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Racconti Erotici Etero

Cos’è peccato?

By 10 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Arrivò a primavera..il motivo era vago, voci in paese alludevano al fatto che era stato trasferito perché troppo ‘libertino’..
I miei però non si fanno influenzare troppo dalle maldicenze e da buoni vicini lo accolsero con cordialità..
Cominciò a frequentare casa nostra, con la scusa di venire a trovare mio padre, ma la realtà era un’altra..
Don Filippo è un uomo sui 45 anni, con capelli corvini che iniziano ad avere qualche filo argenteo, occhi blu, fisico asciutto..non può essere definito bello, ma il suo volto, le sue spalle, le sue mani..mi eccitano da morire..
So di avere effetto su di lui, lo avverto da come evita il mio sguardo, da come cambia il suo comportamento quando mi vede..
Non sono credente, non vado mai in chiesa, ma spesso nelle giornate di sole mi metto a studiare nel giardino sotto il campanile, e più di una volta ho notato strani movimenti dietro le finestre di casa sua..
D’estate mi si presenta un’occasione d’oro..la donna che lo aiutava nelle faccende domestiche non può più farlo ed io ho bisogno di un lavoretto per cominciare a mettere qualcosa da parte..i miei gli propongono la cosa e lui accetta..
Di giorno devo preparare gli esami per l’università, quindi ci accordiamo per due sere a settimana..
Decido di giocarmela, mi preparo con cura, profumando la mia pelle con una crema al miele.. scelgo un completino di pizzo celeste che s’intona alla perfezione con il mio incarnato roseo e i miei capelli chiari..sopra, metto un vestitino così leggero che in controluce traspare tutto e lo abbino ad un paio di sandali allacciati alla caviglia con un po’ di tacco..mi trucco a malapena, non voglio rischiare che i miei si insospettiscano..
Lo trovo ad aspettarmi in giardino..appena mi vede si alza e mi sorride..è vestito normalmente, con un paio di pantaloni leggeri e una polo..con galanteria mi cede il passo, ma così facendo mi sento il suo sguardo addosso..per stuzzicarlo muovo un po’ di più i fianchi, ma senza esagerare…
mi fa entrare in casa e mi porta in una stanza adiacente alla cucina, dove trovo una tavola da stiro pronta ad aspettarmi..prima mi offre da bere, ma decido di mettermi subito a lavoro..accendo la radio e comincio a stirare, seguendo il ritmo della musica come faccio sempre..dalla finestra aperta mi arriva la brezza della sera, ma anche il riflesso della porta dietro di me..lo vedo, appoggiato allo stipite, con gli occhi fissi sui miei fianchi e sul mio culetto rotondo..
faccio finta di niente, azzardando qualche mossa più sinuosa e ‘casualmente’ mi cade la maglietta che stavo stirando..mi chino a raccoglierla in modo da mettere in mostra le gambe ben tornite e mi rialzo lentamente, spingendo un po’ indietro il sedere..guardo la finestra, e lo vedo scappare in cucina..soffoco una risata..stuzzicarlo così mi sta eccitando..decido di agire..
lo raggiungo in cucina con la scusa di un bicchiere d’acqua e mi siedo sulla sedia accanto alla sua..inizia a parlare del tempo, delle giornate torride, ma io lo fermo e gli chiedo un favore..

-Don Filippo, vorrei chiederle una cosa..potrebbe confessarmi? è da un po’ che non lo faccio..-

-Perché non vieni domenica a messa? Non ti ho mai vista..e poi dammi del tu..lo sai che il lei mi fa sentire vecchio..-

-Preferirei mi confessasse adesso..se non le..se non TI dispiace..- così dicendo mi inginocchio accanto a lui, poggiando le mani sulla sua coscia, sfiorandone l’interno con i polpastrelli.

-Ma no, che fai! Non occorre inginocchiarsi qui..-

-Ed invece sì! Non ci si inginocchia forse in chiesa? Inizia pure la confessione..-

Comincia con le domande di routine, e finalmente arriva a quella che aspettavo..

-Hai commesso atti impuri?-
faccio finta di essere imbarazzata e poi alzo gli occhi verso i suoi..-sì, col mio ragazzo..so che per la chiesa è peccato, ma io non ce la faccio a stare senza sesso..mi piace godere, ma ancor di più mi piace far godere il mio compagno..-
nel dire questo comincio ad accarezzarlo, strusciando la mano sulla sua coscia, su fino all’inguine, fino a sentire la sua erezione nella mia mano..lui è come intontito, mi guarda senza fiatare..mi piazzo fra le sue gambe, sbottonandogli i pantaloni..glieli abbasso insieme ai boxer e gli tiro fuori il cazzo..non è lunghissimo, sarà intorno ai 16 cm, ma è largo e venoso, con una cappella grossa, stupenda, perfetta..
non resisto oltre, comincio a baciarla e a leccarla, gioco con il frenulo e gli allargo il buchino con la punta della lingua..ha un buon odore, mi eccita..me lo infilo in bocca, ma non riesco a prenderlo tutto, la cappella è troppo larga..comincio a succhiare come una forsennata, lo tiro fuori, gli lecco tutta l’asta e me lo rinfilo in bocca, facendo roteare la lingua..voglio farlo morire..inizio a segarlo, mentre con la bocca gli lecco e succhio il pacco, pieno e pesante, passandogli la lingua anche sul perineo e sull’ano..sento i suoi sospiri, alzo gli occhi e lo guardo, gli occhi chiusi, la testa reclinata indietro..gli infilo piano l’indice inumidito nel culo e comincio un lento massaggio, mentre con la bocca torno a succhiargli il cazzo…non resiste molto, sento le contrazioni e poi mi riempie la bocca di sperma caldo e leggermente amarognolo..incollo le labbra intorno a lui in modo da non perderne nemmeno una goccia, ingoio e continuo a succhiare con delicatezza, voglio bere tutto quello che ha da darmi..
Sono eccitata da morire, ho il clitoride gonfio, mi fa quasi male..continuo a leccare e a succhiare quel suo cazzo stupendo, voglio che mi prenda e mi sconvolga..lo guardo negli occhi e vedo un altro uomo..o meglio, vedo l’animale che prende il sopravvento sull’uomo..il cazzo gli sta tornando duro, lui mi prende la testa e me lo ficca dentro il più possibile..mi sembra quasi di soffocare, ma non m’interessa, voglio solo essere scopata..

