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Racconti Erotici Etero

Curiosità (3°parte)

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

…Avrei dunque preso in consegna la spesa che il salumiere Maurizio mi avrebbe portato a casa e buonanotte.

Invece…Invece mi recai in camera da letto, mi levai i collant ed indossai calze, reggicalze ed un perizona bianco molto sexy che piaceva tanto a mio marito, non so perch&egrave lo feci, ma lo feci, poi mi truccai un poco e mi misi sulle labbra un lucidalabbra trasparente.

Non osai guardarmi più di tanto allo specchio, mi vergognavo troppo.

La realta del campanello d’ingresso che suonava mi risvegliò dai miei pensieri.

‘Chi é…?’ Chiesi parlando al citofono.

‘ Sono Maurizio signora, il salumiere…Ho la spesa di stamattina…’

Con il cuore che batteva all’impazzata dissi ‘ Terzo piano…salga che le apro la porta…’

Arrivò al terzo piano a grandi balzi facendo i gradini a due a due e me lo ritrovai davanti grasso ed anche un po’ sporco.

‘ Bella signora…Eccomi quà’ disse con un po’ di fiatone e porgendomi l’involucro dei salumi.

‘ Grazie…’ Dissi io ‘ E’ stato veramente gentile…posso offrirle un caff&egrave…??’

Non sò perch&egrave dissi quelle parole, ma ora eravamo entrambi nella mia cucina a berci il caff&egrave.

Ricordo come fosse ora che stavo seduta con le gambe accavallate e lui di fronte a me dall’altro lato del tavolo, parlavamo del più e del meno quando lui accorgendosi delle mie belle scarpe con il tacco a spillo ne apprezzo lo stile e la fattura.

‘ Mio marito ne va matto…’ Dissi ‘ Pensi che certe volte le indosso solo per fargli piacere…’

Rimasi sconcertata delle mie stesse parole e lui capì che quella volta le scarpe non erano per mio marito.

Avvicinadosi a me disse ‘ Me le faccia vedere da vicino…’ Quindi silenziosamente si chinò e mi prese il piede per rimirare la scarpa.

‘ Belle…veramente belle…Di gran classe…’ Poi sbirciando verso l’alto in modo tale da potermi lumare le gambe disse ancora ‘…Ma ci sono altre cose quà ancora più belle vedo…!!’

Così dicendo prese a baciarmi la scarpa e poi la caviglia.

Sorpresa, o fingendo di esserlo replicai ‘ No…ma che fà…Si fermi la prego…!!’

Lui non disse nulla ed intanto sentivo la sua lingua lambirmi il ginocchio.

Ora ero immobile con lui che intanto era risalito ancora ed era arrivato più in alto.

Il porco mi stava leccando e baciando oscenamente la coscia nuda dove la la calza &egrave retta dal reggicalze.

Io inutilmente e con poca forza, cercavo di trattenergli la testa con le mani ma oramai ero incapace di reagire ed in un ultimo bagliore di ragione dissi ‘ La scongiuro…Sono una donna sposata…’ Sbagliai a dire così, infatti lui si infoiò ancora di più.

‘ Si alzi signora…la prego…’ Disse con voce suadente.

Così mi alzai e mi posi in piedi davanti a lui.

Con le mani mi sollevò la gonna all’altezza della vita e poi mi accarezzo tutta quanta, prima le cosce velate e poi il culo che palpò con cura.

…faceva tutto questo guardandomi intensamente negli occhi che io però abbassavo.

Sempre più arrapato mi diceva ‘ Bella…Bella troiona mia…Che meraviglie hai quì…’

Quindi mi fece togliere la gonna e rimasi quasi nuda dalla vita in giù

Oramai ero proprio in trance, chiudevo gli occhi e mi beavo di quelle carezze molto, molto audaci.

Poi all’improvviso si inginocchio quasi in adorazione di fronte alla mia fica coperta appena dal perizoma bianco, la guardo bene ma non la toccò, disse solo ‘ Che topa…Che topona maestosa…’ Era in estasi e poi mi fece girare.

Ora era il mio culo che, imperioso, stava di fronte alla sua faccia pelosa.

Dava piccoli baci e morsetti al mio bel didietro e lo sentì mormorare ‘ Che culo…Che culo meravilglioso…ma dove sei stata tutto questo tempo…’ Io mi lasciavo fare senza dire nulla.

Poi prese a sculacciarmi piano e mi allargava la chiappe quindi me le lecco riempendole di saliva.

Ero piena, zeppa di umori che cominciavano a colarmi lungo le cosce, lui se ne accorse ‘ E brava la mia bella puttana…’ Disse, poi con la sua linguona raccolse il mio nettare che scendeva all’interno delle cosce senza però arrivare mai alla fica che oramai era un lago.

Mi fece quindi piegare a 90 gradi, scostò il sottile perizoma e mi leccò di nuovo, il forellino mai violato del culo questa volta.

Poi mi fece sdraiare sul tavolo e finalmente il perizoma sparì.

Si butto sulla fica come un cane affamato, me la lecco con grande voracità. me la mangiò quasi ci infilò l’intera lingua all’interno strappandoni sopiri di intenso piacere…Ci sapeva fare il porcone, Mi sollevava le chiappe del culo facendomi inarcare la schiena per meglio mangiare e succhiare la mia bella figona come lui la chiamava.

Leccò, morse e lappò per un tempo infinito tant’&egrave che persi la cognizione del tempo.

Non mi accorsi neanche che nella cucina era intanto apparso come dal nulla , il suo socio,

girando la testa lo vidi che si stava facendo una sega beandosi di quel che succedeva.

La testa mi batteva furiosamente, non capivo più nulla in quell’orgia di sesso sfrenato.

Poi Maurizio mi fece rialzare.

Il socio si catapulto su di me e mi strinse un seno con forza prima di cominciare a sbottonarmi la camicietta rossa mentre Maurizio in ginocchio mi leccava ancora la fica ormai fradicia di umori biancastri.

Risucchiava tutto come fosse un ostrica pelosa e potevo ascoltare il rumore che faceva mentre mi pastrugnava la fica con mani, lingua e tutta la bocca…Mi sentivo una vera puttana tant’&egrave che mi sorpresi anche ad incitarli.

Il socio infine mi strappò il reggiseno e si attacco alle mie tettone libere, me le morse entrambe e suprattutto leccò i grossi capezzoli che erano diventati durissimi.

Mi spogliarono di tutto eccetto che le calze, il reggicalze e le scarpe.

Ero nuda…Nuda e vogliosa , completamente in balia di due porconi sconosciuti, ora stesa sul tavolo di cucina a prendermi leccate di fica e sulle tette da entrambi.

Mi fecero di tutto con le loro ingorde bocche…Ricoprendomi con la loro saliva.

Mi leccarono in ogni dove, non un solo centimetro del mio corrpo rimase intatto, persino sotto le ascelle vollero leccarmi e contemporaneamente facendomi alzare le braccia.

Poi Maurizio con fare sicuro disse ‘ Ora…Mia bella porcona…Tocca a te…’

Mi prese e strinse forte i miei capezzoli tra le sue dita sporche e sudaticcie, poi mi spinse verso il basso all’altezza della patta dei suoi pantaloni, potevo sentire il forte afrore del suo sesso in tiro che ancora però non avevo visto.

Ma ancora non era nulla di fronte a quello che successe di lì a poco.

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