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Racconti Erotici Etero

Eccitazione in treno

By 4 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

C’è chi dice che il treno risvegli strani stimoli nelle donne, che il continuo dondolio le ecciti. A me non è mai capitato, mai prima dell’ultima volta che è subentrata quasi come un’eccezione.

Nel treno del ritorno alla abituale vita cittadina, insieme al mio ragazzo occupiamo la cabina assegnataci in base ai numeri dei posti’ vagone 2′ posti 45 e 46′ ci ritroviamo davanti uno scompartimento vuoto in cui ci accingiamo a sistemare le valige per il lungo viaggio che ci attende.

Il treno riparte con i posti nel nostro scompartimento ancora vuoti e l’idea di giocare un po’ scatta in fretta. Chiudiamo la porticina e tiriamo le tende, la vista nel corridoio è così nascosta. Ci sediamo l’uno di fronte all’altra e ci scambiamo rapide occhiate. Il mio ragazzo accarezza la cintola dei pantaloni scuri di cotone, so bene quanto è porco e immagino già cosa voglia da me.

E la richiesta non si fa attendere’ pochi minuti e si tira fuori il membro. Tira giù la cerniera e dalla fessura sbuca solo la punta mentre il resto dell’asta resta per metà nascosto. Me lo mostra bello duro e come se non fossi già abbastanza eccitata, sento la voglia dentro che monta violenta.

Perché non giocare ancora? Perché non esagerare ancora di più? In quel momento l’unica cosa che voglio è che si ecciti oltre ogni limite. Ma soprattutto ho un immenso desiderio di godere io per prima.

Gli sorrido e gli dico che non va bene, che si gioca a modo mio.

Indosso dei sandali alti con zeppa ma questi non mi impediscono di tirare i piedi sul sedile. In tale posizione mi ritrovo con le gambe completamente spalancate e la gonnellina a pieghe celeste risale mettendo ben in mostra tutta la mia intimità.

E’ indubbio, sono io la più porca tra i due’ con voce dolce gli dico di scansarmi le mutandine e di farmi godere perché muoio dalla voglia.

Si alza dal sedile e si avvicina al mio inginocchiandosi. So per certo che sente bene il mio odore, profumo di figa bagnata, l’effluvio raggiunge anche le mie narici. Sposta gli slip rosa inumiditisi e si succhia un dito.

Lo affonda dentro’ lentamente. Lo ritira e affonda ancora. Dopo un po’ di affondi prende un ritmo sempre più veloce fino a strofinarmi forte come a scoparmi. Da un unico dito si passa a due, due dita che non mi danno tregua, che mi costringono a mordermi le labbra per non gemere dai brividi di piacere.

Dopo aver tirato le mutandine del tutto a lato, poggia il pollice dell’altra mano sul clitoride ed è lì che iniziano i miei orgasmi. Al godimento diffuso che provavo si sostituiscono intense scariche di piacere, scariche violente che mi fanno sciogliere sulle sue dita. Stavolta non trattengo i gemiti. Non mi interessa nulla di chi passa in corridoio o di chi vi staziona. Godo intensamente e gemo senza ritegno. Lui se ne eccita’ mi chiama puttana, dice che sono una puttana disposta a fare porcate sempre e ovunque.

Gli chiedo di fermarsi’ gli dico che non resisto più, che se vengo ancora una volta svengo. Con un sorriso di soddisfazione mi accontenta e sfila dalla mia fessura fradicia le sue dita colanti dei miei umori.

Riesco a malapena a sistemarmi che lui è in piedi di fronte a me, con il cazzo puntato davanti ai miei occhi. Con una mano mi spinge la testa sul suo glande mentre lo accolgo in bocca in fretta e alla ben meglio. Ingoio tutta la lunghezza che posso e accarezzo l’asta innervata con la lingua. Quando i miei movimenti si fanno lenti, la sua mano sul mio capo provvede a spingermi sopra con maggior vigore. Lo sento quasi godere’ le vene che fremono tutte come l’eruzione di un vulcano prossima mentre continuo a succhiarlo senza sosta.

In quell’istante il treno si ferma’ sentiamo rumori nel corridoio e una mano che bussa alla nostra cabina.

Ci risistemiamo velocissimi, tiriamo le tende e apriamo la porticina scorrevole. I nuovi passeggeri entrano con i loro bagagli mentre il mio ragazzo si defila in bagno. Pochi minuti e il treno riparte mentre dopo un po’ lui torna ad occupare il suo posto di fronte a me.

Mi guarda soddisfatto’ avrà goduto in bagno?

Si avvicina a me e con un suo dito mi accarezza il labbro inferiore, con il pollice della mano destra lo percorre e un po’ si addentra a toccarmi i denti. Fuga ogni mio dubbio quando all’orecchio mi sussurra: la prossima volta ti verrò in questa bella bocca.

In seguito a questo breve episodio, restai permanentemente eccitata. La voglia mi ha fatta restare indecentemente bagnata durante tutto il tragitto.

Chissà se mi ricapiterà una tale sferzata di libido anche al prossimo viaggio’ .

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