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Racconti Erotici Etero

dopo non ci credevo!

By 9 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

questo &egrave il primo racconto che ho scritto.
Mi chiamo Monica e insieme a Marco abito nel sud italia e , nel 1999 all’epoca dei fatti, avevo 38 anni.
Gestivamo un’attività commmerciale di rivendita di mobili e gli affari andavano discretamente.
A questo punto decidiamo di trasferire il negozio in un punto più centrale per incrementare gli affari: eravamo convinti di poterci affermare commercialmente e quindi acquistammo un furgone, un pc, e assumemmo una commessa e un montatore di mobili.
Dopo sei mesi circa facemmo un po’ di conti, e ci accorgemmo che eravamo in rosso con la banca e che gli affari,anche se non andavano male , non ci avrebbero permesso di pagare certi conti di lì a qualche giorno come previsto: questo per noi avrebbe significato che,chi ci aveva spedito la merce, non ci avrebbe fatto scaricare i mobili e noi non avremo potuto incassare dai nostri clienti.
Che cosa potevamo fare? Marco era già in pallone, preoccupatissimo e nervoso, e io pensavo e pensavo ma non trovavo una soluzione.
Mi trovavo a passeggiare all’ora della pausa pranzo per le vie della città , quando vidi uno dei tanti manifesti elettorali con il viso di una persona che conoscevo :ma certo era un’amico di mio padre!
E mi conosceva o si doveva ricordare di me di sicuro: e così decisi che la mattina dopo sarei andata nel suo ufficio elettorale.
Il giorno doop non dissi niente a Marco e mi recai direttamente nel suo ufficio.
Dopo una mezz’ora fui ricevuta da Toni che mi riservò un sacco di feste e di complimenti; pensai che fossero le solite avances degli uomini e, soprattutto, di quelli che erano candidati alle elezioni.
In effetti ,anche se non mi considero brutta, non sono una bella donna e non credo di poter competere con una ventenne:Marco mi dice sempre che ho un bel seno,una bella quarta, e soprattutto un bel sederone ( che io invece odio).
Lui, Toni,infatti , guardava sempre il seno, ma ascoltava pure il miocaso, come diceva lui: dimmi tutto su e senza omettere nulla.
E così gli dissi che avevo bisogno di 10 anche 15 milioni e che la banca non mi faceva sconfinare , anche perch&egrave eravamo già in rosso e poi avevamo solo a fine anno la possibilità di chiedere un altro aumento del fido. Tu puoi fare qualcosa perch&egrave devo pagare della merce che arriverà presto e devo pagarla cash.
Mi rispose che avrebbe visto ciò che poteva fare e ,per velocizzare la cosa volle anche il mio numero di telefono così, disse lui, mi avrebbe subito aggiornato sugli sviluppi.
Me ne andai con poche speranze, forse pensavo che avrebbe sollevato il telefono e risolto tutto in dieci minuti: mi sorpresi quando ,il giorno dopo intorno alle 11 del mattino mi telefonò per dirmi che aveva delle cose da dirmi e di raggiungerlo verso le 15 a un indirizzo diverso da quello dove ero stata il giorno prima: ti chiamo per confermarti il tutto verso le 14 . E così fece, mi diede le istruzioni e , non senza preoccupazione , lo raggiunsi puntuale alle 15.
Mi aprì la porta ed entrai in questo appartamentino tenuto molto bene: &egrave di un amico mi disse, ma ho le chiavi e lui &egrave fuori , tornerà fra 15 giorni per darmi una mano ,anche lui , per le elezioni.
Dimmi che novità ci sono, feci io: mettiti comoda mi disse lui sedendosi sul divano.
Ubbidii e lui mi disse:senti io ho fatto le telefonate giuste e la cosa &egrave sistemata ma tu dovresti …ecco essere un po’ gentile con me. E continuò dicendomi vieni vicino a me e io mi alzai e mi sedetti accanto a lui. Lui avvicinò la testa alla mia e mi baciò sulle labbra. Risposi al suo bacio e lui si fece più audace toccandomi il seno prosperoso e provocandomi sensazioni nuove o forse dimenticate dopo 15 anni di matrimonio e fedeltà assoluta. Mi piaci mi disse sei carina:ora spogliami per favore.