-Dio che troia che sei..non hai rispetto nemmeno per la religione..meriti solo di essere punita..alzati, puttana-

non è più lui, e quel suo linguaggio non fa altro che mandarmi ancora più in tilt il cervello..mi fa alzare, strappandomi quasi di dosso il vestito. Mi sbatte sul tavolo ed io allargo le gambe e alzo il bacino senza un minimo di pudore.

-guardala la troietta…dimmelo forza..dimmi che vuoi essere sbattuta dal mio cazzo..dillo!-

-sì, ti prego..sbattimi, riempimi, non ce la faccio più..-

lui struscia il suo arnese marmoreo sul mio clitoride, lungo tutta la spaccatura evidenziata dal perizoma bagnato..mugolo come una cagna in calore, mi sembra di impazzire dal desiderio..finalmente si decide a penetrarmi..scosta l’ultima barriera e la sua grossa punta si fa spazio dentro di me, mi sento spaccare la fica, ma sono talmente bagnata che non sento male, solo brividi di piacere che si diffondono su tutto il corpo..con un colpo secco entra tutto, ed un urlo di godimento mi esce dalla gola..

-ti piace eh?…bene..prenditelo- comincia a sbattermi con colpi lenti e profondi, toccandomi i capezzoli e stringendoli con le dita..aumenta il ritmo ed io godo, godo come mai prima d’ora..mi sento piena, colma di lui..e più mi sbatte più perdo la concezione di tutto intorno a me..non so più chi sono, dove sono, so solo cosa voglio..il suo cazzo, tutto, sempre più a fondo, sempre più forte..
L’orgasmo mi prende come un vortice, dalla fica mi grondano umori..ma lui non mi da respiro, mi fa girare, facendomi appoggiare il busto sul tavolo e subito ricomincia a pomparmi da dietro, alternando il ritmo, facendomi volare ancora una volta verso il piacere..mi palpa il culo, allargandomi le chiappe con le mani, impastandolo, strizzandolo..io mi bagno un dito e inizio a passarmelo sul buchetto chiuso, mugolando e gemendo dal piacere di quella scopata favolosa, infilando la falange per godere ancora di più.

-ma guarda questa zoccola..gli piace anche essere sodomizzata vero?..allora forza, apritelo un po’ con le dita, che poi ci penso io a spaccartelo del tutto-

quella promessa mi porta ad un orgasmo tremendo, urlo come un’ossessa mentre lui mi sfonda la fica e io mi masturbo il culo.
Resto ferma, abbandonata sul tavolo come una bambola, senza forze..riesco a malapena a respirare..lui si sfila e mi esce un sottile lamento dalle labbra.

-tranquilla troietta mia..ora ti rompo per bene..- mi bacia e morde le chiappe, allargandole per leccarmi il buco già dilatato dopo il lavoro delle mie dita..mi infila la lingua dentro per lubrificarmelo per bene..mi attraversa un filo di paura a pensare a quel bestione venoso dentro il mio culo, ma lo voglio e mi spingo verso di lui..
mi rinfila il cazzo in fica per bagnarlo ancora un po’, poi esce e mi punta la cappella sul buchetto..comincia ad entrare e per non sentire troppo dolore mi tocco il clitoride..

-eh no cara..hai voluto fare la troia..ora ti arrangi- dice bloccandomi la mano

spinge ancora di più e supera l’anello..urlo per il dolore, ma il pensiero che un prete mi stia sodomizzando è così perverso ed eccitante che inizio a rilassare i muscoli e il mio culo comincia a risucchiare dentro di sé quel cazzo rude.

-ohhh siiiii…senti come lo prende…dio che culo…- entra tutto fino alle palle..inizia a montarmi, mi sbatte senza pietà, come un animale..
-oh sii siii riempimi, sbattimi, spaccami..dio come ti voglio..si dai..più forte, ancora ti prego..oh dioooo…-
vengo una, due, tre volte..non lo so più nemmeno io..godo così tanto che mi sento quasi svenire..
alla fine viene anche lui con un urlo animalesco, riempendomi l’intestino di seme caldo..si accascia sulla mia schiena e restiamo così, privi di forza..lo sento uscire da me, ma resto immobile, aspettando che il mio cuore si riprenda..
Alla fine si alza, accarezzandomi la schiena..ci guardiamo, lui mi sorride senza dire niente, mi aiuta ad alzarmi..
mi cedono le gambe e mi aggrappo a lui..
-tutto bene?- mi chiede preoccupato..è tornato il prete gentile che conoscevo e che avevo trasformato in una belva assetata di sesso..’alla faccia di Kafka e del suo scarafaggio’ penso e sorrido, appoggiando la testa alla sua spalla..
-mai stata meglio..-
restiamo un po’ così, poi mi accorgo dell’ora..
-cavolo è tardi!- comincio a rivestirmi, e prima di andare ci scambiamo un ultimo bacio con la promessa di rivederci tra due giorni…

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