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Racconti Erotici Etero

Con Sara

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono un uomo di circa 40 anni dal fisico asciutto e i capelli brizzolati, mi chiamo Roberto, non un classico bello e dannato, ma dannato si. Frequento da qualche tempo un centro d’estetica, vuoi per la lampada, vuoi per farmi le mani, più o meno una volta a settimana sono li, &egrave gestito da due donne ,la madre di nome Elena e la figlia Sara : la madre una donna di circa 50 anni piacente, ma niente di particolare, la figlia una trentenne dal fisico attraente e risaputo, le zinne rifatte, tempo fa decido per la prima volta di farmi la ceretta sul petto, non &egrave che sono molto villoso, ma la moda impone l’ uomo glabro, quindi mi sottopongo a questo supplizio.

L’estetista del centro dopo aver operato su di me mi consiglia una crema per calmare l’irritazione, io uomo vero, e stupido, non seguo il consiglio, quindi mi riempio di bollicine nel petto noncurante del problema.

La settimana successiva mi reco al centro per farmi il lettino, Sara sculettando mi precede, entriamo nella cabina e

Lei mi spiega le varie operazioni da svolgere, al che io togliendomi la felpa, domando se esiste un prodotto per allietare il mio prurito nel petto, Sara per tutta risposta, mi accarezza il petto e baciandomi la guancia, sussurra:

‘QUANDO TI FERMI AL BANCO, TI DO IO LA MEDICINA’e si dilegua.

Dopo la lampada, esco e avvicinandomi al banco per pagare chiedo a Sara:

‘OK, QUAL &egrave LA MIA MEDICINA’

Lei sorridendomi, mi passa un foglietto fra le mani dicendomi:

‘NON PRIMA DELLE 23 E CHIAMAMI QUANDO ARRIVI’

‘VA BENE’ balbetto

Esco e salendo in macchina leggo il foglietto:340-2250′ Via degli Artisti , 22 ‘.

Parto con la macchina senza dare molto peso alla cosa, e vado a casa, la sera però uscendo una certa curiosità mi assale, sono solo le 22, quindi mi fermo al Bahia, il solito locale a bere qualcosa, bevo un paio di gin-tonic e parlo del più e del meno con i soliti amici, al che controllando l’ora mi accorgo che sono le 23,30, saluto e scompaio, il tragitto fino a Via degli Artisti &egrave breve, alle 23,45 sono sotto casa di Sara e la chiamo:

‘PRONTO?’rispondo lei

‘PRONTO, SONO QUELLO IN RITARDO CHE HA BISOGNO DELLA MEDICINA ‘replico, io.

‘SALI, STRONZO, PIANO ATTICO’Puttana, penso fra me.

Arrivo su al piano, la porta &egrave aperta, mi avvicino, ma non c’&egrave nessuno all’ingresso, l’appartamento &egrave avvolto nella penombra, entro un po’ titubante, la porta dietro di me si chiude e vengo abbracciato e baciato in bocca:

‘SARA, CAZZO RISCHI UN PUGNO SE FAI COSI’protesto.

‘TU ALLORA CHE ARRIVI IN RITARDO, SEI IN PUNIZIONE PER QUESTO’

Sbotta lei e prendendomi per mano mi accompagna in camera e spingendomi sul letto.

‘ADESSO SDRAIATI, E PER PUNIZIONE DEVI STARE IN SILENZIO E FERMO, VA BENE?’

‘D’ACCORDO’replico

Sara indossa solo un corto accappatoio bianco, mi siede sopra e lo toglie rimanendo completamente nuda.

:’SSHH.. SILENZIO FERMO NON TI MUOVERE, BASTARDO’bisbiglia

Al che mi sgancia la camicia e sbottona i pantaloni, tirandoli giù, boxer compresi, nonostante la situazione ho il cazzo già in fase d’erezione, lei si avvicina mi bacia, toglie il cuscino da sotto la mia testa, lo piega in due e lo incunea sotto la mia schiena, in modo che il bacino resti sollevato, inizia strusciarmi la fica addosso, poi prende in mano la mia verga e se la passa sulla fica, sul clitoride, poi sulle labbra, infine s’impala:

‘SSH.. SILENZIO, MMH.. NON PARLARE ROVINERESTI TUTTO, E GUAI A TE SE VIENI’

Mormora, premendomi una mano sulla bocca.

