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Da cosa nasce cosa

By 2 Ottobre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Franco e Nora stavano passeggiando per la via principale guardando le vetrine dei negozi nel periodo dei saldi, avevano già un bel carico di borse quando videro venire loro incontro Marco, l’ultimo ex di Nora prima che si mettesse con Franco, con la sua ragazza, Silvia.
‘Ciao, Nora! Come stai?’, la salutò il ragazzo, avvicinandosi e dandole due bacini sulle guance. Franco, invidioso dell’altezza, circa 1,80 e del fisico atletico e muscolo di Marco, disse a denti stretti: ‘Ciao Marco’.
‘Ciao’, rispose il ragazzo.
Nora, che subiva ancora lievemente il fascino di Marco, iniziò a chiacchierare con lui amichevolmente. Franco, un po’ per ripicca, attaccò bottone con Silvia, scoprendo che la ragazza, oltre ad essere molto bella, leggermente più bassa di Nora, magra, ma con una quarta abbondante di seno e i capelli lunghi lisci castani, era anche molto simpatica.
Iniziarono a camminare, Marco e Silvia erano al centro e Nora e Franco vicino l’una all’altro e viceversa. Presero un gelato tutti insieme. I quattro nonostante le ostilità iniziali, sembravano piuttosto a loro agio insieme, così ad un certo punto, Nora chiese: ‘Perché non ci prendiamo una pizza stasera a casa nostra? Che ne dici Franco?’.
L’uomo non poté che rispondere: ‘Certo, amore. Mi farebbe molto piacere’.
Si misero d’accordo per l’ora e poi si separarono.
In macchina Franco esclamò: ‘Dovevi proprio invitare il tuo ex a cena, vero?’.
‘Beh, non mi &egrave sembrato che la compagnia di Silvia ti desse particolarmente fastidio, anzi vuoi il suo numero?’.
La discussione finì lì, lasciandoli tornare a casa entrambi imbronciati.
Nora, appena entrata in casa disse: ‘Vado a farmi un bagno’.
Entrò in bagno, chiuse la porta, aprì l’acqua e si spogliò. Appena la vasca fu piena, si immerse completamente, bagnando anche i suoi bei capelli ricci e neri.
‘Franco &egrave stato proprio uno stronzo! Come se volessi farmi Marco’, pensò ancora arrabbiata.
Pian piano, però il tepore dell’acqua la fece rilassare un po’, così che quando Franco entrò in bagno, non lo investì come avrebbe fatto poco prima.
‘Scusa, amore. &egrave che lo sai che sono un po’ geloso di Marco. Anche se non dovrei’, esordì Franco sedendosi sul bordo della vasca.
‘Nessun problema, amore. Anche io ho esagerato su Silvia’.
Erano sposati da un po’ di anni e quelle piccole liti non intaccavano il loro rapporto.
Franco si chinò a dare un bacio a Nora, che rispose con passione, prendendolo per la maglietta e tirandolo a sé.
Iniziarono a baciarsi intensamente, Franco allungò una mano ad accarezzare il piccolo, ma sodo seno bagnato di sua moglie.
Lei sbottonò i pantaloni di Franco e tirò fuori il pene duro di modeste dimensioni, poi disse eccitata: ‘Cosa aspetti, entra anche tu!’.
L’uomo non se lo fece dire due volte, si spogliò ed entrò nella vasca: Nora, allargò le gambe permettendo al marito di mettersi su di lei. Il pene duro scivolò nella vagina bagnata non solo dall’acqua.
Franco iniziò a muoversi schizzando un po’ dappertutto, mentre era ritornato a baciare Nora che aveva iniziato a gemere piano. Solitamente il sesso fra loro non andava troppo bene, ma quella volta Nora stava godendo più del solito. Appena prima che la donna raggiungesse l’orgasmo, i movimenti di Franco si fecero più scoordinati. ‘Ti prego, non adesso’, pensò Nora. Invece Franco liberò il suo sperma dentro di lei, fermandosi ansimante.
‘Ti &egrave piaciuto?’, chiese l’uomo quando ebbe ripreso fiato.
‘Certo, amore. Sei stato bravissimo’, mentì Nora.

Marco e Silvia arrivarono puntuali, avevano con loro qualche birra.
‘Non dovevate disturbarvi!’, li accolse Nora.
‘Figuratevi! Grazie dell’ospitalità’, rispose Silvia.
