Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti Erotici Etero

DIARIO DI UNA FEDIFRAGA

By 2 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente la scuola &egrave finita! Quest’anno non devo sorbirmi la palla della maturità e posso andare al mare ad inizio Luglio. Martina e la mamma ne sono felici, non vedono l’ora ed anche io sono stanca ed ho bisogno di rilassarmi.
Ieri sera cena con la quinta D, che finalmente non rivedrò più. Fino alla maturità tutti amiconi prof qui e prof là, ma nessuno che passi a farsi vedere dopo, anche solo per un saluto.
Come tutti gli anni c’&egrave lo studente che si innamora della professoressa, quest’anno &egrave Andrea, biondo, carino, timido e zuccone. Quando gli ho dato il bacio di saluto sulla guancia, complice il vino bevuto a cena, ha mostrato tutto il suo coraggio. Ha finto di perdere l’equilibrio e si &egrave appoggiato a me, in tal modo ho avvertito un turgore evidente sotto i Jeans, maiale. Cosa cercava di fare? Peccato, sarebbe un bel ragazzo avesse un minimo di cervello, ma a diciannove anni ragionano tutti solo con le parti basse. Chissà quante seghe lui ed anche altri compagni pensando a me. Con i miei trentatre anni ho scoperto di rappresentare il loro sogno di MILF, anche se sono sempre vestita in modo normale, non provocante e mi trucco pochissimo. Ma, oltre all’aspetto fisico passabile, ho l’autorità, l’esperienza (pensano loro) e potrei essere una delle loro madri.
L’unico che non mi apprezza sembra essere Flavio, sono almeno due mesi che non facciamo l’amore. Flavio pensa sempre al suo maledetto lavoro, &egrave sempre concentrato su obiettivi, fatturato, vendite, premi e non mi guarda se non di sfuggita, potrei essere trasparente.
Sempre i soliti discorsi, ora basta. Questa estate voglio dedicarmi a me stessa, lo dico tutti gli anni ma ora &egrave diverso, anziché promettere per Settembre inizio adesso, subito. Per seguire Martina c’&egrave la nonna che non la vede quasi mai durante l’anno scolastico ed io posso iniziare una dieta e correre (o camminare) per perdere questi chiletti di troppo.
Sarà un’estate diversa che forgerà una nuova Luisa.

Tutto bene, solita spiaggia, soliti amichetti per Martina, solito vicino di ombrellone (il dott. Rossi) che &egrave un maiale. Mi scruta sempre, cercando di non farsi vedere né da me né dalla moglie, e meno male che i miei costumi sono castigati altrimenti inizierebbe a sbavare. Ci credo con la moglie che si ritrova, un animale di novanta chili per un metro e cinquanta. Ma dicono che l’impresa di cui il marito &egrave direttore sia della famiglia di lei, quindi tutto si spiega. La loro figlia, Letizia ha l’età di Martina e si conoscono praticamente da sempre, quindi devo mantenere dei rapporti cordiali.
Oggi prima passeggiata, un chilometro e mezzo all’andata, ed altrettanto al ritorno. Perché bruci dei grassi devo metterci meno di mezz’ora, oggi ho impiegato 34 minuti, ma &egrave un inizio.

Sono andata dalla dietologa, una dottoressa bravissima e simpatica. Abbiamo circa la stessa età ed ha capito benissimo le mie esigenze: perdere quei cinque ‘ sei chili che ho messo su con gli anni e la maternità. Mi prescrive una dieta d’attacco da rispettare per un mese, poi ci rivedremo per una dieta di mantenimento che mi ha assicurato sarà molto facile da rispettare se vi abbino il movimento fisico. Per le mie esigenze (eliminare la pancetta e rinforzare le spalle) camminare può non essere sufficiente, mi ha suggerito di contattare un ragazzo del paese. Studia all’UISM ma pratica Judo a livello agonistico ( ha detto che punta alle olimpiadi), la dottoressa lo conosce perché si appoggia a lei per la dieta. Una dieta molto diversa dalla mia  per mantenere il peso forma e sviluppare i muscoli, una dieta da tremila calorie al giorno:-!
Mi ha detto che può darmi dei suggerimenti sugli esercizi più adatti, &egrave bravo ed &egrave molto economico. Cosa che non posso dire di lei, 120 ‘ di parcella senza ricevuta! . Ma spero li meriti. Inoltre ha precisato che la seconda visita costerà la metà in quanto non richiede esami medici sulle allergie ed altro che abbiamo fatto oggi.

