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Racconti Erotici Etero

DA MOGLIE FEDELE A TROIA SENZA CONFRONTI

By 14 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Andrea,ho 39 anni, sono di Vercelli e la mia vita &egrave, anzi, era, come quella di tanti altri uomini. Ho un carattere estroverso, di quelli che vuole essere sempre presente, in ogni situazione. Sono sposato da 12 anni con una donna bellissima, Rossella, dolce, gentile, ma anche dura e ferma nel difendere ciò in cui crede, i suoi punti di riferimento. Il nostro matrimonio era uno di quelli, o almeno era quello che credevo.
Eravamo felici ed entusiasti di tutto. Certo, come ogni rapporto c’erano stati alti e bassi, ma erano nati dalla nostra giovane età, dalla forza, dalla voglia di avventura, ma ne eravamo usciti più forti di prima e più uniti.
Pensavo che lei fosse diversa dalle altre, pensavo che fosse speciale e, in un certo senso, lo &egrave davvero.
Mi ha sempre detto, parlando del tradimento, che due persone che si amano davvero non ci pensano nemmeno a tradirsi, perch&egrave si mancherebbero di rispetto, ed io ero d’accordo con lei.
Crirca un anno fa, si trasferì nella villetta adiacente alla nostra, una coppia di signori, Agata e Franco, di quasi cinquant’anni.
Il nostro rapporto con loro era quello solito fra viinato: ci salutavamo cordialmente e ci scambiavamo favori.
Franco, nonostante l’età,era un bell’uomo, alto, con i capelli cortissimi e scuri, e con un fisico prestante che ogni suo coateno avrebbe invidiato. Si divertiva in piccoli lavori di bricolage e, spesso, gli chiedevo di aiutarmi col giardino.
Mia moglie, quando parlavamo della nuova coppia, si era sempre rivolta nei loro confronti in termini gentili, affermando che eravamo stati fortunati a trovare due persone cordiali e discrete. Non avrei mai immaginato che potesse trovare Franco “Interessante”.
Una sera di circa un mese fa, tornando dal lavoro, mi fermai dal meccanico per consegnarli la macchina che perdeva acqua;bisognava risaldare il tubo.
Di conseguenza, non aprii il cancello automatico che emetteva un fischio quando entrava in funzione.
Entrai e mi diressi verso il retro della casa per salutare Max, il mio cane, accorgendomi che la luce della camera da letto era accesa.
Perch&egrave non fare una sorpresa alla mia Rossella? Mi avvicinai alla porta finestra della camera e la vidi. Con mia grande sorpresa non era sola.
Con lei c’era Franco e la scena che mi si presentò davanti agli occhi aveva dell’inverosimile.
Lei appoggiata con le mani sulla sponda del cassettone, con la gonna alzata, la maglia alzata e i seni di fuori. Lui di fronte a lei, in mezzo alle sue cosce, con i pantaloni calati fino alle caviglie, eretto, che la possedeva con colpi fortissimi.
“Bastardi”, fu il mio primo pensiero, ma,nonostante la rabbia, non riuscivo a smettere di fissarli.
Mia moglie non si controllava. La vedevo in preda a spasmi senza misura, la vedevo godere come non faceva ormai da tempo e, quando lui la chiamò puttana, io mi eccitai, meravigliandomi di come il mio stato d’animo da deluso divenne paradossalmente estasiato.
Continuai a guardarli fino alla fine, mentre lui la prendeva in braccio sbattendola al muro continuando a penetrarla.Poi mentre la girava, le teneva le braccia e, spingendola a se, la sodomizzava. Guardai tutto, fino a quando lui le schizzò sulla pancia e lei raccolse con le dita le gocce di sperma, leccandole.
Dopo 10 minuti entrai in casa, facendo finta di nulla. Lui se ne era andato e Rossella appariva normale, come se nulla fosse successo, come se fosse alla fine della solita giornata dedicata alle pulizie di casa e alla spesa.
Non le dissi niente quella sera, mi comportai normalmente. Ero un pò taciturno ma mia moglie non chiese nulla, attribuendo probabilmente il mio silenzio alla stanchezza del lavoro.
