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Racconti Erotici Etero

desiderio inappagato

By 26 Giugno 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Era il suo giorno libero e poiché Marco sarebbe arrivato solamente la sera aveva parecchio tempo per prepararsi adeguatamente. Voleva trascorrere una serata di solo sesso, era già da un po’ di tempo che non riuscivano a stare da soli a lungo. Una cenetta romantica e un delizioso dopo cena sarebbero stati perfetti.
Uscì di casa e a passo svelto raggiunse il centro, erano tante le cose da fare. Girò vari negozi, nonostante questa non fosse una sua passione e si provò di tutto e di più, cercando di indovinare quale sarebbe stata la faccia di Marco al vederla. Iniziò a provare perizomi e reggiseni abbinati, con pizzo, senza pizzo, trasparenti, ricamati, dei più disparati colori. Si sentiva attraente, e questo la eccitava. Ne scelse uno che avrebbe potuto lasciarlo a bocca aperta, lo comprò e tornò a casa. Quel caldo afoso l’aveva sfiancata e un bel bagno rilassante era indispensabile. Aprì l’acqua e la lasciò scorrere finchè non trovò la temperatura giusta, poi iniziò a riempir la vasca. Si svestì lentamente fissandosi allo specchio e immaginando come avrebbe potuto gestire la serata. Sesso prima o dopo cena? Farsi trovare vestita o solo con l’intimo? Luci offuscate e un po’ di musica o solita atmosfera da casa? Troppe cose da decidere, troppe opzioni. Nuda si diresse verso il bagno e si infilò nella vasca. Chiuse gli occhi e iniziò a immaginare: porta socchiusa, lei sdraiata con solo l’intimo sul pavimento, gambe allargate, già pronta per l’amplesso. Troppo diretto. Chiavi appese al portone, vestiti sparsi a disegnare un percorso fino alla camera da letto, luci spente e candele a illuminare il tutto. Romantico, insolito, ma non avrebbe potuto vedere la sua faccia all’ingresso. Decise. Lo avrebbe accolto in casa come tutte le sere, grembiulino da cuoca addosso, ma sotto niente. Lo avrebbe portato a tavola e avrebbero potuto giocare col cibo. Poi la situazione si sarebbe potuta evolvere da sé.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiin Driiiiiiiiiiiiiiiiiin Driiiiiiiiiiiiiiiiiiin
I suoi pensieri furono interrotti dal suono del cellulare, si alzò dalla vasca prese l’asciugamano e ancora tutta bagnata si diresse verso la camera da letto.
Era Marco che la avvisava che sarebbe passata a prenderla tra poco.
Passata a prenderla?? Forse anche lui aveva pensato a una serata speciale e aveva intenzione di portarla fuori. Tutti i suoi piani erano andati in fumo, ma era soddisfatta lo stesso, chissà che aveva in mente lui.
Si asciugò velocemente, indossò il completino intimo e si rimirò allo specchio. Le stava proprio bene. Sapeva già che Marco non glielo avrebbe lasciato a lungo addosso, immaginò le sue mani sui fianchi ad abbassarle gli slip e si sentì scuotere immediatamente da un brivido. Allungò un dito sotto lo slip, fece una leggera pressione come se questo bastasse a placare i bollenti spiriti, tirò un sospiro e consapevole di dover aspettare ancora finì di vestirsi.
Marcò arrivò poco dopo, un bacio veloce, uno sguardo fugace, la prese per mano e la portò via.
Saliti in macchina le chiese come mai tutta quella eleganza per una semplice serata al pub. IL PUB!!!
Si era completamente scordata che oggi suonava un loro amico e che avevano promesso al resto del gruppo di trovarsi tutti lì. Non era possibile, non potevano lasciarla così tutte quelle fantasie. Lei ormai si era preparata per una seratina eccitante, doveva escogitare qualcos’altro. Le leggere vibrazioni della macchina dovute alla strada un po’ dissestata aiutarono a stimolarle la fantasia. Avrebbe potuto provocarlo con ogni mezzo a sua disposizione finchè lui non si fosse deciso a scoparla, prima durante o dopo il pub.
