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Racconti Erotici Etero

Corso di preparazione

By 6 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

I primi giorni di febbraio seppi che avevo superato con buon esito la prova scritta del concorso pubblico fatto a dicembre e che aveva avuto cosìinteressanti risvolti.L’orale si sarebbe tenuto a giugno e su argomenti che allora non mi erano molto conosciuti perciò mi iscrissi ad un corso organizzato dai sindacati per la preparazione all’orale.
il corso si teneva dalle ore 20 alle 23 per favorire chi già lavorava ed era composto da 2 serate la settimana, il martedì e il giovedì, per cinque settimane con inizio ai primi di marzo per consentire, nel tempo restante di approfondire la preparazione.
La prima sera mi recai al corso che si svolgeva in una struttura sindacale posta nel centro città, la sala dove si teneva era una classica sala riunione con poltrone con il tavolinetto ribaltabile per 30 persone un tavolo metallico era la scrivania del docente affiancato da una lavagna a fogli e una luminosa.
Come al solito ero in anticipo mi venne dato da una graziosa segretaria il programma del corso e pagai la quota di partecipazione, avendo del tempo a disposizione parlai un pò con la segretaria e venni a sapere che era una statale in distacco sindacale, mentre parlava io la guardavo attento cominciando a notarne il fisico, era minuta sul metro e sessanta seno piccolo e sederino sporgente, come ho già detto graziosa e si chiamava Egle.
Mentre parlavamo cominciarono ad arrivare gli altri partecipanti una ventina in tutto con una netta maggioranza di donne, eravamo solo cinque uomini, di età compresa tra i venti e quaranta anni tutti attirati dal mito del concorso pubblico.
Mi piazzai in prima fila per vedere meglio, le file erano da 5 poltrone, io ero in quella centrale a sinistra avevo una biondina molto carina e a destra una rossa formosa, dopo la biondina c’era una bruna con una gonna con lo spacco che faceva intravedere un pezzo di coscia, mentre dal lato della rossa c’era una ragazzina che sebrava uscita ora dalle scuole medie.
Prese posto al tavolo un uomo sulla cinquantina che si presentò come sindacalista della sede locale del ministero che presentò il corso e ci spiego nella pratica il lavoro che avremmo dovuto fare l’atmosfera era un pò freddina ma per me si riscado quado dopo un’ora e mezzo entro il secondo docente.
Rimasi con tanto d’occhi quando vidi sedersi al tavolo una quarantenne mora con i capelli lunghi, aveva una camicetta aperta fino a intravedere il seno e una minigonna che sedendosi mi regalo un bella vista su un magnifico paio di cosce, cercai di tornare alla realta,la mora si stava presentando si chiamava Paola e insegnava diritto a noi avrebbe spiegato diritto costituzionale ed avremmo avuto con lei sei lezioni.
Iniziò a spiagare camminando e scrivendo sulla lavagna a fogli potei così notare un bel sedere abbondante ma alto, a quella visione dovetti accavallare le gambe per nascondere un’erezione che stava mostrandosi imperiosamente, il mio gesto fu notato dalle mie due vicine che sghignazzarono.
La lezione finì con me ancora in quelle e quando mi alzai feci molta fatica a nascondere il mio stato.
Le lezioni della seconda serata vertevano su diritto pubblico, tenuto da un uomo docente universitario e diritti e doveri del pubblico impiegato tenuta dal sindacalista, la rossa alla mia destra arrivò in ritardo e nel sedersi scontrò il mio tavolino, alzai gli occhi dagli appunti che stavo prendendo e vidi che indossava una camicetta bianca trasparente che lasciava intravedere un reggiseno anch’esso trasparente, turbato da tale vista rimasi a fissarla per un attimo.
Finita la lezione del sindacalista mi fermai per fargli altre domande c’erano anche la rossa che si presentò come Doriana, la biondina Enza e la bruna Sandra più altre 4 o 5 persone.
La terza sera prima dell’inizio delle lezioni ci mettemo io Doriana, Enza e Sandra a parlare di come ci sembrava il corso sino ad allora, quella sera erano tutte e tre incantevoli ùenza aveva un paio di jeans fasciantissimi che esaltavano il suo culetto, Sandra aveva una maglietta attillata che esaltava il suo seno attraverso la quale si indovinavano i capezzoli, Doriana era spettacolsa minigonna aderente e camicetta come al solito leggermente sbottonata che faceva itravedero il suo seno molto pieno.
