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Racconti Erotici EteroTrio

Elena la consuocera

By 1 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Elena la consuocera
(Storia dei rapporti sessuali intrattenuti per anni con la piacevole consuocera, dall’attività sessuale mai sopita neanche in vedovanza, e con la disinibita consorte alla ricerca di esperienze sempre più intense)
Cap. 1 – La disponibilità di una piacevole ed esperta vedova.

E’ una torrida giornata di metà agosto. La città è praticamente deserta. La gente è al mare o in montagna compresi moglie, figli, nuore, nipoti, ecc.. I servizi pubblici inesistenti.
Squilla il telefono, vado a rispondere e riconosco la voce della madre di mia nuora che mi dice: ‘Scusi ingegnere se la disturbo in questa giornata soffocante ma non so più a chi rivolgermi. Sono tutti fuori città è nessuno è disposto a venire a farmi una iniezione che non posso e non devo sospendere per l’efficacia della cura che sto facendo. So che lei è bravissimo e ha fatto iniezioni anche a mia figlia e a nostra nipotina recentemente. Mi dispiace veramente disturbarla ma le devo chiedere se ha la possibilità di passare da me anche questa sera; quando è libero’.
‘Ma certo Elena, sono solo e non ho niente da fare, sto ascoltando la musica vicino al condizionatore praticamente in costume adamitico. Mi vesto e vengo a casa tua subito. Hai tutto l’occorrente ?’
‘Si la mia casa è quasi una farmacia; anch’io tengo il condizionatore e la TV accesa. L’aspetto, faccia con comodo’.
La mia consuocera è una ancora piacente donna di quasi 50 anni, vedova da quasi 10, con un corpo ancora desiderabile anche se appesantita da qualche chilo di troppo, capelli e occhi scuri, alta quasi 1 metro e 70.
L’ho sempre vista ben curata nella pettinatura, nel trucco agli occhi e con mani (e piedi) ben curate.
Vive da sola da quando la figlia si è sposata con mio figlio e sulla sua vita da vedova non sono mai corse voci di alcun genere, né di frequentazioni maschili temporanee. Io e mia moglie abbiamo sempre ritenuto che conducesse una vita di astinenza sessuale dopo la morte del marito.
E’, come si dice, tutta casa e chiesa e, molto spesso, dopo quasi 10 anni, si reca al cimitero per visitare la tomba del marito.
Come si scoprirà l’apparenza è sempre molto diversa dalla realtà; specialmente se si tratta di genere femminile.
Considerata la noiosa giornata di caldo prendo la chiamata d’aiuto come un piacevole diversivo e un motivo per scambiare qualche parola con una persona amica; anzi, quasi quasi, le proporrò di andare a cena fuori sempre che riusciremo a trovare un locale aperto, forse in campagna vicino Roma.
Abitando vicino arrivai subito anche per l’assenza di traffico.
Bussai e lei venne ad aprirmi con una aderente vestaglietta di cotone semi trasparente allacciata con una cinta che le consentiva, comunque, di far intravedere le gambe e un’invitante prosperoso seno appena sorretto da un reggiseno bianco.
‘Come stai Elena ? Ti vedo in perfette condizioni malgrado il caldo’.
‘Grazie ingegnere lei è sempre gentile. Mi scuso ancora di averla disturbata per una semplice iniezione ma l’infermiera è fuori città’
‘Non sapevo che facessi delle iniezioni. Se me lo dicevi subito sarei sempre venuto io. Sai che sono particolarmente bravo e richiesto dai parenti’.
‘Grazie per la cortesia ma so che è sempre occupato per lavoro’.
Ci sedemmo in soggiorno e sorseggiammo una bibita ghiacciata per rinfrescarci parlando del più e del meno.
Seduta davanti a me la vestaglietta si aprì leggermente (ritengo volutamente) scoprendole le ginocchia e consentendomi di intravedere anche le bianche mutandine trasparenti che portava sotto e che lasciavano trasparire lo scuro di un copioso ciuffo di peli pubici.
La vista del bel seno prosperoso ampiamente scoperto e le mutandine bianche trasparenti mi procurarono subito una notevole erezione parzialmente contenuta dai pantaloni e ben avvertita dallo sguardo indagatore ed interessato di Elena.
‘Bene, adesso vediamo di fare questa iniezione! Dove ci mettiamo ? Penso che in camera da letto sia più comodo così potrai distenderti sul letto’ dissi alzandomi e, presele la mano, la portai in camera da letto.
Mi fece vedere le fiale, le siringhe, il cotone idrofilo e il disinfettante.
‘Adesso dovresti coricarti sul letto a pancia in giù, ma, prima, sollevati la vestaglietta’.
Per poter sollevare la vestaglietta Elena dovette slacciare la cinta che pose su una poltrona vicina; tolta la cinta la vestaglia si aprì completamente scoprendole il reggiseno che copriva appena i capezzoli che notavo già induriti e le trasparenti mutandine di seta; per prepararsi si stese sul letto a testa in giù senza alzarsi la vestaglia.
Mi sedetti, quindi, accanto a lei e cominciai ad arrotolare la vestaglia alzandola fino alle spalle.
Avevo sotto gli occhi il lato B della mia cinquantenne consuocera che presentava un gran bel sedere prosperoso, con qualche segno di cellulite, desideroso di essere guardato e di essere massaggiato e baciato.
‘Perché sei così rigida ? Rilassati completamente altrimenti l’iniezione non sarà indolore!’ le dissi per tranquillizzarla.
Si rilassò poggiando sul cuscino la testa rivolta verso destra in modo da non vedere cosa le avrei fatto e chiuse gli occhi pensando, forse, agli anni trascorsi e a quello che sperava io le facessi.
Cominciai, quindi, a prendere con le mani il bordo delle mutandine sui fianchi e le abbassai fin sotto le natiche scoprendole completamente (cosa non necessaria in quanto le iniezioni intramuscolari si fanno nella parte alta dei glutei) senza incontrare alcuna resistenza anzi facilitandomi lo scoprimento alzando leggermente il bacino.
‘Vediamo da che parte è meglio fare la puntura’ dissi cominciando a massaggiarle le natiche con lenti movimenti rotatori e con soventi passaggi nella piega dei glutei sfiorando più volte il buchetto dell’ano che reagiva con piccole contrazioni.
‘Ingegnere, mi ha già fatto la puntura ?’ disse quasi svegliandosi dal torpore in cui era caduta.
‘No Elena, sto valutando qual è il punto migliore’.
Presi, quindi, la siringa con il medicinale ed introdussi l’ago in un punto alto del sedere senza avere alcuna reazione; non se ne era neanche accorta !
Ricominciai a massaggiare le natiche con il cotone bagnato di disinfettante che subito sostituii con il palmo delle mani tornando anche nella fessura delle natiche che tastai con la punta dell’indice per vedere se si apriva; in realtà era molto stretto (dopo quasi 10 anni di astinenza era naturale pensai).
Abbassai la testa e cominciai a baciarle le natiche e a leccarla fino ad arrivare al buchetto che profumava (prima che arrivassi si doveva essere cosparsa di profumo perché emanava un piacevole odore da tutto il corpo).
Ripresi i massaggi arrivando fin sotto le natiche per saggiare da dietro il sesso di Elena; le mutandine arrotolate mi impedivano di proseguire per cui le presi nuovamente con le mani e le abbassai ancora di più fino a sfilarle completamente dalle gambe; compito che mi facilitò risollevando tutto il bacino, come aveva fatto all’inizio, ed alzando prima una e poi l’altra gamba.
Adesso era coperta solo dal retro del reggiseno e dalla vestaglia arrotolata fin sulle spalle.
‘Bene, adesso esploriamo la parte più interessante di una donna’ le dissi e, prendendola per i fianchi, la girai completamente mettendola supina senza trovare alcuna resistenza anzi facilitato dal suo spontaneo girarsi.
Mi si presentò alla vista una meravigliosa fica completamente ricoperta da un foltissimo cespuglio di peli lunghi e scuri che si spingevano fin all’imbocco delle cosce.
‘Sei veramente meravigliosa Elena con questo bosco di lunghi peli neri. Da quanto tempo non ti depili? Così lunghi possiamo usare i bigodini e fare una bella permanente!’ le dissi sorridendo e per inorgoglirla.
‘Per la verità non sono solita depilarmi se non d’estate sulle cosce per non farli uscire fuori dal bikini. So che agli uomini piace molto il sesso femminile ricoperto di peli. A mio marito piaceva molto così e non voleva che mi depilassi! A te piace pelosa o la preferisci liscia senza peli? Quella di tua moglie com’è? Se non ti piaccio così depilami tu; in bagno c’è un rasoio e del sapone da barba’.
‘Certo, ti depilerò per bene facendoti sembrare una giovane fanciulla ma prima devo ispezionare questa fessura che intravedo qui al centro’ risposi cominciando a farmi strada tra i peli con ambedue le mani per arrivare alle grandi labbra che allargai delicatamente, continuando ad inserire le dita di una mano arrivai alle piccole labbra che già si erano leggermente aperte facilitate anche dallo spontaneo allargamento delle gambe da parte di Elena che così si offriva senza alcun imbarazzo alla mia vista e alla penetrazione delle mie dita. Entrai in profondità inserendo l’indice e il medio senza incontrare alcuna resistenza facendomi intuire che non erano certo trascorsi dieci anni dall’ultima penetrazione (forse, pensai, per consolarsi si masturba con qualche fallo artificiale!).
Cominciai la mia opera di allargamento della vagina inserendo e levando continuamente le dita fino a sentire la vagina sufficientemente bagnata di umore; Elena stava finalmente raggiungendo l’orgasmo !
Mi abbassai e cominciai a baciarle le grandi e le piccole labbra con i lunghi peli che si intromettevano nella mia bocca quasi a difesa di questa inaspettata esplorazione.
Il mio pene era arrivato al massimo dell’erezione e stava per eiaculare; mi sbottonai i pantaloni e li abbassai insieme agli slip, le allargai le gambe ed entrai immediatamente nella fica lubrificatissima della mia consuocera; l’eccitazione era massima e dopo una decina di affondi sempre più veloci e decisi eiaculai dentro con grande foga.
‘Scusami Elena, ma non ce la facevo più a trattenermi. La tua fica è meravigliosa!’
Continuai mentendo: ‘Ce l’hai stretta come una ventenne appena sverginata! Mi dispiace se non ti ho fatto godere per la precoce eiaculazione; ma ti prometto che domani ti farò raggiungere un orgasmo con tutti i crismi. Oggi è stato solo un lavoro preparatorio finalizzato al riadattamento e all’apertura della fica in modo da facilitare le future ispezioni ‘.
‘Sono io che ringrazio te per l’orgasmo che mi hai provocato prima grazie alle tue dita e poi grazie anche al tuo pene anche se è venuto precocemente. L’importante che dentro di me rimanga per tutta la notte il tuo sperma. Come quello che tuo figlio infila quotidianamente nella fica di mia figlia’.
Sorpreso da questa precisazione superflua le chiesi: ‘Non sarai mica gelosa di tua figlia?’
‘Non ti nascondo che spesso, nei primi anni, lo sono stata. Nei sogni erotici dopo la morte di mio marito spesso ho immaginato che tuo figlio scopasse me al posto di mia figlia. Col tempo questi insani pensieri si sono svaniti. Ma mi raccomando, ingegnere, non sveli a nessuno questa mia confessione di cui mi vergogno non poco’ mi rispose.
Certo che la morte del marito deve avergli procurato non pochi problemi psicologici, pensai.
‘Non ti preoccupare, sarò muto come un pesce. Adesso riprendiamo l’esplorazione della tua meravigliosa e rinata fica e fammi vedere in che condizioni sta il clitoride perché non l’ho sentito penetrandoti’.
Così dicendo scansai nuovamente i lunghi peli e le riaprii le piccole labbra che baciai appassionatamente inserendovi la lingua rilevando la presenza del mio sperma ancora caldo.
Con la lingua cercai di far uscire il clitoride dal cappuccio aiutandomi anche con l’indice e il pollice della mano; finalmente una puntina rosa e dura si presentò alla mia vista. Continuai a leccarlo con foga unitamente alle piccole e grandi labbra.
‘Per oggi basta ingegnere mi hai fatto raggiungere già il terzo orgasmo; da tempo non li raggiungo così ripetutamente ed intensamente. Non ce la faccio più anche se sono meravigliosi averli con te! Fermati un attimo, poi riprendiamo!’ mi implorò.
L’accontentai sdraiandomi al suo fianco con i pantaloni e le mutande abbassate che mi tolsi rapidamente.
Dopo alcuni minuti di riposo sentii la sua mano sul mio pene rilassato; cominciò a stringerlo e a scappellarlo con movimenti prima lenti e delicati quindi con movimenti su e giù più veloci.
Il mio pene, anche se provato per la precedente penetrazione ed eiaculazione, cominciò ad indurirsi nuovamente; Elena si girò verso di me e, abbassandosi con la testa, lo prese in bocca e cominciò a succhiarlo con vigore come, sicuramente, aveva fatto tante volte da giovane con suo marito e con i precedenti fidanzati.
La nuova eiaculazione giunse dopo una prolungata fellatio con grande reciproca soddisfazione e con suo grande piacere per aver potuto riassaggiare il sapore dello sperma che si era ingoiato con gusto e lentamente.
Si slacciò infine il reggiseno e mi pose le due meravigliose mammelle sulla bocca chiedendomi di leccargliele e di baciarle. Cosa che feci piacevolmente riportandola, nuovamente, a provare un piacere che credevo (sbagliando) sopito da tempo.
Finalmente si era completamente rilassata dopo i ripetuti orgasmi che ritenevo erroneamente assenti da tanti anni di vedovanza.
Trascorremmo una decina di minuti completamente nudi uno accanto all’altro scambiandoci anche qualche carezza e numerosi appassionati baci di ringraziamento per il meraviglioso pomeriggio trascorso.
Avevo tra le braccia un’Elena sconosciuta, completamente disinibita per nulla repressa da un lungo periodo di vedovanza ma decisamente esperta per qualche recente o trascorsa esperienza sessuale. Elena mi piaceva sempre di più! Non era, quindi, quella monachella che ci aveva fatto credere! Da vedova si doveva essere sicuramente consolata con diversi uomini! La sua fica deve aver conosciuto più di un cazzo dopo quello del marito!
Le proposi quindi di farci una bella doccia (che facemmo assieme lavandoci vicendevolmente tutte le parti dei nostri corpi) e di andare a cenare in qualche bel ristorante fuori Roma.
La proposta fu accolta con piacere.
Al rientro, a sera tarda, l’accompagnai fino a casa entrando con Lei che mi chiese subito di restare a dormire tutta la notte.
‘Se domattina ci chiamano i nostri figli risponderemo col cellulare; non capiranno mai dove siamo. Tua moglie usa anche lei il cellulare vero?’
‘Si, lei usa solo il cellulare. Il problema è che anch’io non so mai da dove chiama e con chi sta, la biricchina! Sicuramente anche lei si starà consolando e divertendo con qualche momentaneo spasimante estivo!’
‘Quindi tu sei a conoscenza e consapevole che tua moglie se la spassa con altri uomini magari facendosi anche scopare da qualcuno!’
‘Si, certo, ha ancora una gran voglia di scopare per affermare la sua femminilità di donna ancora nel pieno vigore a quasi cinquant’anni. Sono semplici avventure senza fini diversi se non quello di affermare la sua femminilità. Tra noi non ci sono segreti; neanche quelli di natura erotica. La sera mi racconta sempre tutto quello che ha fatto anche nei particolari; lei ne va molto orgogliosa ed è sempre felice. Anche io gli racconto le mie avventure sessuali e lei vuole sempre conoscere anche i particolari, gli odori e se mi sono piaciuti i sapori vaginali delle mie partener e i confronti con i suoi. Però di questo nostro primo incontro e degli altri, perché ce ne saranno tanti altri mia cara Elena, non gli dirò nulla. Voglio che questo nostro rapporto rimanga solo tra noi! Me lo prometti, Elena che non lo dirai a nessuno?’
‘Certo, mio adorato consuocero! Resterà un nostro segreto!’
Ci addormentammo completamente nudi, anche per il caldo, ed abbracciati come due amanti; lei dandomi le spalle in modo da sentire il mio pene tra le natiche ed io stringendole i seni e i capezzoli sempre duri.
La mattina dopo, al risveglio, mi accorsi che Elena si era girata ed aveva stretto, con una mano, il pisello in condizioni di riposo scappellandolo completamente e, con l’altra, i testicoli.
‘Che bel pene che hai! Anche a riposo è meraviglioso! Di così lunghi non ne avevo mai visti, neanche da giovane. Pensa che quello di mio marito in condizioni erette non superava i 10-12 centimetri! Mi viene da ridere! Il tuo supera sicuramente i 20 centimetri, forse arriva anche a 22! Per curiosità te lo voglio misurare. Non pensavo che gli uomini potessero averlo così lungo! Anche quello dei miei giovanili fidanzati erano modesti ma, sicuramente, arrivavano a 15-16 centimetri! Il tuo è veramente superlativo! Ed anche di circonferenza ce l’hai fuori del comune! Ecco, adesso che si sta allungando ed indurendo non riesco a cingerlo toccando la punta dell’indice con il pollice! Merita proprio un gran bel bacio sul glande che è già turgido per l’eccitazione! Prima di farmi raggiungere nuovamente l’orgasmo te lo lubrifico per bene prendendotelo in bocca! Poi entra subito nella fica che sento già tutta umida e riempimi di sperma come ieri sera!’
Con un simile palpeggiamento il pene fu subito in posizione eretta ed Elena si predispose per una seconda penetrazione che durò molto più a lungo e che la mandò al settimocielo per il prolungato orgasmo che raggiunse quasi subito.
‘Adesso devo depilarti’ le ricordai dopo esserci nuovamente riposati. ‘Dove sono le forbici, il rasoio e il sapone?’ Mi indicò dove andare a trovarli. Al mio ritorno in camera da letto la trovai con le gambe divaricate e pronta a farsi tagliare tutta la foresta scura che circondava il suo sesso.
Cominciai con le forbici; i peli erano tanti e man mano che li tagliavo li mettevo in una bustina di plastica per poi conservarli come ricordo.
Sparsi per bene il sapone da barba su tutta la parte fin sotto le piccole labbra ed all’imbocco delle cosce.
Con il rasoio feci la depilazione definitiva stando bene attento a non procurargli ferite o abrasioni.
Ripulii con un asciugamano umido.
Spalmai, con un leggero massaggio, il suo profumo che servì anche a disinfettare il pube e le parti interessate.
Guardandola con soddisfazione le dissi: ‘Ecco, finalmente la tua meravigliosa fighetta è tornata giovane ed è pronta a farsi ispezionare e penetrare da chi vorrai. Ma sempre dopo una mia preventiva visita di controllo’ le dissi sorridendo.
Corse allo specchio per ammirarsi dicendomi subito dopo ‘Hai fatto un lavoro veramente egregio; così è tutta un’altra cosa. Te ne sarò sempre grata; la mia fica è a tua disposizione ogni volta che la vorrai. Solo tu dovrai, d’ora in poi, penetrarmi ed ispezionarmi con quel gran bel cazzo che ti ritrovi! Pensa che mio marito non mi ha mai depilato in vita sua! Solo qualche volta è successo con un paio di fidanzati prima che lo conoscessi. Ma mai come hai fatto tu! Si limitavano, dopo qualche bacio superficiale, a tagliarmi un po’ di peli per conservarli come trofeo delle loro avventure femminili.
Comunque, almeno una volta al mese, dovrai depilarmi, operazione che riserverò solo a te’.
