Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

Confessionale

By 21 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto ebbe luogo qualche tempo dopo la mia prima volta…di cui parlerò un’altra volta!
Andai a confessarmi in chiesa, un pomeriggio, la chiesa era deserta, in effetti non ero nemmeno sicura di trovare il parroco, entrai nel confessionale, e subito il prete mi disse: confessa pure i tuoi peccati figliola!
gli raccontai della mia prima volta, dell’incesto con mio zio, un uomo molto più grande di me, la sua faccia era fredda, bhe…almeno non è sconvolto o schifato, pensai tra di me!
il parroco mi disse con tono greve: hai fatto una cosa veramente…devi chiedere perdono..e ovviamente devi accettare un punizione che ti ricorderai a lungo…seguimi! uscimmo dal confessionale e andammo in un antro che portava sul retro della chiesa, dove facevo catechismo qualche anno fa, il parroco si sedette su una sedia e mi fece inginocchiare davanti a lui!
“sai che punizioni usa Dante Alighieri per i peccati nella divina commedia? usa la legge del contappasso, per contrasto o per similitudine…ed è proprio quest’ultima che applicherò a te!!!”
iniziò a scostare la tunica, ho sognato tante volte di succhiare il cazzo ad un prete…ma mai avrei pensato che il mio sogno si sarebbe avverato…tirò fuori un magnifico pene, lucido e tirato…ero spaventatissima, ma la mia figa iniziò comunque a pulsare senza sosta, il prete mi mise una mano sotto la magliettina e iniziò a ad accarezzare le mie tettine e a pizziccare i capezzoli, ero paralizzata e sconvolta, lui si mise a ridere e iniziò a toccarmi le tettine ancora più freneticamente
“oh susanna….non hai idea, di quanto ti ho desiderata da quando qualche anno fa sei venuta a vivere in questo paesello, ti guardavo a catechismo e già avevo capito che saresti diventata una grandissima maiala!!!”
mi prese la testa e mi indirizzò, forzandomi, sulla sua magnifica asta, mi ficcò tutto il suo cazzo in gola e mi costrinse a succhiarlo.
Ero inginocchiata davanti a lui, con la maglietta tirata su, la mia testa sopra al suo bacino, con la bocca piena fino in gola di quel bastone di carne, iniziai a fare su e giù freneticamente, dalla mia bocca uscivano versi di risucchio, sembravo una cagna che succhiava un osso, le mie tette seguivano i movimenti del mio corpo e ballonzolavano su e giù.
Il vecchiò prete si abbandonò sulla poltrona ansimando e ripetendo: ahhh…si, che troia, piccola mignotta, questa è la punizione che ti meriti, siiii, siii, continua schifosa cagna…solo così avrai il perdono!
dopo 10 minuti il suo succo esplose nella mia bocca, lui la tappoò e mi obbligò a mandare tutto giù, avevo una figa bagnatissima, mi passai la lingua sulle labbra più volte, il vecchio mi accarezzò il viso e mi tolse la maglietta e la gonna, mi fece sedere sulla cattedra a gambe aperte, prese una candela e iniziò a penetrarmi con essa, poi ne infilò una seconda…e poi una terza, si risedette sulla poltrona di fronte a me e inizò a toccarsi l’uccello che si risvegliò in un attimo, mi tolse le candele e me le infilò in bocca…tutte e tre,mi fece mettere a 90 gradi sulla scrivania e iniziò a penetrarmi nella figa…suffava il vecchio padre…e io ansimavo e ansimavo, mi tolse le candele di bocca, mi prese per i capelli e mi trascinò su un banchetto vicino alla finestra, prese una bacchetta, di quelle che usavano i maestri molti anni fa nelle scuole e iniziò a picchiarmela sulle chiappe :” chiedi perdono piccola troia”
.”perdono”
sciaf, sciaff,
“ancora” gridò lui “ancora, pentiti, implora”
“perdono, perdono, perdonoooooo!!!
sciaf,sciafff….a ogni mio grido di perdono era una bacchettata…avevo il culo rosso come un pomodoro,
“ora prometti che queste cose non le farai mai più…con altri…almeno finchè non sarai sposata!”
“si padre, lo giuro, lo giuro!
tirò fuori da un cassetto un uovetto, e me lo ficcò nella figa
“questo te lo posso togliere solo io, lo uso con ragazzine difficili come te…vieni qui ogni sabato pomeriggio a quest’ora per la nostra purificazione settimanale e libererò la tua fighetta per almeno due orette…ovviamente la riempirò di altro in quel lasso di tempo…!
“si padre” gli dissi, sempre iginocchiata, guardandolo dal basso verso l’alto, gli baciai la mano, mi rivestìì e andai a casa, tornai a casa e mia madre disse: cavolo…ma sei stata in chiesa tanto tempo…cos’ha dovevi fare tutto quel tempo…io sospirai…ripensando al mio prete-padrone, mi bagnai e sentiii un grosso fastidio alla figa procurato dalla pallina!
comonciai a frequentare la chiesa molto più assiduamente, raramente non c’era gente..quindi il più delle volte andavo nel confessionale, ma anche lì si poteva benissimo fare qualche cosa di interessante…lui alzava la grata, io mi confessavo e la purificazione poteva essere delle più svariate…mi succhiava le tettine, che nel tempo sono anche cresciute e diventate due grosse mammelle da vacca, gli succhiavo il cazzo, mi masturbava…oppure con qualche scusa riuscivamo ad appartarci nell’auletta del catechismo e lì…mi liberava dalla pallina e mi usava come voleva!
tutto ciò durò due anni…poi…essendo un poì vecchiotto il prete, anche se molto in forma e vigoroso, all’età di 75 anni ci lasciò…fu un dispiacerre…ma mi aveva inseggnato tanto ed ora ero una troia libera di scendere sulla piazza e spalancare le mie gambe a chi volevo senza dover rendere conto o confessare qualcosa a qualcuno!!!

Leave a Reply