Ero indecisa se chiamare Jimmi, l’allenatore, poi ho deciso di voler realmente dare una svolta alla mia vita e lo ho interpellato. Mi ha dato appuntamento all’ingresso dei bagni Lido, dove lavora come barista d’estate per guadagnare qualche soldino.
Quando &egrave arrivato sono rimasta colpita, indossava la divisa dei bagnini, canottiera e calzoncini rossi. Alto meno di un metro ed ottanta ma un fascio di muscoli, occhi azzurri, bellissimi. Un pizzetto biondo e capelli schiariti dalla salsedine ne completano l’aspetto. Mi ha stretto la mano con forza, trasmettendomi un’immagine di sicurezza ed onestà. Sembra un bravissimo ragazzo ma ha un aspetto che farebbe impazzire qualsiasi ragazza.
Abbiamo chiacchierato, &egrave simpatico ed un buon conversatore. Aveva finito il turno al bar dove aiuta negli orari di punta e poteva dedicarmi del tempo.
Ha detto che non ho bisogno di lui, che sono molto in forma, una bugia ma mi ha lusingata. Si &egrave offerto di seguirmi due pomeriggi alla settimana per farmi fare gli esercizi più adatti a me: ‘Nulla &egrave peggio di un esercizio mal fatto’ ha precisato.
Il prezzo &egrave molto economico 10 ‘ all’ora, ovvero 15 ‘ per seduta.
Possiamo andare in palestra allo stadio o a casa sua dove ha una stanza per allenarsi. Non mi sono sbilanciata, ho detto che gli farò sapere, ma andare allo stadio in macchina &egrave impossibile (non si trova parcheggio) e a piedi sono quasi due chilometri in salita. E sotto il sole delle quattro del pomeriggio in quanto lui &egrave libero dalle 16 alle 17,30 poi deve tornare al bar. Sono titubante ad andare nel suo alloggio non vorrei si facesse delle strane idee, &egrave così bello che presumo sia abituato ad avere le donne che lo inseguono. Ma io non sono quel tipo di donna.
Non sognare Luisa, probabilmente aspira a qualcosa di meglio!
Martina ha un fidanzatino, un bimbetto di nove anni che non la molla un attimo, lei dice che &egrave invadente ma comprendo che &egrave lusingata dalle sue attenzioni Nel fine settimana arriva Flavio, come sempre, le sue telefonate sono una pena, non ha nulla da raccontare al di fuori del suo lavoro. Che noia.