Tornò a sdraiarsi sul letto offrendomi nuovamente il suo sesso completamente liscio e privo anche del più piccolo pelo.
La fessura delle grandi labbra appena aperte lasciava intravedere i bordi delle piccole labbra; era veramente uno spettacolo meraviglioso impossibile da dimenticare.
Mi stesi anch’io posizionandomi tra le gambe che subito aprii e che lei piegò per posarle sulle mie spalle predisponendosi a un mio prolungato connilinguo che si concluse con l’ennesima penetrazione ed eiaculazione da parte mia e a ripetuti orgasmi da parte sua.
Da quel giorno cominciai ad andare a trovarla, quasi settimanalmente, per soddisfarla sessualmente e per risollevarla nello spirito di femmina ancora piacente ed attraente.
Spesso per non destare sospetti nella figlia, che la controllava quotidianamente con affetto filiale, gli incontri avvenivano in un motel a due passi da Roma dove tutto si svolgeva tranquillamente e senza patemi d’animo.
Il motel era stato frequentato da me in gioventù; lì si erano svolti i primi incontri con mia moglie con cui usavo trascorrere lunghi pomeriggi d’amore prima del matrimonio.
Talvolta andavamo anche in un delizioso alberghetto sul lago di Bracciano che avevo scoperto alcuni anni prima e dove ho iniziato al sesso qualche fanciulla di primo pelo e dove ho trascorso interi pomeriggi di sesso sfrenato con diverse signore sposate desiderose di avventure extraconiugali. Quasi tutte le amiche di mia moglie e alcune consorti di miei collaboratori o superiori in ufficio! Una di queste rimase anche incinta e diede alla luce una bella bambina che non ho più avuto modo di vedere dopo i primi anni di vita in quanto la madre dovette sospendere con me i rapporti sessuali, mantenuti anche dopo la nascita della bambina, per il trasferimento del marito all’estero che mai sospettò dell’adulterio della moglie ed avuto dubbi sulla vera paternità della figlia.
Adesso le situazioni si ripetevano con la mia consuocera cinquantenne, ma pur sempre attraente!
Dopo qualche mese di sesso ripetuto ed appassionato la convinsi a concedermi anche con il buchetto del culo.

Cap. 2 – La scoperta del coito anale da parte di Elena.

Continuando i ricordi legati alla riscoperta dei piaceri del sesso da parte della meravigliosa ed affascinante consuocera gli incontri pomeridiani, e talvolta anche mattutini, si ripetevano settimanalmente o in casa di Elena o nel solito Motel e, talvolta, in un meraviglioso ed isolato alberghetto sul lago di Bracciano dove mi conoscevano da lungo tempo e dove ricevevo un trattamento di assoluta riservatezza.
Ogni volta Elena sembrava che ringiovanisse sempre più e il desiderio di essere penetrata ripetutamente la rendeva sempre più felice come una fanciulla alle prime esperienze sessuali.
Un giorno, dopo esserci addormentati sfiniti per i ripetuti orgasmi raggiunti, mi svegliai prima di lei e cominciai ad accarezzarla tra le cosce, poi sul meravigliosi rotondeggianti glutei e, con movimenti della mano destra rotatori e concentrici, arrivai al buchetto del culo che reagiva ai miei passaggi e ai timidi tentativi di penetrazione con contrazioni e successivi rilassamenti.
A questo punto mi avvicinai con il viso e cominciai a baciare i meravigliosi abbondanti morbidi glutei leccandoli con la lingua e bagnando con la saliva l’ano.
La parte era perfettamente pulita e profumata e mi dava una sensazione di ebrezza e un desiderio smodato di aprirlo e penetrarlo.
Elena, che si era svegliata restando nella posizione a pancia in giù, allargò le gambe per facilitarmi la palpazione disse: ‘Giorgio (il mio nome) se lo vuoi è tuo, però non mi fare male perché è ancora inviolato e vergine; mio marito ha tentato qualche volta di penetrarmi da dietro ma io non ho mai voluto per paura che mi facesse male anche se il suo pene, come ti ho già detto, era piuttosto piccolo. Ti prego fai piano e se ti dirò di smettere promettimi che non continuerai. Non lo fare entrare tutto! Ce l’hai troppo lungo se penso a quello di mio marito! Voglio proprio vedere cosa si prova a prenderlo nel culo (fisicamente non metaforicamente!); ormai a 50 anni non vi è più motivo che continui ad avere questi timori !’
‘Certo, Elena, stai tranquilla farò piano e smetterò appena me lo dirai. Per prima cosa devo cercare di aprirtelo un poco alla volta, e quando te lo avrò allargato sufficientemente proverò ad ispezionarti il retto e faremo un bel coito anale.!’
Cominciai con una mano ad allargare i glutei e ad inserire nello sfintere anale l’indice dell’altra mano piano piano; prima la prima falange, dopo un poco la seconda ed infine tutto il dito senza avere alcuna reazione di dolore da parte di Elena anche se si era particolarmente irrigidita per l’ispezione mai provata.
‘Ti ho fatto male ?’
‘No, nessun dolore, solo un leggero piacere perché mi sento già la vagina umida’
‘Rilassati, stai tranquilla e comoda. Adesso provo con il pollice’
Dopo aver più volte girato in un senso e nell’altro l’indice dentro quel meraviglioso buchetto lo ritirai fuori piano piano e cominciai ad inserire il pollice che, essendo più grosso dell’indice, le provocò un appena percepibile dolore che sparì quasi subito dopo averlo tirato fuori e reinserito più volte con frequenza sempre maggiore.
‘Lo sai Giorgio che è veramente bello! Non pensavo fosse così piacevole! Riprova ancora!’
Decisi allora di completare l’allargamento dell’ano inserendo l’indice ed il medio contemporaneamente; il primo inserimento fu lento, e leggermente difficoltoso per la strettezza del buco, ma dopo tre quattro volte la penetrazione fu sempre più facile per l’adeguamento del retto allo spessore delle dita e perché Elena si era completamente rilassata e lasciata andare per l’imminente raggiungimento dell’orgasmo il che avvenne subito dopo con mugolii e morsi al cuscino stretto sotto il viso.
‘Hai visto Elena com’è semplice e facile? Dovevi ascoltare tuo marito e farti penetrare quando eravate giovani. Poi con un pene di appena 12 centimetri cosa poteva farti, non te ne saresti neanche accorta! Comunque meglio tardi che mai, a 50 anni hai cominciato una nuova vita e sei tornata una giovane fanciulla vergine anche se solo nel lato B!’
Chiaramente durante tutto questa preparazione con l’utilizzo delle dita della mano il mio pene era arrivato alla massima erezione e desiderava scaricarsi di tutto lo sperma che si era accumulato nei testicoli.
‘Visto che sono una fanciulla ancora vergine’ disse sorridendo Elena girandosi verso il mio pene in erezione ‘ti farò vedere come ‘una vergine’ può soddisfare un uomo arrapato senza perdere la sua verginità’.
Così dicendo prese con la destra il pene e cominciò a scappellarlo piano piano avvicinandosi con il viso e con la bocca; con le labbra cominciò a baciare il glande in ogni sua parte, quindi continuò a leccarlo ed infine lo ingoiò fino in gola fermandosi; le misi le mani sulla testa e la sollevai per poi riabbassarla e così via con una frequenza sempre maggiore fino a quando eiaculai tra spasmi di piacere.
Lo sperma le riempiva la bocca e in parte scivolò fuori sull’asta ancora rigida che Elena pulì accuratamente con la lingua recuperando ed ingoiando anche quel poco che era uscito fuori dalla sua bocca.
‘Adesso che mi hai scaricato, cara verginella, come faccio ad incularti?’
‘Lo faremo domani mattina prima che tu vada in ufficio; passa prima da me e così, finalmente, mi farai provare questo coito anale che aspetto da almeno 30 anni ! Vieni presto perché so che verso le 10 verrà tua nuora per portarmi la spesa. Non voglio certo farmi trovare mentre tu mi inculi !’ continuò sorridendo.
Così dicendo ci sdraiammo completamente nudi uno sopra l’altro; io sotto e lei sopra con il pene a riposo stretto tra le sue gambe e pronto a insinuarsi tra le piccole labbra e stringendoci ambedue le mani.
‘Lo sai Elena, sei una donna meravigliosa! E sei pure particolarmente brava ed esperta nel fare i pompini! Con tuo marito lo facevi spesso ? ‘
‘Si, lo facevamo talvolta! Le sue modestissime dimensioni raramente mi facevano raggiungere l’orgasmo! Il pompino rappresentava un surrogato specialmente per me che mi immaginavo di prenderne uno in bocca di dimensioni superiori! Con lui ho fatto più 69 che scopate! Quelli dei miei precedenti due fidanzati in gioventù li ho solo masturbati e baciati sul glande senza ingoiarne lo sperma; eravamo ancora troppo giovani ed inesperti entrambi. Quello di mio marito è stato il primo che ho veramente preso in bocca ingoiandone lo sperma ma non è stato certo l’unico. Dopo il suo ne ho assaggiati diversi e, adesso, anche il tuo rientra nella mia lista. Il tuo lo metto al primo posto dell’elenco; all’ultimo c’è quello di mio marito che assomigliava più a quello di un fanciullino che a quello di un uomo adulto. Con calma ti racconterò tutte le mie avventure extraconiugali. In particolare quelle con Guido e Davide che erano gli amici più cari ed anche soci in affari di mio marito. Con loro ho intrattenuto rapporti intimi e continuativi per diversi anni sempre all’insaputa di mio marito e di tutti gli altri parenti. Per la verità loro sono stati i miei veri mariti. In quel periodo della mia vita sono stata decisamente poligama avendo avuto contemporaneamente ben tre mariti; in realtà due perché quello ufficiale lo consideravo come un fratellino a cui praticavo, per accontentarlo, qualche sega e qualche pompino e, la domenica, gli consentivo di infilarmi il suo pisellino nella fica riuscendo a procurarmi soltanto qualche leggero solletico. I veri orgasmi li raggiungevo, nei giorni disponibili della settimana con gli altri due mariti! Ma adesso che ci siamo conosciuti meglio voglio essere la tua seconda moglie e tu il mio quarto marito. Voglio che tu sia il mio ‘quarto marito’ ma non pensare di essere il quarto uomo con cui ho scopato! Gli uomini che hanno esplorato e goduto la mia fica sono stati molto di più di quattro. Adesso, comunque, la mia fica è soltanto a tua disposizione e, ogni volta che lo vorrai, la potrai esplorare e riempire di sperma; sempre che la mia consuocera non lo venga a sapere. Per il momento stringimi a te e voglio addormentarmi con il tuo meraviglioso pene dentro di me. Così feci; la strinsi tra le braccia, le inserii il pene nella fica calda e lubrificatissima e ci baciammo appassionatamente con l’incontro delle rispettive lingue. Restammo fermi ed abbracciati con le nostre lingue che si divertivano a rincorrersi e a toccarsi fino a quando un leggero sonno di felicità e piacere ci sopraffece.
Al risveglio cominciai ad accarezzarle i glutei, le spalle e la parte centrale delle cosce. Il pene era tornato duro ed eretto e premeva sulla sua pancia. Elena, sentendolo pronto, si sollevò, si sedette sul mio bacino allargando le gambe, lo prese con una mano, lo scappellò completamente e se lo infilò lentamente nella fica cominciando una lenta ma prolungata cavalcata sopra di me attendendo il nuovo immancabile orgasmo che si verificò dopo diversi interminabili minuti di questa meravigliosa ginnastica.
Era ormai il pomeriggio tardo e dovevo rientrare a casa per non destare sospetti. Ci alzammo e, nudi come eravamo stati per tante ore, ci avviammo per farci assieme una bella doccia rinfrescante e ristoratrice. Ci demmo appuntamento per la mattina successiva.
E fu così che la mia consuocera cinquantenne, dopo trent’anni dalla giovinezza, decise di rimandare al giorno successivo di provare la prima esperienza di coito anale.
La mattina dopo uscii presto da casa con la scusa di un appuntamento con un cliente.
Entrai in casa di Elena (avevo ormai le chiavi di casa da tempo) cercando di non farmi vedere dal Portiere (in realtà mi vide e riconobbe benissimo immaginando quale fosse il vero scopo di queste visite mattutine) e la trovai già distesa a pancia sotto sul letto completamente nuda.
Mi spogliai, mi coricai accanto e cominciai a baciarla sul sedere e nell’ano perfettamente pulito e profumato.
Mi posizionai quindi tra le sue gambe, la sollevai prendendola dai fianchi e la piegai a 90 gradi con la testa poggiata sul letto; il pene era alla massima erezione, anche perché avevo evitato di fare la solita scopata mattutina con mia moglie, lo scappellai per bene e lo poggiai sul tanto desiderato buchetto di Elena.
‘Adesso stai rilassata e goditi la penetrazione, se senti dolore avvisami e io smetterò di penetrarti’.
La penetrazione iniziò lentamente, anche perché il buco si era nuovamente ristretto rispetto alla sera precedente, ma facilitai l’ingresso divaricando l’ano con i pollici delle mani; l’apertura forzata con i pollici le procurò un leggero dolore che cercò di sopportare stringendo i denti fino a quando, con l’ano completamente divaricato, entrai prima con l’intero glande, quindi con la metà del pene ed, infine, con un colpo finale con l’intera asta. Rimasi in questa posizione alcuni secondi fermo ed in silenzio ‘Hai dolore ? Ti piace ? Cosa hai provato ?’
‘Nessun dolore, è bellissimo! Dai, adesso scopami per bene come fai nella mia fica’.
Cominciai così ad uscire per poi rientrare fino in fondo e così via con sempre maggiore velocità fino a quando eiaculai nella profondità del culo di Elena altrettanto felice e soddisfatta per l’orgasmo raggiunto.
Uscendo dal culo di Elena qualche goccia di sperma scivolò fuori ma quasi tutto rimase dentro.
Mi raccontò qualche giorno dopo che era riuscita a trattenere lo sperma fino al giorno successivo non lavandosi e proteggendo le mutande con un assorbente che trovò bagnato ed ingiallito la mattina dopo al risveglio.
Nel ripetere la nuova esperienza alcuni giorni dopo mi chiese se anche i nostri figli lo praticassero. ‘Penso di si’ risposi ‘Comunque sono problemi loro che non è opportuno indagare; come questi sono problemi nostri che non rileveremo ad alcuno’.
Dopo qualche tempo gli incontri clandestini subirono una sospensione di oltre un mese per un lungo viaggio di lavoro accompagnato, però, da mia moglie sempre più attraente e smagliante nel portamento giovanile malgrado la menopausa e i cinquant’anni appena passati.
Al rientro in città dovetti subito correre da Elena che, per la lunga astinenza, era particolarmente desiderosa di ripassare le posizioni più eccitanti.
Elena era sempre più splendente e ringiovanita per essere anche dimagrita di alcuni chili.
‘Devo tornare al mio peso forma’ disse rispondendo alle mie domande in merito.
Certo incularsi una donna è particolarmente eccitante ma entrare nella sua fica e riempirla di sperma è decisamente un’altra cosa !
Dello stesso parere fu anche Elena che relegava il coito anale quale variante alle ripetitive scopate tradizionali e ai pompini altrettanto tradizionali.
Un pomeriggio d’autunno, dopo esserci scopati ripetutamente con grande foga e passione, Elena si rilassava sopra di me coprendoci con una leggera coperta per riscaldarci e smaltire il sudore conseguente ai ripetuti orgasmi raggiunti assieme.
Baciandola in bocca le dissi: ‘E’ passato molto tempo da quando mi accennasti a tue avventure con gli amici di tuo marito. Perché non mi racconti come sono andate? Tra di noi non ci devono essere segreti! Voglio sapere tutto di te! Anche perché avrei messo la mano sul fuoco sul fatto che fossi stata sempre fedele a tuo marito e che lui fosse stato il solo uomo con cui scopavi. Quando mi accennasti ai tuoi tre mariti rimasi molto sorpreso!’
‘Ricordati, mio adorato ‘quarto marito’, non mettere mai le mani sul fuoco quando si tratta di comportamenti femminili! Ci si brucia sempre! Se proprio vuoi conoscere i miei segreti devi avere un po’ di tempo a disposizione perché riguardano sia il periodo prima della morte di mio marito sia quello successivo fino al matrimonio dei nostri figli. Da allora mi sono calmata. Solo con te ho ripreso la mia attività sessuale che mi ha reso nuovamente felice e ringiovanita.’
Cominciò, quindi, a raccontarmi le sue trascorse avventure amorose, che riporto nel capitolo successivo, rilevandomi un’ Elena sconosciuta dalla doppia personalità.

Cap. 3 – La sessualità segreta di Elena.

Abbracciati e con i corpi avvinghiati l’un l’altro, nel caldo tepore del letto matrimoniale, Elena cominciò il suo lungo e dettagliato racconto rivelandomi lati oscuri ed impensabili della sua sessualità.
‘David e Guido, che conoscevo da più di dieci anni e che erano gli amici più cari di mio marito nonché soci in affari, sono stati i miei segreti amanti per diversi anni prima della sua morte. Con loro ho avuto continui e ripetuti rapporti sessuali condividendo una vita sessuale intensa e alquanto sfrenata. Per la continuità e la condivisione dei rapporti li ho considerati, di fatto, come i miei ‘veri mariti’. Ambedue conoscevano le modeste dimensioni del pene di mio marito e, all’inizio, ci tenevano a farmi constatare visivamente la differenza dei loro cazzi con quello di mio marito invitandomi a prenderli in mano e a stringerli. Uno di loro, essendo ebreo, aveva il pene circonciso e il glande era sempre scoperto e asciutto in quanto senza prepuzio; la cosa era particolarmente eccitante e mi piaceva moltissimo prenderlo in mano, stringerlo fortemente e baciarlo sul glande che inumidivo con la lingua. Per anni, sempre all’insaputa di mio marito, li ho masturbati sia singolarmente che congiuntamente concludendo sempre gli incontri con ripetute scopate. Eccitandomi sempre alla vista dei loro cazzi, così più sviluppati rispetto a quello minuscolo di mio marito, ho subito cominciato anche a prenderli in bocca e farli venire ingoiando il loro sperma! Inizialmente ero alquanto riluttante e mi limitavo a masturbarli anche più volte consecutivamente. Con il tempo mi è sempre più piaciuto e non potevo fare a meno di concludere facendomi scopare da ambedue! Il sapore dello loro sperma mi è sempre piaciuto, così come mi piaceva anche quello di mio marito. Comunque il tuo è il migliore in senso assoluto! In genere scopavamo in macchina in zone appartate della campagna romana dove ognuno di loro ci teneva ad assistere alla venuta dell’altro durante la preliminare masturbazione che gli praticavo a turno. La cosa mi eccitava da morire ed anch’io raggiungevo l’orgasmo che volevano sempre accertare con l’inserimento delle dita nella fica ritirandole sempre bagnate di umore vaginale. Poi si leccavano le dita bagnate di umore facendole, dopo un nuovo inserimento, leccare anche a me che andavo in estasi per il sapore del mio umore vaginale. In macchina li dovevo anche ‘allattare’ facendoli attaccare con la bocca ai capezzoli che succhiavano avidamente e massaggiavano con la lingua. Gli incontri avvenivano anche durante le mestruazioni. Durante questi periodi si divertivano a togliermi il tampone intriso di sangue tirando il laccetto che resta fuori e ad inserirmene uno nuovo. Erano diventati molto bravi ad inserirmi i tamponi con l’inseritore e lasciavo che divertissero! Mi piaceva molto farmelo togliere e reinserire da loro! Io, in posizione ginecologica, ero completamente passiva e lasciavo a loro l’asportazione di quello intriso di sangue e l’inserimento di uno nuovo che mi cambiavano più volte in quanto ognuno di loro voleva provare anche per visionarmi ed ispezionarmi la fica ed aprirmi le piccole labbra prima di penetrarmi con i loro peni duri ed eretti. Quanti Tampax hanno consumato! Tanto li compravano loro! Nei giorni ‘normali’ al posto dei tamponi usavano la loro lingua per andare anche nelle profondità della vagina ed assaggiarne l’umore. Più volte li ho masturbati ambedue contemporaneamente a casa mia con mio marito, ignaro di ogni cosa, impegnato ad intrattenere conoscenti e amici con rispettivi figli. Una volta quei gran figli di puttana si divertirono a raccogliere tutto lo sperma che gli avevo fatto uscire in un bicchiere riversandolo, quindi, in un certo numero di tazzine che, riempite di caffè appositamente preparato, offrirono e fatto bere alle signore presenti. Tutte le signore apprezzarono ed esaltarono il ‘gusto straordinario’ del caffè bevuto chiedendo di che marca fosse e chi lo avesse preparato! Anche io, per non destare sospetti, bevvi la mia tazzina di caffè ‘corretto’. Una delle signore presenti, su cui correvano voci su una sua giovanile attività di prostituta nelle zone del lungomare romano e che aveva ripreso l’attività anche dopo il matrimonio frequentando i numerosi alberghetti del centro per soddisfare la richiesta dei turisti di passaggio a Roma (attività che, si diceva, le fruttava qualche migliaia di euro al mese, tantè che era sempre elegantissima e piena di soldi), si mise a ridere facendo intendere di aver indovinato da cosa derivava quel sapore così invitante (evidentemente conosceva bene il sapore dello sperma anche se ‘corretto’ dal caffè). Le altre non capirono a cosa alludeva l’amica e continuarono a chiedere senza ottenere la ‘vera’ verità (chi lo sa se la puttanella glielo ha rivelato al termine della serata). Nessuna mi ha mai più chiesto nulla e non ne hanno mai più parlato con me. Silenzio assoluto dopo quel pomeriggio! Il che mi fa pensare che lo hanno sicuramente saputo e, forse, anche apprezzato senza riferire nulla ai propri mariti!)’.