La prima lezione era di archivistica e la teneva un’altra sindacalista sulla trentina bionda in jeans attillati con un sedere da favola di nome Viola, ebbe la mia completa attenzione per tutta la lezione interessato più a lei che alla materia, la seconda lezione era con Paola aveva una gonna a portafoglio che quando si sedette rivelo un bellissimo stacco di cosce fasciate da delle autoreggenti nere, ero ingriffato come mai ancche perché Doriana mi scontro il gomito conil seno che senti bello sodo, la lezione si protrasse fino a quasi mezzanotte, alcuni erano andati via e io mi lamentai di avere perso l’autobus Doriana mi chiese dove abitassi, scoprimmo che abitavamo abbastanza vicini e le si offerse di accompagnarmi dato che era in macchina, notai un gesto di sappunto da parte di Sandra che disse “ho anche io la macchina” ed Enza ne approfittò per scroccargli un passaggio.
Ci dirigemmo alla macchina Doriana salì e mi aprii la portiera nel movimento la minigonna salì e mi rivelò che anch’essa indossava delle autoreggenti ma color carne mi sedetti con fatica, mentre guidava parlammo delle lezioni e notai che la gonna era sempre su e mi consentiva di vedere le sue muandine bianche inoltre altri due bottoni della camicetta si erano aperti e i suoi seni erano in bella mostra sorretti da un reggiseno a balconcino bianco.
Ebbi un erezione mostruosa che faticavo a nascondere.
Doriana mi si rivolse “Hai fretta” “no risposi” e lei guardandomi con uno sguardo molto malizioso “una parte di te è molto impaziente”
“E ci credo, di fronte a certi spettacoli” risposi ” ma allora ti faccio effetto anche io non solo le docenti!”
“e che effetto” dissi portando la mia mano sinistra sulla sua coscia e muovendola verso l’alto “se fai così mi fai sbandare” rispose “e tu fermati” eravamo in una strada non molto frequenta a quell’ora e ei accostò la macchina la spense e si girò verso di me portando le mani sul mio inguine “sembra bello tosto” disse mentre mi abbassava la cerniera e liberava il mio cazzo in erezione dalla costrizione delle mutande nel mentre risalii conle mano fino a regguingere le mutadine le scostai e comincia a intruffolarmi tra le labba della sua figa .
Le scappo un gemito di piacere e impugno il mio uccello cominciando una lenta sega ci stavamo masturbando reciprocamente, insistetti sul suo clitoride, lei si era chinata su di me imboccandomi tutto venimmo quasi conteporaneamente e ci abbracciammo, dopo esserci ricomposti riprendemmo la strada “devo rientrare, vivo con i miei e saranno già in ansia” “voglio fare l’amore conte io vivo da solo e potremmo farlo con calma, vorrei vederti tutta nuda” risposi “cercherò di inventare una scusa anche io voglio approfondire la conoscenza, ti voglio tutto dentro di me”.
Arrivati sotto casa mia ci scambiammo i numeri di cellulare e ci baciammo appasionatamente.
La mattina dopo verso le 11 mi chiamò Doriana “ho inventato una lezione aggiuntiva ci vediamo sotto casa tua alle 19.20 devo rientrare per mezzanotte”
Uscii prima dal lavoro e preparai una cenetta per due a base di pesce, all’ora stabilità scesi in strada la vidi mentre parcheggiava e le andai incontro lei indossava uno spolverino bianco, ci baciammo sulle guance e ci avviammo verso casa mia, appena entrati lei aprii lo spolverino aveva una minigonna ridottissima calze velate nere e una camicetta trasparente senza reggiseno, rimasi come un bccalà per qualche secondo, riucii a dire sei stupenda e mi lanciai su di lei abbracciandola e cercando la sua bocca che si schiuse, cominciò un vorticare di lingue le mie mani scesero a slacciare la camicetta a a palparle il seno lei si staccò dal bacio “non possiamo metterci più comosi” la presi in braccio e la portai in camera la appoggiai sul letto le si alzo e si spoglio rimase con un perizoma nero, nel frattempo mi ero spogliato anche io e tornai ad abbracciarla e baciarla, scivolammo sul letto e lei sentiva la pressione del mio cazzo in mezzo alle cosce.