‘SAI COSA SEI, VERO?SEI UN CAZZO, SOLO CAZZO’

Tenendomi per i fianchi, spinge più a fondo, si china su di me, il suo respiro bollente sul collo, mi strofina i capezzoli sul petto mentre si muove su e giù.

‘CAZZO’

Mi sussurra all’orecchio, e poi a tempo con i movimenti ritmici del suo corpo.

‘CAZZO’CAZZO’CAZZO’CAZZO. SEI SOLO UN CAZZO’MMH.. SI’COSI, VENGO, VENGO, BASTARDO’

Sento l’anello del suo sesso stringersi al mio membro, sto per venire, cerco il respiro, per tornare in me, senza arrivare all’orgasmo, ci riesco, anche se ho il fiatone, lei intanto si sdraia su di me dandomi dei piccoli baci sugli occhi e nel viso

‘GRAZIE, SEI STATO STUPENDO, TESORO’

‘TU DEVI ESSERE PAZZA’Sbotto io

‘NO, DAI NON INCAZZARTI, PICCOLO, DOPO TOCCA A TE GODERE E SE IO VENGO, POI MI PUNISCI’

La cosa inizia a stuzzicare la mia fantasia, lei intanto si abbandona fra le mie braccia e si appisola.

Accendo una Marlboro pensando che alcune donne sono veramente pazze.

Cosi mi ritrovo in casa di una pazza, nel suo letto, abbracciato con lei nuda, anch’io sono seminudo, l’istinto, già che sembra che lei stia dormendo, &egrave di fuggire, ma qualcosa mi frena, mi alzo, recupero i boxer e cerco la cucina, l’appartamento non &egrave molto grande, arredato con gusto, in cucina accendo la luce e apro il frigo, sarà per il mancato orgasmo ma ho la gola secca, trovo una bottiglia di vodka e m’incollo.

La freschezza e il tepore della vodka mi rincuorano:

‘AH, SEI QUI, PICCOLO, CREDEVO FOSSI FUGGITO’ E’ Sara che mi ha raggiunto in cucina avvolta nella mia camicia di lino, mi abbraccia e mi bacia in bocca:

‘ANCH’IO, ANCH’IO HO SETE’chiede.

Avvicino la bottiglia alle sue labbra senza appoggiarla, verso il contenuto, Sara non riesce a bere, la vodka esce dalla sua bocca inondandole il viso, scivola giù per il suo corpo, nel collo, fra le tette, lei sorride.

‘CATTIVO, MI HAI BAGNATO TUTTA’

‘ADESSO VEDRAI COME TI BAGNI!’

E appoggiando la bottiglia sul frigo , la spingo verso il tavolo, lei si appoggia, le apro la camicia e inizio a baciarla, prima in bocca spingendo la lingua giù per la sua gola fino dove posso arrivare, poi sul collo baciandola e leccando la vodka di cui &egrave impregnata, scendo alle sue piccole ma sode tette, le lecco , mordicchio i capezzoli, le tasto e le strizzo, facendole uscire dei gridolini di piacere, poi sollevandola la faccio sdraiare sul tavolo, continuando il mio lavoro di bocca, adesso sono sul suo ventre, discendo, con la lingua fuori, lasciandogli un stria di bava, sono sul suo pube ,che mordicchio, la fica &egrave quasi tutta depilata, la bacio tutto attorno, lei inizia ad ansimare:

‘IO, SONO PIU’ BUONO DI TE, PUOI ANCHE URLARE SE VUOI’ bisbiglio.

‘AHH’.GRAZIE, MA NON RIUSCIRAI A FARMI VENIRE, MMH…’mormora.

Sono sulle sue labbra, mi soffermo, le mordicchio per poi leccarle, poi con la lingua entro all’interno, scavo, risucchio, &egrave impregnata di succo vaginale, sfioro con la punta della lingua il clitoride, lo mordo, per poi iniziare a leccarlo, dapprima piano, lentamente, poi accelero il ritmo, continuo, per fermarmi di colpo:

‘AHH’SI, SEI BRAVISSIMO, CONTINUA, TI PREGO, MMH’SI.’