Oggi &egrave successa una cosa sconvolgente. Sono ormai dieci giorni che mi alleno e seguo la dieta, ho perso quattro chili ed il mio fisico &egrave sicuramente più tonico. Mi sento anche meglio come umore, più allegra. L’unico che riesce sempre a deprimermi &egrave Flavio, &egrave noioso, pensa solo a mangiare ed al lavoro. Comunque ieri sera &egrave tornato in città dopo il fine settimana e per cinque giorni non lo devo sopportare..
Oggi pomeriggio sono andata da Jimmi, ormai ci vado quasi tutti i giorni dopo aver constatato che &egrave molto professionale (non ha mai fatto avances o altro) e vedo i risultati dei suoi esercizi. Inoltre torno a casa di corsa quindi aumento la quantità di calorie bruciate. Comunque, oggi sono andata da lui ed abbiamo iniziato ad allenarci. Tutto bene fino a quando (eravamo quasi al termine della seduta) lui si allontana per prendere da bere acqua e sali minerali. Io mi piego per prendere l’asciugamani ed il piede sinistro mi scivola. Mi tengo in piedi con un movimento brusco, uno scatto, ed avverto una fitta all’interno della coscia sinistra. Devo sedermi per terra per il dolore. Intanto arriva Jimmi, mi chiede cosa &egrave successo e diagnostica uno stiramento. Si allontana a prendere una pomata che lui usa sempre, anche per i lividi e, senza chiedermi nulla, inizia a massaggiare la parte dolorante, l’interno coscia sinistro
Sviluppava un calore impressionante, io ero seduta a terra e ad un certo punto mi sono distesa ed ho chiuso gli occhi. Mi girava la testa e sentivo il calore salire fino all’inguine e coinvolgere anche la vulva. Mi stavo inumidendo nelle intimità e l’eccitazione cresceva. Lui mi ha tolto le scarpe e le calze ‘per agevolare la circolazione sanguigna’ e le sue mani sui miei piedi mi hanno provocato dei brividi che speravo non notasse. Ero imbarazzata, mi sembrava di essere una ragazzina alla prima cotta, ero accaldata e stavo ansimando. Lui pareva non accorgersene, ma ero titubante, volevo alzarmi e fuggire ma ‘. Non ci riuscivo, stavo troppo bene. Nel massaggio lui risale lungo la mia gamba sinistra e le sue dita si spingono sotto il bordo dei pantaloncini. ODDIO, e adesso?
Arriva alle mutandine, di tipo sportivo in cotone ma non si ferma, quando le sue dita mi hanno sfiorato le labbra della vagina ho emesso un gemito di piacere e desiderio insieme. Ha continuato a massaggiarmi per non saprei quanto tempo, prendendo pieno possesso del mio corpo, ormai le mie intimità erano un lago di umori, mi vergognavo ed ero eccitata contemporaneamente. Ho goduto, con le sue dita dentro di me, con le sue braccia che mi stringevano, ho goduto colando umori dalla vulva, molti umori. Lui mi ha tolto i calzoncini, &egrave sceso a leccarmi la vagina e mi ha provocato un secondo orgasmo, fortissimo, che mi ha lasciato sconvolta, in preda a brividi che non provavo da anni. Da quella volta che Martine (mia compagna di università) si era fermata a casa mia ed avevamo dormito insieme Anche quella volta avevo goduto tanto da dubitare di essere omosessuale. Poi lei era sparita, presa da altre prede, ed io ero rimasta con Flavio.
Mi sono ricomposta, ho salutato Jimmi, che mi osservava con occhi dolci ed amorevoli e dichiarava il suo amore per me e sono scappata a casa.
Ora non riesco a dormire, dovrei tornare da lui domani, ma cosa succederà? Ho paura e sono eccitata insieme. Ho paura di lui e di me. Sono sconvolta.
Dopo tanti anni mi sono accarezzata, per placare la tensione e l’eccitazione. E mi sono scoperta bagnata, aperta e disponibile al pensiero di quello che &egrave successo oggi. Ormai ieri, sono le due di notte. Ma non voglio tradire Flavio e rovinare il nostro matrimonio. Domani non andrò da Jimmi.
Mi sono torturata tutta la mattina e fino alle 16, cambiavo idea ogni due minuti. Non vado da Jimmi.
No ci vado e gli parlo.
No ci vado e faccio finta di nulla.
No, &egrave troppo rischioso, non ci vado.
Ma &egrave maleducato, lo avviso per telefono.
No, non voglio sentirlo al telefono.
Alla fine decido, ci vado e gli parlo, gli spiego. In fondo si &egrave trattato solo di un momento di debolezza, un errore.
Guardo l’orologio e sono già le quattro, non riesco neanche ad andare a casa a cambiarmi, ad indossare l’abbigliamento sportivo.
Indosso il copricostume, le ciabatte e corro verso casa sua. E se luì fosse già andato via?
Lo attenderò, voglio vederlo e parlargli, spiegargli che io non sono una ragazzina ma una donna sposata, con una figlia e dei doveri, non posso cancellare tutto per un ragazzo. Bello, per carità ma ha sempre dieci anni meno di me.
DIECI ANNI, NEANCHE TROPPI A DIRE IL VERO.
Arrivo sotto casa, citofono, &egrave in casa. Sono arrivata in tempo. Posso salire.
Mi specchio nell’ascensore, i capezzoli sono turgidi, premono sul tessuto del costume. Non sono poi tanto male, non molto alta, ma con un bel seno pieno, delle belle cosce, un bel sedere ed un viso aggraziato con denti bianchi e labbra carnose. Ho solo pochissime rughe intorno agli occhi scuri. La pelle &egrave abbronzata e morbida. Arrivo al piano ed esco.
Come si apre la porta non riesco a parlare, Jimmi &egrave così maschio, eccitante nella sua tenuta da palestra, canottiera nera che non riesce a contenere i pettorali e calzoncini del medesimo colore. Ci baciamo. Sento le sue braccia sollevarmi e condurmi in camera. In camera da letto. Mi posa dolcemente sul letto, mi chiama Amore, mi dichiara la sua passione, il suo desiderio.
Io lo bacio come mai nessuno in vita mia, voglio credergli, voglio essere sua.
Mi bacia i piedi, mi lecca le dita. Io mi eccito e apro le gambe. Lui mi spoglia, mi osserva nuda, offerta a lui. Dio come mi sento imbarazzata ed eccitata insieme. Mi riempie di complimenti.
Mi lecca tutto il corpo, provocandomi brividi d’eccitazione.
‘Ora ti farò godere, vedrai sarà bellissimo, ti piacerà da matti professoressa.’ Mi dice, ed inizia a leccarmi la vulva, che cola da tanto sono eccitata.
Mi ha penetrato con una, poi due e tre dita stimolandomi l’interno della vagina e portandomi ad un primo orgasmo. Intenso come mai in vita mia, ho gridato, lo tenevo per i capelli, lo volevo far entrare tutto dentro di me. Lui non ha smesso, anzi ha intensificato la profondità della leccata e, per la prima volta, ho avvertito lo stimolo insopprimibile di urinare, un getto di urina mi &egrave uscito mentre godevo e gridavo.
Lui mi ha spiegato che non era urina, ‘hai squirtato professoressa, equivale allo sborrare degli uomini’ una spiegazione che non mi &egrave chiara ma la sensazione &egrave stata travolgente.
Lo volevo dentro di me, volevo quel ragazzo, che sdraiato al mio fianco mi parlava. Non mi importava cosa dicesse. Diceva di amarmi, forse &egrave la verità e forse no, ora volevo solo fare l’amore con lui.
Ha iniziato a baciarmi i seni, soffermandosi sui miei capezzoli che erano durissimi e provocandomi dei deliziosi brividi con il suo succhiare e mordicchiare, diceva di non aver mai visto areole così grandi e capezzoli così duri.
Gli ho accarezzato il pene, sopra la stoffa dei calzoncini, era duro, bollente e grosso. Molto grosso. Lo ho estratto da una gamba del calzoncini e lo ho guidato dentro di me, quando mi ha penetrato ho conosciuto l’estasi. Era grosso e caldo. Molto grosso e molto caldo.
E’ uscito da me, facendomi sospirare, poi si &egrave spogliato, porgendomi il glande perché lo imboccassi.
Lo ho fatto con una fame che non avevo mai provato, quel pene era tutto il mio mondo, in quel momento.
Lui si &egrave disteso ed ho continuato a succhiarlo per alcuni istanti, infilandolo in bocca per quanto mi era possibile, arrivando a soffocarmi per introdurlo quasi tutto.
Dopo alcuni minuti mi ha fatto sollevare e mi ha girato sulla schiena, lui era in mezzo alle mie gambe, ha appoggiato il glande alla mia vagina ed &egrave entrato in me. Mio Dio che senso di riempimento, ero piena, eccitata e desiderosa. Lui mi strizzava i seni, che lo attiravano in modo irresistibile. Pur provocandomi delle fitte di lieve dolore mi piaceva, sentivo dei brividi che arrivavano fino al cervello. Poi ha estratto il pene e mi ha chiesto:’Professoressa vuoi fare l’amore con me?’ O si! Quanto lo volevo, volevo continuare a sentirmi piena. Abbiamo fatto l’amore con passione, lui stimolava ogni angolo del mio corpo facendomi godere più volte, io cercavo di ricambiarlo baciandolo e leccandolo dove potevo e dove mi sembrava lui gradisse, poi ha goduto dentro di me, come gli chiedevo preda di un’estasi erotica.
Erano le diciassette e trenta, lui ha guardato l’ora, ha continuato a baciarmi, ad accarezzarmi i seni le cosce, i glutei per alcuni minuti poi si &egrave scusato, doveva essere al lavoro per le diciotto. Ci siamo vestiti, siamo usciti e ci siamo dati appuntamento a domani.
Non mi sentivo in colpa verso Flavio o Martina, dopo tanti anni ho avuto due ore dedicate interamente a me! Anzi sono arrabbiata con Flavio che per tutti questi anni mi ha negato queste sensazioni, questo piacere.

