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Ellis

By 3 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Ellis entrò silenziosamente nella biblioteca cercando di fare meno rumore possibile, con la tazza e la teiera tintinnanti sul vassoio. La governante aveva avvertito tutti che il figlio del padrone, dopo essersi accorto della scomparsa di una preziosa tabacchiera, era andato su tutte le furie, rinchiudendosi in quella stanza del castello. ‘Porta il t&egrave al padrone’, le ordinò mentre Ellis finiva di cambiare le lenzuola nella stanza degli ospiti. Ed ora il cuore le batteva all’impazzata mentre camminava lentamente verso la poltrona davanti al camino.
Le era capitato più volte nelle poche settimane in cui aveva iniziato il nuovo lavoro nel castello dei Costans di vedere il giovane padrone, nei suoi momenti di rabbia, scaraventare a terra tutto ciò che trovava al suo passaggio verso la biblioteca, con grande disappunto per la governante. ‘Il suo t&egrave, signore’, disse Ellis poggiando il vassoio sul tavolino a fianco della poltrona. Senza alcun cenno da parte del padrone, né tantomeno di ordini, fece un inchino e si girò cercando di uscire velocemente dalla stanza.
‘Fermati’, disse lui improvvisamente. Ellis rimase in attesa un istante, poi lentamente si voltò indietro, trovando il padrone in piedi affianco al camino. ‘Tu devi essere il nuovo aiuto della governante, Emily, Ally?’ chiese lui strafottente. ‘Ellis, signore’ , rispose lei in un inchino a testa bassa. ‘Ellis, nome alquanto strano per una contadina. Dimmi un po’, Ellis, hai per caso visto da qualche parte una tabacchiera dorata con gli stemmi della mia famiglia?’ le chiese squadrandola da capo a piedi con lo sguardo infuocato. ‘No, signore, non l’ho vista, ma la governante” provò a rispondergli. ‘Puoi andare’, la bloccò prima che lei finisse la frase.
Ellis si rigirò, non vedendo l’ora di uscire da quella stanza, lontana da quello sgradevole uomo. Ma dopo pochi passi si sentì afferrare da dietro, una mano le tappò la bocca e l’altra le cinse la vita. ‘Una giovane contadina come te non vedeva l’ora di farsi assumere in un posto come questo per poter mettere le mani sui preziosi della mia famiglia immagino’, le sussurrò nell’orecchio con un ghigno. Ellis scosse la testa terrorizzata, ma lui continuò. ‘Lo capisci vero che non posso fidarmi di te? Chissà, forse sotto questi strati di gonna troverò il mio tesoro”, e così dicendo iniziò a spingere Ellis contro il tavolino, piegandola in avanti.
‘Signore, la prego, io non ho rubato niente’, provò a difendersi lei mentre il padrone le bloccava in polsi dietro la schiena con una mano. ‘Stai zitta o ti punirò, voglio solo controllare cosa nascondi qui sotto’, disse sollevando la gonna scoprendo la pelle bianca di gambe e natiche. La girò e guardandola in faccia disse: ‘Sotto la gonna non hai niente, magari troverò qualcosa qui’, e iniziò a strappare la parte alta del bustino. Ellis provò a coprire imbarazzata i suoi seni, celati da una leggera sottoveste bianca. ‘Per favore signore, mi lasci andare, le giuro che non ho rubato niente’, sussurrò singhiozzante mentre gli occhi di lui si soffermavano sul generoso decolleté.
Rimasero entrambi in silenzio per qualche minuto, Ellis trattenendo le lacrime di vergogna e lui con uno sguardo misto tra rabbia e rammarico. ‘Va bene. Puoi andare’ rispose alzando la testa e passandole il suo fazzoletto. ‘Ma non prima che mi sia fatto perdonare’ continuò guardandola negli occhi. Ellis, confusa, non sapeva a cosa si riferisse il padrone, e rimase immobile quando lui le si avvicinò sempre di più. ‘Ora rilassati, fidati di me’, le disse inginocchiandosi davanti a lei e iniziando a sollevarle la gonna. Ellis si irrigidì, provando a protestare. ‘Tranquilla, non ti farò del male. Da ora in poi ti sentirai sempre meglio’ la fissò negli occhi. ‘Apri le gambe per me, Ellis. Obbedisci al tuo padrone’ le ordinò.
I brividi percorsero il suo corpo non appena sentì il calore del suo respiro sopra il cotone leggero delle mutandine, un sottile strato di tessuto che separava il suo sesso dalla bocca del padrone. Trattenne un sospiro, poggiando le mani dietro di lei sul tavolino, quando lui con le labbra le afferrò le mutandine e delicatamente strofinò il viso sulla stoffa. Una sensazione di calore pervase il corpo di Ellis quando lui scostò le mutandine scoprendo le labbra e iniziò a leccarle dolcemente, poi con maggiore intensità. I sospiri di Ellis si fecero più veloci, mentre faticava a rimanere ferma. Lui le aprì le labbra e prese in bocca il gonfio clitoride, succhiandolo con vigore. ‘Lasciati andare Ellis, vieni per me’, le sussurrò con il suo sesso ancora in bocca, e a quelle parole Ellis piegò indietro la testa esplodendo in un orgasmo.
‘Brava bambina’, le disse mentre il corpo di lei era ancora scosso dagli spasmi dell’eccitazione. Iniziò a penetrare la sua stretta fessura con un dito, si alzò, le scoprì con l’altra mano i seni e prese in bocca i capezzoli divenuti turgidi. Succhiò avidamente le due punte rigide e intanto le dita dentro di lei divennero due. ‘Ora Ellis voglio sentirti godere con il mio cazzo dentro. Girati’, ordinò lui con gli occhi pieni di desiderio. Lei, come in trance, obbedì senza pensare all’assurdità della situazione che si era creata.
Lui si abbassò i pantaloni e la cappella gonfia si bagnò alla vista di Ellis piegata sul tavolino, con le mutandine spostate di lato e il viso arrossato dal piacere. Il cazzo pulsante entrò senza esitazione dentro di lei, e il calore della sua vagina lo accolse completamente. Sentì quanto era bagnata e dovette fare uno sforzo per non venire immediatamente. Ellis resisté bene sotto i colpi veloci e decisi che lui le imponeva, stringendola per i fianchi. Per darsi maggiore stabilità, con una mano strinse un seno e con l’altra le afferrò i capelli, regolando le spinte ad un ritmo regolare, che la portarono ad un nuovo travolgente orgasmo.
Non appena Ellis riprese il respiro normale, lui le ordinò ‘Girati e inginocchiati’, e lei obbedì immediatamente. Il grosso cazzo, lucido degli umori di Ellis, entrò nella sua bocca e dopo pochi secondi lui venne. ‘Ingoia tutto fino all’ultima goccia’, le impose, lasciando Ellis scioccata. Il caldo sperma le schizzò fino in gola,un dolce sapore che le riempiva la bocca. ‘Ora puoi andare’, le ordinò qualche istante più tardi, mentre si rivestivano. ‘Ma resta a mia disposizione’.

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