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Racconti Erotici EteroTrio

Do ut des

By 9 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Vita strana la mia…un pò me la sono cercata, un pò mi è capitata. Immaginare che però la mia vita sia diversa da quella che è in realtà l’ho fatto per troppo tempo, ho aspettato troppo tempo per trovarmi qualcosa che fosse non solo mio, ma anche vero, reale.

Così ho deciso di lasciarmi andare con Lui, nonostante l’Altro.

Le cose fatte sono indelebili, pazzesche, naturali. Ma ora sono di nuovo lontana, non solo dal mio Lui ma anche dal mio Altro. All’estero per lavoro.

E la mia vita era di nuovo lì, immersa nei ricordi e nei desideri, ma lontana dalla realtà dell’oggi.

Così, il Francesino che corteggia, così più giovane di me, all’inizio è un diversivo, poi un gioco per farlo avvicinare ma non poi così tanto. Poi…poi la realtà è che una bella scopata, chissà quando la avrei avuta veramente. Ed allora mi sono stufata ancora una volta di immaginare una realtà diversa.

Un bicchiere, poi un secondo. Il Francesino capisce che la mia resistenza è caduta al momento di uscire quella sera, capisce che non è come le altre volte. Sarà che le mi tette sembrano uscire dalla camicetta bianca semiabbottonata. Sarà che la distanza tra di noi è al di sotto del limite di sicurezza…

E allora…prima la mano che sfiora la gamba, poi si appoggia. Poi perso l’imbarazzo, stringe. Per rendergli la vita più semplice gli metto una mano sull’uccello, senza aspettare.

Da sopra i pantaloni sento una palo enorme che è duro come il marmo, tremante.

 

Neanche mi ricordo come la sua lingua si è fiondata nella mia bocca.

Neanche mi ricordo come siamo arrivati a casa mia.

Ma ricordo benissimo quanto fosse grosso quell’arnese in contrasto con la sua età, così piccolo… il francesino.

Ero già pronta, senza nulla sotto, come piace al mio Altro. Il culo pronto, la bocca anche.

E con la furia di chi per tanto ha desiderato, scopre una Lei senza freni, con il solo desiderio finalmente di avere un corpo vero dietro, sopra, sotto. Un vero uccello duro, di carne e sperma.

Tempo dieci minuti ed ho il culo che sbrodola crema bianca, il Francesino che si scusa per la rapidità ma promette pronta ripresa. E’ giovane, e dopo poco eccolo di nuovo pronto, ed io vengo prima nella sua bocca, poi con la figa piena del suo grosso arnese e le sue dita che da dietro mi fanno un ditalino.

 

Sfinita, sotto la doccia penso di avere un momento di relax…ma lui entra, ancora con il pisello duro, spesso, rosso in punta. Ed ecco che mi prende ancora alle spalle, i miei capezzoli duri contro il freddo del muro, l’acqua che ci bagna. Fino ad un potente getto dritto in gola.

 

Ahhh, finalmente. Lo congedo con cortesia, è il mio momento di restare sola a gustarmi i dolorini.

Ma lo sapevo, qualcosa mi disturba, un sottile pensiero, un qualcosa che mi distrae. In realtà c’è sempre stato, tutta la sera. Ed onestamente anche prima, da quando ho deciso di cedere.

Non il mio Lui, purtroppo il passo per tradirlo lo avevo già fatto mesi prima. No, l’Altro. Per quanto sà che sarebbe potuto succedere sia a me che a lui, mi sento di avergli fatto un torto.

Non è un tradimento, lo sapeva che sarebbe successo. Diceva che avrebbe capito, e sò che non erano solo parole.

In tutta onestà non mi pento di aver scopato con il Francesino, anzi, probabilmente lo rifarò. No, è qualcos’altro.

 

Alla fine, capisco. Per questo ora sono qui. Con l’Altro. Per pareggiare un conto, per saldare una sorta di debito d’onore.

Avevo tutto il diritto di prendere qualcosa per me, desideravo contraccambiare dando qualcosa di nuovo all’Altro.

 

Ed ora eccoci, di nuovo insieme. Sento il suo respiro, vedo la sua incredulità, la sua eccitazione. E’ una scopata unica, come mai prima, nè per me nè per lui.

Ma ora basta pensare, stò bene. Siamo pari, nessuno in debito, l’Altro che è ora vicino a me stà avendo qualcosa che magari senza il Francesino non avrebbe avuto. Ed io neanche.

 

Ed allora godiamo, lasciamoci andare completamente in questa pazzia che è diventata realtà. Devo solo scegliere, ora. Se farmi inculare o farmi leccare la figa. Dall’Altro o da lei.

Eh si, il sogno di fare sesso in 3 è ora realtà. Eccezionalmente gli ho concesso non solo di vedermi lesbicare con una mora fantastica, con due tette da urlo, grosse, morbide. Con una figa bella liscia e bagnata fradicia. Ma anche di incularsela davanti a me. Alla fine ognuno di noi ha il diritto di avere per sè qualcosa di unico. Il cambio mi sembra equo. A me il Francesino quando voglio, all’Altro una fantastica scopata in 3, senza regole nè freni.

 

Poi, quando la vita ritornerà ad essere più regolare sarò con il mio Lui da qualche parte nel mondo. O con un altro Lui. E magari ancora con l’Altro. E chissà che ogni tanto una Lei ci si metta di mezzo.

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