mi staccai dalle sue labbra e mi dedicai al suo seno era perlomeno una quarta con dei capezzoli grandi e le aurole anchesse grandi e scure, mi perdevo volentieri tra quei globi e dopoaverci giocato un bel pò scesi baciandole tutto il corpo sino a che arrivai al perizoma che le tolsi, mi trovai a fissare una vagina coperta di pelo rosso riccio, abbassai il viso e inspirai i suoi aromi poi percorsi conn le dita le grandi labbra che separai e presi a leccare quello splendido frutto, le mie dita giocavano intanto con il clitoride che si eretto ed era sensibilissimo, lei mugolava e rovesciava la testa da una parte all’altra continuai il mio lavoro scendendo a vellicare il suo buchino per poi concentrarmi di nuovo sulla fica si stava bagnando tantissimo ed io godevo delle sue contrazioni e delle sue mani che mi scompigliavano i capelli “OHHHHHHHHHHh Enricoooo Siiii” e venne con un rantolo stringendomi la testa tra le cosce.
Lei si rilassò aveva gli occhi lucidi e mi tirò a se per baciarmi io scivolai sul suo corpo e mi posizionai tra le sue cosce “Prendimi adesso” mi sussurrò in un orecchio entrai lentamente in lei assaporando ogni millimetro della sua vulva che aderiva come una guaina ci bciammo ed io aumentai il ritmo finche presi a stantufrla a velocità folle “SIII ancora mmmmhhhh….voglio sentirti spruzzare riempimi2 non ce la feci più e eruttai dentro di lei che venne soffocando un urlo tra le mie labbra.
Rotolammo uno vicino all’altro abbracciati, “non hai fame” dissi mordendole un labbro “oltre che porco sei anche cannibale” scherzò lei, andai in cucina a finire di preparare la cena e lei si diresse verso il bagno, mi raggiunse in cucina che stavo versando la pasta alla scogliera era sempre nuda e stupenda, ebbi un ‘erezione istantanea e lei facendo la seria “e no, ora mangiamo”.
Mentre mangiavamo mi raccontò di lei si era lasciata da pochi mesi con un ragazzo, dopo sei anni che erano insiemeed era stato anche il suo primo uomo e l’aveva mollata dicendo che era frigida, a quelle parole mi sono quasi strozzato con gli spaghetti, mi spiegò che aveva deciso di provocarmi e sedurmi per sfida a se stessa e per vedere se era davvero frigida ma che non voleva un coinvolgimento sentimentale anche se restando tutti e due liberi gli sarebbe piaciuto se ci fossimo visti ancora.
Finiti gli spaghetti mi alzai per sevire il secondo, cozze al verde, quando le fui vicino mi afferro l’uccello “le cozze dopo, ora voglio il cazzo” e stringedolo a mo di guizaglio mi trascinò in camera, mentre mi spingeva sul letto per poi cavalcarmi impalandosi sul mio cazzo mi scappò da ridere “frigida vero” riuscii a dire prima che mi azzittisse dandomi una tetta da ciucciare. Arrivai in anticipo alla quarta serata mi sedetti e dopo poco arrivò Sandra chesi sedette al posto di Dorina e incominciò parlarmi, quado arrivò Doriana mi fece l’occhiolino e si sedette a fianco a Enza, laprima lezione era con il sindacalista che ci spiego l’organizzazione del ministero, Sandra si girava sempre verso di me e mi appoggiava il seno sul braccio sentii attraveso i tessuti i suoi capezzoli turgidi, intravidi con la coda dell’occhio Enza che bisbigliava qualcosa nell’orecchio di Doria e lei che tratteneva una risata.
La seconda lezione era con Viola che aveva una gonna corta a piegoline che svolazzando ai suo movimenti lasciava intravedere il cavallo dei collant, l’erezione fu immediata e Sandra la notò subito cominciò a trusciarmi la sua gamba inguanata in calze a rete contro la mia, quando la lezione finì i miei ormoni erano alle stelle.
“Stasera ti accompagno io” esclamò perentoria Sandra e Doriana di rimando “Andiamo Enza”.
Mentre andavamo alla macchina parlammo della lezione e dissi che mi interessava uno dei libri citati da Viola “ce l’ho a casa se vuoi passiamo a prenderlo” mi disse sfiorandomi la mano con uno sguardo strano, arrivati alla macchina aprì il bagagliaio e si chinò per posare la borsa lasciandomi intravedere, grazia alla minigonna a tubino che si alzo, che le calze erano autoreggenti e intravidi l’inizo di un magnifico sedere.