Finiti i convenevoli, ordinarono le pizze, poi si misero in cucina e stapparono una birra a testa.
Mangiando ne bevvero un’altra a testa e poi ancora una dopo. Nora, che non era abituata, iniziava ad essere un po’ allegra e, quando si spostarono in salotto, si sedette sul divano vicino a Marco.
Iniziò a fare un po’ la stupida, faceva battutine, lo toccava sul petto e sulle braccia muscolose. Franco non riusciva a star fermo sulla poltrona, ma anche Silvia iniziava a scalpitare.
‘Volete andare in camera?’, esplose Franco dopo aver incrociato lo sguardo furente di Silvia.
‘Almeno lui mi farebbe godere!’, rispose di getto Nora, pentendosi subito di averlo detto.
‘Anche a me fa godere!’, intervenne Silvia, brilla anche lei, ‘secondo me sei tu che non sei capace a farti scopare da tuo marito’.
‘Ah si? Allora prova a farti scopare tu da lui!’, gridò Nora.
I due uomini erano allibiti e non sapevano che fare, soprattutto quando le due donne sbottonarono i pantaloni all’uomo dell’altra.
Il pene di Marco era solo per metà in tiro, ma quando Nora lo tirò fuori e iniziò a masturbarlo lentamente, si indurì rapidamente. Quello di Franco era già eretto, ma era lungo poco più della metà di quello dell’ex di sua moglie.
Nora si sfilò la gonna nera e le mutandine guardando con aria di sfida Silvia, che subito si tolse gli shorts di jeans e il perizoma. Franco e Marco, ormai entrambi decisi a sfruttare la situazione, si tolsero i pantaloni e i boxer.
Le due donne salirono contemporaneamente sui loro nuovi partner guardandosi in faccia: Marco prese per i fianchi Nora ed iniziò a muovere il bacino con un ritmo elevato, facendola gemere forte da subito; invece nell’altra coppia fu Silvia a prendere in mano la situazione, iniziando a saltare su Franco.
Gli occhi delle due donne non si staccavano praticamente mai, a parte quando quelli di Nora cadevano sui grandi seni di Silvia che sobbalzavano all’impazzata, si era tolta la maglietta e il reggiseno.
I gemiti di Nora sovrastavano di gran lunga quelli di Silvia, infatti dopo poco raggiunse un intenso orgasmo, come non ne provava da un bel po’. Quasi subito dopo anche Franco venne dentro Silvia, non ancora soddisfatta da lui.
‘Avevi ragione, non &egrave un gran che in effetti’, commentò la donna scendendo.
Nora non riuscì a risponderle perché Marco non aveva diminuito il ritmo, anzi continuava a farla godere come non mai.
Ad un certo punto Marco disse a Silvia: ‘Amore, questa &egrave noiosa da scopare, devo fare tutto io!’.
‘Adesso gli insegniamo come si fa sesso davvero!’, rispose Silvia ancora nuda.
Marco fece scendere senza troppa grazia Nora e subito Silvia prese il suo posto. I due iniziarono a muoversi allo stesso ritmo, quasi fossero una cosa unica: Marco palpava il sedere sodo a Silvia e le baciava i capezzoli eccitati.
Nora, pentita di quello che aveva fatto, si sedette a fianco a Franco, entrambi ancora nudi.
Marco e Silvia intanto si erano messi a pecorina ed il ragazzo disse: ‘Guardate bene, magari qualcosa imparate, visto che siete proprio incapaci’.
‘Già. Poi Franco con pisellino che hai dovresti impegnarti il doppio!’, commentò Silvia tra un gemito ed un urletto di piacere.
I due non rispondevano, umiliati e sconfitti, Franco si coprì il pene ormai moscio con la mano, ricevendo un’occhiata quasi di compassione da Nora.
Marco e Silvia continuarono a fare sesso sul loro divano per quasi un’ora, poi quando l’uomo era quasi all’orgasmo, disse: ‘Nora te lo ricordi il gusto della mia sborra? Adesso te la faccio assaggiare’
Si avvicinò alla donna, ancora seduta a fianco di Franco e le puntò il pene verso il viso. Prima che uno dei due potesse protestare, schizzò il suo sperma in faccia a Nora.
‘Questa &egrave una sborrata, non quelle due gocce che ha fatto Franco’, disse ridendo Silvia ancora con il fiatone.
