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Racconti Erotici Etero

Divanoletto

By 13 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa sera ci siamo concessi un film; è tanto che non stiamo tranquilli a casa a guardare un po’ di tv.

Quando vivevo nel minuscolo monolocale in centro era quasi l’abitudine; venivi da me, aprivamo il divanoletto e accendevamo la tv appesa al muro, poco distante dai nostri piedi’ ogni tanto mi chiedevi di non aprire il letto e anche se a me quella soluzione non piaceva molto perché più scomoda, accettavo volentieri, consapevole in realtà che quel divano ti faceva sempre venire voglia di fare l’amore, molto più del letto.

Ormai è un anno che vivo nella nuova casa in montagna, non ci stavo più in quei 25 mq e soprattutto non sopportavo più la scomodità del divanoletto! Adesso ho un letto enorme e il divano, quello stesso divano che ti piace tanto, continua a fare solo il divano e ad alimentare la nostra passione…

Così anche questa sera, ci si ritrova sdraiati lì sopra, nella nostra posizione preferita, a guardare un film. Siamo assieme da quattro anni’ però, tra te che studi a Trento e io che sono sempre impegnato col lavoro, ci vediamo molto poco e, a volte, come in questo momento, mi ritrovo a pensare a quanto in realtà siamo stati effettivamente assieme. Mi rendo conto che è un pensiero stupido, ma in questa settimana che non sei andata a Trento e sei stata qui con me, mi diverte provare ad immaginare come saremmo se tutti e quattro gli anni fossero stati come questa ultima settimana…

Perso dietro a questi pensieri ho finito per disinteressarmi al film; e tu? Forse ti sei addormentata’ quante volte nella vecchia casa è successo che ci svegliassimo in mezzo alla notte di soprassalto perché ci eravamo addormentati in quella posizione, abbracciati dal divano. Ti vestivi di corsa, intontita, mi aiutavi ad aprire il letto e scappavi per tornare a casa a dormire; d’estate, d’inverno, ti seguivo nel dormiveglia chiudere il portone, percorrere la piccola stradina che ti faceva sempre un po’ paura, fino ad immaginarti che giravi nella via centrale e camminavi veloce verso la macchina.

Ora, con la scusa del mio trasloco in montagna, rimani più spesso a dormire da me, e coccolarsi sul divano è più bello perché prelude al dormire assieme fianco a fianco nel mio nuovo grosso comodo letto.

Mentre ripenso a quei momenti mi accorgo che in realtà non ti sei addormentata; hai cominciato a muoverti quasi impercettibilmente’ ci incastriamo così bene nella nostra posizione; è una delle prime scoperte che abbiamo fatto assieme, ‘i nostri corpi sono fatti l’uno per l’altro’, quella differenza di altezza piuttosto marcata si è tradotta fin da subito in un perfetto incastro, sia mentre camminiamo abbracciati, sia mentre ci abbracciamo sdraiati sul fianco sinistro, tu davanti in posizione fetale e io che ti avvolgo da dietro, ti riparo, ti scaldo, ti respiro’ ti sento mia e mi sento tuo.

E quando in questa posizione uno dei due comincia a muoversi, come stai facendo tu adesso, è tutta la nostra intimità che si ritrova in quell’abbraccio; i tuoi fianchi si muovono lentamente, ondeggiando avanti e indietro, quel poco che basta per sentire le nostre forme che si cercano. Quando siamo sul divano nella nostra posizione l’inizio è sempre questo! Ma poi è la nostra voglia che guida i corpi, che li fa scoprire e riscoprire in modo diverso e che li fa ritrovare in qualche nuova posizione, o a seguire un ritmo particolare, o a trasmettere intensità diverse; è proprio la curiosità di non sapere e di farsi sorprendere ogni volta dall’orgasmo, che rende questo inizio particolarmente eccitante.

‘Ho voglia di averlo in bocca”.

‘ Ricordo la tua reticenza e la tua inesperienza; ogni tanto ridiamo di quella prima notte, quattro anni fa… non avevi mai fatto un pompino e malgrado questo ti eri fatta guidare; ricordo che ero sdraiato supino e che ci baciavamo, entrambi a petto nudo; ricordo la tua sorpresa quando mi ero tolto gli slip lasciandoti guardare le mie forme alla tenue luce delle candele; con timidezza avevi cominciato ad accarezzarmi i fianchi, poi le gambe fino a che la tua mano aveva cominciato ad esplorare; ricordo il primo contatto con il dorso della tua mano mentre le dita toccavano i peli del mio sesso; ti eri fermata un istante, come se non sapessi cosa fare; allora ti avevo preso la mano, l’avevo portata vicino alle mie palle e da lì avevo guidato il tuo indice a sfiorare la pelle fino al bordino della cappella… lì ti avevo lasciato, ricordo che esitasti un attimo prima di impugnarlo tutto e di cominciare a masturbarmi.

