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Racconti Erotici Etero

Diletto e purezza

By 1 Settembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Lui aveva sempre in mente quanto era stata inarrivabile, meravigliosa e perfetta la recentissima volta che si era adoperata su quell’arenile, dentro quella grotta nei pressi di quella verdeggiante e scoscesa scarpata, perché adesso nel ripensarci gli comparivano nuovamente i tremolii per quella veemente e frenetica eccitazione vissuta.

Lei lo aveva concretamente acchiappato meravigliandolo, lasciandolo davvero frastornato e sbigottito abbandonandolo in conclusione senza parole, perché serrando gli occhi poteva annusare dapprincipio il suo profumo di donna, l’arsura della rena e l’energia sui loro corpi, assieme a quell’incredibile e mirabolante peripezia fatta di sesso e d’erotismo, che li aveva invogliati e stuzzicati in sovrabbondanza regalandogli un godimento infinito. Perfino la sua genialità adesso aveva ricominciato a darsi da fare, dal momento che vagheggiava sovente di lei, delle infinite posizioni in cui l’avrebbe di certo ghermita, del gustoso piacere che le avrebbe voluto indubbiamente corrispondere, del suo saporito e denso liquore nelle labbra di lei.

Al momento era là distesa nel letto, discinta e sobria accanto a lui, appassionata e smaniosa, che lo baciava con impudicizia e con libidine accendendolo di desiderio sempre maggiormente intenso. Dopo averla baciata a lungo su tutto il corpo, indugiando nel leccarle e nel mordicchiarle i capezzoli irti, lui l’aveva fatta girare di spalle e immediatamente lei aveva capito abbassando la testa verso il suo cazzo, gonfio e fremente di desiderio. Lei aveva iniziato a leccarlo succhiandolo in ultimo con forza e con voracità. Lui captava distintamente che lei godeva davvero nel farlo, giacché questa visione gli donava un appagamento tale e un’eccitazione fuori dall’ordinario giammai provata prima. La vista delle sue intimità, così vicine al suo naso, alla sua bocca e ai suoi occhi lo faceva farneticare facendogli perdere omogeneità, lui bramava donarle godimento, in tal modo a sorpresa, estrasse fuori quel giocattolo perverso, che aveva già sognato d’usare con lei e gliel’infilò dentro.

Lei ebbe un gemito di piacere, effettivamente non se l’aspettava di certo, lui comprese che aveva trattenuto un urlo di piacere, per questa ragione si era ributtata a capofitto tra le sue gambe. Lui la vedeva dimenarsi con quel cazzo tra le gambe perché godeva infinitamente. Il fluido di piacere che le fuoriusciva gli dava la conferma che lei era al massimo dell’eccitazione e anche lui, poiché visibilmente aizzato e invasato le intimò:

‘Sì, bravissima, così amore, succhia più forte, sei un vero incanto’ – le strepitò repentinamente sentendo che lui stava quasi per erompere, squadrando quel magnifico cazzo gonfio ed eretto.

Lei ubbidì adempiendo più che volentieri, intensificando la sua morsa amorosa e dopo pochi istanti lo mandò in totale estasi, rapendolo ed entusiasmandolo al massimo. In seguito si girò verso di lui a rilento, così come eseguirebbe un felino che alza la testa dal suo banchetto, tenuto conto che la sua bocca attualmente straripava di sperma e il suo viso risultava dipinto da una distinta e sottintesa soddisfatta felicità.

Lui al presente era inerme, attaccabile, completamente disarmato e svigorito, intanto che l’osservava senza dire nulla. Leccandolo fino al collo s’adagiò sopra di lui abbracciandolo teneramente, in quella posizione restarono in silenzio nell’udire i battiti dei loro cuori, che tamburellavano in maniera scatenata e smaniata.

{Idraulico anno 1999}

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