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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

é sera

By 17 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

&egrave sera, &egrave ora di andare, sono le 20:00, si chiude lo studio, finite le visite, sistemo le carte, chiudo la cassa, corro alla macchina, vado da lei.
Ho un appuntamento, ci siamo visti stamani, era da me, in studio da me, per una visita, buongiorno i soliti convenevoli, inizia la visita, lei ritta in piedi, gli scosto i capelli, posiziono le gambe, devo vedere, accarezzo le spalle, sfioro le scapole, controllo le gambe, solita visita, solite cose, insolita lei, ora mi accorgo, si, insolita lei, giovane e bella, struttura importante, un bella ragazza.
Finisce la visita, stampo gli esami, vedo che guarda, mi volto a lei, un sorriso mi accoglie, i suoi occhi mi gelano, ora mi accorgo di quanto sia bella, un corpo stupendo, un corpo che parla, il viso bambina, il corpo da femmina, da femmina adulta, mi guarda di nuovo, sofferma lo sguardo, con una domanda diretta mi chiede il recapito, che io prontamente gli dono.
Trascorrono le ore, il telefono vibra, un messaggio diretto, si il messaggio &egrave diretto e mi dice: di cosa avevi voglia stamane? La risposta non tarda: di possedere il tuo corpo.
Ora di corsa, raggiungo la macchina, i brividi mi assalgono, la schiena &egrave interrotta, il pene mi pulsa, la penso, la vedo, rivedo i suoi occhi, un nuovo messaggio che dice: tra poco arrivo, so già che mi aspetta.
Arrivo alla casa di fretta, la porta &egrave aperta, e lei che aspetta, atmosfera soffusa, le luci son basse, io entro con un po’ di timore, la chiamo, per nulla risponde, mi muovo, la cerco, sento due mani che mi afferrano da dietro, mi abbracciano, mi tirano al muro, un bocca mi morde la spalla, un ciao riecheggia, un saluto voglioso.
Mi lecca il collo, non proferisce parola, mi spoglia, mi osserva, mi lecca il torace, si sfrega la faccia sulla mia pancia, la sento armeggiare, mi slaccia la cinta, sbottona i calzoni, i respiri pressanti, mi eccita questa sua foga, il cazzo &egrave già ritto, lo tocca, ci armeggia, sento il suo fiato, lo imbocca golosa, neanche mi accorgo che &egrave quasi nuda, mi spinge, si appoggia, si fa sentire, mi fa sentire il suo sesso bollente.
Ora si stacca, ci mette le mani, armeggia insicura, le dita si muovono sulla cappella, gioca viziosa, quel dolce su e giù, accarezzo le cosce, poi un po’ più su, &egrave tutta bagnata, un silenzio irreale, avvolge la scena, ora le tocco la figa, mugola e sbatte, con fare deciso la penetro con un dito, &egrave fradicia, si agita, sussulta e sospira, muove il bacino come un’ossessa, sono vogliosa mi dice all’orecchio.
Ora mi sposto, la spingo al muro, che culo importante, tra le mie mani, le mordo le spalle, accarezzo la pelle, la guardo e rimango stupito, tale bellezza tra le mie mani, trattengo il fiato, ne avrò bisogno, donna importante e scatenata, rimetto le mani tra il suo sesso, le tasto l’ano, quello stretto pertugio, barcolla e si spinge decisa verso quel dito che la importuna, vuole una mano anche davanti, mi fa sentire quanto &egrave bagnata, la voglia che sale &egrave importante, ora entrambi si geme, sospiri pesanti, si lecca le labbra, che lingua stupenda, mi dice di muover le dita, mi dice di farla impazzire.
Mi riprende il cazzo veloce, lo infila in bocca, i movimenti si fanno via via veloci, le scopo la bocca, la gola, quasi non respira, continua a succhiare, lo spinge, lo cerca in fondo, ha fame, ora lo toglie, prende respiro, poi lo rinfila, in fondo immobile, così si ferma, lunghi momenti, geme e lo toglie.
Adesso mi dice voglio scopare, si gira ed appoggia le mani al muro, prendo i capezzoli con le mie mani, li stringo li tiro, piacere e dolore, quanto le piace, attendo un attimo, faccio salire la voglia se ancora possibile, l’attesa la snerva, lei si ripete, voglio scopare, un movimento secco e deciso, la penetro, stringe le gambe, dicendo dai amami, sorride, mi guarda, &egrave felice.
Scivolo dentro, massaggio il suo ano, penso che sappia cosa l’attende, non fa resistenza quando l’estraggo, lo sente puntare contro lo stretto pertugio, la resistenza &egrave alla fine, mi lascia entrare, da prima piano, rimango un po’ fermo per farlo adattare, il culo si allarga, ora i colpi sono decisi, forti ed importanti, lei ansima di puro piacere, &egrave duro e pulsante, continuo deciso.
Muove il bacino, si spinge, la pelle contro la pelle, inizia a tremare in modo inconsulto, che donna io penso, lei urla, io mi contraggo, sono vicino, vicino a riempire lo stretto anello, lei se ne accorge, si toglie, si gira di scatto, imbocca l’uccello, vuole gli schizzi in piena faccia, aumento il respiro, sono vicino, allora si stacca, inizia a segarmi, io vengo schizzandole addosso, in bocca, sul seno, sul ventre, la guardo si lecca le labbra, guarda il mio cazzo, mi tocca le palle, ora pulisce con giusta dovizia, dopo mi bacia e m’abbraccia.
Sono con lei, seduti a terra, crollati esausti, dopo la lotta, una lotta d’amore, si sente lo spirito, l’anime aleggiano, possibile mi chiedo, sarà vero amore, una domanda che già &egrave risposta, basta guardare, guardare negli occhi ed imparare a conoscere.

Ilcortese.

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