‘Ma queste tue prestazioni sessuali con gli amici di tuo marito erano frequenti o avvenivano saltuariamente?’
‘Inizialmente avvenivano una o due volte al mese; dipendeva dalla presenza a Roma dei due e dall’assenza di mio marito. Poi diventarono molto più frequenti ed anche nei giorni in cui mio marito era presente a Roma; gli incontri venivano accuratamente predisposti ed organizzati fuori casa nella campagna romana o, nei mesi più freddi, in alberghetti compiacenti vicino la stazione Termini.’
‘Ma questa tua avventura extraconiugale com’è iniziata?’
‘Tutto iniziò un giorno in cui i due soci erano riuniti a casa con mio marito per discutere di lavoro. Per caso, avendo urgenza di orinare, e per una mia distrazione entrai nel bagno di casa con le mutandine già calate fino alle ginocchia senza accorgermi che Guido era già dentro e stava orinando a sua volta. Rimasi di stucco, sorpresa e immobile alla vista di quel pene decisamente più sviluppato ed invitante di quello di mio marito anche se si presentava rilassato e lo sgrullava per far uscire le ultime gocce di pipì. Le mutandine mi scivolarono completamente a terra per l’imbarazzo e l’emozione. L’amico approfittò subito della mia sorpresa ed immobilità prendendomi una mano che portò a se e che strinse con forza attorno al suo cazzo che subito si indurì ed allungò. Cominciò, quindi, a guidarmi con la sua mano sopra la mia nella masturbazione. Io ero talmente sorpresa, oltre che incuriosita ed interessata ad ammirare quel pene così lungo, che non dissi nulla e lo lasciai fare fino al raggiungimento dell’eiaculazione che avvenne copiosa nel lavandino dopo diversi velocissimi ‘su e giù’. Mi chiese se mi era piaciuto. Risposi di si in quanto corrispondeva al vero. ‘Allora, da oggi, dovrai masturbarmi ogni volta che ci incontreremo’ – continuò lui. ‘Promettimi di accontentarmi tutte le volte che te lo chiederò’. Si, ti accontenterò tutte le volte che me lo chiederai ma, mi raccomando, non dire nulla a mio marito. Ne resterebbe scioccato; e poi non potreste più lavorare assieme! Sai che è estremamente geloso! Adesso vai nello studio che ti sta aspettando con David; potrebbe insospettirsi per un tuo ritardo. Intanto io faccio un po’ di pipì perché ho la vescica piena. Ricomponendosi il pene nei pantaloni mi sollevò improvvisamente la gonna e si chinò a baciarmi la fica appena coperta dai peli che la contornavano. Sentii distintamente la sua lingua che cercava di farsi strada tra la peluria e le grandi labbra per raggiungere, con la punta, le piccole labbra che succhiò appassionatamente. Io ero nuovamente immobile ed ammutolita per l’orgasmo che stavo raggiungendo. Per facilitargli l’attività allargai le gambe alzandone una. Ritornata in me lo apostrofai: ma sei pazzo? Se ci vede mio marito succede il finimondo. Mio marito e David si trovano a qualche metro nella stanza difronte al bagno ed in più abbiamo lasciato la porta quasi tutta aperta! Dai, alzati e vai! Te la farò assaggiare nuovamente appena possibile! Avremo modo di farlo in tranquillità quando mio marito non potrà vederci! Soddisfatto per la sega e per avermi baciato e leccato la fica uscì e tornò nello studio dove l’aspettavano mio marito e David ignari di quanto era accaduto a pochi metri da loro. Io raccolsi le mutandine da terra e, finalmente, potetti orinare liberamente svuotando la vescica. Rimasi seduta sulla tazza ripensando a quanto accaduto e come mi fossi ripetutamente eccitata masturbando il pene, decisamente apprezzabile, di Guido e alla penetrazione con la lingua, anche se superficiale, della fica. Ancora una volta mi accorsi che la porta del bagno era rimasta parzialmente aperta dando la possibilità dallo studio, tramite lo specchio, di vedere l’interno del bagno e cosa avvenisse. Volli provare, allora, a provocare una qualche reazione da parte di mio marito o dei suoi soci procedendo a spogliarmi completamente e a restare in piedi davanti allo specchio facendo finta di asciugarmi le gambe, la fica, la pancia e il petto. Solo Guido, che mi aveva poco prima baciato la fica, si accorse di cosa stessi facendo si posizionò in piedi in modo da potermi vedermi completamente nuda continuando a parlare con gli altri due. A un cero punto si alzò anche mio marito per venire in bagno ma feci appena in tempo a chiudere la porta.’
‘E con l’altro socio di tuo marito come accadde?’
‘Dopo qualche mese di incontri segreti, durante i quali lo masturbavo e gli praticavo anche qualche pompino e che concludevamo sempre con una meravigliosa scopata con conseguente eiaculazione dentro la vagina, si verificò che mio marito era fuori città per lavoro. Guido si presentò a casa con David con la scusa che cercavano un documento di lavoro. A un certo punto mi chiamarono dallo studio. Entrando li trovai appoggiati alla scrivania ambedue con i cazzi fuori dai pantaloni in erezione: ‘David vuol farti conoscere il suo pene e sapere cosa ne pensi. Il suo pene circonciso è l’attrazione di tutte le donne che lo hanno conosciuto! Ti piace? Rispetto al mio che già conosci cosa ne pensi?’ Per non dare l’impressione di essere scandalizzata mi avvicinai a David e, con una mano, glielo presi in mano stringendolo forte sollevandolo, abbassandolo e spostandolo a destra e a sinistra mentre con l’altra gli presi e strinsi i testicoli sufficientemente gonfi. Mi attrasse subito quel pene duro, liscio e senza prepuzio. Era la prima volta che vedevo e stringevo in mano un pene circonciso e per di più dalle dimensioni più che apprezzabili. ‘Vuoi anche tu essere masturbato? Guido ti ha sicuramente raccontato i servizietti che gli pratico quando è arrapato? Da come ce l’hai duro e lungo intuisco che anche tu sei abbastanza arrapato.’ E così cominciai a praticagli una prolungata masturbazione conclusasi con una notevole eiaculazione. Lasciai il pene di David ancora abbastanza duro e presi quello di Guido al massimo dell’erezione per aver assistito all’eiaculazione dell’amico. Dopo diversi ‘scappellamenti’ venne anche lui copiosamente. Io ero talmente eccitata e concentrata nel masturbare Guido che non mi accorsi che David si era posizionato dietro di me, mi aveva alzato il vestito, abbassato le mutandine e posizionato il suo pene nuovamente duro ed eretto al centro dei miei glutei. Capii, quindi, che volevano andare oltre una semplice sega. Cominciai a spogliarmi tutta sfilandomi prima le mutandine già parzialmente abbassate da David, poi il vestito, quindi il reggiseno e le scarpe. Rimasi così in costume adamitico al loro cospetto invitando David e Guido a spogliarsi a loro volta e a seguirmi in camera da letto. ‘Lì staremo più comodi.’ Ci sdraiammo sul letto, io al centro e loro ai lati. David e Guido cominciarono a baciarmi e leccarmi i seni, a palparmi in ogni parte arrivando ad inserire l’indice delle loro mani contemporaneamente nella fica già bagnatissima per l’eccitazione raggiunta. Io maneggiavo i loro cazzi eretti procedendo ad una seconda masturbazione. Sentendo prossimo il raggiungimento di un secondo orgasmo sollecitai David a penetrarmi subito con il suo meraviglioso pene. Così avvenne. Allargai completamente le gambe piegandole per puntellarmi sul letto; il meraviglioso pene di David entrò facilmente dentro di me con un colpo preciso e deciso. Ripetuti affondi sempre più veloci e decisi mi fecero raggiungere subito un prolungato orgasmo in contemporanea ad una sua seconda eiaculazione. David si sdraiò su di me baciandomi i seni lasciando in vagina il suo pene ancora parzialmente eretto per molti minuti. Guido, sdraiato su un lato, aveva assistito alla mia prima scopata con David eccitandosi notevolmente ed aspettando la conclusione per prendere il suo posto. Ma David, che non voleva uscire dalla mia fica già colma del suo sperma, si trattenne dentro di me per molti minuti facendo cenno a Guido di aspettare. Alla fine David si ritrasse sdraiandosi sull’altro lato e lasciando a Guido il posto. Guido, notando la fuoriuscita di sperma dalla fica, prese il pigiama di mio marito che stava sotto il cuscino e lo usò per pulirmi e togliere lo sperma fuoriuscito. Mi chiuse le gambe, mi fece girare a pancia in giù sollevandomi il bacino in modo da dispormi ‘a pecorina’. Si posizionò, quindi, al centro del sedere, si scappellò il pene che subito mi inserì nella fica cominciando ad entrare e uscire con foga e decisione come già altre volte aveva fatto nei mesi precedenti. Le penetrazioni furono numerosissime guidate anche dalle mani che mi teneva sui fianchi per sincronizzare il movimento del mio bacino ai suoi continui e sempre più veloci affondi fino a quando si fermò per eiaculare dentro di me facendomi raggiungere un secondo orgasmo. Anche Guido, dopo l’orgasmo raggiunto, si trattenne per diversi minuti dentro di me aspettando il rilassamento del suo pene tenendo ben accostato al suo bacino i glutei del mio sedere. Furono veramente due scopate meravigliose! Guido si ritrasse e si sdraiò di fianco a me dal lato opposto di David che aveva seguito ed assistito alla scopata dell’amico con la moglie del suo migliore amico. Anch’io, soddisfatta e felice per i ripetuti orgasmi raggiunti (cosa mai successa con mio marito), mi rilassai accanto a loro divaricando le gambe per facilitare la naturale fuoriuscita dello sperma in eccesso che mi avevano introdotto nella vagina. Per evitare di bagnare le lenzuola utilizzai anch’io il pigiama di mio marito per raccogliere lo sperma in eccesso che, fuoriuscendo dalla fica, colava verso l’ano e le natiche. Restammo tutti e tre supini ed in silenzio per molto tempo. David, sul lato destro, mi accarezzava e mi stringeva fortemente con la mano il seno di destra baciandomi e succhiandomi il capezzolo appuntito e indurito per le eccitazioni raggiunte; Guido analogamente, sdraiato sul lato sinistro, mi accarezzava e baciava il seno sinistro. Io, di contro, stingevo con la mano destra il pene di David e, con la sinistra, quello di Guido. I loro peni, pur rilassati e morbidi, continuavano ad eccitarmi anche perché li sentivo tutti bagnati di sperma e del mio umore vaginale che si andava asciugando formando piccole squame. Alternativamente mi baciavano appassionatamente l’uno in bocca e l’altro nella fica avvertendo la penetrazione delle loro lingue nelle due cavità erogene. Trascorso così forse una mezz’ora e accorgendomi che i loro cazzi erano tornati duri ed eretti dissi loro: ‘Poiché vi siete divertiti abbastanza scopando la moglie del vostro più caro amico adesso sarò io a scoparmi gli amici di mio marito! Restate supini, io vi monterò sopra e mi farò una bella cavalcata prima con David e poi con Guido’ Mi alzai, scavalcai il ventre di David posizionandomi sopra di lui con le ginocchia ai suoi fianchi, presi con una mano il pene nuovamente eretto e duro posizionando la punta del glande all’imbocco delle piccole labbra già pronte ad accoglierlo, e cominciai lentamente a calarmi sul suo ventre accogliendolo completamente nella vagina colma di sperma; quindi, sempre lentamente, iniziai ad alzare il bacino per poi subito riscendendo. E così via con un ritmo sempre più veloce stando ben attenta a non farlo mai uscire dalla fica. ‘Mi raccomando aspetta a venirtene! Ti dirò io quando sto per avere l’orgasmo! Dobbiamo venircene assieme!’ E così fu. La cavalcata durò molti minuti. David fu bravissimo perché riuscì a trattenersi fino all’inizio del mio orgasmo. Ero esausta, felice come non mai! Con mio marito non ero mai riuscita a scopare in questa posizione che è tra le migliori e le più eccitanti per una donna in quanto il pene riesce ad entrare anche nell’utero. Con quell’arnese così minuscolo era impossibile concludere; usciva sempre fuori e dovevo faticare a reinserirmelo! Il pene di David rimase sempre dentro di me anche nei momenti più veloci! Davide, con il pene sempre dentro di me, mi abbracciò e ci baciammo appassionatamente inserendoci in profondità le lingue e scambiandoci la saliva dal sapore meraviglioso. I nostri due corpi erano diventati uno solo; le nostre bocche non volevano più staccarsi così come i nostri sessi. Dopo interminabili minuti il pene di David uscì dalla fica e le nostre bocche si allontanarono. I nostri corpi si distesero nuovamente uno accanto all’altro per riprendere fiato. Guido era rimasto sdraiato assistendo alla cavalcata e alla conclusione con il pene alla massima erezione che svettava dritto verso l’alto. Ripresami da quello che è stato uno dei più belli ed intensi orgasmi della mia vita mi alzai nuovamente e scavalcai il ventre di Guido posando le ginocchia ai suoi fianchi per iniziare una seconda cavalcata. Con l’indice e il pollice cominciai a scappellare il suo pene facendo fuoriuscire completamente il glande turgido e duro, portai fino alla base del cazzo la pelle in modo da esaltare le nervature della verga. Le piccole labbra lo accolsero immediatamente lubrificandolo con lo sperma di David. Seconda interminabile cavalcata terminata, anche questa, con una venuta congiunta. Pure Guido era stato molto bravo ad aspettare l’inizio del mio orgasmo prima di venirsene. Anche Guido rimase per interminabili minuti con il pene dentro di me mentre ci baciavamo appassionatamente con lo scambio delle nostre salive dal sapore ugualmente delizioso. ‘Ma perché avete aspettato tutti questi anni per scoparmi?’ – chiesi – ‘Ci conosciamo da più di dieci anni e solo adesso vi siete decisi a scoparvi la moglie del vostro amico. Voi sapete bene che quelle con mio marito non possono definirsi scopate! Con un pisellino così piccolo riesce solo ad ispezionarmi la parte superiore delle piccole labbra; non è mai riuscito a farmi raggiungere un vero orgasmo anche se, però, è riuscito a mettermi incinta. Con voi sì che posso dire di aver scopato seriamente!’
‘Ma tu lo sai che tuo marito è estremamente geloso di te. Tempo fa stava litigando con Guido per un suo apprezzamento per la scollatura di un tuo vestito estivo. Dice sempre che tu ami solo lui e che tutti gli uomini andrebbero ‘in bianco’ con te. Che quando ti ha sposato eri vergine e lui è stato l’unico uomo della tua vita.’
‘Che stronzo! Pure un gran bugiardo! Lui ha sempre saputo che ho avuto diversi ‘fidanzati’ prima di lui con cui ho avuto svariati rapporti sessuali anche se non come quelli avuti oggi con voi! Conosce pure benissimo il ragazzo che mi ha sverginato a 18 anni perché era un suo compagno di scuola! Chiaramente con questa persona non ha più voluto avere rapporti ed è ancora sempre attento che non ne abbia io. Non ha mai saputo, però, che nei primi anni di matrimonio, era con lui che spesso mi consolavo dopo la delusione avuta a letto con mio marito. Andavamo a scopare a casa di un suo collega d’università che aveva un appartamentino in affitto. Ogni volta che riuscivo a trovare un pomeriggio libero ci incontravamo e scopavamo come ricci! Sempre rapporti protetti! Anche se spesso capitava che il preservativo si bucasse e lo sperma rimanesse nella vagina dandomi non poche preoccupazioni. Da bastardo qual era mi diceva: ‘Che ti frega, stasera scopa con tuo marito e se rimani incinta dai la colpa a lui!’ Quando il bastardo sparì presi a scopare con l’amico per altri due anni fino a quando anche lui si laureò e ritornò al paese di origine. Era già nata mia figlia e, dopo il parto, iniziai a prendere regolarmente la pillola; cosa che prendo anche adesso per cui non ho più bisogno di usare il preservativo. Ecco perché, anche con voi, voglio che mi riempiate la fica di sperma. Non ci sono pericoli di ulteriori gravidanze.
‘Bene ragazzi! Mi sembra che ci siamo tutti divertiti abbastanza. Adesso ci facciamo una bella doccia, poi mi portate a cena in qualche bel locale. Mi sembra che almeno una buona pizza me la possiate pagare! Poi vedremo come passare la notte.’
Andammo in bagno ma la doccia non consentiva di entrare in tre. Decidemmo di farcela in due, per cui feci entrare prima David, che lavai accuratamente in ogni parte del corpo, e poi Guido che ugualmente lavai in ogni parte come fece lui con me. Ci vestimmo e uscimmo per andare a cena fuori. David e Guido vollero che indossassi solo un vestito di seta semitrasparente senza indumenti intimi. Mi vergognai un poco perché mi accorgevo che gli uomini si eccitavano intravedendo benissimo le nudità delle mie parti intime. Parimenti mi eccitai molto al pensiero che il mio corpo fosse ammirato e desiderato da tutti gli uomini che mi osservavano. Fu una bella cena dove bevemmo anche diverse bottiglie di ottimo Chianti. Decisi quindi di chiamare mio marito al telefono per sapere se era già arrivato a casa dei genitori al mare e dove stava anche mia figlia per trascorre le vacanze. Mi rispose che aveva appena parcheggiato e che gli era venuta incontro la figlia che mi passò per i saluti. Concluse la telefonata chiedendomi se volevo che mi raggiungesse a casa (bastavano 30-35 minuti) o se me la sentivo di stare sola tutta la notte per poi raggiungerlo io al mare la mattina successiva. Lo tranquillizzai dicendogli che non c’era alcun problema per me a trascorrere la notte sola a casa, come già tante volte era successo, e che lo avrei raggiunto il giorno successivo dopo aver sistemato e chiuso la casa.