Ormai tutti i pomeriggi mi trovo con Jimmi, ogni giorno &egrave una nuova scoperta. Lui &egrave un amante focoso, sorprendentemente esperto e capace. Ed &egrave fantasioso, ogni giorno mi propone cose nuove. Io cerco di accontentarlo, di soddisfarlo e questo anziché farmi sentire sminuita mi provoca piacere. Provo piacere per un suo complimento, per un gradimento, anche solo per una richiesta. Stamattina sono andata dall’estetista, mi sono depilata completamente la vulva. Ho capito che Jimmi lo avrebbe apprezzato, leccandomi i miei peli gli finivano in bocca e non era simpatico. Inoltre mi sono fatta dipingere le unghie color bianco perla, risaltano con il mio incarnato abbronzato. Ho anche accorciato e scalato i capelli. Quando ci troviamo li raccolgo in una coda alta come piace a lui, consentendogli di baciarmi il collo e le orecchie senza difficoltà. Tra pochi minuti vado da lui, spero apprezzi il mio impegno per compiacerlo.

Oggi &egrave arrivato Flavio per il fine settimana. Lo odio, per colpa sua ho sprecato parte della mia vita. E’ incapace di soddisfare una donna, uomini così non devono sposarsi! Al pomeriggio sono andata dal mio amore, e per reazione alla presenza di Flavio mi sono donata a lui con tutto il mio cuore. Ha voluto prendere la mia verginità anale e lo ho accontentato, &egrave stato estremamente delicato, già da alcuni giorni mi ha preparata introducendo nell’ano un dildo a forma di abete. In tal modo ha allenato il mio sfintere ed oggi mi ha penetrata con il suo pene, aiutato da lubrificanti. Devo essere sincera, preferisco il rapporto tradizionale, anzi (mi vergogno ad ammetterlo) la cosa più piacevole &egrave stato essere posseduta mentre avevo il dildo posizionato nell’ano.
Questa doppia penetrazione mi ha provocato sensazioni incredibili, mi sembrava scoppiare il cuore tanto era il piacere provato.
Jimmi ha fantasia ma ha anche un fondo di perversione, vuole che indossi la fede, anzi la ha fatta lucidare perché ‘gli piace vederla brillare mentre mi scopa’. Un altro aspetto che mi lascia interdetta &egrave la sua passione per le espressioni triviali. All’inizio si conteneva ora, soprattutto quando siamo all’apice del piacere, si lascia andare ad espressioni scurrili molto pesanti nei miei confronti. Troia, puttanona, vacca sono solo alcune. Ma tutto il linguaggio &egrave volgare.
Lui afferma che se anche io mi lasciassi andare ad esprimermi così proverei ancora più piacere. Godrei di più, per usare i suoi termini. Non lo credo plausibile ma con Jimmi scopro ogni giorno cose che non credevo possibili. Potrei provare ad accontentarlo, giusto per vedere l’effetto della novità.
Stasera usciamo con gli amici della spiaggia, ho imposto a Flavio di uscire dopo cena, non voglio rovinare tutte le mie conquiste per una cena in compagnia.

Luglio &egrave quasi terminato, oggi sono andata dalla dietista per la dieta di mantenimento. Effettivamente &egrave molto varia e posso seguirla anche quando riprenderò il lavoro. Lei mi ha fatto molti complimenti, ha detto di vedermi in forma, rilassata, più solare. Mi ha chiesto se avevo apprezzato e applicato i consigli di Jimmi. Ho risposto di sì, e mi &egrave parso di vedere un sorriso sarcastico sul suo volto. Che sappia che io e Jimmi siamo amanti? E’ probabile che lui la abbia informata.

Come dubitavo dall’inizio tutte le sue dichiarazioni d’amore erano studiate con lo scopo di portarmi a letto e basta. Ieri sera attraversavamo il budello con Martina ed altre famiglie della spiaggia, lo ho notato in un dehor con una biondina in braccio. Era seduta rivolta verso di lui, lo baciava furiosamente e lui le stringeva le chiappe spingendola verso il suo inguine. Era una posizione molto volgare.
Pensavo la cosa mi urtasse, invece il mio primo pensiero &egrave stato:’Ragazzina io tutti i giorni me lo scopo per due ore quel bel ragazzo, chissà se tu ottieni le stesse attenzioni’ e mi &egrave spuntato un sorriso. Il dottor Rossi ha notato il mio sguardo. Da alcuni giorni mi fa una corte molto prudente (ha il terrore della moglie) ma continua. Mi dice che sono ancora più bella, più sicura e più sensuale degli anni scorsi.
E sono diventata una porca, lui questo non lo sa ma io si, lo constato ogni pomeriggio.

