Eccola. Seduta su una sdraio. In carne. Il senio di grandezza media. Chi è? Mi ci avvicino. Ciao, le dico. Mi guarda, si alza e va via.
Trascorro il pomeriggio pensando a lei. Poi la rincontro la sera. Di nuovo lì, seduta, sola, guarda il cielo scuro costellato di punti luminosi. Rifulge di una rara fisionomia. Mi piacciono le linee del naso. Mi piacciono le linee delle gambe. Ciao, le dico. Non va via. Mi sorride. Si presenta. Conversiamo, passeggiamo. Poi ci sdraiamo al riparo di un gazebo costruito con tronchi di palme, il tetto formato da grandi foglie tropicali. Ci baciamo. Mi avvolge nella sua stretta. Ci svestiamo. Florida, ricca, la agguanto, la cerco. Le stringo i seni, li bacio, li addento. Le prendo i glutei, li carezzo, poi li travolgo. Lei agguanta il mio pene, lo divora, le piace, ci gioca. Mi salta sopra. Spettacolo marino stupendo. I suoi movimenti seguono quelli del frangiflutti del mare. Un lento e continuo salire e scendere, un ritmico saltare. Sembra un ballo, ancestrale movimento di atavici individui, protettori della spiaggia, padroni della giungla lussureggiante. Lei è la mia pantera. O forse io sono la sua pedra. Vuole che venga con lei. Lo faccio. Un incontro. Un coito all’unisono. Sincronizzati, quasi ci conoscessimo a memoria. Contenta, stanca, si accascia al mio fianco. Nella mano sinistra ho il suo seno, nella destra le carezzo la schiena. Come sottofondo, il mare inarrestabile, l’infinito suono del suo incessante muoversi.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono