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Eppure sentire-C’è un senso di te…

By 14 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Eppure sentire -C’è un senso di te
Le quattro di mattina… cavolo anche oggi mi sono trattenuta fino a tardi, RLC mi sta facendo fare orari assurdi in questi giorni…eppure… non mi pesa… anzi non vedo l’ora di rientrare e riassaporare i momenti vissuti.
Distesa sul mio letto riflettevo al mio percorso in quella seconda vita virtuale…, di cui pochi nella vita reale conoscevano…quando sento un rumore di sottofondo… Celestiali note e dolci eco’ di una sinfonia amata… cercata…voluta.

‘A un passo dal possibile….
A un passo da te.
Paura di decidere,
Paura di me. ‘

Paura…cos’è la paura…? Molti non riescono o forse non vogliono contattarla, per non ammettere a se stessi che non sono ‘intoccabili’…un lato che altri potrebbero usare per far loro del male…questo provocherebbe dolore…
Dolore…cos’è il dolore? Un ginocchio sbucciato, un taglietto provocato da una lametta, un desiderio non esaudito, un amore non ricambiato, una persona cara che viene a mancare…è relativa…

Continua la canzone…

‘Di tutto quello che non so ,
Di tutto quello che non ho’.

E mentre navigavo in questi pensieri…e alle parole della canzone…mi tornò in mente un dialogo con Lui…dove mi scoprii spudorata, disinibita, puttana…
‘Tu, piccola mia, nonostante il tempo passato senza vederti…, riesci ancora ora a farmi vibrare, riesci ad incantarmi…con il solo potere delle tue parole…’

e io…con noncurante ingenuità…rispondevo…

‘Tesoro, io cerco solo di trasmettere ciò che sento… sai non è facile nasconderti quello che provo…quando ti parlo…la voglia lenta che cresce, il desiderio che si fa violento, la mente che non mi da più modo di controllare il corpo…corpo che pretende, corpo che desidera, corpo che URLA…il suo volere…
continua a cantare Elisa…

‘Eppure sentire
Nei fiori tra l’asfalto
Nei cieli di cobalto – c’è’

il volermi fare accarezzare da te, il desiderio di guardarti negli occhi mentre mi sussurri, con il sorriso violenti parole che contrastano i delicati movimenti delle tue dita…sulle mie labbra…
Io, bloccato contro quel muro…nuda…Tu, che Mi accarezzi il collo…scendendo lentamente verso il seno…e io…sono li… ferma, immobile…vorrei urlare la mia voglia…chiederti di prendermi…di scoparmi…chiederti di FOTTERMI il cervello…di fottermi L’ANIMA…
Ma dalla mia bocca escono solo dolci sospiri…voluttuosi gemiti…

‘Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio ‘ c’è…
un senso di te… C’è un senso di te.

Vedo le tue labbra muoversi…Ti vedo parlare…ma non capisco…non percepisco il suono…la mia mente sembra assente…

‘Viziosa… ho detto che sei una piccola Viziosa…la mia piccola Puttanella viziosa…lo sei…vero?’
‘Si…’ Mi sorprendo a risponderti…’Sono la tua Puttanella viziosa…è quello che vuoi…è quello che voglio…Io sono…quello che vuoi…’

‘Eppure sentire
Nei fiori tra l’asfalto
Nei cieli di cobalto – c’è

Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio – c’è
Un senso di te… C’è un senso di te’

Vedo l’espressione del tuo viso cambiare…diventi serio…lo sguardo severo…la mano ferma, decisa, Padrona…su un corpo che ti appartiene, Padrone di una mente Tua…
La mano scende…lenta…mentre io immobile non azzardo nessuna mossa…

immobile mentre frughi in me…ora dolce, ora severo…mi stuzzichi il clitoride prendendolo prima tra due dita…poi facendoci dolci giri concentrici attorno…mi sembra di impazzire…

‘Voglio essere presa…voglio che tu mi prenda…voglio che tu mi usi…voglio Godere…ti prego Fammi godere…’

Non riuscivo nemmeno io a credere alle parole che mi uscivano dalla bocca…così spontanee…così sentite…così Puttana…
‘Chiedi…piccola mia…chiedimi il permesso…di godere…supplicami…di farti godere…’

‘Ti prego…ti prego ti supplico…ti PREGO, dammi il permesso di venire…permettimi di godere…ti prego…posso?…POSSO?

Ti vedo soddisfatto, sorridi e continui a torturarmi il clitoride…per poi insinuare prima un dito, poi due dentro di me…inizi un veloce dentro fuori con l’indice e il dito medio continuando a toccarmi il clitoride con il pollice…quattro cinque sei volte…sono vicina…cazzo lo sento…dal cervello al basso ventre…sono pronta all’esplosione dei sensi…lo aspetto e lo PERCEPISCO….così VICINO…troppo vicino…quando ti sento smettere…ti vedo alzare lo sguardo…e guardarmi…

‘Rivestiti’…

‘No…non puoi farmi questo…non ora…non adesso ti prego…’

‘Rivestiti…piccola mia…non è ancora il momento…non ancora’

Ti odio…dio se ti odio…in questo momento sento crescere un nodo alla gola…le lacrime hanno iniziato a bagnarmi il viso…
Disperata per quell’orgasmo non donato, disperata per quel piacere mancato…disperata per quelle lacrime che non dovrebbero scendere….
Un senso di te…
C’è un senso di te.

La fine della canzone mi riporta alla realtà…accidenti già le sei…meglio andare a letto…tra due ore devo svegliarmi…
mi infilo sotto le coperte…con la consapevolezza che ti avrei rivisto…nei miei sogni…o forse…nei miei incubi.

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