Non so cosa mi prese ma ubbidii: gli slacciai i pantaloni e lo aiutai a toglierseli e dopo anche il resto. Io restai ancora vestita e lui mi fece avvicinare e capii subito cosa voleva. Mi obbligò ad abbassare la testa e a prendergli il sesso in bocca: era un sesso diverso dall’unico che avevo conosciuto, più grande e più grosso comunque di quello di Marco. Toni spingeva bene fino in fondo alla gola ,allargando ben bene la mia boccuccia e, dopo un bel po’ inondadomi di sperma che ,non essendo abituata a mandare giù ,corsi in bagno a sputare. Dopo che lui si era ripulito mi disse che voleva andare fino in fondo e mi diede una mano a svestirmi, fermandosi a toccare le parti intime e complimentandosi per il mio sederone,anzi disse che meriterebbe una visita accurata ma un’altra volta magari.
Vidi che mi spingeva contro il letto e temetti che volesse prendermi da dietro ,in quanto mi fece distendere in avanti, ma , per fortuna, mi sbagliai: iniziò invece a leccarmi il sesso , però da dietro, e mi strappava dei lamenti di piacere .Quando secondo lui fui pronta ,avvicino il suo sesso e mi prese con forza penetrandomi fino alla radice e pompandomi alla grande.
Dopo un bel po’ di entrate e uscite dal mio sesso mi venne dentro e in abbondanza: mi meravigliai della quantità di sperma perch&egrave, con Marco si faceva sesso poche volte al mese e con scarsa soddisfazione almeno mia, invece Toni sembrava più grintoso.
Finita la cavalcata mi disse di rivestirmi e domani di andare in banca per vedere:io sono di parola aggiunse lui e mi liquidò così.
La sera non dissi niente a Marco di quanto era successo e il giorno dopo mi recai in banca per verificare la situazione:la direttrice mi disse che mi avrebbe concesso un extra fido di 15 milioni .
Andai subito da Marco per comunicargli la cosa e lui si meravigliò ma si complimentò comunque per il successo.
Eravamo a posto e io ero doppiamente felice, per i soldi e per la scopata:chiamai Toni e lo ringraziai e lui mi disse di farmi viva…magari fra 15 giorni così riprendiamo il discorso.Ma quella &egrave un’altra storia.

Erano trascorsi quasi 15 giorni dalla mia prima avventura, chiamiamola così, extraconiugale, che però ci aveva permesso di andare avanti a me e a Marco: i giorni, dopo il festeggiamento con una bella scopata, erano tornati quelli di sempre e cio&egrave casa lavoro casa lavoro.
Neanche una pizzata o una uscita serale con amici o conoscenti, per cui mi sentivo ,come si dice un pochino “scazzata” ma ormai anche abituata.
Il quindicesimo giorno era segnato in agenda per cui , intorno alle dieci del mattino presi il coraggio a due mani e telefonai all’ufficio elettorale di Toni il quale , dopo un minuto quasi di attesa mi rispose.
Ciao come va? Tutto risolto mi pare esatto?
Sì gli risposi e ,debbo dire, con soddisfazione:sai gli affari sembra vadano bene e …ecco sono contenta e volevo ringraziarti ancora, anzi aggiunsi… se posso fare qualcosa per te .
Vieni dove cisiamo visti l’ultima volta alle 15 in punto. risposi che veramente pensavo a cose elettorali, un po di propaganda ma se vuoi così va bene ci sarò.
Avevo il cuore che batteva forte perch&egrave pensavo a ciò che poteva accadermi ma ero decisa a farmi una scopata dopo più di dieci giorni di astinenza.
Inventai una scusa con Marco, anche se non era necessario perch&egrave il mio lavoro mi portava spesso ad assentarmi e poi non ero e non sono abituata a dare spiegazioni:alle 15 in punto ero davanti al portone e salli lentamente le scale.