Per tutto il giorno seguente, fui preda di continui sbalzi d’umore. Non riuscivo a credere che mi avesse mentito e chissà da quanto andava avanti quella situazione. Non mi ero mai accorto di nulla. Certo, negli ultimi tempi l’avevo vista più felice, quasi euforica a volte, ma non aveva dato troppo peso alla cosa, pensando che fosse come sempre una condizione ciclica. Alternavo momenti di rabbia furiosa, a momenti di eccitazione folle, quando mi tornava alla mente l’immagine di mia moglie che si faceva scopare da un cazzo più bello e più grosso del mio.
Quella sera decisi di parlarle.
Eravamo distesi sul letto e la accarezzavo.Mi sono messo sopra di lei, in ginocchio, mentre era sdraiata e offriva ai miei occhi, i seni tondi e pieni.
-“Voglio venirti in faccia puttana”- le dissi.
Lei rimase in silenzio, guardandomi. Cominciai a segarmi e le venni sul viso, inondandola.
-“Non ti scopo perch&egrave non ho il cazzo grosso come quello che prendi ultimamente.”-continuai.
Lei sembrò cadere dalle nuvole.
-“Ma che cosa stai dicendo?”- rispose sbiancando.
-“Non dirmi cazzate, basta con le menzogne. Vi ho visti.”-
-“Quando?”-
-“Ieri sera, mentre tornavo. Non ti sei accorta che ero entrato perch&egrave non avendo la macchina non ho aperto il cancello elettrico. Ti ho visto in camera con lui…ti stava scopando e tu godevi come una puttana.”-
-“Posso spiegarti…non &egrave come credi…non &egrave importante…”-
Tentava di giustificarsi, presa dal panico.
-“Ah si? E com’&egrave?”-
-“E’ stato un errore…una cosa da nulla.”-
-“Da quanto va avanti questa storia?”-
-“Da una settimana.”-
-“Quante volte vi siete visti?”-
-“Tutti i giorni…anche…”-
-“Anche…?”-
-“Anche oggi…”-
Il mio tono di voce, fino a quel momento, era stato duro, severo. Credo che lei abbia avuto paura per un secondo che potessi schiaffeggiarla. Se lo sarebbe meritato e credo anche che non avrebbe fatto resistenza, tanto si sentiva in colpa.
Vederla così mi strinse il cuore.
Nonostante tutto la amavo e per lei, che era la donna della mia vita, avrei fatto tutto…tutto.Sapevo che anche lei mia amava, e profondamente.
Mi tornò in mente il suo viso godurioso fra le braccia di un altro che la stringeva ed ebbi un erezione.
Rossella se ne accorse ma non capì. La vedevo dubbiosa e perplessa dalla mia reazione e cercai di semplificarle i miei pensieri.
-“Potevi dirmelo.”-
-“Ti avrei ferito.”-
-“Si…&egrave vero, mi avresti ferito e mi hai ferito…ma…”-
-“Vedrai, troveremo una soluzione amore mio…non può finire tutto così.”-
-“…Ma mi sono accorto che mi piace vederti gemere mentre un altro ti scopa, mi piace vedere le mani di un altro uomo sul tuo corpo, mi piace se un altro ti chiama puttana…”-
-“Credo di non aver capito bene ciò che hai detto…”- mi disse, fissandomi con gli occhi spalancati, sorpresa dalla mia improvvisa calma e pacatezza.
-“Hai capito perfettamente invece. Sai, non avrei mai immaginato di avere una fantasia del genere, ma del resto, non avrei mai nemmeno immaginato che tu potessi tradirmi.”-
Di nuovo abbassò gli occhi, interpretando le mie parole come una nuova frecciata lanciata nei suoi confronti.
La tranquillizzai prendendole la mano.
-“Quando ti ho sposato ti ho giurato amore eterno, devozione per tutta la vita, ed &egrave proprio quello che ho intenzione di fare. Voglio che tu diventi una puttana…”-
Da quella sera, la nostra intesa divenne più forte. Il rischio di perderci ci aveva unito ulteriormente e, insieme, avevamo scoperto lati delle nostre personalità che non avremmo mai pensato.
Spesso, le cercavo uomini che le facessero da amanti. Li portavo a casa, lasciandoli soli con Rossella, omettendo che lei fosse mia moglie. Io rimanevo fuori, in giardino, dietro la finestra ad osservare gli amplessi che si consumavano sul mio letto a gioire nel vedere tutti quegli uomini godere mentre mia moglie li laccava, li baciava, li cavalcava, gli offriva il seno, il sedere, la vagina. Eccitatissimo, mi segavo mentre lei ansimava, ulrava, consapevole che io ero li, la guardavo e provavo orgasmi fantastici e senza confronti, liberando il mio seme che schizzava fuori con una violenza assurda.
Non facemmo più l’amore ma non mi importava. Ci amavamo ed era l’unica cosa importante e che ci appagava.

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