Ricordo che questa tua dolce esitazione aveva smosso qualcosa nel mio inconscio; ti sentivo curiosa, forse nessuno ti si era mai offerto così spontaneamente, completamente nudo, a tua disposizione; forse eri stata sempre tu l’oggetto del desiderio altrui, dei baci e delle carezze’ questa sensazione mi eccitava, volevo scoprire di più di te; così ti ho ripreso la mano, l’ho portata vicino al mio volto in modo che ti avvicinassi anche tu, ti ho baciata, accarezzandoti i capelli; poi con delicatezza ho provato a guidare la tua bocca sul mio petto e a farla scendere dove prima c’era la tua mano. Quando il tuo viso si è avvicinato al mio sesso, ti sei fermata e hai cominciato a risalire, ritrovando però le mie mani, delicatamente ferme e decise a scoprirti, provocarti, conoscerti; ho avvicinato un dito alle tue labbra, sperando che le aprissi: ho sentito la tua lingua, hai chiuso la bocca e hai cominciato a succhiarmi il dito’ Curiosa ancora, ma allo stesso tempo percepivo evidente il tuo imbarazzo… forse ti eri spinta oltre troppo in fretta, e nel momento in cui te ne sei accorta hai dovuto scegliere in un attimo se nasconderti dietro l’inesperienza dei tuoi ventanni oppure saltare con un fremito gli otto anni che ci separano, forse solo per non ‘deludermi’.

Così ti sei fatta guidare, e quando ho tolto il dito dalla tua bocca le tue labbra erano vicino alla mia cappella. Ho passato il dito bagnato della tua saliva attorno al bordino e poi di nuovo sulle tue labbra, spingendo leggermente con l’altra mano la tua testa un po’ più in basso. Hai acconsentito, lo hai accolto nella tua bocca ed io mi sono abbandonato completamente alla tua inesperienza.

Immerso in questi ricordi, mi ritrovo anche questa notte completamente nudo, seduto sul divano con te inginocchiata davanti. Guardo le tue dita, sottili, curate nella loro semplicità, e delicate; adoro la tua mano che mi tocca, esperta di quel corpo e consapevole dell’esperienza acquisita. Mentre guardi il mio sesso e lo impugni e lo stringi senza smettere di guardarlo, rivedo gli occhi chiusi di quella prima volta’ ma è un flash, perché dopo questi quattro anni sai perfettamente cosa mi fa godere, e come. Mi masturbi piano un paio di volte, facendo scorrere la pelle fino in fondo e impugnandolo con tutta la mano; poi stringi più forte e accompagni la pelle fino in cima in modo da fare uscire una gocciolina di sperma. Sento un tuo piccolo gemito di soddisfazione, perché hai avuto conferma di quanto sono eccitato.

Guardi quella gocciolina, è desiderio fortissimo quello che leggo nei tuoi occhi; continuando ad impugnarlo avvicini l’indice alla punta come fai altre volte quando ti bagni il dito con il mio sperma e poi continui a masturbarmi in modo ancora più intenso. Ma questa sera è diverso; vedo la tua bocca socchiudersi ed avvicinarsi alla punta; la tua mano scende con l’effetto di indurire ancor di più il mio cazzo e questo effetto ti provoca un secondo piccolo gemito che si smorza quando la punta della tua lingua assapora la mia goccia di sperma. La lecchi e ne assapori il gusto, poi la tua lingua comincia a toccare delicatamente la piccola fessura, quasi a volerne ancora; sempre con la punta della lingua, scendi leggera dalla cappella lungo tutto il tronco sfiorandolo con piccoli e veloci tocchi morbidi ed umidi; ti fermi un attimo, il tuo sguardo passa dai miei occhi alla base del mio sesso, e da lì cominci a risalire, questa volta lentamente, leccandolo tutto fino alla punta.