‘Bene, ragazzi, adesso possiamo tornarcene a casa dove vi voglio con me tutta la notte anche se temo che con tutto il vino che avete bevuto le vostre prestazioni saranno alquanto modeste.’
Arrivati a casa mi tolsero subito il vestito lasciandomi allo stato adamitico e cominciando a baciarmi e palparmi in tutto il corpo: Giorgio da dietro e David davanti scambiandosi continuamente di posto. ‘Andiamo in camera da letto dove provvederò io a spogliarvi.’
Li feci sdraiare sul letto e cominciai a sbottonare e sfilargli i pantaloni, prima a David poi a Giorgio, quindi gli abbassai gli slip liberando quei meravigliosi e voluminosi organi sessuali di cui erano dotati. L’erezione era modesta.
‘Vedo che il vino vi ha abbioccato! Non vi preoccupate, provvedo io a darvi un aiutino.’
Con la destra presi il pene di Giorgio e con la sinistra quello di David. Li strinsi forte e cominciai a masturbarli, prima lentamente, poi con sempre maggiore velocità fin quando raggiunsero la durezza e l’erezione già nota.
‘Così va bene! Sono duri abbastanza! Giorgio prendimi da dietro come sai fare molto bene! David lo soddisfo con la bocca! Mi raccomando voglio che ve ne veniate dentro di me nello stesso istante!’ Mi inginocchiai a pecorina sul letto e subito Giorgio entrò con un colpo secco e preciso nella fica mentre David si posizionava supino in modo che potessi prendere il suo pene con la bocca. Giorgio cominciò ad entrare ed uscire, prima lentamente poi con sempre maggiore foga e velocità. Io seguivo il suo ritmo per ingoiare e far uscire il pene dalla bocca. La sintonia era perfetta. La chiavata e il pompino durarono tantissimo in quanto non riuscivano a venirsene. Alla fine, quasi per incanto, Giorgio e David eiacularono poche gocce di sperma nello stesso istante in cui io raggiungevo l’ennesimo orgasmo della giornata. E’ stata decisamente la più bella, la più indimenticabile e, forse, unica giornata di scopate della mia vita! Ci sdraiammo per riposarci dalla prolungata fatica; loro soddisfatti per l’ennesima venuta ed io con la bocca piena di sperma di David e con la fica piena di sperma di Giorgio. I ragazzi, sfiniti per le numerose eiaculazioni, ed anche per l’effetto del Chianti bevuto, si addormentarono quasi subito. David abbracciandomi e stringendomi un seno, Giorgio accarezzandomi con una mano la fica ed inserendomi l’indice e il medio. Il sonno era profondo e mi liberai delle loro mani dal mio corpo. Mi sollevai e rimasi ad ammirare i loro corpi nudi. Il pene di David mi attirava ed mi eccitava in particolar modo per la forma, le dimensioni, per il glande scoperto privo del prepuzio e per le nervature ben visibili lungo tutta l’asta. Lo presi delicatamente con ambedue le mani e cominciai a baciarlo e a leccarlo per pulirlo bene inserendomelo in bocca per poi farlo uscire e quindi reinserirlo. Così morbido e naturale era eccitantissimo e continuai a baciarlo sul glande, lungo l’asta raggiungendo i testicoli che presi con le mani palpeggiandoli e stringendoli per verificare che fossero veramente due. Gli baciai anche i testicoli cercando di prenderli anche in bocca anche se erano piuttosto voluminosi. Stetti a giocare con il pene di David non so per quanto tempo accorgendomi infine che avevo la fica tutta bagnata in quanto ero venuta per il piacere di manipolare e baciare quel meraviglioso pene morbido e naturale. Mi sdraiai nuovamente con loro due accanto che dormivano beatamente e profondamente. Sembravano due giovanetti dopo la prima scopata della loro vita. Non potetti fare a meno di pensare alle dimensioni di quello di mio marito scoppiando a ridere ma senza svegliarli. Un pensiero mi assalì mettendomi in apprensione: l’idea era che mio marito potesse all’improvviso rientrare a casa trovandomi nuda nel suo letto con ben due uomini a cui stringevo con le mani i rispettivi cazzi! Sarebbe successo una tragedia! Speriamo proprio di no! ‘ pensai. Ma il pensiero e la preoccupazione rimase per tutta la notte contribuendo a non farmi prendere sonno. Mi girai, quindi, verso Guido, anche lui con un pene ben sviluppato, per guardarlo nella sua nudità. Il pene di Guido lo conoscevo già da qualche tempo e mi era ormai familiare per averlo tante volte masturbato, baciato e per averlo accolto altrettante volte nella fica. Le scopate con lui erano state sempre deliziose e gli orgasmi altrettanto. Presi anche a lui il pene con ambedue le mani e cominciai a baciarlo ripetutamente. Con l’indice e il pollice della destra cominciai ad abbassare la pelle del prepuzio facendogli uscire lentamente la punta del glande che subito baciai infilandomelo in bocca. Sentii così il sapore residuo del suo sperma misto all’umore vaginale della mia ultima venuta. Abbassai completamente il prepuzio fino alla base scoprendolo completamente. Anche quello di Guido era molto bello e tenerlo in mano morbido e rilassato cominciava nuovamente ad eccitarmi. Il residuo sperma lo rendeva alquanto appiccicoso per cui cominciai a leccarlo per pulirlo completamente inserendomelo anche in bocca. Ogni tanto lo richiudevo per poi riscoprirlo subito dopo senza avvertire reazioni. Con una mano gli strinsi i testicoli (già in passato avevo accertato che erano due) e con l’altra cominciai una lento e delicato scappellamento che concludevo inserendomelo in bocca per succhiarlo. Il sonno era pesante perché il pene rimase rilassato e morbidissimo per tutto il tempo. A me piaceva molto anche così! Continuai a baciarlo ripetutamente anche nei testicoli. Infine mi ridistesi supina accorgendomi che ero completamente bagnata. Per asciugarmi mi passai ambedue le mani sulle grandi e piccole labbra ed inserendomi nella fica l’indice e il pollice fino a sentirle completamente bagnate. Con una mano strinsi il morbido pene di David e con l’altra quello di Guido fin quando il sonno mi fece addormentare malgrado l’apprensione per un improvviso ed inaspettato rientro a casa di mio marito che, per fortuna, non si verificò. La mattina mi svegliai sentendomi succhiare e mordere ripetutamente i capezzoli da David e leccare la fica da Guido che lasciai fare per diversi minuti accarezzandoli sulla testa. Alzandomi notai che I loro cazzi erano nuovamente durissimi ed eretti pronti a nuove avventure amorose. ‘Ragazzi, un attimo di respiro! Prima andiamo a fare una buona colazione poi decidiamo cosa fare.’ In costume adamitico andammo in cucina per preparare il caffè, riscaldare il latte, preparare le fette biscottate, la marmellata e altre cose. ‘Ragazzi, non mi avete dato ancora neanche un bacio! Ormai siete i miei amanti e non vi lascerò andar via tanto facilmente! Devo recuperare con voi tutte le scopate perse in questi dieci anni’. Fu così che per primo Guido mi tirò a se e mi abbracciò premendo il suo pene eretto sulla pancia baciandomi appassionatamente inserendomi la lingua in bocca e scambiandoci la saliva. Restammo avvinghiati per minuti, David si avvicinò da dietro appoggiando il suo corpo al mio sedere e alle spalle poggiando le mani sui fianchi in modo che il suo pene eretto e duro si posizionasse nella piega dei glutei e cominciando a baciarmi sul collo, sulle spalle e sulle orecchie. Come se fossero d’accordo Guido finì di baciarmi, lasciò il posto a David e si posizionò come prima aveva fatto David. Seguì un lungo ed altrettanto appassionato bacio con David che, al contrario di Guido, posizionò il suo cazzo eretto tra le cosce a contatto con le grandi labbra che si aprirono leggermente in attesa di accoglierlo. ‘Ragazzi, sapete che questa mattina devo raggiungere mio marito al mare per cui non avremo molto tempo. Dopo colazione ci faremo una bella scopata e, se volete, vi farò un bel pompino, poi dovrò andar via. Intanto voi pensate a come, e dove, poter ripetere la meravigliosa avventura che abbiamo trascorso ieri e questa notte. Perché questa è solo la prima di numerosissime avventure che trascorreremo assieme da oggi in poi. Sempre che mio marito non ci scopra! Con lui cercate di essere prudenti e di non tradirvi. Sapete che è molto sospettoso! Però adesso ci dobbiamo divertire un po’ con lui. Parlerò con lui al telefono scopando con uno di voi. Vedrete che vi divertirete anche voi! David, vieni comincia tu a penetrarmi. Siediti su questa sedia. Io mi siedo su di te e tu me lo infili dentro ma aspetta a muoverti.’ David si sedette su una specie di sgabello, io allargai le gambe e mi sedetti su di lui dandogli le spalle ed infilandomi il pene eretto e duro nella fica. Chiamai, quindi, mio marito col cellulare. ‘Amore, senti stavo uscendo da casa per venire al mare quando si è presentato Guido per prendere un documento di lavoro che io non trovo. Te lo passo così vi capite meglio e gli indichi dove trovarlo. Tieni Guido, parlate tra voi’ Passai il cellulare a Guido e gli presi con le mani i testicoli ed il pene cominciando a scappellarlo lentamente come facevo sempre. Il glande era completamente scoperto e turgido per l’erezione. Lo avvicinai alla bocca e me lo infilai dopo averlo bagnato con la lingua. David mi prese con le mani i fianchi e cominciò lentamente a sollevarmi e a riabbassarmi sul suo pene facendolo scorrere nella fica senza uscire. Non sentivo e capivo nulla di quello che si dicevano Guido e mio marito. Quando i movimenti del bacino, guidato sapientemente da David, cominciarono ad essere più veloci ed intensi Guido mi ripassò il cellulare. ‘Senti Elena, ho spiegato a Guido dove può trovare quello che cerca. L’ho anche invitato al mare così vieni in macchina con lui e non prendi treno. Adesso provo a chiamare David e sentire se vuole venire pure lui al mare con voi. Vi aspetto questa mattina.’
Io non capivo quello che diceva in quanto stavo per venire mentre David continuava, tenendomi i fianchi con le mani, a sollevarmi ed abbassarmi sul suo cazzo marmoreo fino ad eiacularmi copiosamente dentro.
‘Va bene, come vuoi tu. A presto.’ ‘ risposi con una voce appena percepibile per l’orgasmo raggiunto interrompendo la telefonata.
Terminai, quindi, il pompino a Giorgio ingoiandomi lo sperma copiosamente uscito.
Cominciò a suonare il cellulare di David. Era mio marito che lo chiamava. Rapidamente David e Guido si cambiarono di posto. Io mi sedetti a gambe spalancate su Guido dandogli le spalle ed inserendomi il suo pene ancora duro nella fica piena di sperma. David rispose fingendosi scocciato per la chiamata.
‘Chi è che scoccia a quest’ora? Ah, sei tu? Proprio adesso dovevi telefonarmi? Che c’è?’
‘Beh, diciamo che era meglio che mi chiamavi in un altro momento! Adesso ho appena finito di scopare con una meravigliosa signora sposata di appena trent’anni dai capelli bruni e con un corpo splendido. Mi ha rimorchiato ieri sera portandomi a casa sua dove abbiamo passato una meravigliosa notte d’amore. Non smette mai di chiedermi di chiavarla; non ce la faccio quasi più anche perché si è divertita a farmi diversi pompini! Come ? Vuoi che venga a trovarti al mare con Guido portando anche lei? Io posso venire ma lei no. So che alle 11 deve andare a prendere il marito all’Aeroporto che torna dal lavoro. Va bene, adesso chiamo Guido e gli dico dove deve venire a prendermi. Vuoi sapere se tu conosci questa adorabile mogliettina? Penso di si perché abita nel palazzo di fronte al tuo. Adesso glielo chiedo.’
‘Mi ha detto che lei ti ha incontrato tante volte ma, sicuramente, non vi siete parlati perché abita in questo appartamento solo da qualche mese. Quando torni in città te la presento perché gli ho promesso che verrò a scoparla tutti i giorni in cui il marito la lascerà sola per lavoro. Ti lascio! Ha già ricominciato a farmi un pompino e sto per venire nuovamente nella sua bocca. Ciao. Chiamo io Guido appena ho terminato con questa adorabile mogliettina.’
Terminata la telefonata Guido stava concludendo la sua eiaculazione dentro di me e io il pompino a David che venne copiosamente nella mia bocca. Scoppiammo tutti e tre in un fragorosa risata! Il mio gelosissimo marito era stato, di fatto, presente alle due scopate della moglie con i suoi migliori amici e a due altrettanti gradevoli pompini praticati dalla moglie sempre ai suoi migliori amici! Com’è facile ingannare o prendere per il culo i propri mariti! D’altronde se lo meritano!’ Concludemmo la mattinata facendoci nuovamente un gradevole doccia rinfrescante, risistemando la casa e il letto, misi in lavatrice le lenzuola e il pigiama di mio marito fradicio di sperma ormai seccato ed eliminando ogni possibile traccia della loro presenza e di quanto accaduto. Chiusi la casa. Salimmo sulla macchina di Giorgio e dopo circa una mezz’ora raggiungemmo mio marito a casa che ci accolse con grandi effusioni e contentezza. Mia figlia e i suoceri mi aspettavano in spiaggia dove li raggiunsi dopo essermi cambiata ed indossato un ‘due pezzi’ di cotone bianco. Mio marito e i soci rimasero a parlare di lavoro sedendosi al bar della spiaggia.
E così cominciò l’avventura con Davie e Guido, gli amici più cari e fidati di mio marito!’
‘Hai continuato a scopare con loro anche dopo la morte di tuo marito?’
‘No, per la verità tutto è terminato proprio con la morte di mio marito. Morto mio marito decidemmo subito di vendere le quote di proprietà della società e dividersi quel poco ricavato. Dopo appena un mese David mi venne a trovare a casa per annunciarmi la decisione che sarebbe emigrato in Israele. Mi consegnò una busta contenente qualche migliaio di euro dicendomi: ‘Ti lascio la mia parte della società. Ho tolto solo quello che mi serve per raggiungere Israele dove intendo vivere nei prossimi anni. Se vuoi puoi venire con me; lì ci sposeremo e continueremo ad amarci.’
‘No, mio caro David devo restare qui accanto a mia figlia che deve completare il liceo e poi intende iscriversi all’Università. Ti ringrazio per quello che hai voluto donarmi; no avrò tanto bisogno adesso che c’è più mio marito. Come posso ricambiare la tua generosità e il tuo affetto?’
‘Voglio passare ancora una notte d’amore con te.’
‘Anche due o tre! Lo sai che per te ho avuto, fin dal primo giorno, una particolare attrazione e un affetto particolare. Ma non è possibile qui a casa in quanto c’è sempre mia figlia e le sue amiche. Devo trovare una scusa per lasciare mia figlia sola per qualche giorno. Chiederò alla sorella di mio marito di venire a farle compagnia in uno dei prossimi week end; così ce ne andremo da soli in quel delizioso alberghetto a Todi dove siamo stati una volta anche con Guido. Questa volta, però, ci andremo da soli; il mio corpo sarà esclusivamente per te! Ho assolutamente bisogno di averti dentro di me! Lo sai che è più di un mese che non scopiamo!’
Fu così che, il week end successivo, passai, dopo appena un mese dal decesso di mio marito, le mie due ultime notti di intensa passione con David. Da allora non lo vidi più in quanto scomparve senza lasciar traccia di se. Non ho mai saputo dove attualmente vive e che fine abbia fatto.’
‘Continuasti a scopare con l’altro socio?’
‘Anche lui, dopo qualche settimana, mi annunciò l’intenzione di andare a lavorare in Argentina in quanto in Italia non trovava una soluzione adeguata. ‘Se vuoi, sono pronto ‘ mi disse – a sposarti. Vieni con me in Argentina dove ci faremo una nuova vita dimenticando quello che c’è stato fino ad ora. Però devi correre gli stessi rischi che incontrerò io.’
‘Grazie anche a te ma non posso per gli stessi motivi che ho esposto a David.’
‘Prima di partire voglio fare ancora una volta l’amore con te. Non puoi negare che ci siamo voluti molto bene e che le nostre scopate non erano solo una necessità sessuale tra persone adulte.’
‘Si, Guido; anch’io ti ho voluto molto bene come l’ho voluto anche a David. Ricordo ancora benissimo la prima volta che, in bagno, mi prendesti la mano e mi guidasti per farti una sega a pochi metri di distanza da mio merito. Ce ne andremo qualche giorno a Capri e lì trascorreremo le ultime notti d’amore come ho fatto a Todi con David.’
Così si concluse, anche con Guido, l’avventura extraconiugale di oltre cinque anni con gli amici di mio marito! Morto mio marito anagrafico sono morti, nel giro di un paio di mesi, anche gli altri due ‘veri mariti’! Sicuramente quello anagrafico si è voluto vendicare di cinque anni di corna!
Non ti nascondo che seguì un periodo di depressione per il dispiacere conseguente al distacco con due meravigliosi uomini da cui non mi sarei mai voluta allontanare. Lentamente mi ripresi dedicandomi sempre più a mia figlia seguendola negli studi e nelle sue prime esperienze sentimentali di adolescente.
Da allora le scopate non sono state frequenti come lo erano state nel passato.
‘Ma lo sai che è tardi? Tua moglie ti starà aspettando per la cena almeno che non stia anche lei tra le braccia di qualche focoso amante come te! Avanti, entra nuovamente dentro di me; domani ti racconterò il seguito della mia vita da vedova.’
Durante il racconto Elena mi aveva sapientemente e costantemente massaggiato il pene riportandomelo eretto ogni volta che si rilassava. Era, quindi, pronto ad una seconda penetrazione. Elena allargò completamente le gambe tenendole aperte con le mani sulle ginocchia ed io entrai velocemente nella sua fica calda e lubrificata dallo sperma in precedenza già inserito. Concludemmo il coito abbracciandoci e scambiandoci appassionati quanto prolungati baci.
‘Domani pomeriggio devi raccontarmi il seguito delle tue avventure!’ Conclusi facendo uscire il pene appena rilassato dalla sua fica. ‘E’ tutto bagnato del tuo umore vaginale e del mio sperma! Me lo vuoi pulire, Elena?’
‘Certo, ci penso io a pulirtelo!’
Lo prese, quindi, con le mani e cominciò a leccarlo inserendolo più volte in bocca.
‘Ecco, adesso è perfettamente pulito! Puoi andare! Tua moglie non si accorgerà di nulla!’
Terminò così questo interessante ed eccitante pomeriggio rinviando al giorno successivo il seguito del racconto.

Cap. 4 – Elena: la vedova (molto) allegra.

Il giorno successivo, puntualmente, andai a prendere Elena verso le ore 12 per portarla a pranzo nel solito alberghetto sul lago di Bracciano già luogo di numerosi precedenti incontri amorosi. Mentre mangiavamo le raccontai che mia moglie, la sera precedente, al termine della solita scopata serale mi chiese se ero stato con qualche donna. ‘Me ne accorgo dalla modestissima quantità di sperma che mi hai lasciato nella vagina’ ‘ mi disse. Cercai di giustificarmi per aver avuto una faticosissima giornata di lavoro con molti contrattempi e contrarietà. ‘Questa notte, se mi fai dormire, mi ricarico e domani mattina ti riempio la fica come ai bei tempi!’ Ci facemmo qualche bella risata di divertimento ricordando le ‘fatiche’ del giorno precedente. Finito di pranzare salimmo subito in camera per trascorrere il pomeriggio l’uno tra le braccia (e le gambe) dell’altro ed ascoltare il seguito delle avventure sessuali della attraente consuocera.