Mentre andavamo da lei, mi arrivò un messaggino di Doriana “guarda che strasera Sandra ti spolpa, fatti onore ma dopodomani ti voglio per me, sono a casa di Enza domani ti racconto” il messaggino mi lasciò perplesso ma Sandra attirò subito la mia attenzione e potei dare un’altra occhiata alle sue coscie.
Arrivati sotto casa sua indugiò molto nel prendere la borsa e mi regalò un altra visione del suo magnifico culo,in ascensore le chiesi se viveva da sola e lei mi rispose di si.
Appena varcata la soglia chiusi la porta alle mie spalle e l’abbrancai da dietro stringendogli le tette e strusciandogli l’uccello sul culo, lei mugolò io lecaii il lobo dell’orecchio destro e le sussurrai “mi hai fatto morire tutta la sera, ora ti scopo, vuoi?” mi rispose flebilmente “siii” la piegai in avanti estrassi il cazzo le sfilai la gonna e dopo averle scostato le mutandine la infiocinai in un sol colpo, le scappo un lamento ma assecondò i miei movimenti, infilai le mani sotto la maglietta e presi a impastarle i seni “ohhh daiii fotttimi” urlò e sentii la sua vagina contrarsi in preda all’orgasmo, lo sfilai lentamente e finii di spogliarla lasciandole le calze, era ancora intontità e le dissi di mettersi a pecorina sul divano con il sedere in alto, mi spogliai rapidamente e lo reintrodussi nella sua fica guazza, intanto con un dito insalivato presi a stuzzicarle il buchino, lei scatto con la testa “noo cosa vuoi fare” la spinsi contro il divano e dopo aver sfilato il belino lo appoggiai contro il suo sfintere “Ahhh noo” urlò io continuavo a penetrarla e con la mano sinistra scesi a sgrillettarle il clitoride, piano piano senti i suoi muscoli rilassarsi e lasciarmi padrone del suo culo, era meraviglioso muoversi in quel culetto stretto lei ora gemeva e si pastrugnava le tette “sfondami più forte, riempimi” straparlava “la vuoi la sborra in culo” le dissi “siii tanta tanta” rispose lei mi piantai profondamente nel suo culo e la riempii, lei venne sentendomi schizzare “che bello mi hai sverginato il culo” giascicò tra le labbra.
Estrassi il cazzo dal suo culo e ci sdraiammo sul divano uno di fronte all’altro per coccolarci, “sei un vero porco mi hai rotto il culetto” mi disse “è troppo invitante e tu sei una porcella lo volevi dall’altra sera, vero” lei di rimando “l’atra sera ti ha aacalappiato Sandra e mi hai lasciato con la voglia e così…” e io “così cosa” lei continuo nascondendo il viso “così ho ceduto a Enza ci siamo leccate per un’ora e ho goduto da matti, ma ho vergogna non sono lesbica, ti giuro”
Ora capivo il messaggio di Doriana, Enza se l’era portata letto, al pensiero di Sandra leccata da Enza e adesso di Doriana mi tornò durissimo “alza la gamba bella gnocca” e appena lo fece la penetrai uno davanti all’altra baciandola e facendo vorticosamente frullare la lingua nella sua bocca continuammo per un pò poi mi sfilai e le dissi “cavalcami” lei prese il mio cazzo per infilarselo in fica ma mi spostai e finì nel suo culetto “traditore” ansimò lei ma prese a ruotare sul mio cazzo “ti piace il cazzo bella troia” rispose “siii sono la tua troia lesbica” l’inculata andava avanti da un pò la feci smotare e mettere a 69 su di me presi a lapparle la fica “te l’ha leccata bene Enza” “si è bravissima ma non ha il tuo bel cazzo” e con ciò prese a leccarmelo e a spompinarmi.
Quando mi sentii pronto all’orgasmo presi a suggerle il clitoride e le infilai due dita nel culo, lei mi allagò il viso mentre le riempivo la bocca con il mio seme.
Eravamo stanchi morti ” lei mi guardo negli occhi “non ho mai goduto così mi prenoto per avere altre razioni del tuo cazzone, ma non voglio che altre non possano gustarselo, a me piacerebbe provare qualche altra fighetta, a proposito come è quella di Doriana?” “saporita” risposi e scoppiammo a ridere abbracciati.

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