Mi aprì la porta Toni e mi fece accomodare sul divano chiedendomi ancora come andavano le cose e facendomi i complimenti per il fisico accompagnando al commento, un pacca sul mio culone.
Ma se sono grassottella e pienotta gli risposi cosa dici mai, lascia perdere e dimmi subito cosa vuoi da me oggi! Non so perch&egrave e percome mi uscirono queste parole ma , dopo me ne sarei pentita ne ero sicura.
Mi disse andiamo di là in camera da letto e spogliati per favore: e tu non ti spogli? dissi
Non ancora comincia pure tu. E così mi spogliai osservando che Toni consultava di frequente l’orologlio.
Ad un certo punto ando direttamente verso la porta d’ingresso e l’aprì facendo accomodare un uomo .
Vidi che era all’incirca della corporatura di Toni, un po più basso forse, e con qualche anno in più, sulla sessantina ad occhio e croce: ero ferma nuda sul letto, ma potevo vedere attraverso la porta che non era del tutto chiusa e così sentii Toni che diceva: &egrave di là la nostra amica andiamo entra.
L’uomo entrò e Toni me lo presentò: lui si chiama Paolo e lei &egrave Monica.
Restai immobile sotto le lenzuola chedendomi cosa sarebbe successo:non dovetti attendere molto perch&egrave Toni poi aggiunse: Monica lui &egrave la persona a cui devi il favore della banca e l’ospitalità in questa casa, vedi lui &egrave nel consiglio di amministrazione della banca dove tu e tuo marito avete il conto.
Ora dovresti ,diciamo così ,per pareggiare i conti ,ecco essere gentile anche con lui, oltrech&egrave con me .
Ma se vuoi ,era la voce di Paolo adesso che parlava, puoi anche andare via:non sono cattivo o carogna solo che il vostro fido ,a fine anno, non verrebbe rinnovato ,perch&egrave vedi Monica , ti chiami così vero?, voi non avete i requisiti per avere un fido del genere. Ora decidi tu.
Va bene dissi io fate pure. E iniziarono a spogliarsi e cosi vidi che entrambi avevano un po di pancetta e che Paolo , sessualmente, era molto ben fornito anche rispetto a Toni il quale era già meglio di Marco mio marito.
Comincia a darti da fare come hai fatto l’altra volta mi disse Toni , ai succhiami per benino. E cominciai a fatica a prendere la cappella e poi lui spinse e ,nel frattempo , mi prese una mano e sentii così crescere tra le mie mani il cazzone di Paolo: era veramente uno spettacolo, non ci stava nella presa della mia mano tanto era grosso.Mi meravigliai perch&egrave ,Paolo, era sulla sessantina appunto, ma le sorprese, dolorose per me, dovevano ancora arrivare.
Toni smise di “chiavarmi in bocca” per prendermi la passera che,per festeggiare con mio marito la concessione del fido , avevo provveduto a radermi: entro con un colpo secco che mi strappò un ahh di sopresa e anche un pochino di dolore perch&egrave antrò del tutto e a tutta forza.
Così cercò ,subito dopo , Paolo di prendere possesso della mia boccuccia stretta ma graziosa: cercai di aprire la bocca, di spalancarla all’inverosimile, e finalmente la cappella entrò nelle mie fauci.
Paolo pompò e pompò fino a che non resistetti più e feci dei cenni che spiegavano che mi stava soffocando:smise e
(continua )

Paolo per fortuna capì e dopo aver tolto il suo cazzone dalla mia bocca iniziò a giocare con il mio grosso seno, prese i capezzoli e li torse facendomi gridare, e non pago di questo trattamento (per me nuovo in quanto Marco si limitava a leccare e al massimo a mordicchiare) le trattò come se fossero quelle di una pecora o di una vacca ,facendole andare su e giù: ero infatti presa da dietro da Toni che continuava a chiavarmi di santa ragione, e questi suoi colpi aumentavano il danzare del mio seno, che eccitava soprattutto Paolo che poteva vedere e partecipare allo spettacolo torturando il mio seno.