Nudi sotto le coperte ci abbracciammo e baciammo appassionatamente.
‘Prima di ricominciare a svelarti i miei segreti ti voglio scopare come piace a me. Resta supino, io ti monto sopra a cavalcioni e mi faccio una bella cavalcata sul tuo splendido pene che mi impala. Aspetta a venirtene! Lo potrai fare quando vedi che ho raggiunto l’orgasmo!’
Così avvenne. Elena raggiunse l’orgasmo desiderato. Si rilassò su di me trattenendo stretto il pene nella fica che faceva fuoriuscire lo sperma in eccesso. Restando in questa posizione riprese le confessioni.
‘Dopo un periodo di depressione decisi di riprendere la mia vita di donna pur mantenendo quella di madre affettuosa. Mi ritenevo ancora sufficientemente giovane, i desideri e i sogni di natura erotici ricominciavano a presentarsi la notte o quando incontravo qualche uomo interessante. E’ successo quasi sempre in villeggiatura, al mare dove il caldo e la semi nudità femminile e maschile facilita gli approcci passeggeri e fuggenti. Anche nelle altre stagioni dell’anno ho avuto rapporti con diversi uomini. Quasi sempre giovani ed attraenti uomini, alcuni mariti insoddisfatti delle rispettive mogli appesantite da chili di cellulite e diversi studenti alle prime esperienze sessuali ai quali ho insegnato come scopare e come far raggiungere l’orgasmo alle donne anche con tecniche orali e manuali. Con molti di loro si è trattato sempre di rapporti estemporanei e singoli. Spesso si consumavano nelle cabine degli stabilimenti balneari con il patema d’animo di essere sorpresi da mia figlia cosa che, per fortuna, non è mai successo. Molti ragazzi me li sono portati nella camera d’albergo dove soggiornavo mentre mia figlia se ne andava a divertire con gli amici nei locali notturni della zona. Alcuni di questi ragazzi hanno voluto fare ‘ripetizioni’ anche a Roma nei mesi successivi ricevendoli a casa nei periodi di assenza di mia figlia. Con il tempo ognuno di loro ha preso la sua strada dimenticandosi della ‘Maestra’. Solo con uno di questi ragazzi gli incontri sono diventati più intensi e stabili per la nascita di un reciproco ‘affetto’, ancora non sopito, ed è continuato per diversi anni. Pensa che adesso ha più di venticinque anni; ma quando lo conobbi non aveva ancora compiuto i diciotto anni. Inizialmente era un fanciullo molto impacciato, inesperto e timido; nessuna donna lo aveva mai baciato o masturbato prima di me. Con me ha avuto il primo rapporto sessuale completo. Le donne nude le aveva viste solo nelle riviste pornografiche. Il mio corpo è stato il primo che ha conosciuto, toccato, accarezzato e baciato. La mia fica è stata la prima che ha toccato, aperto ed ispezionato con le dita e baciato. Io sono stata la sua ‘Maestra’ di sesso! Ho cominciato, come con tutti gli adolescenti, a masturbarlo allargandogli opportunamente il prepuzio in modo da far uscire bene il glande; quindi ho cominciato a baciargli il pene e a prenderlo in bocca ingoiando il suo sperma adolescenziale praticandogli prolungati pompini che lo mandavano in estasi. Infine l’ho guidato ad entrare dentro di me con il suo pene decisamente sviluppato e interessante per dimensioni e durezza considerando l’età adolescenziale. Gli ho insegnato a farmi raggiungere l’orgasmo sia praticando il coito in maniera tradizionale sia con le dita e la lingua dentro la vagina. Il mio umore vaginale lo esaltava ogni volta sempre di più. Gli ho insegnato le varie posizioni per una buona reciproca scopata. In particolare a lui piace, ma anche a me, la ‘pecorina’; la forza e gli affondi con mi penetra da dietro, dopo i primi ed impacciati tentativi, mi hanno sempre mandato in estasi. Però ancora oggi, dopo tanti anni di ‘assalti’, vuole prima farmi raggiungere l’orgasmo inserendomi la lingua dentro la fica e poi scoparmi per un secondo orgasmo che ricompenso sempre con uno prolungato pompino. L’ho istruito e coltivato per bene fino a farlo diventare un ottimo amante. Ogni mese veniva a trovarmi a Roma portandomi sempre mazzi di fiori rossi per testimoniare il suo affetto ed amore nei miei confronti e mi ricopriva di innumerevoli regali di tutti i generi anche costosi. Per non destare sospetti nei vicini, sempre curiosi e impiccioni sui miei movimenti, passavamo i giorni di sua permanenza in città in alberghi sempre diversi del litorale. Un paio di anni fa sono stata anche sua ospite nella villa dove abita nel Veneto con la famiglia. Lì ho avvertito subito l’ostilità dei familiari nei miei confronti che mi definirono, per la differenza d’età, la sua ‘matura maestra’. Così mi riferì la giovane e fidata domestica a cui, invece, dovevo esser rimasta simpatica e che sicuramente conosceva di che natura fossero i rapporti di Stefano (nome del ragazzo) con la ‘matura maestra’. Domestica, di ben due anni più giovane, che, mi raccontò il mio giovane amante dopo essere stato ‘inizializzato’ da me alle pratiche sessuali, gli praticava giornalmente la masturbazione e la fellatio e con la quale aveva iniziato ad avere rapporti sessuali completi. Conoscendo il segreto le chiesi a bruciapelo: ‘Quando hai fatto l’ultima sega al nostro giovane Stefano?’
Diventando rossa in viso mi rispose: ‘Come fa, signora, a sapere che lo masturbo?’
‘Io so nei minimi particolari tutto quello che fate perché Stefano, quando viene da me, mi racconta tutto. Sono io che l’ho istruito quando aveva appena diciotto anni e tu ne avevi appena sedici. Mi ha raccontato le prime volte che te lo ha messo in mano guidandoti con la sua mano a scappellarlo e a richiuderlo ripetutamente fino a fargli uscire dal glande il bianco sperma. Che tu, inizialmente, non volevi farlo ma ti piaceva tenerlo in mano, guardarlo e palpargli i testicoli; poi è cominciato a piacere anche a te e hai iniziato a masturbarlo spontaneamente la mattina quando lo svegliavi e a leccargli il glande bagnato di sperma. So che ti abbassavi le mutandine per farti accarezzare e baciare prima il culetto e poi la fighetta appena contornata dalla prima peluria adolescenziale. So che ti piaceva farlo assistere quando facevi la pipì e a tenergli il pisello quando era lui a far pipì. So che dopo qualche mese hai iniziato a fare le seghe e i pompini anche al tuo fidanzato che, dopo un paio di anni, hai dovuto sposare perché eri rimasta incinta di Stefano.’
‘Vedo che le ha raccontato tante cose che dovevano invece restare un segreto tra me e lui. Allora saprà anche che è stato Stefano che mi ha costretto a fare anche ai suoi amichetti i pompini e ad ingoiare il loro sperma e che mi ricompensava sempre con cinquanta euro a prestazione. La ricompensa aumentava anche di molto se lo facevo anche ai suoi amici quando venivano il pomeriggio a casa in assenza dei genitori. Davanti a me si spogliavano completamente nudi e, a turno, spogliavano anche me per farmi ‘ dicevano – una ‘visita ginecologica’ inserendomi le dita nella vagina e concludendo la visita con l’inserimento del loro pene venendosene dentro. Dovevo, quindi, procedere io a visitare ognuno di loro e fare in modo che, con le mani e con la bocca, eiaculassero una seconda volta.’
‘Certo che lo so. So che ti ha insegnato tutto quello che io ho insegnato a lui quando era ancora un fanciullo inesperto. Ogni volta che il nostro Stefano veniva a trovarmi a Roma per ripassare tutte le cose apprese mi ha sempre raccontato nei minimi particolari tutti i vostri giochetti, gli amplessi ed anche il resto. So anche che hai voluto che ti sverginasse proprio il giorno in cui compivi diciassette anni prendendoti da dietro aiutandolo ad entrare dentro di te tenendogli il pene dritto e scappellato; che la cosa ti era piaciuta molto e che, da quel giorno, avete iniziato a scopare sistematicamente provando le varie posizioni che il nostro Guido aveva appreso e provato prima con me. So che a te piace molto scopare con lui alla ‘pecorina’, posizione che piace tantissimo anche a me specialmente quando a penetrarmi è Stefano ora che è diventato molto esperto grazie ai miei insegnamenti e grazie anche a te. So che molte volte, quando i genitori si assentavano, avete dormito nudi nel loro letto scopandovi ripetutamente e con intensità. So che grazie a Stefano sei diventata molto brava nel soddisfare le richieste sessuali maschili! Fai bene ragazza a divertirti con tanti bei ragazzi! L’orgasmo è quanto di più bello per una donna. Non esiste altro piacere così gradevole ed intenso!’
In vena di confidenze cominciò a raccontarmi i problemi sorti con il ragazzo che sposò per nascondere la gravidanza conseguente ai rapporti avuti con Stefano. Il ragazzo, che faceva il giardiniere nella villa di Stefano, l’aveva scopata con la forza in un magazzino della casa. Dovendo nascondere il suo nuovo stato fisico favorì i successivi rapporti facendolo eiaculare dentro di se più volte al giorno. Dopo il primo mese di rapporti non ebbe modo di dubitare sul fatto di essere stato lui a metterla incinta. Dopo due mesi si sposarono e al nono nacque regolarmente la figlia di Stefano.
‘Adesso è disoccupato e i soldi che porto a casa facendo le pulizie in villa, oltre a quelli che mi dà settimanalmente Stefano e quelli che ottengo co qualche ‘servizio extra’ agli amici di Stefano, non gli bastano più. Ne vuole sempre di più tanto da essere arrivato a propormi, qualche settimana fa, di andare ‘a battere il marciapiede dove si fanno tanti bei soldini divertendosi’ ma ‘a condizione di usare il preservativo per evitare di restare incinta con sconosciuti! Detto da lui mi fece sorridere!’
‘Giorni fa si è presentato a casa un suo cugino che conoscevo solo di vista obbligandomi a sbottonargli i pantaloni, a tirargli fuori il cazzo e a fargli una sega in sua presenza. Ho acconsentito per paura di essere malmenata. Il cugino, per la verità abbastanza dotato, soddisfatto per il ‘servizietto’ ricevuto, promise di tornare il giorno successivo con altri amici che avrei dovuto masturbare mentre lui mi avrebbe chiavato da dietro. Mio marito, senza chiedermi alcun consenso, acconsentì ma a condizione che ognuno doveva pagare almeno 50 euro per ogni sega e 100 euro per ogni scopata. ‘La sega di oggi è gratuita come ti ho promesso’ ‘ disse al cugino.
‘Anche la scopata oggi e gratis? ‘ rispose il cugino.’
‘Si, oggi ti puoi chiavare mia moglie gratis! Dopo una sega, ci vuole sempre una bella scopata!’
Così avvenne. Mio marito mi bloccò le braccia per tenermi ferma e mi fece piegare a 90 gradi sollevandomi la gonna, il cugino mi abbassò completamente le mutande fino a terra ed entrò con un violento colpo di reni iniziando ad entrare ed uscire con colpi sempre più veloci e bestiali fino a venirsene copiosamente dentro di me restando con il cazzo ancora duro dentro per molti minuti. Terminata la chiavata, con il cazzo ancora dentro di me, mio marito gli chiese se gli era piaciuta la fica della moglie. ‘Meno male che doveva usare il preservativo!’ – dissi piena di rabbia per la violenza subita dal marito e dal cugino. ‘Ecco a quale futuro vado incontro, mia cara Signora!’
Il giorno dopo successe quello che il cugino aveva promesso. Si presentarono in cinque. Si tolsero tutti i pantaloni (compreso il cugino che avevo già masturbato e che mi aveva scopato il giorno prima), con il pene in erezione si misero davanti a me e, a turno, li dovetti masturbare sotto lo sguardo di tutti gli altri (compreso mio marito) che assistevano ridendo e applaudivano alla fuoriuscita di sperma con commenti volgari. Mio marito, terminato il giro dei 5 amici, si tirò fuori dai pantaloni il cazzo eretto e volle essere masturbato anche lui davanti agli altri. Poi mi spogliarono completamente e si posizionarono in fila davanti a me. Mio marito disse che sarebbe entrato lui per primo perché doveva ‘preparare’ la fica della moglie alle penetrazioni degli amici. ‘Dovete sapere che la fica di mia moglie è ancora stretta; ve devo prima allargare un po’ in modo da facilitarvi l’entrata! Inizia solo oggi a darla a pagamento!’ disse. Mi fece, quindi, piegare a 90 gradi entrandomi da dietro con violenza. Dopo una serie di affondi eiaculò nuovamente tra gli applausi degli amici. Sfilandomelo dalla fica disse: ‘Avanti adesso tocca Voi! Inizia chi ha il cazzo più lungo, per ultimo quello con il cazzo più corto. Mettetevi tutti il preservativo che vi ho comprato!’ Il compito di valutare la lunghezza del pene dei ‘clienti’ lo assunse mio marito che li spostò secondo la lunghezza che misurava con le dita mettendoli in fila come suggerito dal cugino. Mio marito mi fece chinare nuovamente a 90 gradi ordinandomi di prendere in mano il suo cazzo tornato duro e di stringerlo fortemente ogni volta che avessi raggiunto l’orgasmo dando il via alle penetrazioni. Così cominciò la prima chiavata con il cugino, poi venne la seconda, così la terza, la quarta e la quinta. Mio marito, che aveva assistito e controllato che tutti si infilassero il preservativo prima di entrare nella fica, aveva il cazzo sempre più duro per l’eccitazione mi ordinò di fargli un pompino perché stava ‘scoppiando’ e gli facevano male i coglioni. Così dovetti prenderglielo in bocca e cominciai a succhiarglielo; quasi subito se ne venne per la terza volta trattenendomelo a forza in bocca in modo che ingoiassi tutto il suo sperma suscitando l’applauso di tutti presenti. Alcuni vollero riprovare ad entrare dentro di me una seconda volta ma mio marito fece presente che per ogni chiavata dovevano dargli i 100 euro pattuiti. Se le avevano potevano fare il bis altrimenti se ne sarebbe parlato un altro giorno. Comunque, poiché oggi è la prima volta che vi siete scopati mia moglie, voglio accontentarvi facendovi lo sconto del 50%; datemi altri 50 euro e vi faccio entrare per una seconda volta nella sua fica. Tutti e cinque accettarono di farsi una seconda ‘passata’ ma, questa volta ‘ dissero ‘ ‘tua moglie ce la scopiamo davanti. Sdraiatela sul divano, tenetela ferma e allargategli per bene le gambe’ ‘ ordinarono ‘ Uno mi bloccò le braccia, mio marito e il cugino mi presero per le caviglie e le ginocchia allargandomi al massimo le gambe dopo averle piegate in modo che la fica si presentasse ben aperta e la penetrazione fosse facilitata al massimo. Così tutti e cinque mi chiavarono per una seconda volta a turno; questa volta senza l’uso di alcun preservativo. Il tutto sotto lo sguardo compiaciuto di mio marito. A questo punto, lasciandomi completamente nuda, stordita e inondata di sperma i cinque rindossarono i pantaloni e misero sul tavolo i 200 euro pattuiti. Infine uscirono tutti più che soddisfatti promettendo di tornare presto. Sul tavolo restarono in vista ben 1000 euro che mio marito subito prese mettendosele in tasca. ‘Hai visto com’è facile guadagnare un po’ di soldi? Facendo la cameriera ti ci vuole quasi un mese di lavoro! Inoltre hai pure goduto in quanto mi sono accorto che, ogni volta che raggiungevi l’orgasmo, mi stringevi il cazzo con una forza tale da farmi male! Dieci scopate consecutive, anzi undici con me, non ce le siamo mai fatte, neanche quando eravamo fidanzati e tu, allora, avevi una voglia pazza di scopare! Domani, se mio cugino trova altri uomini con un po’ di soldi, ci riproviamo e guadagniamo altri bei soldini che tanto mi servono.’
Analoga violenza si ripeté il giorno successivo quando il cugino si presentò, questa volta, con 6 amici ed ultimamente anche domenica scorsa con ben 8 di cui 1 era un possente ma longilineo negro dagli attributi spaventosamente sviluppati. Tutte le volte i ‘clienti’ mi hanno scopato 2 ed anche 3 volte di seguito. Mio marito, senza mai chiedermi alcun consenso, concedeva gratis la terza scopata a chi avesse il cazzo ancora duro dopo l’iniziale sega e le prime due chiavate. Domenica il negro li ha sbalorditi tutti perché mi ha chiavato per ben 5 volte di seguito pagandone solo due! Ormai mio marito è l’artefice delle violenze di gruppo e vuole essere sempre lui il primo a chiavarmi ‘per farvi vedere come dovete fare quando entrate dentro la fica di mia moglie’ e per secondo entra sempre il cugino. In tre volte mio marito si è intascato più di 5000 euro lasciando a me solo appena 100 euro ‘Per comprarti qualche vestito e qualche mutandina arrapante visto che dopo le chiavate le butti sempre.’ Sono diventata il suo bancomat: gli amici ‘clienti’ inseriscono il loro cazzo nella mia ‘fessura’ e lui ritira le banconote!
‘Questa è la prospettiva a cui sto andando incontro mia cara Signora. Ormai si parla di me come la puttana che chiava in gruppo! Cosa devo fare? Accettare con rassegnazione questa attività o divorziare subito? Ma i soldi chi me li dà visto che si tiene tutto mio marito? Come faccio con una bambina di appena due anni!’
‘Povera ragazza! Non sapevo queste orribili cose che mi hai confessato. Hai gli occhi bagnati di lacrime! Non piangere. Spero che le cose si sistemino e tu possa ritrovare serenità. Ne parlerò al nostro giovane Stefano. Vedrai che lui saprà trovare la soluzione migliore per te. Io ti porterei a Roma con me, ma non ho un lavoro da offrirti. Continueresti a fare la cameriera e a correre rischi simili in quanto lo stipendio di colf è modesto e a una donna si presenta solo quel mestiere per ‘arrotondare’; anche se conosco signore sposate che guadagnano migliaia di euro al mese andando a prostituirsi negli alberghi turistici e di lusso. Ma sono rare; quasi tutte battono il marciapiede o sono ‘schiave’ di protettori senza scrupoli che le sfruttano nelle ‘case chiuse.’
‘Grazie Signora per il suo interessamento e per aver cercato di consolarmi. Speriamo che il Stefano trovi una buona soluzione e tenga conto di quante volte l’ho fatto godere senza chiedergli nulla. Se talvolta mi ha regalato dei soldi lo ha fatto spontaneamente non perché glieli avessi chiesti. E così hanno fatto anche i suoi amici.’
Così terminò questa triste confessione di una giovane ragazza destinata sicuramente a ‘battere’ i marciapiedi di qualche città veneta.
Da allora i nostri incontri si sono sempre ripetuti mensilmente nelle vicinanze di Roma e lontani da parenti. Il problema della domestica fu risolto assumendola a tempo pieno e facendola abitare permanentemente in villa con la figlioletta per accudire i suoi genitori non più giovani ed anche, ritengo maliziosamente, per averla disponibile giorno e notte ad esaudire le sue necessità sessuali sempre più crescenti con l’età. Cosa di cui ebbi conferma nei successivi racconti di Guido che mi riferiva i suoi quasi quotidiani accoppiamenti con la domestica madre di sua figlia. Il marito fu mandato a lavorare in Germania con l’obbligo di non tornare in Italia prima di venti – trent’anni e di dimenticarsi della moglie da cui avrebbe dovuto divorziare.