‘Quando volete la seconda parte del corso, chiamateci pure’, disse Marco, mentre Nora cercava qualcosa per pulirsi dal tantissimo sperma che le ricopriva il viso.

Quando Marco e Silvia furono finalmente andati via, Nora, che si era ripulita alla meglio, scoppiò a piangere come una bambina.
Franco le chiese: ‘Perché piangi? Ti ha fatto godere per bene!’.
Nora puntò gli occhi pieni di lacrime su suo marito e disse: ‘No hai visto come mi ha umiliata? Non sono neanche riuscita a farlo venire’.
Franco si avvicinò a lei disse: ‘Allora facciamo tra noi’, le baciò il collo e le iniziò a palpare i seni con la mano. Nora smise di piangere, scese con la mano sul pene di Franco.
Dopo un po’, nonostante lei lo masturbasse, non accennava a diventare duro.
‘Che c’&egrave amore?’, chiese Nora.
‘Non so, &egrave che penso che non riuscirò mai a farti godere come Marco’, scoppiò in lacrime anche lui. Nora lo abbracciò piangendo. Poi fecero l’unica cosa possibile: andarono a dormire.

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«Di nuovo?», chiese Nora a Franco, «cosa succede, amore?».
Franco non rispose, ma si tirò su i boxer sconsolato: da quando aveva visto Nora fare sesso con Marco che l’aveva soddisfatta così rapidamente, il pene di Franco non si era più indurito. Cercava di soddisfare sua moglie con la lingua e le mani, ma Nora voleva di più. Anche lei aveva tentato in tutti i modi ad eccitarlo, mettendosi lingerie molto sexy, lavorandolo con la bocca, cosa che non era abituata a fare spesso. Era stato tutto inutile anche quella sera.
Franco si girò su un fianco nel letto e si mise a dormire, mentre Nora, si alzò dal letto ed andò i salotto. Accese il computer portatile ed iniziò a navigare su internet.
Ben presto l’eccitazione dovuta alla prolungata astinenza, ormai erano quasi due settimane che provava senza successo a fare l’amore con Franco, prese il sopravvento e la donna si ritrovò quasi senza accorgersene su un sito di racconti erotici, “I racconti di Milù”.
Fra i nuovi racconti ce n’era uno intitolato: “Infedele per necessità”, decise di leggerlo. Parlava di una donna sposata che tradiva il marito perché lui non la faceva più godere come un tempo.
“È molto simile a quello che sta succedendo a noi…”, pensò Nora.
Il racconto era molto ben scritto soprattutto nelle scene di sesso tra la moglie e il suo nuovo amante. Nora era ancora in intimo dopo aver tentato di eccitare suo marito e ben presto si ritrovò con la mano negli slip che le massaggiava la vagina bagnata. Nel racconto l’uomo era sopra alla donna e la faceva godere come non mai e a Nora, assorbita completamente dalla lettura, sembrava quasi di sentirne le grida di piacere.
I due raggiunsero l’orgasmo contemporaneamente e a loro si aggiunse anche Nora, che trattenne a stento i gemiti di piacere.
Notò che in fondo al racconto c’era la mail dell’autore con scritto di contattarlo per qualsiasi cosa. Nora, ancora con il fiatone, aprì la sua casella postale e gli inviò una mail: “Ciao, mi chiamo Nora. Ho letto il tuo racconto e mi ha davvero colpito. Complimenti.”.
Quando controllò la posta il giorno dopo trovò la risposta: “Grazie mille. Mi chiamo Michele. In che modo ti ha colpito il racconto?”.
“Mi ha colpito nel senso che è molto simile a quello che mi sta succedendo con mio marito. E poi è stato anche molto eccitante leggerlo…”, fu la risposta di Nora.
Iniziò così uno scambio di mail abbastanza fitto, Nora gli scriveva quando Franco andava a dormire. Con Michele si sentiva sicura di parlare della sua situazione, forse perché non lo conosceva, e così si sfogò per bene.
Poi una sera le chiese: “Sai, mi piacerebbe vedere a chi rinuncia tuo marito”.
“Mi stai chiedendo una foto?”, rispose agitata Nora.
“Se ti va si”.
La donna pensò: “Non ho mai mandato una foto a uno sconosciuto su internet. E ci non ho mai neanche parlato…”.
Decise comunque di inviargli una sua foto in cui non si vedeva il viso ed era vestita con un paio di jeans ed una maglietta molto semplice.