Oggi &egrave arrivato Flavio per l’inizio delle sue ferie, lo ho informato che tutti i giorni andrò a fare allenamento e ho lasciato cadere la sua proposta di prenderci alcuni giorni per andare (a titolo di esempio ha precisato) in Corsica io e lui da soli. Non ci penso nemmeno, devo prendere la mia razione di cazzo giornaliera. Effettivamente il turpiloquio ha un effetto amplificatore del piacere, da quando lo uso con Jimmi mi sembra di provare un piacere mentale oltre che fisico. Lui &egrave molto contento delle mie performance sessuali ed ancora di più di come sono cambiata caratterialmente. Ad esempio quando ci congediamo gli lavo l’uccello con la bocca. Lui dice che gli faccio il bidet con la lingua, in tal modo bevo tutti i residui di sperma e dei miei umori. E’ un atto di amore, sottomissione e rispetto verso il mio amante, una volta non avrei mai fatto una cosa del genere, ora desidero farlo, non solo ma mi eccito facendolo.
Mi aspetto ancora ventiquattro giorni di scopate, di inculate e di pompini con l’ingoio. Il solo pensiero mi provoca dei brividi di piacere e mi fa inumidire la figa. Tra poco mi vedo con Jimmi, non vedo l’ora di sentire il suo cazzo dentro di me. Contrariamente a quanto ho scritto alcuni giorni or sono ora provo molto piacere quando mi incula, sentire il suo pistone dentro le mie budella &egrave bellissimo, e soprattutto adoro quando viene e mi riempie di sborra bollente. Adoro anche i giochetti con il vibratore e, sorprendentemente, non mi sono opposta quando lui ha iniziato a scattare delle foto delle nostre performance. Non mi ha chiesto l’autorizzazione, una volta un tale atteggiamento mi avrebbe trasformato in una belva ma ora ho preferito abbozzare, forse anche perché lui &egrave scaltro, mi fotografa quasi sempre mentre sono all’apice dell’orgasmo, ed in quel momento non ho la minima volontà di intavolare discussioni. Voglio solo godere. Ora vado, lui mi aspetterà nudo, con solo l’asciugamani sui fianchi ed io provvederò subito a spompinarlo come merita. Brrr che brividi di voglia!

Cazzo, le vacanza stanno finendo, domani torniamo a casa, almeno io, Martina e il cornuto. Povero fesso, da quando lui &egrave qui il mio porcone &egrave stato preso da un nuovo trip; dopo che abbiamo scopato tutto il pomeriggio non vuole che mi lavi. Vuole che torni a casa con addosso e dentro di me, il suo seme. La cosa si &egrave rivelata eccitante anche per me, alcune sere mi sono fatta leccare dal cornuto e la cosa mi &egrave piaciuta molto. Il sapere che leccava la sborra del mio amante e non se ne accorgeva amplificava il mio godimento. Con Jimmi ho constatato che il piacere &egrave un insieme di sensazioni fisiche e mentali. Colta da una crisi di bontà ho anche provato a farmi fottere da lui ma ormai con il suo cazzetto non godo assolutamente. Non capisco se sia un discorso di dimensioni o di ardore. Probabilmente le due cose insieme. Lui, comunque, era contento delle seghe che gli ho sparato.
E Jimmi conoscendo questa pratica mi sbatteva ancora più volentieri, mi riempiva tutti i buchi di sborra con una gioia infantile.
Un pomeriggio, verso le diciannove siamo andati a prendere l’aperitivo al bar del Lido ed ho presentato Jimmi al cornuto. Facevo fatica a controllarmi per non scoppiare a ridere, vedere il cornuto discorrere amabilmente con l’uomo che fino ad un’ora prima mi montava come un toro era comico. Jimmi avrebbe voluto addirittura che andassi al cesso per sbattermi mentre lui era al bar, ma questo si &egrave rivelato impossibile, troppa gente. Il padrone del bar mi osservava in modo strano, secondo me sa che sono la troia di Jimmi. Ad un certo punto mi sono scocciata di essere fissata, lo ho guardato io e gli ho fatto l’occhiolino, lui &egrave arrossito. Aveva la moglie vicino quello stronzo.
Oggi, essendo l’ultimo giorno di vacanza,oltre alla consueta seduta pomeridiana, abbiamo deciso di vederci per cena.
Ho detto a Flavio che esco con delle signore della spiaggia e lui ne &egrave stato lieto. Fesso come sempre.
Ora mi preparo per il mio maiale, ho un perizomino trasparente colore rosso troia che mi pare adatto. Niente reggitette, ovviamente, tanto lo dovrei togliere subito. Una camicetta molto aderente, bianca, mi strizza le tette facendole apparire ancora più grosse, gonna nera fasciante con uno spacco posteriore ed una fascia in vita per evidenziare il vitino di vespa. Capelli raccolti a coda come vuole il maiale per guardarmi bene mentre lo spompino e gioielli. Infine sandali che valorizzano i miei piedini . Jimmi mi ha promesso una serata indimenticabile , in grado di soddisfare le mie voglie per una settimana. Fino al prossimo fine settimana quando probabilmente torneremo a prendere la nonna e chiudere casa. E io prenderò un’altra bella razione di minchia calda e pulsante.