Quest’anno, in primavera, mi ha annunciato il suo matrimonio invitandomi alla cerimonia a cui non sono potuta mancare. I parenti, questa volta mi hanno accolta con cortesia.
Anche la domestica (nonché madre della figlia di Stefano) mi accolse con affetto e riconoscenza per il mio segreto intervento di qualche anno prima presentandomi la figlioletta (una bella bambina bionda di appena 4 anni).
Il mio (ex) giovane amante mi presentò alla sposa come ‘la più simpatica e cara Professoressa degli anni di Liceo a cui sono sempre rimasto affezionato per le tante cose che mi ha insegnato’ (evitando di illustrare quali fossero le tante cose insegnate!). La sposa, raggiante di felicità per la cerimonia, mi accolse con gran sorrisi, baci ed abbracci e la speranza ‘ disse – di stare assieme quanto prima e al rientro dal viaggio di nozze perché il marito parlava spesso di questa ‘eccezionale Professoressa’. Nel corso del ricevimento pomeridiano il mio giovane (ex) amante riuscì, ad un certo punto, ad eludere l’attenzione della sposa, dei genitori e dei numerosi invitati e, prendendomi per mano, mi portò in una stanza da letto all’ultimo piano della villa. Lì abbiamo avuto l’ultimo nostro appassionato rapporto sessuale. Lì ha voluto riempirmi di sperma sia in bocca che nella vagina. In cambio ha voluto che gli lasciassi in ricordo le mutandine bagnate del mio umore vaginale che si è subito messo in tasca lasciandomi senza alcun indumento intimo non avendo con me alcun ricambio. Per tutto il restante tempo del ricevimento sono stata senza mutandine senza crearmi alcun imbarazzo; anzi mi piacque molto sentirmi nuda sotto e bagnata all’imbocco delle cosce. Mi son divertita, così, a provocare i suoi amici accavallando le gambe in modo che potessero intravedere i peli scuri della fica. A un certo punto, avvertendo la fuoriuscita di qualche goccia di sperma, che cominciava a scivolarmi tra le cosce, fui costretta a rifugiarmi in bagno dove potetti asciugarmi e pulire le grandi labbra che a stento trattenevano lo sperma del mio giovane (ex) amante. Utilizzai gli assorbenti femminili disponibili nel bagno riservato alle donne. Ne usai più di uno per la notevole presenza di sperma in vagina. Il primo era completamente intriso del seme del mio giovane (ex) mante. Lo piegai più volte e lo rimisi dentro la bustina di plastica dello stesso assorbente e lo conservai nella borsa. Appena incontrai il mio (ex) giovane amante gli presi una mano e gli consegnai la bustina di plastica con dentro l’assorbente intriso del suo sperma. ‘Questo te lo regala la tua Professoressa’ ‘ gli dissi sorridente ‘ ‘conservalo fin che puoi perché dentro c’è una parte molto deliziosa di te.’ Prese la bustina, la annusò e la strinse in mano bagnandosi il palmo per la fuoriuscita di qualche goccia. Tutto questo sotto gli occhi attenti e indagatori della giovane moglie che, sicuramente, gli avrà chiesto, successivamente, cosa ci fosse nella bustina di plastica rosa che gli avevo consegnato. ‘Certo, mia adorata e deliziosa Professoressa lo conserverò come ricordo dei miei più meravigliosi anni d’amore per la prima donna che ho amato!’ Il ricevimento continuò fino a tarda sera fino a quando un attraente signore non più giovanissimo ma con folti capelli brizzolati, che mi aveva adocchiato da molte ore prima e che, sicuramente, aveva anche lui avuto il modo di intravedere il ciuffo di peli scuri al centro delle mie gambe che con disinvoltura mostravo, accavallando opportunamente le gambe, agli amici del mio (ex) giovane amante. I ragazzi, increduli di quello che vedevano, si eccitavano in modo fin troppo evidente si dirigevano subito in bagno per scaricarsi. Il distinto Signore si offrì di accompagnarmi in albergo che era lo stesso dove alloggiava lui (in realtà tutti gli invitati residenti in altre città ebbero a disposizione una stanza nello stesso albergo). Lo sguardo penetrante e i modi gentili mi attrassero subito; accettai non pensando a reconditi fini erotici. In taxi sedemmo l’uno accanto all’altro dietro l’autista. Ero piuttosto stanca ed anche leggermente stordita per le tante coppe di champagne bevuto ed offertemi sia dallo sposo sia dai ragazzi che si erano in precedenza arrapati e che mi chiedevano di dar loro modo di approfondire e meglio apprezzare quanto in precedenza intravisto. Non mi accorsi minimamente che la sua mano destra, da subito, si era insinuata tra le mie cosce fino a raggiungere le grandi labbra. Constata l’assenza di qualsiasi indumento intimo proseguì con le dita ad aprirmi le grandi labbra per inserirle più in profondità nella vagina ancora bagnata di sperma del mio giovane (ex) amante. Cominciò, quindi, un ritmico movimento di entrata ed uscita dell’indice a cui subito si aggiunse anche il medio. Solo a questo punto mi ripresi dal torpore in cui ero caduta e capii cosa stesse facendo al mio sesso. L’eccitazione cominciava ad aumentare. Rimasi immobile ed in silenzio lasciandolo fare. Anzi, per facilitargli il compito, allargai le gambe ed attesi l’orgasmo chiudendo gli occhi; orgasmo che arrivò in brevissimo tempo. Le dita rimasero dentro al caldo e bagnate di umore e del residuo sperma del mio (ex) giovane amante. La corsa del taxi finì in quanto raggiungemmo in meno di un quarto d’ora l’albergo. Pagò la corsa, scendemmo ed entrammo nell’atrio praticamente deserto per l’ora tarda. Ritirammo le chiavi delle rispettive camere e ci dirigemmo all’ascensore. ‘Vieni tu in camera mia o vengo io nella tua?’ ‘ mi chiese. Lo presi per mano e lo portai in camera mia senza rispondere. In camera cominciai subito a spogliarmi confermandogli che ero priva di mutandine. ‘Voglio farmi prima una doccia rinfrescante. Spogliati anche tu ed aspettami, tra qualche minuto sarò da te.’ Si fece trovare completamente nudo sul letto con un gran bell’arnese eretto. Nuda anch’io lo montai subito inserendomi un gran bel pene, sufficientemente duro e già scappellato, nella fica cominciando una prolungata cavalcata che ci portò ad un orgasmo reciproco e contemporaneo. Ci addormentammo solo all’alba dopo continue focose scopate ed altrettanti orgasmi. Era particolarmente resistente in quanto non chiese mai di riposarsi. Le lenzuola erano piene di sperma così come lo era la mia vagina dolorante per le continue penetrazioni. Ci svegliammo verso le 11 dopo un sonno profondo e liberatorio. Io prima di lui. Mi girai verso di lui e ammirai il pene ancora piuttosto lungo anche se non in erezione. Lo presi con una mano, stringendogli i coglioni con l’altra. Cominciai a scappellarlo ed iniziai a masturbarlo. Immediatamente lo sentii indurirsi ed allungarsi ancora di più. Si era svegliato anche lui ed attendeva che concludessi. Con tutto il prepuzio abbassato fino alla base mi avvicinai con il viso e lo presi in bocca cominciando a succhiarlo e a pulirlo con la lingua del residuo sperma ed umore vaginale ancora presente dopo le numerose penetrazioni. Dopo poco sentii in bocca un caldo gelatinoso liquido seminale. Mi fermai e mi stesi a mia volta guardando il soffitto e completando l’ingoio del caldo sperma. A questo punto fu lui che mi allargò le gambe e cominciò a baciarmi e a leccarmi le grandi labbra. Con ambedue le dita le allargò e infilò la lingua dentro le piccole andando più in fondo che poteva. Roteava ritmicamente la lingua sulle pareti della vagina. L’orgasmo seguì quasi immediatamente. Ci rilassammo sdraiati l’uno accanto all’altro tenendoci le mani senza dire una parola. Dopo un po’ mi accorsi che erano passate le ore 12.
‘Tra due ore ho il treno per Roma, devo prepararmi e andare alla stazione. Mi rifaccio una bella doccia, mi preparo e vado via. Tu cosa fai?’
‘Anch’io devo tornare a Venezia ma mi passano a prendere nel pomeriggio. Vado anch’io in camera mia a prepararmi. Ci salutiamo tra un’ora nella hall. Ti vedrò?’
‘Sì, ci salutiamo dopo.’
Entrai nella doccia, mi lavai e rivestii in fretta in quanto il tempo era poco e non volevo perdere il treno per Roma. Ricomposi la borsa da viaggio e scesi per consegnare la chiave della stanza (il soggiorno era pagato). Non c’era nessuno ad aspettarmi, chiamai il taxi e andai via.
‘Lo sai che non ha saputo come si chiamasse quell’uomo con cui avevo passato una delle più belle ed infuocate notti da vedova? Neanche lui, però, deve aver saputo il mio nome.’
Adesso conosci tutte le mie avventure extramatrimoniali e post matrimoniali. Ti son piaciute le mie avventure sentimentale ed erotiche? Non te lo aspettavi che fossi ancora così attiva ed intraprendente! Adesso le voglio riprendere e continuare solo con te! Lo sai che mi sono già innamorata di te e che non ti permetterò di abbandonarmi? Abbiamo perso quasi dieci anni di scopate! Ma ci rifaremo! Vero mio adorato consuocero dal pene eccezionalmente lungo?’
‘Certo, amore mio! Ma lo sai Elena che non avrei mai pensato che fossi così focosa ed attiva sessualmente? Anche mia moglie è convinta che dalla morte di tuo marito non hai più avuto rapporti sessuali! Ti pensa spesso e si dispiace per il fatto che non scopi più! Sai, anche lei è ancora molto attiva sessualmente e le sue avventure con uomini non se le lascia mai scappare!’
‘Sono stata, quindi, brava a nascondere i miei comportamenti sessuali ai parenti?’
‘Si Elena, sei stata molto ma molto brava! Abbiamo sempre pensato, io e mia moglie, che questi anni di vedovanza fossero stati per te anni di astinenza sessuale! Elena, sei stata bravissima ed inoltre sei una meravigliosa vedova! Adesso ti desidero ancora di più!’
Ci stringemmo nuovamente l’uno con l’altra con i sessi rilassati ma accostati come i nostri corpi e ci addormentammo felici per qualche decina di minuti.
Al risveglio ci accoppiammo nuovamente come due giovani amanti innamorati l’un dell’altro.
Infine ci alzammo, ci facemmo assieme una prolungata doccia, ci vestimmo ed andammo via dopo aver pagato camera e pranzo. L’accompagnai a casa dandole appuntamento a qualche giorno dopo.
Un giorno, tra una scopata e l’altra, tra un connilinguo e una fellatio, mi venne l’idea di tentare di invitare Elena ad un week end nella casa di campagna a Capalbio con la presenza anche di mia moglie.
Chi lo sa cosa potrà accadere ‘ pensai – e se mia moglie acconsentirà.
Conoscendo l’avversione verso le donne di mia moglie proposi per primo la cosa a lei che accettò volentieri ‘Si, portiamola con noi, facciamola distrarre, poverina, da dieci anni non esce mai con un uomo. Così le faremo passare due o tre giorni di riposo, la faremo distrarre portandola a visitare il paese e la maremma e vediamo se riusciamo a risvegliare in lei qualche desiderio sessuale. Cerca di agire con prudenza sperando che non la prenda male. Ma penso proprio di no in quanto a cinquant’anni il desiderio di scopare è al massimo in una donna!’
Elena fu, inizialmente, un po’ titubante in quanto capiva che, in presenza di mia moglie, io non l’avrei potuta soddisfare come avrebbe voluto, e che avrebbe dovuto far finta di scandalizzarsi se si fossero presentate situazioni di intimità tra me e mia moglie.
Dopo le mie rassicurazioni, in merito al fatto che avrei comunque trovato qualche scusa o il modo di appartarci per qualche effusione amorosa-scopareccia, Elena acconsentì anche se con una certa ansia e curiosità su come si sarebbe comportata mia moglie nei suoi confronti.
L’occasione si presentò a metà di un splendido settembre.
Il ricordo di quel meraviglioso week end trascorso in compagnia di due meravigliose ed attraenti cinquantenni non potrà mai essere dimenticato anche per le conseguenze sulla vita sessuale di Elena, della mia disinvolta e sempre giovane mogliettina e su me stesso .

Cap. 5 – Evoluzione dei piaceri sessuali femminili.

Era un bel settembre dal clima ancora tiepido e con un cielo terso.
Dopo aver rassicurato i rispettivi figli partimmo in macchina tutti e tre un venerdì pomeriggio per un week end di due o tre giorni a Capalbio.
Mia moglie ed Elena erano ambedue allegre e felici e parlavano in continuazione di ogni argomento; mia moglie ci teneva particolarmente a far divertire e divagare Elena raccontandogli come era fatta la casa, le bellezze naturali del posto , del vicino mare, dell’Argentario, ecc.
Arrivammo, aprimmo le finestre per far entrare l’aria ancora calda e il tiepido sole del tramonto; era una bellissima, calda e serena giornata di metà settembre.
Non avendo fatto la spesa andammo a cena in un vicino ristorante dalla rinomata cucina locale accompagnando il cibo con diversi bicchieri di vino maremmano (in realtà io cercai di berne il meno possibile pensando a quello che sarebbe potuto succedere la notte con queste belle ed attraenti cinquantenni).
Rientrati a casa pensammo subito a come sistemarci per la notte; la casa presentava a piano terra un ampio soggiorno con annessa cucina, bagno e ripostiglio ed un locale soppalcato a cui si accedeva con una ampia scala in muratura e dove vi era un ampio letto matrimoniale con adiacente bagno (sicuramente era stato un fienile opportunamente ristrutturato e trasformato in villino con circostante giardino).
Il letto matrimoniale poteva ulteriormente ingrandirsi alzando una rete sottostante in modo da contenere tre persone adulte (lo avevamo molto usato quando i figli erano piccoli e dormivano con noi ).
Mia moglie ruppe subito il silenzio e l’imbarazzo di Elena indicando che lei avrebbe dormito con noi come facevano i figli quando erano piccoli e la invitò ad indossare la camicia da notte che più le piaceva scegliendola tra le numerosissime che aveva nell’armadio.
‘Siamo, ormai, parenti e, certo, non ti scandalizzerai di dormire assieme a noi. Abbiamo ambedue quasi cinquant’anni e di uomini nudi ne abbiamo visti diversi! Non è vero Elena?’
‘Non mi scandalizzo affatto’ ‘ rispose Elena ‘ vedere tuo marito nudo mi incuriosisce alquanto!’
Facendole vedere i vari modelli Lei ne prese uno per se che era praticamente trasparente e simile a un baby-doll; uno analogo lo impose ad Elena dicendogli: ‘Vieni Elena andiamo in bagno ad indossarli; togliti i vestiti e riponili nell’armadio accanto ai miei. Tu Giorgio prepara il letto e mettiti il pigiama che trovi al solito posto.’
Sparirono in bagno lasciando la porta praticamente aperta, come consuetudine familiare, in modo da far vedere, tramite un grande specchio che ricopriva quasi tutta una parete, tutto quello che facevano; finirono di spogliarsi togliendosi reggiseno e mutandine, si infilarono le vestagliette guardandosi allo specchio di fronte, di lato e di dietro; decisero quindi di scambiarsi gli indumenti togliendoseli (tramite lo specchio vedevo i meravigliosi corpi nudi di queste due splendide cinquantenni felici, sorridenti e non curanti dei miei sguardi).
Di fronte a quel meraviglioso spettacolo di nudità il pisello era già in erezione e pronto a penetrare le meravigliose fiche leggermente ricoperte di peli scuri ma ben curate.
Rientrando in camera si accorsero della mia erezione e sorrisero per la soddisfazione del risultato ottenuto con gli spogliarelli praticati in bagno.
‘Bene! Vi siete decise! Avete fatto le vostre scelte? Adesso vado a spogliarmi io’ .
Mia moglie , sicuramente per mettere in imbarazzo e scandalizzare un po’ Elena, rispose: ‘Se vuoi puoi spogliarti anche qui, siamo donne sposate e sappiamo benissimo com’è fatto un uomo ! Non è vero Elena?’
‘Si, anche se ricordo che quello di mio marito era piuttosto piccolo al contrario di quelli di un paio di fidanzati precedenti. Un ripasso dopo quasi 10 anni non mi dispiacerebbe.’
‘Bene, mi avete provocato e così mi spoglierò davanti a Voi! Sedetevi sul letto e state ad osservarmi in silenzio; i commenti li farete a spettacolo finito’.
Cominciai così a spogliarmi togliendomi prima le scarpe, quindi la camicia, la canottiera, poi i pantaloni ed infine le mutande restando immobile come una statua completamente nudo e con un pisello in forte erezione. Mi diressi, quindi, verso mia moglie avvicinando il pene al suo viso; mia moglie cominciò ad accarezzarlo mostrandolo ad Elena che moriva dalla voglia di prenderlo in mano ma si reprimeva evidenziando, comunque, un evidente compiacimento per lo spettacolo.
Intuendo il desiderio represso di Elena mia moglie prese una mano di Elena e la poggiò sul mio pene indurito invitandola ad impugnarlo per bene ed aiutandola con la sua ad aprirlo per scoprire il glande turgido per l’erezione; mia moglie, quindi, stringendo fortemente la mano di Elena sul pene completamente scappellato si avvicinò con la bocca baciando il glande con un sonoro schiocco richiudendomelo.
‘Quello di tuo marito è decisamente il più lungo che abbia visto in vita mia! E’ decisamente attraente ed anche la circonferenza è notevole! Proprio bello!’
Mi infilai quindi i pantaloni del pigiama e mi coricai tra le due affascinanti cinquantenni con un pisello in erezione e sporgente dall’apertura dell’indumento.
Mia moglie spense la luce dicendo: ‘Bene, adesso, dopo lo spettacolo porno dormiamo; domani avremo tante cose da fare’.
Trascorsero diversi minuti in silenzio sdraiati tutti e tre supini uno vicino all’altro e guardano nel buio il soffitto; io mi ero posizionato leggermente più al centro del letto in modo da poter facilmente raggiungere e palpeggiare le fiche delle due donne che erano libere da qualsiasi indumento intimo; con le dita cominciai ad accarezzare il pube e ad aprire le grandi labbra di entrambe, quindi quelle più interne e il sovrastante clitoride già indurito per l’eccitazione; la fica di Elena era già bagnata, quella di mia moglie molto meno.
Dopo minuti di silenzio, tensione ed eccitazione mia moglie ruppe il silenzio e, riaccendendo la luce, disse: ‘Vedo che nessuno ha intenzione di dormire! Elena facciamo vedere che bel servizietto son capaci di fare due cinquantenni a questo insonne maschietto dalle mani impertinenti !’
Si alzò quindi in ginocchio e cominciò a sbottonarmi il pantalone del pigiama e, rivolgendosi ad Elena, disse: ‘Dai Elena, aiutami a spogliarlo completamente, tiragli giù i pantaloni!’
Anche Elena si alzò mettendosi in ginocchio e seguì le indicazioni di mia moglie; io le facilitai il compito sollevandomi con il bacino ed il pantalone mi fu subito sfilato rimanendo nudo con il pisello in mostra ed ancora in erezione.