In risposta Michele le inviò una foto di lui a petto nudo e in boxer scrivendo: “Questo sono io”.
“Wow che figo!”, pensò Nora. In effetti l’uomo aveva un fisico muscoloso e ben definito, in oltre i boxer sembravano belli pieni.
La sera successiva Michele le chiese una foto in costume e Nora, ormai stregata da quell’uomo gliela concesse.
“Come fa tuo marito a non saltarti addosso ogni volta che ti vede…”, scrisse l’uomo.
“Tu lo faresti?”, rispose Nora con il cuore a mille.
“Ovvio! Sei una donna davvero sexy!”.
La donna sentì un fremito percorrerle il corpo. Era gratificante sapere che piaceva ancora.
Prima ancora che lei rispondesse le arrivò un’altra mail di Michele: “Mi piacerebbe tanto toglierlo quel costume…”.
“E poi cosa faresti?”, chiese Nora che si stava eccitando.
“Toccherei quel corpo fantastico, prima sulle tette…”, Nora si portò istintivamente la mano al seno, trovando il capezzolo turgido.
“Mi piace…”, lo incoraggiò.
“Poi la mia mano scenderebbe fra le tue cosce. Ti troverei bagnata?”.
Nora si mise fra le gambe un mano e rispose sinceramente: “Adesso lo sono…”.
“Immaginavo… io ce l’ho duro”.
“È da un bel po’ che non ne vedo uno duro…”, scrisse Nora iniziando a masturbarsi lentamente.
“Vorresti vedere il mio?”, chiese Michele.
“Non so… sono sposata…”, rispose Nora, rendendosi conto di quello che stava facendo, ma proseguì: “Però sono molto curiosa…”. Trattenne il fiato fino a quando le arrivò la risposta con tanto di allegato. Aprì la foto: Michele aveva un pene bello grosso e ben fatto, con un glande gonfio.
“Da quello mi farei fare di tutto…”, scrisse Nora iniziando a masturbarsi più velocemente.
“E io ti farei di tutto. Facendoti godere come una matta…”.
“Bravo fammi godere!”, rispose Nora ormai preda dell’eccitazione.
“Ti prenderei a pecorina, palpandoti quel culo perfetto”, continuò Michele.
“Mi piace quando mi palpano il culo mentre faccio sesso…”, Nora tratteneva a stento i gemiti di piacere mentre si masturbava, ormai aveva infilato due dita.
“Ti sbatterei sempre più forte, mentre urli il tuo piacere, fino a riempirti con la mia sborra…”.
Leggendo l’ultima mail, Nora raggiunse un forte orgasmo che la fece gemere e temere di aver svegliato Franco.
Rispose: “Sarebbe fantastico… Adesso però devo andare. Ci sentiamo domani…”.
Chiuse il computer ed tornò i camera dove Franco dormiva tranquillo. Si stese a fianco a lui con un’idea che le si stava formando in testa.

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Da quella volta Nora e Michele iniziarono a fare sesso virtuale praticamente tutte le sere, l’uomo aveva confessato di masturbarsi fino a venire mentre si scrivevano e di aver scritto e pubblicato qualche racconto immaginandosi la donna come protagonista.
Franco, ovviamente, era ignaro di tutto e per di più non era ancora riuscito ad avere un’erezione, ormai Nora aveva quasi smesso di provare, anche perché la storia virtuale con Michele l’aveva soddisfatta quasi pienamente per qualche tempo. Ma l’idea che aveva in testa non la lasciava, anzi si rafforzava man mano che si dava piacere con le sue dita mentre chattava con Michele.
Una sera mentre era nuda sul letto e si stava masturbando scrivendosi con Michele, Franco era uscito con i suoi amici, Nora inviò una mail: “Fammi vedere quanto ce lo hai duro!”. Sarebbe stata la seconda volta che le inviava una foto del suo pene. Le arrivò in allegato alla mail di risposta: si vedeva il pene grosso e duro dall’altro. “Duro per te…”.
Nora rispose: “Mi piacerebbe vederlo da vivo…”.
“Quando vuoi… Ti faccio urlare”.
Nora si infilò due dita nella vagina e raggiunse l’orgasmo. “Sicuramente mi farà godere più di Franco”, pensò.
I due avevano scoperto di abitare ad un centinaio di chilometri di distanza e decisero di incontrarsi a metà strada.