3…2….1… che il piano abbia inizio!!
Con un bel sorrisetto malizioso Laura si appoggia con la testa alla spalla del suo uomo, allunga una mano sul petto e inizia ad accarezzarlo languidamente. Un bacetto sul collo, un morsetto all’orecchio e l’atmosfera inizia a scaldarsi. La mano inizia a scendere verso quel leggero rigonfiamento appena visibile, ma Marco la blocca. ‘Laurè, fermati!! Siamo in macchina e non possiamo esagerare. Non voglio fare incidenti.’
‘Uffffff, allora fermati da qualche parte, ho troppa voglia.’
‘Devi aspettare che rientriamo, ora non si può’
Un broncio le si disegna sul viso per il primo rifiuto. Ma mica penserà davvero di scoraggiarla così.
Comincia così ad aprire e chiudere lentamente le gambe, nota lo sguardo di Marco seguire ogni suo movimento. Allunga le braccia come per stirarsi e lascia le mani appoggiate alle proprie ginocchia. Con molta calma inizia a risalire le cosce, si accarezza e chiude gli occhi per non farsi prendere dalla vergogna. Deve lasciarsi andare, deve farlo eccitare, deve farlo impazzire. Sotto le dita percepisce il tessuto del vestito, ne percorre l’intero bordo sollevando leggermente il sedere, poi di colpo infila le mani sotto, raggiunge il perizoma, ne afferrà l’elastico e.. oplà… via!
Marco sorpreso dal gesto gira la testa.. ‘ma che fai?’.. nessuna risposta da parte della donna.
Gli occhi chiusi e un bel sorriso di soddisfazione sul volto, aveva catturato la sua attenzione. Allarga le gambe di colpo e inizia a toccarsi. Si sfiora le labbra, il clitoride, le apre e prova a infilare un dito, ma lo ritira subito. Entrare, aprirla, farla godere , eran compiti che spettavano a Marco.
‘Amore accosta’ , due parole sospirate che sembrano urlare nella testa dell’uomo. Come un automa esegue l’ordine, rallenta, frena e accosta. Senza preoccuparsi della zona poco nascosta Laura si alza e gli si siede in grembo, inizia a baciarlo a leccarlo a morderlo. Troppa la foga, troppa la voglia. Si solleva di nuovo, gli slaccia i pantaloni e sfila il cazzo già parzialmente duro. Torna sull’altro sedile, si abbassa e lo prende stretto tra le labbra, qualche colpo di lingua, qualche succhiata ed è pronto per entrare. Ma le mani di Marco continuano a tenerla schiacciata contro la propria eccitazione, quelle labbra morbide e calde gli stavano donando sensazioni bellissime, ma lo squillo del telefono gli ricordò che era tardi. La sollevò, si ricoprì e partì di nuovo.
Delusa ancora una volta Laura non si diede per vinta, tornò a slacciargli la lampo e mentre lui li guidava verso il pub lei si chinò nuovamente. Prese tra le mani il cazzo e lo scappellò, poi con la lingua lucidò tutta la cappella rossa e gonfia, poi scese lungo l’asta, fino ai testicoli. Li prese in bocca assaporandoli uno alla volta, poi risalì, aprì le labbra e fece scivolare dentro tutto il cazzo, fino in fondo. Piccoli movimenti della testa per non interferire troppo con la guida del compagno, rapidi colpi di lingua alternati a lente succhiate mandarono Marco in estasi velocemente. Ma poco prima dell’orgasmo Laura si fermò. Se non poteva godere lei tantomeno poteva farlo lui.
Il resto del viaggio proseguì relativamente tranquillo. Giunti al pub, tra chiacchere, battute e qualche drink la passione tra i due si accese di nuovo. La mano di Marco si posò sulle spalle di Laura e iniziò a massaggiarla lentamente tra spalla e collo, facendole inclinare la testa indietro potè godersi la vista della sua scollatura. Con una leggera carezza percorse tutta la sua schiena, facendo una lieve pressione col dito che poggiava lungo la spina dorsale. Una palpata un po’ più vigorosa al sedere fece girare Laura. Si sollevò leggermente in modo che la mano potesse scendere ancora e si allungò per poterlo baciare.

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