M’incita prendendomi per i capelli e mi spingendomi con forza.

Riprendo a leccare il clitoride, lo pizzico, lo mordicchio, lo succhio e poi.. lecco, lecco come un forsennato la mia lingua sembra un cazzetto entro ed esco la sto scopando con la lingua, mi fa male la bocca, poi finalmente mi prende la testa fra le due mani e mi pressa dentro :

‘AHH’SI, SI, VENGO, VENGO, GODO,GODO,SI,SI AHH, MMH, SI ‘

Alzo lo sguardo per guardarla, la lingua fuori dalla bocca, le spalle sollevate dal tavolo,il bacino inarcuato, rimango ancora alcuni istanti li, grufolando fra le sue cosce, respirando e leccando il nettare vaginale che copioso esce dalla fica,

poi lei si alza a sedere, e prendendomi il viso fra le mani mi solleva, ho il viso impiastricciato di umore, sorrido e con il dorso della mano , mi pulisco la faccia, e lei :

‘NO, FERMO, NON PULIRTI, VOGLIO SENTIRE IL MIO SAPORE’

Cosi mi bacia in bocca, sulle labbra, leccando e lavandomi completamente il viso con la lingua.

‘MALEDETTO, MI HAI FATTO VENIRE, SEI STATO STUPENDO, HAI VINTO TU, ADESSO SONO TUA SCHIAVA, PUNISCIMI COME VUOI, TESORO’

‘ASPETTA DEVO LAVARMI LA FACCIA, VIENI CON ME’e prendendola per mano andiamo in bagno.

Mi sto lavando il viso, lei intanto &egrave sul bid&egrave che si lava la passera, mi avvicino e mi inginocchio, le accarezzo le tette,

lei sorride:

‘SSH.. ALLARGA LE COSCE, VOGLIO VEDERE’spiego.

Lei ubbidisce, inarcando la schiena, mi sposto per avere un migliore visuale della fica che lei diteggia con la mano insaponata, poi l’aiuto e infilo un dito dentro, lei sospira:

‘INSEGNAMI, GUIDA LA MIA MANO, FAMMI VEDERE COME SI MASTURBA UNA DONNA’ sospiro.

Quindi lei guida la mia mano, accarezzando piano il clitoride, io intanto con l’altra le accarezzo il buchetto posteriore

mi ritrovo quindi inginocchiato con Sara seduta sul bid&egrave, con una mano sto sollecitando il clitoride, mentre con l’altra le saggio il buco del culo, lo accarezzo, con il dito insaponato, lo dilato delicatamente, lo sfintere si contrae, lei geme, entro nel culo fino e oltre la nocca e lo muovo, le dita nella fica adesso sono due, si muovono insieme, dentro, fuori ,dentro, lei sussulta,spingendo, e inarcando la schiena, continuo cosi per un po’ poi, mi annoio , mi alzo:

‘CONTINUA DA SOLA ,ADESSO’lei mi asseconda.

Intanto metto le gambe ai lati del bid&egrave, sono in piedi davanti alla sua bocca e ordino:

‘ORA PRENDILO IN BOCCA, E LECCA, CONTINUANDO A TOCCARTI, TROIA’

Sara &egrave ben lieta di spompinarmi, con una mano cinge il mio cazzo e lo porta alla bocca infornandolo violentemente, mentre con l’altra continua a masturbarsi.

Lecca e sbava sul mio uccello, io accompagno il suo movimento con la mano sulla testa, poi mi ritraggo, ho un’idea, prendo un asciugamano e ordino:

‘ADESSO BASTA, TORNIAMO IN CUCINA’

‘ASPETTA DEVO SCIACQUARMI DAL SAPONE’Aggiunge Sara.

‘OK,MUOVITI, TI ASPETTO DI LA’,E RICORDA: COMPORTATI BENE, SEI LA MIA SCHIAVA’

‘SI. PADRONE’ asseconda lei.

In cucina, distendo l’asciugamano in terra, apro la dispensa e prendo la lattina dell’olio,Sara intanto mi ha raggiunto, indossa gli slip:

‘CHI TI HA ORDINATO DI COPRIRTI, TOGLI LE MUTANDE E DAMMELE, POI SDRAIATI SULL’ ASCIUGAMANO’gli ordino.