Mia moglie ed Elena si ridistesero affianco a me girate sul fianco in modo da ammirare la mia nudità.
Mia moglie poggiò la testa e il viso sul mio petto e con la mano destra impugnò il pene per scappellarlo. Ordinò quindi ad Elena: ‘Elena prendigli i testicoli e stringili forte. Li senti ? Sembrano due noci da schiacciare! Quelli di tuo marito erano così? Glieli hai mai stretti fortemente?’
Elena non se lo fece ripetere due volte e subito impugnò con la sinistra i testicoli stringendoli forte.
‘Si, più o meno sono come quelli di mio marito. Li ho talvolta baciati, così come ho baciato più volte il suo pisello e ingoiato il suo sperma; ma non ricordo più il sapore.’
Era chiaramente un messaggio che stava mandando a mia moglie per chiederle il permesso di poter assaggiare il mio.
Mia moglie capì la richiesta ma non rispose sorpresa per il comportamento disinibito di Elena; con un tale disinvolto parlare capì che non era la prima volta che prendeva in mano i testicoli ed il pene di un uomo e che quest’uomo doveva essere sicuramente suo marito per non aver avuto alcuna reazione alla vista della mia nudità ed all’esposizione del mio pene.
Mia moglie cominciò, quindi, a prendermi dalla base il pene completamente scappellato e farlo oscillare come l’asta di un pendolo capovolto stringendolo ritmicamente con colpi sempre più forti e più veloci (era la sua tecnica masturbatoria degli uomini); Elena seguiva il ritmo imposto da mia moglie stringendomi con la stessa frequenza i testicoli.
Pensate: a 50 anni venivo masturbato contemporaneamente da due deliziose donne di cui una era mia moglie e l’altra la mia amante nonché consuocera! Mi era capitato una sola volta in giovinezza e adesso mi ricapitava una seconda volta a 50 anni!
Il mio pisello era al massimo dell’erezione e cominciava ad uscire qualche goccia di lubrificante come preludio di una imminente eiaculazione.
A questo punto mia moglie si fermò dicendo ad Elena; ‘Dai concludi tu che da 10 anni non devi più averlo fatto’
Elena lasciò i testicoli a mia moglie ed impugnò con determinatezza e senza alcun imbarazzo l’asta dura ed eretta con la mano sinistra; cominciò, quindi, ad andare su e giù con la mano ben stretta sul mio pene dal glande turgido per la pressione sanguigna.
‘Elena, vedo che lo fai in modo tradizionale come quasi tutte le donne; ti piace chiudere ed aprire il glande e manipolarlo lungo tutta l’asta. Io invece ho scoperto il metodo che ti ho fatto vedere prima e che raggiunge lo stesso effetto anche se agli uomini piace la manipolazione dell’asta e alle donne sentire le nervature del pene. Tutti gli uomini a cui ho praticato questa tecnica non tradizionale è piaciuto moltissimo chiedendomi sempre di fare il bis’.
‘A mio marito piaceva così ed io l’ho sempre accontentato in maniera tradizionale. Penso che anche Giorgio ne sarà contento e potrà valutare la differenza tra le due tecniche’ ‘ rispose Elena.
Dopo queste considerazioni e lezioni di masturbazione maschile la velocità di Elena aumentò fin quando uno schizzo violento di sperma fu emesso dal mio pene verso l’alto che ricadde sulla mano di Elena stretta alla base del pisello unitamente al restante sperma che uscì subito dopo con minore potenza inondandole la mano e il mio pube; la mano di mia moglie non fu bagnata e rimase asciutta e pulita.
Lasciando i miei testicoli disse: ‘Andate a lavarvi, mi raccomando non mi sporcate le lenzuola, non ho nessuna intenzione domani di metterle in lavatrice’.
Si alzò per prima Elena che si diresse in bagno riparando il gocciolamento dello sperma con la mano destra.
‘Giorgio vai a lavarti anche tu e dai un asciugamano pulito ad Elena, lei non sa dove stanno.’
Mi alzai e, privo del pigiama toltomi poco prima, entrai in bagno trovando Elena chinata sulla vasca da bagno e con le gambe divaricate in modo da presentarmi da dietro il suo sesso aperto e pronto a ricevere la visita del mio.
La vista di quel meraviglioso culo e della fica aperta e disponibile mi procurò una nuova erezione facendomi dimenticare (come consuetudine familiare) di chiudere la porta del bagno che, restando aperta, consentiva a mia moglie la visione di quello che sarebbe successo subito dopo.
L’eccitazione mi spinse ad una immediata penetrazione della fica che era talmente bagnata da costringermi a farle unire le gambe avvolgendole con le mie in modo che il suo sesso si stringesse il più possibile.
Nel penetrarla da dietro notai che mia moglie si era alzata ed avvicinata alla porta del bagno in modo da poter assistere più da vicino alla mia scopata con Elena.
La scopata era talmente meravigliosa, con i testicoli che sbattevano ritmicamente sulle cosce di Elena, che mi impose di accelerare la velocità di penetrazione consentendomi di raggiungere una seconda eiaculazione, questa volta ben più modesta.
Uscendo dal sesso di Elena la presi da dietro stringendole i seni leggermente pendenti e pulii il pene strusciandolo nella fessura dei glutei e, per dar modo a mia moglie di tornare a letto, girai Elena e la baciai carezzandole la fica e stringendole il clitoride ancora duro.
Facendo finta che nulla fosse successo Elena rientrò per prima in camera da letto riprendendo la posizione iniziale sotto gli occhi di mia moglie per nulla scandalizzata o contrariata per quello a cui aveva assistito; era solo sorpresa per la disinvoltezza del comportamento di Elena che pensava fosse ancora devota al marito deceduto da quasi 10 anni e che aveva cercato di provocare e scandalizzare per gioco facendola assistere ad una banale e castigata masturbazione del consuocero ; non poteva proprio pensare che Elena aveva superato la vedovanza facendosi scopare proprio dal consuocero.
Rientrai quindi io, sempre senza i pantaloni del pigiama e con un pene decisamente rilassato e a riposo. Indossando il pantalone del pigiama e notando lo sguardo sorpreso di mia moglie, che era rimasta decisamente all’asciutto, dissi: ‘Le mie due magnifiche cinquantenni hanno bisogno, prima di addormentarsi, di un mio premio speciale che non potranno certo rifiutare’.
Così dicendo mi inginocchiai sul letto in corrispondenza di mia moglie e cominciai ad allargarle le gambe, posi la mia bocca sulle sue grandi labbra e cominciai a baciarla e a leccarla inserendo la lingua in profondità nelle piccole labbra che subito si inumidirono per l’eccitazione; dal cappuccio feci uscire il clitoride già duro prendendolo in bocca e succhiandolo con foga e avidità. L’eccitazione di mia moglie (esaltata anche per aver assistito al coito con Elena) era tale che mi prese la testa con ambedue le mani fermandola e premendola con forza sul suo sesso in modo da impedirmi di sospendere il connilinguo. Continuando in questa attività mi accorsi che Elena, giratasi dalla nostra parte per assistere alla scena e all’orgasmo di mia moglie, aveva inserito la mano sinistra sotto il mio bacino ed impugnato il pene, nuovamente in erezione, cominciava a stringerlo scappellandolo e richiudendolo continuamente (io le avevo facilitato la presa sollevando leggermente il bacino dal letto in modo da facilitarle la presa ed offrirle anche la vista dei testicoli che baciò e strinse con la destra).
Mia moglie era troppo presa dal lavoretto che gli stavo facendo che non si accorse minimamente dell’iniziativa di Elena.
Finalmente mia moglie raggiunse l’orgasmo e rilassandosi supina lasciò di tenermi la testa consentendomi di respirare e di terminare il premio con prolungati baci sui seni, dai capezzoli durissimi, e sulla bocca.
Mi distesi anch’io per riprendere fiato quando Elena intervenne: ‘Giorgio ti ricordo che le tue magnifiche cinquantenni sono due!’
‘Certo Elena, anche tu ti meriti un premio come quello dato a mia moglie’ e, girandomi verso di lei, le allargai le gambe e cominciai a baciare e penetrare il suo sesso con la lingua ed assaggiando il mio sperma ancora caldo rimasto nella sua lubrificatissima vagina.
‘Come sei fortunata ad avere un marito così efficiente! Potessi averne anch’io uno così! Non potevate farmi trascorrere una serata migliore! concluse mentendo e sapendo di mentire.
‘Elena, non ti scoraggiare a 50 anni non abbiamo mica finito di scopare! Abbiamo ancora tanti anni davanti a noi e gli uomini non mancano, basta cercarli. Domani ci penseremo; adesso dormiamo veramente perché abbiamo tutti avuto quello che volevamo compreso il nostro uomo che sta tra di noi.
‘A proposito’ intervenni ‘avete ambedue una fica piuttosto pelosa devo farvi una bella depilazione’
‘Questo incombenza te la concederò domani se ne avrò voglia; se Elena vorrà potrai depilare anche la sua fica, vero Elena? Elena tu da chi ti fai depilare ? Vai dall’estetista? Perché ce l’hai ben curata e perfettamente modellata; l’estetista deve essere molto brava o è un uomo che ti ha depilato? Gli uomini sono molto bravi in questa attività in quanto ci mettono passione perché sanno che, quasi sempre, segue una scopata come conclusione; le donne lo fanno quasi controvoglia almeno che non siano lesbiche.’
Elena esitò a rispondere, quindi si inventò: ‘Sì, è stato un ragazzo molto giovane che ho dovuto poi ricompensare concedendogli una penetrazione vaginale che si risolse, con mia grande delusione, in una sola entrata in quanto venne immediatamente per l’eccitazione raggiunta; da allora ho deciso di evitare rapporti con giovanotti e di concedermi solo a coetanei che sono più esperti e capaci’.
Mia moglie spegnendo la luce disse :’Adesso dormiamo veramente, domani vedremo come trascorrere la giornata’.
Così dicendo si girò verso di me consentendomi di abbracciarla e stringerla tra le braccia posandole il pene, ormai a riposo ma ancora umido di sperma, sul pube.
Elena, a sua volta, si girò verso di me poggiando il seno scoperto sulle mie spalle ed accostando il bacino ed il pube peloso ai miei glutei.
La mattina successiva mia moglie mi svegliò dandomi il solito caldo e profondo bacio; guardandomi negli occhi diresse la sua mano sul pisello per vedere in che condizione si presentava dopo le fatiche della notte scoprendo che questo era ben stretto dalla mano sinistra di Elena che dormiva ancora profondamente (od almeno faceva finta di dormire).
Con voce bassa per non svegliarla disse: ‘Povera Elena, dopo tanti anni ha riscoperto il sesso. La storia del giovanotto dalla eiaculazione precoce è una invenzione; chi l’ha depilata così bene sei stato tu, vero?. Vi ho visto ieri sera quando scopavate in bagno: eravate perfettamente a vostro agio e sincronizzati e lei non aveva alcuna remora a farsi penetrare da te; quante volte l’hai scopata? Comunque fai bene a farle rivivere il piacere sessuale, io non avrei avuto certo la pazienza di aspettare 10 anni! Lo sai che devo avere rapporti sessuali con continuità anche più volte a settimana! Se non avessi te trovare ragazzi o uomini maturi non sarebbe certo un problema per me !’
Così dicendo sollevò il lenzuolo ed osservò il mio pene stretto nella mano di Elena; alzò la mano destra e la posò delicatamente su quella di Elena che non dava segni di risveglio (almeno così sembrava), la strinse a sua volta cominciando a farla scorrere sul mio pene che cominciava a riprendere consistenza fino a scappellarlo completamente, quindi riportò la mano in su ricoprendolo il glande con il prepuzio, poi ripeté lo scappellamento e la richiusura, questo più volte.
Sembrava che stesse insegnando ad una fanciulla inesperta ed alle prime armi come si masturba un uomo.
Osservando il movimento intrapreso da mia moglie mi tornò alla mente una delle prime esperienze della fanciullezza quando andavo a farmi fare le seghe da una anziana donna di strada che mi masturbava gratis: ‘perché ero giovane e di bell’aspetto’. Un giorno aveva accanto una giovane ragazza, di nome Chiara, che mi presentò come sua figlia. ‘E’ bellina Chiara, vero ? Vedrai che ti piacerà ancora di più quando ti farà i servizietti che le ho insegnato’. Con fare autoritario le ordinò di abbassarmi i pantaloni e di impugnare il mio pisellino che cominciava ad ingrossarsi. Chiara esitava e voleva andarsene; la madre le prese la mano e la posò a forza sul mio pisello ormai eretto, che aveva tirato fuori dai pantaloncini corti con l’altra mano, aprendole le dita e richiudendole attorno al pisello e cominciò a guidarla ad andare su e giù; sempre tenendole la mano ben stretta attorno al mio pisellone le spiegava che doveva iniziare prima lentamente e poi continuare aumentando la velocità fino a quando dal buchetto sulla punta del glande non fosse uscito un liquido biancastro e schiumoso. Chiara non oppose più resistenza, anzi allontanò la mano della madre continuando da sola a masturbarmi fino a farmi uscire qualche goccia di liquido.
‘Con questo ragazzino è gradevole ma quel vecchio bavoso di ieri sera mi ha fatto schifo!’
‘Vorrà dire che ti dedicherai, per il momento, solo ai giovincelli in modo da acquisire l’esperienza necessaria da sfruttare con i più anziani che ti dovranno pagare adeguatamente’.
Da allora smisi di farmi fare le seghe dall’anziana puttana ed andai sempre a trovare Chiara che mi masturbava, con naturalezza ed entusiasmo, come le aveva insegnato la madre e non facendomi pagare. Molto spesso andavo da Chiara accompagnato da tre amici; dai miei amici pretendeva, però, di essere prima pagata (mi sembra di ricordare 200 lire a sega), poi ci abbassava pantaloncini e mutande e ci masturbava contemporaneamente due alla volta; a chi avesse lanciato lo sperma più lontano concedeva, come premio, la palpazione della sua fica, appena ricoperta di leggeri peli castani, e l’inserimento dell’indice. La fica di Chiara fu anche la prima che esplorai con il pisello oltre che con le dita. Anche per le scopate che si susseguirono alla prima si concedeva gratis solo a me ‘perché ero un bel ragazzino pulito ed educato’. Chiara fu la maestra di sesso per tutti noi ragazzini del quartiere fino a quando una retata della Polizia non la portò in Carcere per alcuni giorni. Uscita riprese la sua attività di puttana ma con prezzi sempre più esosi (500 lire per una sega e 5000 lire per una scopata che per i miei amici era difficile disporre). Ricordo che si mettevano settimanalmente da parte i soldi che si facevano dare dai genitori o che racimolavano facendo lavoretti vari e, quando avevano raggiunto 5-6000 lire, li portavano a Chiara che li accontentava concedendogli ampi sconti. Abbandonati i ricordi giovanili tornai a seguire i movimenti delle due mani, perfettamente sincronizzate ed in sintonia l’una sopra con l’altra sotto; la frequenza di masturbazione cominciò ad aumentare sempre più portandomi alla massima erezione, anche favorita dalla forza con cui Elena stringeva sempre più il pene (dal che capì che era perfettamente sveglia e consapevole di quello che mia moglie le concedeva di fare).
Mia moglie non mollò la presa ma continuò a guidare la mano di Elena con la giusta frequenza che conosceva ormai da anni.
Accortasi che ero prossimo all’eiaculazione avvicinò la bocca al glande avvolgendolo completamente con la bocca raccogliendo tutto lo sperma che usciva dal mio pisello senza far cadere alcuna goccia sulla pancia o sul pube.
Con la bocca piena di sperma mi baciò trasferendomi un po’ di sperma in bocca dicendomi: ‘Adesso prova a svegliare Elena con un bel bacio profondo inserendole con la lingua lo sperma che ti ho messo in bocca, vediamo se ne riconosce il sapore e cosa ti dirà. Chiedigli anche se ha lo stesso sapore di quello del marito’.
Mi girai quindi verso Elena e la svegliai baciandola sulla bocca ed inserendole con la lingua tutto lo sperma che avevo trattenuto in bocca.
Elena, fingendo di svegliarsi, disse: ‘Che buon sapore ha la tua saliva ! E’ un po’ gelatinosa, cos’è ?’ disse sfacciatamente, in quanto aveva perfettamente riconosciuto la sostanza e per aver ascoltato, facendo finta di dormire, l’invito di mia moglie. ‘Grazie per il bacio. Mio marito non lo ha mai fatto quando ci svegliavamo. Ho dormito molto bene questa notte e mi sento perfettamente in forma. A proposito quando mi depili?’
Mia moglie, che aveva capito tutto, si alzò dicendo: ‘Elena facciamoci prima una bella doccia e una buona colazione. Abbiamo tutto il giorno per dedicarci ad abbellire le nostre fiche!’
Mia moglie entrò in bagno, sempre con la porta aperta, si tolse il baby-doll e si infilò sotto la doccia.
Elena mi abbracciò stringendomi nuovamente il pisello invitandomi ad inserirglielo nell’ano che mi offrì mettendosi a pecorina ed allargando l’ano il più possibile.
Il pene entrò rapidamente, anche perché ancora lubrificato dallo sperma appena uscito, ma dopo una decine di ‘stantuffate’ sempre più veloci dovetti interrompere perché mia moglie aveva finito la doccia e stava uscendo per asciugarsi; per fortuna il vetro opaco della doccia non le aveva fatto vedere nulla.
Ci sdraiammo l’uno accanto all’altra in attesa che mia moglie lasciasse libero il bagno.
Mia moglie entrò in camera completamente nuda, pulita e profumata mostrandoci, con orgoglio ed esibizionismo prettamente femminile, la bellezza del suo corpo ancora perfetto e con un seno da giovane ragazza.
Notai che Elena la osservava con una certa invidia per quel corpo ancora così perfetto mentre il suo mostrava qualche smagliatura e qualche chilo di troppo.
‘Elena, se vuoi scegli qualche vestaglia che stia bene tra le mie riposte nell’armadio; l’intimo non credo che potrai indossarlo perché, mi sembra, porti qualche taglia superiore alla mia’ disse con una certa malizia e per rimarcare la differenza con la taglia del suo corpo.
‘Non ti preoccupare, mi sono portata i ricambi; li ho in borsa’ rispose Elena.
‘Comunque puoi anche stare in perfetta libertà in quanto qui non ci vede nessuno se non, forse, un guardone che abita non lontano e che viene spesso a spiarci per masturbarsi in solitario. Oggi, se viene, avrà la sorpresa di vedere contemporaneamente due belle fiche pelose invece di una sola’.
‘Io scendo e vado a preparare il caffè e la colazione. Appena avete finito scendete giù e tu Giorgio apparecchia in giardino così ci prenderemo anche il sole mattutino. Poi andremo in paese a fare un po’ di spesa’
Ci spogliammo reciprocamente togliendoci il pigiama ed il baby-doll; ci mettemmo sotto la doccia lavandoci vicendevolmente ogni parte del corpo così come avvenne quella famosa prima volta di un torrido giorno di agosto più di un anno fa e come abbiamo ripetuto ogni volta che abbiamo scopato o a casa di Elena o al Motel.
Elena accolse il suggerimento di mia moglie scegliendo una vestaglia semitrasparente senza indossare alcun indumento intimo e scese per andare ad aiutare mia moglie nel preparare la colazione; io restai un po’ di più per radermi e vestirmi con un paio di bermuda estivi e senza indossare anch’io le mutande.
Poco dopo scesi anch’io ed apparecchiai in giardino sotto un salice in grado di fare l’ombra sufficiente per consumare la colazione.