Michele prese una stanza qualche giorno dopo e Nora racconto a Franco che doveva passare la notte da una sua amica fuori città perché non stava bene.
Uscì di casa vestita normalmente, con una tuta, ma appena si fu allontanata un po’ con la macchina, si fermò e si cambiò: l’intimo non lo aveva indossato, mise un vestitino nero corto ed un paio di sandali con il tacco 10, si truccò in modo provocante, ma leggero e ripartì.
Entrò nel motel e chiese al signore nella hall: «Buona sera, la stanza 15?».
«La chiave l’ha già presa il suo uomo. In fondo al corridoio a destra», rispose l’uomo cordialmente, ma con il sorriso di chi sa cosa avrebbero fatto in quella stanza.
Nora ringraziò e si avviò. Bussò alla porta con il cuore che le stava per uscire dal petto e pensò: “Sto per tradire di nuovo mio marito. Solo che stavolta lui non può ricambiarmi come con Marco e Silvia”.
La porta si aprì e Nora si trovò davanti a Michele senza maglietta e solo con i boxer. Era ancora più sexy che in foto co il suo fisico muscoloso e definito.
«Ciao…», iniziò Nora, ma Michele tirandola dentro alla stanza disse: «Saltiamo i convenevoli». La buttò sul letto e si mise su di lei baciandola intensamente. Nora, già eccitata da quel modo brusco di accoglierla, si bagnò completamente quando l’uomo le abbassò il vestito e le baciò i capezzoli piccoli e turgidi, reclinò la testa e gemette.
La donna allungò una mano e accarezzò il pacco duro di Michele sussurrando: «Vediamo se è bello come in foto».
L’uomo si mise in ginocchio sul letto e si abbassò i boxer: il pene guizzò fuori durissimo e Nora esclamò: «È ancora meglio». Lo prese con la mano ed iniziò a masturbarlo lentamente. Lo leccò lascivamente dalla base fino al glande gonfio poi lo prese fra le labbra ed iniziò a muovere la testa lentamente mentre gli massaggiava i testicoli rasati con la mano.
«Sei ancora più brava di quanto immaginavo», disse Michele. Nora gli rispose con un occhiolino e un affondo sul pene che lo fece gemere.
«Adesso tocca a te», disse Nora dopo un po’ togliendosi il vestito e coricandosi con le gambe allagate.
Michele si tolse i boxer e si mise fra le sue cosce con la testa, iniziando a leccarle la vagina fradicia rasata di fresco, poco dopo la penetrò con un dito.
Nora iniziò subito a gemere forte e, grazie alla bravura di Michele e alla sua eccitazione repressa da tempo, non ci mise tanto a raggiungere un intenso orgasmo che la fece sussultare e stringere le gambe attorno alla testa del suo nuovo amante.
Michele la lasciò riprendere un po’ e poi le disse eccitato: «Girati». Nora capì subito dove voleva arrivare l’uomo, e ne fu molto contenta, gli diede un bacio sul pene ancora più duro di prima e si mise a pecorina. Michele si mise dietro di lei e la penetrò lentamente. La donna assaporò il primo pene che finalmente entrava dentro di lei da così tanto tempo, lasciandosi andare in forte sospiro di piacere. Michele arrivò fino in fondo e rimase qualche momento fermo sentendo Nora fremere di piacere, poi iniziò a muoversi aumentando gradualmente il ritmo. Le mise le mani sul sedere sodo e tondo, palpandola e dandole qualche leggero schiaffo.
«Tu si che sai cosa mi piace!», esclamò Nora raggiungendo il primo di una lunga serie di orgasmi.
I gemiti della donna crescevano di intensità man mano che Michele aumentava il ritmo e la forza con cui le palpava il sedere, fino a che Nora, non riuscendo più a trattenersi, iniziò a gridare il suo piacere.
«Te lo avevo detto che ti avrei fatta gridare», esclamò Michele, Nora sopraffatta dal piacere che stava provando non riuscì a rispondere.
L’uomo durò molto facendole raggiungere un’infinità di orgasmi e quando raggiunse l’orgasmo si svuotò dentro di lei.
Si stesero uno a fianco all’altra ancora nudi e Nora disse: «Non ho mai goduto così tanto… Sei perfetto!».
«Grazie, anche tu sei una bomba. La notte è ancora lunga!».

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