Si mise pure a baciarmi e a mordicchiare le orecchie e mi sussurrò:preparati ce fra poco viene il bello.
Disse infatti a Toni:preparala come sai fare tu.
Toni rallentò la cavalcata nella mia figa e tolse il cazzo per prendere un po’ di liquido che mi passò nel buchino del culone: dissi allarmata Toni che fai che vuoi fare?
Niente gnoccona tranquilla e riprese ancora a chiavarmi facendomi però ancora gemere di sorpesa e dolore insieme.Nel frattempo incurante della mia domanda continuò a far girare l’indice nel buchino e dopo poco disse a Paolo : &egrave pronta.
Al che estrasse il suo arnese e mentre Paolo mi accarezzava i capelli e la nuca diresse la cappella tra le mie chiappe e , girandondo un po la testa cercavo di vedere cosa volesse fare… anche se lo potevo immaginare: Paolo lo fermò e disse: Monica forse vuole vedere cosa le faremo aspetta un attimo che torno subito e …dai Toni fatti succhiare così scivolerà meglio.
Dopo neanche un minuto tornò armato di specchi che posizionò in modo da farmi vedere la scena: disse infatti dai Monica gustatela pure tu.
Dalle mie labbra Toni tolse il suo cazzo ancora pulsante per l’eccitazione e si diresse ,come potevo anche vedere dagli specchi alle mie spalle dove fu raggiunto anche da Paolo: Paolo si abbassò verso il mio culone provvide ad allargare con le mani, vi introdusse quindi la lingua e cominciò a leccare il buchino:subito dopo prese, con mia sorpresa il cazzo di Toni tra le sue mani e lo guidò nel buchino ancora umido e disse rivolto a Toni: dai spingi.
Toni ubbidì e io ebbi uno scatto istintivo in avanti per sfuggire a quell’umiliazione e al dolore: dissi che non lo avevo mai preso lì dietro se non poche volte e che mi faceva male (Marco lo aveva fatto l’ultima volta forse una decina di anni prima e poi non glielo avevo più permesso).Paolo disse rivolto a me: senti
Monica poche storie se vuoi puoi andartene anche ,ora ma sai a cosa andrai incontro:rimani che ti conviene! Toni disse a Paolo tienila ferma: così Paolo mi prese per mano e mi spostò meglio verso il bordo del letto ,facendomi appoggiare il seno pesante sul materasso e lasciandomi col culone all’aria; venne di nuovo a fiancao di Toni e mi slargò ancora i globi e disse che non voleva perdersi lo spettacolo.
Toni diceva &egrave bello stretto stretto adesso te lo preparò e così all’improvviso diede una spinta più decisa e veloce e mi forzò e superò l’ingresso del mio culone facendomi gridare un ahhh noooo basta basta!!
Paolo mi disse:quì puoi gridaer che non ti sente nessuno e tenendomi ferma per i fianchi disse ancora verso Toni :dai continua e preparala per bene:non sapevo cosa volesse dire ma lo scoprii appena lui estrasse dalle mie viscere il cazzo solo per riapiantarmelo dentro tutto di filato : mi riservò questo trattamento per almeno una ventina di volte e sempre lentamente strappandomi sempre dei lunghi ma forti ahh ahh ahhh di dolore ogni volta che arrivava in fondo al buchino del mio culone. Mi disse Toni: lo devi sentire che ti sto inculando e spaccando il buchino cara la mia Monica e il bello deve ancora venire guarda lo specchio : vidi che anche Paolo aveva il cazzone in tiro e mi spaventai e dissi:voglio andare via.
Ma Paolo disse :dopo che ti avrò presa anche io …allora si mia cara signora Monica.
Toni mi faceva gridare adesso più velocemente ahh ahh ahh e dopo una decina di colpi venne dentro il mio culone:pian piano sfilo il suo arnese che si ammosciava e colava ancora liquido e mi disse :guarda gli specchi e guarda quanto te l’ho aperto il culone: guardai e lo vidi ben dilatato e dissi a Paolo aspetta ti prego mi fa male ti supplico ti farò un pompino e torno anche domani per farmi chiavare ma non incularmi non mettermelo lì ti supplico!
