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Racconti Erotici Etero

Eccomi, sono in ritardo di 15 minuti

By 19 Febbraio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi, sono in ritardo di 15 minuti, tutta colpa delle amiche al bar, ma non potevo mica scappare, mi avrebbero fatto troppe domande. Sto camminando veloce, chissà perché, non merita che arrivi in tempo; ma eccomi l’ultima salita prima di arrivare al portone di quella casa nel quale ci siamo incontrati la prima volta; ma poi chi cazzo sarà questa amica che gli lascia la casa. Non faccio a tempo a suonare al citofono che sento il ronzio dell’apertura elettrica del portone, mi spiava dalla finestra. Salgo fino al pianerottolo, la porta &egrave aperta.
Momento di panico, ora me ne vado, ma una mano mi afferra e mi trascina dentro; la luce &egrave bassa lo intravedo a malapena, non mi saluta neanche, mi dice :; provo a dire qualcosa ma mi tappa la bocca con la mano, ma chi cazzo crede di essere; mi ripete di stare zitta; non so perch&egrave ma lo assecondo. Mi gira intorno, ma che fa? Poi all’improvviso qualcosa mi copre la vista, mi sta bendando, provo a divincolarmi, ma mi abbraccia da dietro, mi tiene ferma e avvicinandosi al mio orecchio mi sussurra >. Non so perch&egrave ma lo lascio fare ora sono bendata, mi sento un po’ a disagio, che vorrà fare?
Sono in piedi, lo sento che mi gira attorno, non mi ha dato neanche il tempo di togliermi la giacca e posare la borsa, ma ora lo sta facendo lui, prima la giacca poi la borsa. Lo sento che mi sta fissando, poi mi dice ; la mia risposta arriva immediata > ma allo stesso tempo lo lascio fare, lo assecondo.
Ora sono rimasta in reggiseno e mutandine, e lo sento che indirizzandosi > non so cosa rispondergli, forse &egrave la mia piccola rivincita anche se ho accettato di vedermi con lui.
Ora mi indirizza piano piano in una direzione e alla fine capisco che ci troviamo nella stanza da letto, mi toglie gli ultimi indumenti. Sono completamente nuda, un po mi vergogno ma non so perché.
Lo sento che mi ronza interno senza dire niente, poi d’improvviso sento la sua mano in mezzo alle coscie, ma &egrave solo per farmi aprire un po’ le gambe; ora sento la sua mano sulle natiche, le accarezza, lo so che ci va matto per il mio culo, e allo stesso tempo ho un brivido.

Con le mani da dietro mi soppesa il seno, lo tocca lo stringe, lo accarezza, mi pizzica i capezzoli. Cerco di trattenere un sospiro, sento un calore dentro, bastrdo mi sta eccitando. Mi passa un dito dietro i lobi poi lo sento sulle labbra, come se stesse disegnando la mia bocca. Inconsciamente dischiudo le mie labbra ripensando alle volte in cui lui , il porco, mi ci ha messo dentro il suo cazzo; tento di afferrare il dito ma l’ha già tolto, mi sta accarezzando il viso. Poi, d’un tratto mi lascia li alcuni istanti. Qualcosa di leggero ora mi sfiora la pelle, dalle braccia al collo, dalla schiena alle gambe, un tortura piacevole che dura un tempo indeterminato, mi mordo leggermente le labbra sperando che non se ne accorga, ho caldo ‘ovunque’.

Adesso mi accompagna piano piano nella stanza fino a che non sento il letto contro le mie gambe; mi aiuta a salirci sopra e mi fa stendere sulla schiena facendomi mettere le braccia sotto quasi non volesse che le possa muovere. Rimango lì ferma per u n tempo indefinito; lo sento muoversi per la stanza, ma che cazzo sta facendo?