Stiamo tornando in città. Flavio guida e Martina, che soffre il mal d’auto, &egrave al suo fianco. In tal modo io posso stare da sola dietro e riordinare i miei ricordi. Quest’estate &egrave stata l’estate più importante della mia vita e ieri &egrave stato il giorno clou dell’estate. Anzi la serata clou.
Alle venti e trenta, puntuale, ero a casa di Jimmi. Mentre salivo mi sono guardata allo specchio nell’ascensore, mi sono sentita figa e maiala. Che cambiamento rispetto alla rispettabile signora insoddisfatta di un mesetto fa. Arrivo al piano e Jimmi &egrave sulla porta, in tenuta d’ordinanza, nudo con solo un asciugamano in vita. Non mi lascia entrare, mi chiede di sollevare la gonna e mostrare cosa indosso sotto. Ero sul pianerottolo, rischiando di essere vista da chiunque passasse a piedi o in ascensore, ma eseguo, la situazione mi eccita e guardo il mio montone con occhi da maiala in calore. Il perizoma rosso e trasparente incontra la sua approvazione ma mi chiede di sfilarlo. Lo faccio, voglio compiacerlo in modo che lui mi faccia godere come una cagna. Alzo la gamba, il perizoma &egrave agganciato ad un sandalo. Lui si china e lo sfila annusandolo. ‘Sei già bagnata, porcona.’
‘Si, &egrave vero ho già voglia di cazzo. Fammi entrare porco.’ Un dialogo molto indicativo delle prospettive della serata e della mia voglia di godere al massimo.
Una volta entrata ha voluto che mi facessi fotografare, dopo alcuni scatti indossavo ancora tutti gli indumenti ma ero tette al vento e culo (tenuto ben aperto con le mie mani su cui brillava la fede) in primo piano. Jimmi mi ha mostrato l’immagine, il mio sfintere era aperto, accessibile e sembrava chiamare il cazzo per essere riempito. Voglioso come la sua proprietaria.
Ho completato lo spogliarello, restando con i gioielli e i sandali e mi sono sdraiata sul letto. Jimmi si &egrave posizionato in mezzo alle mie gambe per leccarmi mentre mi masturbava. Quindi, per aumentare il piacere, mi ha inserito il dildo nel culo, accendendone la vibrazione. Incominciavo a smaniare quando &egrave suonato il campanello. Jimmi si &egrave alzato dicendo che sarebbe tornato subito, lo ho sentito parlare al citofono ed aprire la porta. Quindi ha scambiato poche parole con la persona arrivata ed &egrave tornato da me. Io ero distesa sul letto, con il dildo infilato in culo e vedendolo entrare accompagnato ho istintivamente preso il cuscino per coprirmi. L’accompagnatore era il padrone del bar, che ho scoperto chiamarsi Beppe. La situazione era surreale, lui si &egrave avvicinato mi ha preso la mano e me l’ha baciata. L’uomo non mi piaceva, circa sessant’anni, pancia prominente e pochi capelli. Indossava una t-shirt sbiadita e pantaloni di una tuta con ai piedi delle ciabatte.
Jimmi mi ha abbracciato, baciandomi sul collo, e mi ha spiegato la situazione:
‘Professoressa, ormai sei una vera maiala. Ho pensato di lasciarti un ricordo indimenticabile, invece del dildo proverai la doppia penetrazione da due uomini veri’
‘Avrei preferito essere informata e scegliermi i partecipanti.’ Ho protestato.
‘E’ una sorpresa, ma vedrai che apprezzerai. Beppe ti trova molto bella ed inoltre &egrave soprannominato SFONDAPAPERE, fagli vedere perché Beppe’
L’uomo si &egrave abbassato i pantaloni mostrando un uccello che era già parzialmente eccitato ed era bello grosso. Forse più grosso di quello di Jimmi.
‘Dagli una leccatina professoressa, mostragli che pompinara sei. Non vorrei fare brutta figura, ho raccontato a Beppe che sei una vera porcona” mi sussurrava Jimmi continuando a baciarmi. Intanto aveva tolto il cuscino ed ero nuda di fronte ai due uomini.
‘Forza, fammi spazio, troia.’ Erano le prime parole di Beppe; &egrave salito sul letto e mi ha dato l’uccello da imboccare mentre Jimmi &egrave sceso tra le mie cosce per riprendere a leccarmi. Ho deciso che non era il caso di far tanto la schizzinosa, era l’ultima serata ed era il caso di godersela alla grande. Se Beppe si fosse rivelato un compagno di letto insopportabile ne avrebbe parlato con Jimmi in seguito.
Intanto incominciavo a recuperare l’eccitazione persa e mi sono scaldata, mi lavoravo l’uccello di Beppe con la massima cura. Lui mi teneva per la coda di capelli e mi dava il ritmo, si stava eccitando e diventava più turgido. Effettivamente era meno lungo di Jimmi ma altrettanto largo e, soprattutto, molto duro e con due coglioni grossi. Secondo me, a differenza di Jimmi non scopava così frequentemente e quindi era pieno di sborra.
Jimmi mi ha fatto smettere, ha fatto appoggiare Beppe con la schiena contro la testiera e mi ha posizionato alla pecorina in mezzo alle sue gambe. Mentre spompinavo Beppe lui mi ha infilato il cazzo nella figa. Nel culo avevo ancora il vibratore, spento ma presente. Ho iniziato a colare i miei umori tanto ero eccitata. Senza bisogno di sollecitazioni ho iniziato anche a penetrare il culo di Beppe per massaggiargli la prostata. Jimmi mi ha insegnato questa porcata ed ho constatato l’effetto rapidissimo di questa pratica nel portare un uomo all’orgasmo. Infatti in pochi minuti Beppe &egrave venuto insultandomi con violenza e cercando di farmi bere tutta la sua sborra.
‘Bevi professoressa, dissetati alla mia minchia, troia.’
Era così tanta che mi &egrave colata sul mento, sul collo e sul seno. Intanto Jimmi mi strizzava le tette e, eccitato dallo spettacolo, &egrave venuto anche lui riempiendomi la figa con il suo seme.