è incredibile guardarti, hai voglia di averlo in bocca più di ogni altra cosa; apri gli occhi mentre con una mano sali ad accarezzarmi il petto, mi riguardi un istante, forse vuoi la conferma che non riesco in nessun modo a staccarti gli occhi di dosso’

No, infatti non riesco a non guardarti, sono completamente rapito dall’intimità che abbiamo costruito attorno alla tua inesperienza e alla tua incapacità di godere intensamente. è stato così fin dalla primissima volta che ti sei lasciata toccare da me, quando hai socchiuso le gambe consentendomi di guardare la tua intimità, quando ti sei di nuovo fidata, o forse di nuovo abbandonata, e mi ha fatto avvicinare aprendole quel poco di più le gambe che mi ha permesso di baciare la pelle bianca morbida e liscia delle tue cosce, che mi hai fatto salire verso l’inguine e che mi hai fatto assaggiare la tua timida eccitazione. è stato il tuo primo orgasmo, mi hai detto, e da allora, assieme a te, ho capito cos’è la vera intimità, un livello di condivisione sensoriale che non avevo mai costruito con nessun’altra persona.

Richiudi gli occhi, cambi leggermente posizione tirandoti un po’ su e mettendoti bene di fronte al mio cazzo. Io scivolo ancora in avanti e apro meglio le gambe; chiudo gli occhi anch’io’

Sento i tuoi morbidi ricci che accarezzano la mia pancia e le tue mani che si appoggiano ai miei fianchi; lo stai cercando, solo con la bocca’ le tue mani scorrono lentamente verso l’alto accompagnando il movimento della tua testa; i capelli si appoggiano al mio petto e in quel momento sento le tue labbra avvicinarsi alla mia cappella; ho un fremito intenso mentre la tua lingua scorre fino in fondo, lo ingoi tutto arretrando e facendo sì che adesso puoi cominciare a succhiarlo tenendolo perfettamente dritto.

Sento le tue labbra che risalgono fino alla punta, ti stacchi leggermente facendolo sbattere contro la mia pancia; riapro gli occhi e vedo la tua lingua che si affaccia tra le tue labbra, le gusta e le lascia socchiuse, morbide e carnose. è un attimo, rifai lo stesso movimento di prima, ma molto più velocemente, risento i capelli, le tue mani sulla mia pelle, il mio cazzo che diventa ancora più duro, la tua bocca che lo avvolge’ e le tue unghie che premono sui miei fianchi.

Con la stessa voracità con cui l’hai ripreso in bocca, cominci a succhiarlo; sento la tua lingua, sento il rumore che fai con la saliva e sento che piace anche a te sentire quel rumore.

Appagata, rallenti un attimo, ti stacchi, lo impugni delicatamente e sfruttando tutta la saliva che hai lasciato cominci a masturbarmi. Ti guardo: tieni il mio cazzo dritto per averlo il più duro possibile nella mano, io mi eccito sempre di più e più il mio cazzo si indurisce più tu gemi di piacere; lo guardi e mi accarezzi sempre più veloce, e il ritmo dei tuoi gemiti aumenta; è incredibile come l’intimità che hai scoperto assieme a me ti porti a godere così intensamente… Sì, è l’intimità che condividiamo che ci fa godere così intensamente; quando facciamo l’amore, l’intensità è così alta che siamo davvero un corpo solo; comunichiamo attraverso tutti i sensi, il tatto dei nostri corpi che si stringono si allontanano si cercano, il profumo di sesso, gli sguardi che si incrociano, le voci che si chiamano si desiderano si eccitano, il suono della penetrazione dei gemiti delle urla’

Ti guardo e l’unico pensiero che ho questa sera è di fare l’amore, di diventare quella cosa sola.

Allora ti fermo e te lo dico; mi guardi un po’ incredula, ma la sorpresa dura un secondo… Ti alzi lentamente e ti fai sfilare i pantaloni assieme agli slip; io rimango seduto, ti avvicino alla mia faccia e annuso il profumo che sale dal tua sesso; salgo con le mani lungo le tue gambe fino alle curve del tuo culo, lo accarezzo e poi lo stringo forte, lasciando che le dita scivolino in mezzo alle tue gambe; ti sporgi in avanti abbandonandoti contro di me; le tue dita premono sulla mia schiena e io faccio altrettanto sul tuo culo. Da quella posizione mi alzo dal divano e ti tiro su con me; mi abbracci e cominciamo a baciarci; quanta sensualità nelle nostre bocche…

Ti porto in camera e ti appoggio sul letto sfatto; rimango in piedi mentre tu mi guardi supina con una mano che accarezza i ricci e le gambe rimaste aperte da come lo erano attorno alla mia vita; porti l’altra mano sulla tua pancia, poi la fai risalire sfiorando appena il seno con le dita mentre lentamente riavvicini un pò le gambe… chiudi gli occhi, sorridendo maliziosa. Guardo la tua fica, le labbra sono carnose, rosse, gonfie di piacere; è incredibile quanto ti ecciti a farmi godere con la bocca.