Mia moglie posizionò la sua sedia e quella di Elena in modo che il guardone, se fosse arrivato, non avrebbe avuto difficoltà ad ammirare le loro nudità esposte ai raggi del sole settembrino. Terminata la colazione mia moglie si sbottonò la vestaglia ed espose al sole il suo sesso invitando Elena a fare altrettanto.
‘Il guardone è arrivato? Da che parte si nasconde?’ chiese Elena incuriosita.
‘Quando sentirai muovere le foglie della siepe in fondo al giardino davanti a noi allora capirai che è arrivato e che si sta facendo un solitario’.
Così accadde dopo qualche decina di minuti; le foglie della siepe cominciarono a muoversi malgrado l’assenza di un pur minimo vento.
Mia moglie allargò le gambe per meglio farsi osservare ed altrettanto fece Elena che cominciava ad eccitarsi.
Per completare e migliorare la sceneggiata mi avvicinai alle loro sedie e mi inginocchiai davanti cercando di coprire con le mani le loro fiche già aperte ed umide; introdussi l’indice ed il medio della destra nella fica di Elena e quelli della sinistra in quella di mia moglie cominciando ad entrare ed uscire ritmicamente.
‘Vediamo chi di voi due riesce a raggiungere l’orgasmo per prima’.
Mi misero, quindi, ambedue una gamba sulle spalle e si rilassarono al sole aspettando il raggiungimento dell’orgasmo. Le foglie della siepe si muovevano sempre più.
Iniziai con l’inserimento delle dita prima piano piano, poi con sempre maggiore velocità ; Elena fu la prima a raggiungere l’orgasmo togliendomi la gamba dalla spalla e sdraiandosi felice e sorridente al sole.
Io continuai con mia moglie con sempre maggiore intensità e velocità fin quando anche lei si distese felice togliendomi le dita dalla fica per mostrarla in tutta la sua bellezza al guardone nascosto dietro la siepe.
‘E così anche per oggi il maschietto della zona è soddisfatto!’ disse mia moglie.
‘Ma anche noi femminucce abbaiamo avuto la nostra parte di piacere’ replicò Elena.
La siepe non si muoveva più.
‘Sarà svenuto o gli è venuto l’infarto per la visione contemporanea di due fiche pelose!’ disse mia moglie alzandosi per rientrare in casa e prepararsi ad uscire. La seguì Elena ed io dopo aver sparecchiato.
Le mie meravigliose cinquantenni si composero, si truccarono e profumarono; quindi scelsero di vestirsi con due minigonne (per la verità non troppo eccessive) e due camicette dall’ampia scollatura esaltanti le forme dei loro meravigliosi seni (quello di mia moglie piccolo ma autoreggente e dai capezzoli appuntiti , quello di Elena decisamente più sviluppato e formoso ma altrettanto desiderabile) tralasciando di indossare reggiseno e mutandine.
Mi accorsi della loro provocazione facendole entrare in macchina; Elena, per entrare nel sedile posteriore, si piegò in avanti mostrandomi quel meraviglioso sedere che aveva privo anche di un minuscolo perizoma, mia moglie, sedendosi in quello anteriore, si sollevò la gonna facendomi notare i peli sul pube che le avrei dovuto togliere in giornata.
‘Ma siete matte ad andare in paese così conciate ? Se vi vedono i vecchietti seduti sull’uscio delle case cosa penseranno di queste due meravigliose cinquantenni?.’
‘Niente, certe cose son fatte per vedere e non per commentare!’ rispose mia moglie sorridendo ed ammiccando ad Elena seduta dietro.
‘Se a voi piace provocare la gente in questa maniera! Se vi violentano per strada come faccio a reagire essendo in minoranza?’
‘Non ti preoccupare Giorgio non ci violenterà nessuno! Anche perché siamo solo noi a decidere chi è autorizzato o meno ad inserire il proprio pisello nelle nostre fiche! In questo paese di vecchi un po’ di giovinezza e qualche bella visione del gentil sesso non fa certo male!’
Fu così che portammo Elena a visitare il castello e il camminamento che lo circonda, il panorama del mare e dell’Argentario in lontananza.
Chiaramente i giovani, le donne e i vecchietti che ci vedevano passeggiare notarono tutti l’assenza di qualsiasi indumento sotto le minigonne attillate di queste due attraenti signore di città.
A un certo punto notammo tre ragazzi sui 16-18 anni che ci seguivano a una certa distanza ridendo e sghignazzando; mia moglie si rivolse ad Elena dicendogli: ‘Facciamo vedere a questi giovanotti come la fica di una cinquantenne è decisamente più attraente di quelle delle loro amichette verginelle e di primo pelo?’
‘Perché no. Ma come facciamo, non possiamo certo alzarci le gonne per strada; ci arresterebbero subito per atti osceni in luogo pubblico !’
‘No, certo; vieni ci sediamo su questo muretto ed allarghiamo le gambe incrociandole come fanno i santoni indiani quando pregano o vanno in estasi. Se ci sorpassano potranno vedere il nostro sesso completamente aperto e contornato di peli. A proposito Giorgio ricordati che oggi ci devi depilare. Sai Elena, Giorgio è molto bravo nella depilazione femminile; ne resterai soddisfatta e contenta!’
Elena pensava tra se e se: ‘Lo so benissimo quanto è bravo Giorgio in questa operazione di eliminazione dei peli pubici’ ma rispose compiacente: ‘Vedremo quanto è bravo ! Te lo dirò a depilazione conclusa’.
Intanto si erano sedute sul muretto piegando ed incrociando le gambe in modo da assumere la classica posizione Yoga; le loro meravigliose fiche si erano completamente aperte (per la posizione divaricata delle gambe) ed i raggi del sole, illuminandole, ne esaltavano la bellezza ancora di più; le piccole labbra si ergevano al centro della fessura principale come due petali di rose e i peli scuri attorno alle grandi labbra incoronavano la zona pubica.
La visione di questa zona erogena femminile mi aveva fatto eccitare e mia moglie, accorgendosi della erezione sotto i bermuda, si mise a ridere dicendo: ‘Giorgio, ma che è la prima volta che vedi la fica di una donna? Guarda come ti si è ingrossato ! Elena, hai notato anche tu quel bozzo sotto i bermuda ?’.
‘No, non è la prima volta che ammiro una fica – risposi – ma la tua è meravigliosa e poi adesso si aggiunge anche quella di Elena che non è certo da meno. Messe così una accanto all’altra è davvero difficile decidere quale sia la più attraente e la più invitante!’.
Così dicendo i ragazzi ci avevano raggiunto e ci stavano sorpassando in assoluto silenzio ed imbarazzo non potendo più tornare indietro; io cercai di mettermi davanti alle mie donne in mostra facendo finta di nascondere le meravigliose fiche in esposizione.
I ragazzi ci passarono davanti guardando estasiati lo spettacolo inaspettato diventando rossi paonazzi in viso per l’eccitazione inaspettata.
Accelerarono il passo fermandosi poco dopo pensando se era il caso di tornare indietro e rivedere una seconda volta quello che avevano appena visto.
Mia moglie, a cui piaceva provocare il genere maschile ma che non esagerava mai, scese dal muretto ricomponendosi la minigonna ed invitò Elena a fare altrettanto; quindi riprendemmo la strada da cui eravamo arrivati lasciando i ragazzi delusi e a bocca asciutta (malgrado quanto visto poco prima).
Andammo quindi a far spesa ad un supermercato vicino rifornendoci per almeno due o tre giorni da trascorrere serenamente ed in tranquillità nella casetta di campagna.
L’intesa e la complicità che si era creata tra mia moglie ed Elena era veramente fuori di ogni aspettativa visto la diffidenza e il distacco che mia moglie aveva sempre provato verso il genere femminile. Con Elena mia moglie aveva cambiato atteggiamento e modo di fare ; sembravano due amiche per la pelle dalle complicità antiche e profonde per nulla gelose l’una dell’altra anzi compiacenti delle effusioni e dei giochi erotici che condividevano con me.
Dopo un frugale pranzo decidemmo di andare a riposarci prima di andare a fare una passeggiata al vicino Argentario.
‘Penso che non c’è alcun bisogno di riaprire il letto aggiuntivo visto che questa notte in tre siamo stati ugualmente comodi nel letto matrimoniale’ disse mia moglie cominciando a togliersi la vestaglietta e, restando completamente nuda (al rientro in casa non aveva indossato né mutandine né reggiseno), si distese sul letto allargando leggermente le gambe.
‘Elena spogliati pure tu e vieni accanto a me per assistere alla depilazione. Vedrai come Giorgio è accurato e delicato; in tanti anni non mi ha mai procurato tagli od abrasioni sul pube. Quando avrà finito con me farà altrettanto con te e poi mi dirai se ho ragione’. Elena, in silenzio e completamente nuda, si distese accanto a mia moglie per seguire meglio e più da vicino la mia specialità pensando a quanto avesse ragione per essersi già tante volte sottoposta alla depilazione da parte mia.
Ma doveva far finta che per lei sarebbe stata la prima volta. Mia moglie aveva ben capito che non era la prima volta che si era fatta depilare da me; ma stette al gioco .
Cominciai quindi ad allargare bene le gambe di mia moglie in modo che il sesso fosse completamente aperto e visibile, poi con delle forbicine cominciai a sfoltire i peli più lunghi ed esterni alle grandi labbra, presi il sapone da barba e lo spalmai su tutto il pube ed attorno alle grandi labbra facendo attenzione a non toccare le labbra più interne; così ricoperte di schiuma bianca le grandi labbra risaltavano per la forma e per la carnosità della fessura. Presi quindi il rasoio dedicato a questa attività e cominciai a raderla togliendo la schiuma bianca e i sottostanti peli, passai lentamente sulle grandi labbra allargandole con le dita dell’altra mano in modo da fare bene attenzione a non toccare le labbra più interne già umide per l’eccitazione che stava raggiungendo mia moglie osservata, tra l’altro, dallo sguardo attento ed indagatore di Elena che le stava a pochi centimetri di distanza.
Tolta tutta la schiuma la pulii con un asciugamano umido e la profumai con il mio dopobarba che serviva anche a disinfettare la zona; si presentò quindi un perfetto pube privo di qualsiasi pelo con al centro una magnifica fessura che baciai ripetutamente inserendo la lingua fin dentro le piccole labbra e sul sovrastante clitoride, uscito dal cappuccio, sufficientemente indurito per l’eccitazione raggiunta.
‘Elena, ti è piaciuto come mi ha depilato Giorgio ?’
‘Si molto, solo a guardarvi mi sono eccitata e mi sento già un po’ bagnata. Adesso Giorgio dovrà prima asciugarmi’.
‘Non c’è bisogno, Elena il tuo umore è interno alle piccole labbra e non penso che esca fuori. Comunque adesso ti controllerò e poi procederò anche con te a far pulizia di tutti quei meravigliosi peli che circondano il tuo bellissimo sesso che senza peli acquisterà ancora più bellezza ed interesse’.
Mia moglie ed Elena si scambiarono di posto preparandosi alla depilazione che conosceva ormai anche lei da tanto tempo .
Mia moglie mi aiutò ad aprirle a sufficienza le gambe e si posizionò di lato per assistere da vicino alla depilazione del pube di Elena.
Ripetei così i gesti ormai per me quasi automatici ma sempre interessanti ed attraenti.
Chiaramente il mio pene era alla massima erezione e stava per scoppiare; mia moglie se ne accorse e decise di sacrificarsi invitandomi a penetrare prima Elena, che era già al massimo dell’eccitazione e prossima all’orgasmo.
Appena entrato nella fica vellutata e lubrificatissima di Elena, dopo alcuni ‘stantuffamenti’ frenetici eiaculai dentro con grande quantità di sperma che impedii di uscire restando alcuni minuti fermo con il pene inserito in attesa del rilassamento naturale; il pene uscì, quindi, lentamente man mano che si riduceva l’erezione.
‘E adesso devi aspettare che mi ricarichi’ dissi a mia moglie che aveva assistito compiaciuta alla mia seconda scopata con Elena.
‘Non ti preoccupare, mi è bastato assistere al vostro orgasmo che avete raggiunto con perfetta sintonia come se lo aveste già fatto tante volte; raramente l’uomo e la donna raggiungono l’orgasmo nello stesso momento, ciò avviene solo dopo tante prove! Vuol dire che questa sera scoperai prima me ed Elena assisterà come ho fatto io adesso.’
Così dicendo le abbracciai infilando le braccia sotto le loro teste e girandole verso di me in modo che poggiassero le loro facce sul mio torace baciando in fronte ed in bocca prima mia moglie e poi Elena; mia moglie fu più veloce di Elena nell’impugnare il mio pene ancora rilassato e lo strinse fortemente; Elena si dovette accontentare di prendermi i testicoli che strinse altrettanto fortemente.
Ci svegliammo dopo circa un’oretta tutti contenti e soddisfatti del pomeriggio trascorso; ci alzammo, ci vestimmo (questa volta con tutti gli indumenti intimi) ed uscimmo per andare a visitare l’Argentario.
Inutile continuare a raccontare come trascorsero i giorni ed i mesi successivi.
Mia moglie aveva accettato senza alcuna remora o gelosia la presenza di Elena, anzi la cercava e la voleva sempre più con noi, specialmente nei week end ed anche in qualche viaggio di piacere che spesso organizzavamo per rompere la monotonia della vita familiare con la presenza ancora invadente dei restanti figli non sposati.
Negli alberghi chiedevamo sempre una matrimoniale con l’aggiunta di un letto singolo con evidente stupore e sorpresa degli addetti alla reception; altrettanta sorpresa l’aveva il personale di servizio quando, la mattina dopo, trovava il letto singolo perfettamente in ordine e non utilizzato.
Qualsiasi letto matrimoniale era perfettamente sufficiente a contenere i nostri tre corpi sempre avvinghiati l’un con l’altro.
Una notte, in un bellissimo albergo di Sorrento (luogo di una disavventura disdicevole occorsa a mia moglie in giovanissima età), ebbi la necessità di alzarmi per andare ad orinare; al rientro trovai, con grande sorpresa e meraviglia, che mia moglie ed Elena si erano abbracciate e si baciavano appassionatamente palpandosi vicendevolmente il seno, la pancia, le gambe, le natiche e, ognuna, penetrava con le dita il sesso dell’altra.
Assistevo incredulo alla esplosione improvvisa del comportamento lesbico che è sempre presente nella psiche femminile; in talune si manifesta da subito fin dalla giovane età, in altre rimane per anni sopito dai comportamenti imposti dalla società e da una cultura repressiva e religiosa.
Non curanti della mia presenza continuarono ad accarezzarsi, a palpeggiarsi ed anche ad esplorare con le dita le vagine.
Io mi distesi di lato lasciandole proseguire nell’esplorazione dei loro sessi; mi accostai a mia moglie, che mi offriva le spalle, appoggiando il mio pene, eretto per la visione inaspettata, tra le piega delle natiche e prendendole i seni con le mani in modo da poter anche stringere fortemente i capezzoli appuntiti e durissimi per l’eccitazione raggiunta fino a quando ci addormentammo.
La mattina successiva le trovai sempre abbracciate in un sonno pesante e liberatorio e con un’espressione di evidente rinata felicità.
Risvegliandosi alla luce di un sole caldo e splendente mi chiesero subito se avevo assistito alle loro effusioni. Al mio assenso si scusarono per avermi trascurato durante la notte ma il desiderio di conoscere meglio e più in profondità i loro corpi covava da troppo tempo e non poteva essere rimandato ulteriormente.
Per farsi perdonare mi concessero subito di esplorare i loro sessi che penetrai più volte alternativamente con passione e gran piacere reciproco e riempendo di caldo ed abbondante sperma le rispettive vagine.
Da allora situazioni analoghe si ripetettero molte volte, specialmente negli alberghi utilizzati nei viaggi di svago.
Spesso mia moglie, quando non vi era modo di stare assieme ad Elena, mi invitava ad andare a trovarla a casa per soddisfarla nei desideri sessuali ancora non repressi; ma altrettanto spesso era mia moglie che la andava a trovare a casa dove trascorreva con lei interi pomeriggi di passione lesbica senza la mia presenza che, sicuramente, era di impaccio alla completa realizzazione e soddisfazione dei loro amplessi.
Preso atto anche di questa evoluzione comportamentale mi assoggettai al soddisfacimento alternativo dei desideri sessuali di queste due ancora meravigliose ed attraenti cinquantenni (diventate in più anche lesbiche!).
Fu come se avessi avuto due mogli e non una moglie ed un’amante.
Si era creata una situazione simmetrica a quella che aveva avuto Elena con Guido e Davide; adesso ero io con Elena (di fatto diventata la mia seconda moglie) e mia moglie.
Il vantaggio era che le due femmine si adoravano a vicenda senza alcuna gelosia reciproca, anzi si compiacevano di assistere alle reciproche scopate e al raggiungimento dell’orgasmo da parte di ambedue con lo stesso uomo, che era contemporaneamente marito e consuocero, così come si compiacevano di farmi assistere ai loro amplessi lesbici.
Comunque mia moglie credo non abbia mai saputo o sospettato che ero riuscito a possedere Elena anche nel culo (l’intimità che avevo con entrambe e le confessioni anche le più profonde ed intime me lo avrebbero fatto capire) così come io non riuscii, inizialmente, a capire cosa facevano e dove andavano quando uscivano assieme assentandosi per intere mezze giornate anche se qualche sospetto mi venne un giorno ascoltando involontariamente una telefonata di mia moglie che rispose ad un mai identificato Giorgio o George.
Questo nome Giorgio, o George, lo pronunciò involontariamente anche Elena durante un amplesso e poco prima di raggiungere l’orgasmo; le chiesi chi stava invocando. Lei, arrossendo, mi rispose: ‘Ma sei tu mio adorato Giorgio! Lo sai benissimo che tu sei l’unico uomo con cui scopo e a cui voglio bene. Così come ti vuole bene anche la tua adorata mogliettina anche se lei, talvolta, scopa anche con qualche altro bel giovane. Ogni altra nostra divagazione è solo passeggera e frutto di fantasie erotiche’.
Ecco, mi sembra che una confessione più esplicita e lampante di questa non ci possa essere!
Pensando ai suoi amplessi con qualche prestante giovane ragazzo l’abbracciai e la baciai inserendole, come da abitudine consolidata, le dita nella calda e lubrificata fica.
Quindi avevo avuto la conferma che andavano a rimorchiare qualche bel giovanotto prestante e che se lo portavano a letto assieme utilizzando qualche alberghetto compiacente o, forse, anche la casa di campagna di Capalbio (spesso avevo notato cose fuori posto, CD spostati, bicchieri non lavati, ecc.) che, comunque, veniva utilizzata anche dai due figli più giovani sia con le rispettive fidanzate sia con le ragazze più disponibili alle avventure passeggere e, chi lo sa, se anche con donne mature desiderose di essere possedute da sessi giovani e prestanti.
Erano, comunque, avventure passeggere e prive di conseguenze sentimentali che non ridussero mai la passione, l’affetto e l’attrazione fisica verso il marito e il consuocero (e, aggiungo io, tra loro due).
L’andazzo continuò per diversi anni sempre con grande affetto, passione reciproca, allegria ed entusiasmo reciproco; mai con monotonia.
La nostra era diventata una famiglia ‘allargata’ a tre senza destare, fortunatamente, senza alcun sospetto da parte dei rispettivi figli ma anzi da questi accolta con favore.
Certo, soddisfare sessualmente due mogli particolarmente esigenti è stato faticoso ma, vi assicuro, estremamente piacevole ed interessante!

FINE
(per il momento)

A chi ha avuto la costanza di leggere tutti i capitoli si chiede di esprimere un gradimento

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