Sicuramente sono cambiata in questo periodo. Ad inizio Luglio ero una persona insoddisfatta, anche se non avevo ben chiaro il perché, ed insicura. Per fortuna ho scelto la strada giusta e, anzich&egrave incolpare gli altri delle mie frustrazioni ho deciso di lavorare su me stessa. Dapprima sul mio aspetto, ho deciso di migliorarmi e questa decisione mi ha portato ad accrescere la mia autostima, il fatto che i miglioramenti fossero tangibili si &egrave rivelato avere un effetto sorprendentemente potente sul mio umore.
Quando Jimmi ha provato a sedurmi, probabilmente ha colto dei miei segnali di disponibilità che emettevo inconsciamente, ero pronta per un nuovo amore. Quasi subito ho realizzato come in realtà la mia concezione d’amore non fosse in sintonia con quello che intendeva lui, ma mi si sono aperti gli occhi su un mondo nuovo. Un mondo dove il piacere, il piacere reciproco, il piacere che doni al tuo partner &egrave importante.
Non &egrave un aspetto di contorno ma il fulcro della relazione. Tutto questo mi ha condotto ad assecondare sempre di più il mio amante, ad accondiscendere alle sue richieste certa che fossero finalizzate non all’umiliazione o al predominio ma alla gioia reciproca. In questo Jimmi si &egrave rivelato un elemento fondamentale ed un amante attento ed intelligente. Ma non &egrave così comune.
Ieri sera, dopo un’oretta stavamo facendo uno spuntino. Io e Jimmi non avevamo cenato, al contrario di Beppe che doveva aver cenato in modo pesante, a giudicare dall’alito.E Beppe continuava a pizzicarmi le tette e le labbra della vagina, a sculacciarmi così, senza motivo. Allora gli ho detto:’Senti noi siamo qui per divertirci. Io voglio godere e farvi godere ma non sono la tua troia. Non sono sottoposta a te. O fai la tua parte o ti mando affanculo. Ti &egrave chiaro?’ E Jimmi ha rincarato il concetto ‘Se tu la fai godere Lucia ti ricambia, ma su un piano di parità. Te lo avevo già spiegato oggi: ti ho invitato per fare un regalo a lei. Non a te.’ Naturalmente Beppe non ha gli strumenti culturali per capire questa situazione ma perlomeno ha evitato di essere molesto. Ed il buon Dio gli ha donato in minchia quello che gli ha negato in cervello.
Ad un certo punto, dopo un paio d’ore avevo bisogno di pisciare. Beppe mi ha intimato di aspettare, &egrave andato in bagno ed &egrave tornato con un catino. Posatolo per terra mi ha detto:’Piscia, vogliamo vederti pisciare davanti a noi.’ Ha voluto indossassi i sandali e mi sono accovacciata, nessuno mi aveva mai vista così. Non riuscivo a svuotarmi, ero bloccata. Beppe si &egrave avvicinato e mi ha ficcato il cazzo in bocca. Jimmi fotografava la scena ed entrambi mi incitavano :’Piscia, Piscia’ . Ho finalmente urinato, cucciando quel cazzo come se la mia vita dipendesse da lui, con Jimmi che mi strizzava le tettone che tanto gli piacciono. Se non ho avuto un vero e proprio orgasmo ho comunque provato una sensazione di piacere mentre l’urina scendeva nel catino. Beppe mi ha sollevata come una piuma e, facendomi attaccare la suo collo, mi ha infilato il cazzo in figa. Che meraviglia, grosso, duro, pulsante. Si &egrave sdraiato sul letto e mentre lo cavalcavo Jimmi si &egrave avvicinato e mi infilato il suo cazzo in culo. La doppia penetrazione richiedeva di coordinare i movimenti di tre persone e, quindi, a livello fisico si &egrave rivelata meno piacevole di quello che credevo. Ma a livello mentale &egrave realmente il massimo. La consapevolezza di avere due cazzi dentro mi ha portata a sentirmi realmente porca come mai prima.
Mi hanno sbattuta ed usata in tutti i modi che suggeriva la loro porcaggine ed altri li ho proposti io.
Inoltre Beppe era particolarmente eccitato dal fatto che fossi una professoressa di liceo e mi chiamava continuamente professoressa con aggettivi differenti ma tutti ben meritati (devo ammetterlo) che facevano riferimento alla mia troiaggine.
A mezzanotte eravamo stanchi ma appagati. Jimmi ha detto:
‘Ora io devo andare, ho un appuntamento.’ E Beppe si &egrave subito unito dicendo che lo aspettavano a casa. Io avevo figa e culo doloranti ma ero sazia, soddisfatta e contenta di smettere. Ho ancora provveduto a pulire i loro cazzi con la bocca e ho indossato gli abiti senza lavarmi come piace a Jimmi. Sotto di essi ero coperta di sborra quasi dappertutto e la figa colava tanto era piena. Dal culo mi usciva qualche scorreggia leggera mista a gocce di sperma.
Ho salutato il mio amante con un bacio molto profondo e mi sono diretta verso casa, Beppe mi ha accompagnato ‘abbracciandomi’. Scendeva con la mano fino allo spacco posteriore della gonna e la infilava sotto arrivando alla mia figa e inserendoci un paio di dita dentro. Chi ci seguiva sicuramente notava la manovra, infatti un paio di ragazzi ci hanno superato girandosi a guardarci e fischiando per approvare. Arrivati sotto casa mia mi ha porto le dita da leccare. Erano piene della sborra che usciva dalla mia passera, quindi mi ha baciato selvaggiamente e mi ha augurato buon divertimento. Rientrata in casa volevo dormire, ma la vista del cornuto che russava beato mi ha fatto incazzare. Ho dovuto aspettare questa estate per scoprire le gioie del sesso per colpa sua. Allora lo ho svegliato piazzandogli la figa arrossata, umida e colante sotto il naso e mi sono fatta leccare. Non poteva non capire che dalla figa oltre ai miei umori, colava della sborra. Ma lui mi ha leccato dapprima titubante ma sentendo che mi eccitavo e lo incitavo a non smettere ha proseguito con ardore e passione, mi ha infilato la lingua in profondità sia nella spacca che nel culo. Alla fine per compensarlo della sua coglionaggine gli ho fatto un pompino, ho voluto anche mettergli due dita in culo, rudemente, più come gesto spregiativo che per farlo godere. Ha eruttato le sue quattro gocce di sborra ed era entusiasta. Povero fesso.