Lei remissiva, mi da retta, prendo gli slip e me li lego al polso, &egrave distesa, nuda sull’asciugamano, prendo la lattina dell’olio e lo verso sul suo petto, abbondantemente, poi l’accarezzo, delicatamente, spando sul suo corpo l’olio:

‘MMH.. NON SO LE TUE INTENZIONI, MA MI PIACE’dice Sara

‘ZITTA,SCHIAVA’

E continuo a versargli l’olio addosso, sul ventre, fra le cosce, accarezzandola, saggio l’apertura della fica, introducendo un, due, poi tre dita, l’olio mi aiuta, lei ansima, tolgo la mano per proseguire a spandere l’olio :

‘ADESSO VOLTATI’

Quindi ripeto l’operazione anche sul dietro, sulle spalle, la schiena, le natiche, il buchetto, che ispeziono con un dito, lei si contrae, per poi continuare fino alle caviglie, adesso &egrave completamente cosparsa di olio:
‘ORA, ALZATI, PRENDO IL TUO POSTO, TU DEVI FARMI UN MASSAGGIO CON IL CORPO, COME FANNO LE DONNE ORIENTALI, MUOVITI’

Cosi che Sara si stende sul mio corpo, e inizia a muoversi sopra di me, strusciandosi, sento i suoi capezzoli turgidi sopra il mio petto, gli accarezzo le natiche, scivolose per l’olio, ho un’erezione vergognosa, lei continua, ansimando:

‘MMH.. SI, CHE BELLO’

‘ADESSO BASTA, METTITI IN GINOCCHIO CON LE MANI DIETRO LA SCHIENA’

lei ubbidisce, cosi con i suoi slip gli lego i polsi fra loro, gli premo la testa in basso facendola stare a pecorina, e gli infilo un dito in culo, entra senza trovare attrito, fino al palmo, inizio a muoverlo dentro e fuori, rovistando fra le sue viscere, lei manda gemiti

‘TI PIACE VERO, TI PIACE MAIALINA, ORA TI PIACERA’ DI PIU”

Lavorando ancora con il dito dentro, mi inginocchio dietro a lei, verso dell’olio sul mio cazzo, lo spando e nello stesso tempo tolgo il dito e spingo la nerchia dentro, entra violentemente, lei urla:

‘AAH, NO, COSI NO, AH CHE MALE, NO, MMH, NO TOGLILO’

Continuo a pestare il cazzo nel culo, noncurante dei suoi singhiozzi, la prendo per i fianchi e spingo, muovo come un ossesso il cazzo dentro:

‘OH’SI.. SI.. COSI.. FOTTIMI, INCULAMI, DAMMELO , DAMMELO TUTTO’

‘TI PIACE, TIENI TROIA, TIENI, SEI UNA PORCA, TIENI’

‘SI.. AAH…SI, SLEGAMI TI PREGO SONO PORCA, UNA VACCA INSAZIABILE, DAMMELO, DAMMELO’

Gli slego le mani, lei le appoggia in terra, per assecondare i miei colpi, rallento il ritmo, mi appoggio sui talloni, adesso &egrave Sara che va avanti e dietro, io sono fermo &egrave lei che si sta inculando da sola, il cazzo entra e esce facilmente martoriandole le viscere, la prendo per i fianchi e presso, alzo un ginocchio da terra per dare più colpo, le spinte pelviche aumentano :

‘AHH, SI.. GODO’VENGO’VENGO’.CAZZONE MIO’.GODO.. SI’urla Sara, non resisto più e mi scarico

‘SI’VENGO.. VENGO.. TIENI’TI RIEMPIO TUTTA’

Sempre con il cazzo dentro rotoliamo a terra e ci riposiamo abbracciati.

Non so quanto tempo passa, poi mi alzo e mi rivesto, lei giace ancora a terra, &egrave sfinita, salutandola le dico:
‘VALUTA BENE I TUOI AVVERSARI, PRIMA DI LANCIARE DELLE SFIDE’

E la lascio semi addormentata in terra.

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