di un uomo nonostante gli 80 anni e io le confido di essere solo da ormai 4 anni.
E’ successo tutto in un attimo.
Improvvisamente le nostre bocche si sono unite in un bacio appassionato: non male per una che da 40 anni non bacia (ammesso che sia vero) ma comunque non importa. La stringo in un abbraccio, mi cade l’asciugamano che mostra un pene ormai durissimo, le chiedo dove sia la camera, la prendo delicatamente in braccio e la poso sul grande letto in stile antico della camera.
Delicatamente ma velocemente la spoglio mentre lei con le mani cerca il mio pene per saggiarne la durezza: adesso è completamente nuda, la pelle incartapecorita, i seni penduli e alcuni radi peli bianchi sul pube, il corpo cadente ma in questo momento mi sembra la donna più eccitante del mondo.
Mi abbasso e le apro dolcemente le cosce affondando la mia lingua nella sua vecchia fica; lei sobbalza, mugola e in qualche modo riesce a dirmi che nessun uomo le ha mai fatto così: continuo a penetrare con la mia lingua nella sua fessura titillando anche il vecchio clitoride come lei non si aspettava ed è inutile dirlo che il mio manganello era sempre più duro fino a quasi scoppiare; risalgo lungo il suo corpo con la lingua fino ad arrivare a succhiare i suoi seni flaccidi ma ancora vivi: lei è nell’estasi più grande e accarezza il mio corpo con le sue mani nodose e ruvide; continuo a risalire sino ad incontrare la sua bocca vogliosa e la sua lingua umida e calda.
Le chiedo se desidera succhiare il mio pene, lei confessa di non averlo mai fatto ma di desiderare di provarlo; mi metto in ginocchio davanti a lei e le appoggio il mio uccellone sulle labbra: lei è un po’ imbranata come una ragazzina alle prime armi ma dopo pochi minuti di lezione si rivela una pompinara di prima categoria: con la lingua inumidisce per bene la cappella e con la sua capace bocca ingoia tutto il siluro fino a quasi alla radice dando ogni tanto delle leccate alle palle che mi fanno impazzire.
Quindi è arrivato il momento della penetrazione: considerando che è anziana e non può fare troppe acrobazie la prendo in posizione tradizionale evitando di gravare con il mio peso sul fragile corpo: il mio pisello entra senza difficoltà nella caverna umida togliendo le ragnatele depositate dal tempo; la nonnina gradisce e dimostra il suo piacere mugolando e gemendo di piacere; senza togliere il cazzo dalla passerona mi giro sulla schiena e me la metto sopra di me continuando a scoparla mentre osservo i suoi seni penduli che si agitano.
Al momento dell’eiaculazione al culmine del piacere la sdraio delicatamente sul letto e poi la innaffio con la mia esplosione di nettare bianco riempiendole il corpo avvizzito con il prezioso liquido; poi ci abbandoniamo stanchi, nudi e felici abbracciati l’uno all’altra.
E’ inutile dire che nei mie percorsi di trekking passo spesso dalle parti della nonnina che mi offre dei prodotti della natura ma soprattutto il suo vecchio ma sempre vivo corpo: magari un’altra volta racconterò qualche altra storia’.

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