Mi avvicino al letto; sei sdraiata nel mezzo, che mi aspetti muovendoti come sul divano prima di cominciare; mi appoggio al letto e comincio a baciarti una gamba; al contatto delle mie labbra, l’altra si apre di nuovo un po’ di più e così comincio a salire con dei piccoli baci fino ai fianchi e al tuo seno; avvicino la bocca alla tua mentre con la lingua ti inumidisci le labbra; le nostra labbra rimangono socchiuse a pochi millimetri di distanza, ci sentiamo respirare e i nostri corpi si sfiorano al ritmo del respiro’ è un lungo attimo, poi il ritmo si interrompe; smettiamo entrambi di respirare, mentre ti penetro lentamente’

La tua bocca si apre, le labbra fanno da sensuale cornice ai denti bianchi che sporgono appena; è l’espressione che più mi fa impazzire di te, la testa leggermente reclinata in dietro, ad occhi chiusi con la bocca silenziosamente spalancata ad esprimere tutta la sorpresa per un piacere così intenso. Arrivo fino in fondo, accompagnato da un tuo lungo gemito di piacere.

Le tue mani afferrano il mio culo, vuoi guidare tu i miei movimenti e io ti seguo perché voglio solo darti tutto il piacere che mi chiedi. Continuo come vuoi tu, siamo già in perfetta sintonia e lo capisco perché sposti le mani e cominci ad accarezzarmi la schiena.

Mi sollevo un po’ per accarezzarti a mia volta i seni; in questa posizione, spostato un po’ di fianco, guardo verso la tua fica perché mi eccita da morire vedere il mio cazzo bagnato che scorre tra le tue labbra; accelero un po’ i movimenti penetrandoti per un attimo solo con la cappella ed ascoltando il rumore del nostro piacere bagnato’ mi fermo con solo la punta dentro la tua fica e mi sollevo sostenendomi con entrambe le braccia; lasci cadere le tue braccia dietro il bordo del letto e reclini un po’ la testa; non resisto al tuo richiamo e questa volta ti penetro con violenza, un colpo forte che ti fa urlare di piacere, e poi altri colpi, forti e profondi, con il movimento dei tuoi fianchi che assorbe ed asseconda ogni spinta.

Stai cominciando a godere intensamente, le tue mani si aggrappano alla struttura del letto, l’eccitazione accumulata sul divano ti riempie i sensi e comincia a inondare il tuo corpo; adesso guido io, mi riabbasso su di te e metto le mani sotto il tuo culo; lo stringo forte e lo allargo, e poi con una mano lo percorro fino al buchetto; mi dici di sì, mi dici di toccarti lì, sento che l’onda di piacere ti sta facendo perdere i sensi; avvicino il dito ai nostri sessi bagnati in modo che siano i nostri stessi umori a lubrificarlo; torno sul buchetto, sento che lo apri ed impazzisco dall’eccitazione; infilo il dito, la mano ti sorregge il culo, mi muovo sempre più veloce, sempre più a fondo; i tuoi gemiti aumentano, diventano urla, afferri i miei fianchi, premi con le unghie, mi dici di continuare così, spingo in fondo per raggiungere con la punta del mio cazzo quel punto che ci fa perdere la testa, un punto nella tua fica che stimola entrambi in modo indescrivibile’

Lì, i nostri movimenti diventano una cosa sola, si fanno più lenti ma incredibilmente più intensi, il tuo buchetto si apre ancora di più e il mio dito scivola dentro quel tanto che basta per amplificare l’intensità del tuo orgasmo; lo sento esplodere, urli, mi graffi la schiena da farmi male ma impazzisco di piacere sentendoti godere, anch’io vengo, e i nostri orgasmi si fondono con i nostri corpi’ gli ultimi movimenti dell’amplesso sono dei fremiti incontrollati di piacere.

Mi abbandono su di te, abbandono ogni pensiero, i nostri respiri affannati si incontrano in un bacio, le nostre labbra ancora tremanti lasciano incontrare i nostri cuori.

Sì, i nostri cuori si amano e dopo quattro anni se lo ripetono ogni volta, in quel dolce dolcissimo bacio sussurrato tra i fremiti dell’orgasmo dei nostri corpi.

Essendo il mio primo racconto pubblicato, sarò molto felice di ricevere vostri commenti: phileros@hotmail.it

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