Eccola la, sul letto, nuda come la voglio io, quasi sottomessa, ma lo so che mi lascia fare per capire dove voglio arrivare e cosa voglio fare, anche se un idea lei la ha già.
Finalmente mi spoglio completamente e mi metto vicino a lei. Prendo l’olio che ho messo a scaldare sul termosifone e inizio a versarglielo su tutto il corpo. Parto dalle gambe e inizio a salire piano piano, evito accuratamente di arrivare alla sua figa anche se ci passo molto vicino, risalgo sulla pancia e mi avvicino ai seni, mi fermo. Cambio posizione, noto con mio piacere che il suo respiro si &egrave fatto corto.
Mi metto con le ginocchia larghe appoggiate sul letto dietro la sua testa dietro la sua testa; le accarezzo la faccia, il collo, il petto scendo fino alle tette, adoro queste tette grandi, morbide, fanno venire voglia di passarci il cazzo in mezzo e riempirle di sperma, ma non &egrave il momento.
Gioco con le sue tette per un tempo indefinito, chissà a che pensa; poi inizio a scendere di nuovo sulla sua pancia, epiù giù fino quasi ad arrivare al suo clitoride, che pare in eccitazione. Nel fare questo, piano piano sposto il mio bacino fino a far arrivare le mie palle e il mio culo all’altezza del suo viso. Guardo sotto di me e la scorgo ad annusare l’aria, sente il mio odore, sente i miei coglioni e il mio culo, sa cosa voglio, e so che lo vuole anche lei.

Mentre inizio a massaggiarle il clitoride sento la prima lappata sui coglioni, poi la seconda, la terza volta con la lingua mia arriva fino a quasi il buco del culo; allora abbasso il bacino, mi piace quando mi lecca il culo, ricordo che non lo faceva volentieri inizialmente, ma col tempo ci ha preso gusto perché sa che &egrave quasi una sua rivincita, un suo modo di tentare di prendere il potere su di me. Ora più io le massaggio la fica e il clitoride affondando le mie dita dentro di lei più lei, quasi avidamente mi lecca il culo quasi a volerci far entrare la lingua, poi passa alle palle. La sento che inizia ad ansimare, segno che il lavoro nella zona bassa ha il suo effetto e anche io mi lascio un po’ andare incitandola a leccare e ad affondare la sua lingua nel mio culo.
Sono attimi che durano un’eternità, ho perso la cognizione del tempo della posizione che abbiamo assunto e quasi mi sta per far venire con quella sua lingua. E’ tempo di cambiare.
Mi alzo e mi giro e noto la sua aria vagamente frustata sia perché ho smesso di farla godere sia perché non può più controllarmi con la sua maledetta lingua. Apre la bocca ed &egrave la mia occasione per infilarci dentro il cazzo; piano piano un po’ alla volta fino a farglielo ingoiare tutto, fino a sentire il suo naso contro la mia pancia. La vedo che le manca l’aria e lo tolgo per poi riaffondare in quella bocca zuccherosa che ha.
E’ un trattamento che non dura molto, se no le vengo in bocca e sulla faccia, cosa che non mi dispiace affatto, mi &egrave sempre piaciuto imbrattarle faccia e vederla ingoiare la mia sborra, quasi un modo per definirla mia, non tanto per umiliarla, ma perché fosse mia.
Ora l’aiuto ad alzarsi e a mettersi a quattro zampe; prendo altro olio e inizio massaggiandole la schiena fino ad arrivare ad un’altra delle sue parti che adoro, il culo.
Prendo il lubrificante e glielo passo attorno al buchetto e un po’ dentro, piano piano, si irrigidisce un po’, ma tolgo subito il dito da dentro e inizio io a leccarle il culo mentre le massaggio la figa.
La mia lingua si fa strada piano piano, e più lei si rilassa, più il suo culo si fa accogliente, &egrave ben lubrificato dalla mia saliva e del gel. Ecco ora senza dirle niente inizio a penetrala con ‘giochino’ che ho comprato apposta per lei, lo faccio scivolare dentro piano piano, non &egrave grosso ne lungo, ma &egrave giusto per farla abituare alla dimensione, e nel mentre facendola di nuovo stendere sulla schiena inizio a gustarmi i suoi umori che escono dalla sua figa. La spio, gode.

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