Il ricordo della serata mi ha eccitato. Beppe e Jimmi mi hanno portato a vette di piacere magnifiche, che hanno completato il mio cambiamento.
Ad esempio, di fianco a noi in coda da alcuni minuti abbiamo una Porche cabrio. La targa &egrave tedesca. La guida una ragazza di venticinque anni circa con a fianco un uomo di almeno cinquanta. Lei &egrave bellissima e lui &egrave affascinante. Non credo siano padre e figlia ma se anche lo fossero pagherei per andare a letto con loro due. Insieme. Lei mi ha guardato e mi ha sorriso. Io mi sono leccata le labbra, lentamente e lei ha ripetuto il mio gesto. Poi mi ha indicato all’uomo che mi ha sorriso e fatto un cenno come a dire:’fermiamoci e parliamo.’ Ma non posso, in macchina ci sono Martina ed il cornuto. Ho mostrato loro la fede e gli ho inviato un bacio in punta di dita
Ma da oggi occasioni simile non voglio perderle. Questo sicuramente peserà sul mio matrimonio, lo vedo sempre più traballante. Sono stufa di questo legame che mi impedisce di godere come sono ormai abituata a fare.
Ho detto al becco di fermarsi ad un’area di servizio che dovevo pisciare. Mi ha guardato stupito dalla terminologia ma ha eseguito, ubbidiente. Sono andata in bagno e mentre Martina faceva merenda mi sono sditalinata. Non capivo questa voglia di sesso fino a quando non ho guardato l’orologio, erano le diciassette, evidentemente la mia figona ormai sa che questa &egrave l’ora del godimento e non vuole perdere l’abitudine.
Abbiamo ripreso il viaggio, ho dato la mano ancora sporca dei miei umori da baciare al fesso, ci godo ad umiliarlo e a fargli pagare la sua pochezza, credo non abbia neanche raggiunto gli obiettivi commerciali. Incapace su tutti i fronti.
Se sapesse che ho anche fatto una sega al dottor Rossi. Non volevo, l’uomo non mi piaceva ma l’ho fatto per punire sua moglie. Ho sentito la strega dire che mi vestivo in modo volgare, allora una sera in cui siamo andati tutti al minigolf con i figli ho fatto cenno al maritino di seguirmi al bagno. Lì gli ho carezzato il pacco, quindi gli ho estratto l’uccello, piccolino per le mie abitudini a dire il vero, e gli ho fatto una sega magistrale. Con la mano sinistra su cui brillava la fede. E’ rimasto senza parole, stordito. Ho pulito la mano sui suoi pantaloni, giusto per lasciargli un ricordino della serata e la megera deve aver intuito cosa era successo. La stronza era servita. Da quella sera lei mi guarda con odio e lui non alza gli occhi dal giornale neanche se indosso un costume tipo brasiliano.

Ho pubblicato su Facebook alcune foto dell’estate, sono in costume durante una gita in barca. Il costume &egrave intero ma evidentemente il mio fisico fa la sua porca (&egrave proprio il caso di dirlo) figura. Ho ricevuto decine di LIKE e un messaggio da Andrea. Il mio studente dell’anno scorso. Mi chiede se potrei dargli ripetizioni per aiutarlo nei test di Economia e Architettura. Non penso che italiano c’entri molto, mi sembra una scusa. Ha precisato che &egrave disposto a pagare la cifra che gli chiedo.
E’ così deliziosamente timido, e se fosse vergine?
Sarebbe bello un giovane cazzo impaziente e vergine da addestrare. Potrebbe pagarmi le prestazioni in natura. L’idea &egrave viziosa e proprio per questo non mi dispiace, dopo questa estate ho sicuramente delle cosa da insegnargli, e soprattutto ho voglia di farlo.
Il cornuto &egrave concentrato sulla guida, Martina si &egrave addormentata, siamo fermi in coda. Infilo la mano sotto la gonna, con davanti il tablet che la nasconde e la infilo fino ad accarezzarmi la figa, mio dio che voglia di godere.

Leave a Reply