No Monica :vuoi sapere perch&egrave sono quì a incularti? ebben te lo dico:Toni mi ha detto che sei pienotta ma si sbaglia sei un po’ grassa e hai un culone che lui aveva già vista 15 giorni fa e mi ha detto che si era accorto che lì ci sono passati ben pochi cazzi e nessuno come il mio; poi a me le donne piacciono un po’ in carne e mi piace romperle il culo per bene:poi ti farà forse meno male adesso che &egrave un pochino aperto. E così si piazzoò dietro di me e disse guarda come te lo apro io adesso: Toni lo aiutò aprendo un po’ le chiappe e dopo aver appoggiato la grossa cappella nel buchino ancora dilatato e gocciolante di sperma disse rivolto a Toni:tienila ferma perch&egrave non voglo che si sposti.
Chiusi un po gli occhi e aspettai il supplizio che non tardò : tentai di allontanarmi anche se era inutile perch&egrave ero tenuta ferma per i fianchi da Paolo che con un colpo mi penetrò la sua cappella e dopo un mio urlo lacerante di ahhh no no no nooo entrò una buona parte del suo lungo e grosso cazzone. Con mia sorpresa e dolore lo ritirò fuori e con sguardo e voce sadica disse:Monica guarda che te lo faccio rivedere. Punto di nuovo la cappella sul buchino diventato bucone e mi dilatò di nuovo le chiappe e , penetrando questa volta tutto per intero il suo grosso arnese mi fece gridare nuovamente di dolore.
Le lacrime scendevano copiose dai mie occhi bagnando il lenzuolo e lui, Paolo, usciva per intero dal mio
culone per affondare di nuovo senza pietà , incurante delle mie urla e del mio pianto, anzi ghignava e diceva : li hai voluti i soldi eh? cosa vuoi che sia allora una o due inculate e qualche chiavata grassona.
Tieni prendi il cazzone di Paolo sù dai ! E ci dava dietro ancora per non so quanto tempo : lo avrà fatto per una buona quindicina di minuti fino a quando si scarico nelle mie profondità e mi allontanò quasi con una spinta: curvata su di una lato vidi il mio buchino dilatata a dismisura e grondante di sperma e un po anche di sangue: mi aveva sverginato il culone e mi ricordai ,allora , di una mia amica che mi disse: se una donna lo prende anche lì ,se guardi con attenzione, si vede. Capii che da quel giorno, tutti o quasi potevano accorgersi che , qualcuno mi prendeva anche lì.
Ok Monica noi per oggi abbiamo finito e ci andiamo a lavare.
Quando anche tu vuoi andartene vai pure e chiudi la porta.
Ci sentiamo se ti va e ricorda che io sono di parola disse Paolo:voi fino al 31 dicembre non avete nulla da temere, ma se vuoi andare avanti con la nostra banca dovrai essere ancora gentile con me e con qualche altro mio amico o amica. Ok?
Ciao ciao .Ascolta una cosa mi disse Toni :vota per me mi raccomando e ridendo se ne andò via.
E cosi mi lasciarono sul letto mentre loro ,dopo essersi puliti e rivestiti, se ne andarono chiudendo la porta io mi alzai a fatica e mi misi sotto la doccia per lavarmi; le dita non poterono non posarsi sui buchi ben dilatati e sul posteriore in particolare. Ci entravano due tre dita ,era osceno solo il pensiero che poteva essere successo a me , donna non bella, anzi grassona e culona come dicevano quei due.
Ma pensandoci bene poteva forse aver ragione anche Paolo:in effetti mi hanno si chiavata e inculata ma per sei mesi o giù di lì eravamo a posto in banca.
E Marco forse ,se anche glielo avessi detto, gli avessi raccontato come erano andate le cose , mi avrebbe capito e detto anche lui:brava grassona e culona.
O no?

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