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Racconti Erotici Etero

ERI BELLA…E NON SOLO PER IL TUO NOME…

By 17 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Torni spesso ed improvvisamente ad occupare la mia mente, anche quando non ce n’è motivo, anche quando non voglio. La vita ci ha separati credo definitivamente, anche per colpa nostra, per il momento in cui ci siamo vissuti che non poteva essere quello giusto, ma che forse proprio per questo ha reso tutto questo speciale, unico. Unico come tutto ciò che è stato di noi, irripetibile a tal punto che ce lo porteremo sempre dentro. Ricorsivamente ritorni a prendermi l’anima anche quando non dovresti poterlo fare. Ora credevo di essermi liberato dall’ossessione, ma poi quasi per scherzo sei tornata, e la mia memoria ha cominciato a disegnare nuovamente i contorni di quella storia meravigliosamente sbagliata che abbiamo vissuto. Inizio febbraio, tempo gelido per il cuore, per noi che ora siamo adulti. Era febbraio anche allora, e mi stupisco rendendomi conto che è stato esattamente dieci anni fa. Vivevamo un’altra vita allora, felicemente normali nelle nostre esperienze di poco più che ventenni, particolari quando eravamo assieme. Dieci anni fa, quando a quella lezione d’informatica il giorno di San Valentino tu mi hai cercato ancora dopo quello che era successo. ‘Un bacio’ mi scrissi, ma dentro io ci leggevo quello che poi effettivamente si è rivelato vero: non potevi stare senza di me quanto io non potevo stare senza di te. Abbiamo fatto di tutto per non ammettere la verità, per mentire a noi stessi, ma il nostro sentimento continuava a sfuggirci di mano. Era stato così, fin dalla prima sera. La ricordi? ‘Ciao come va?’ era stato l’inizio di tutto, in una notte piena di noia dove cercando trasgressione abbiamo trovato qualcosa più grande di noi. Ci siamo uccisi di piacere quella notte, ci siamo segnati l’anima di modo che poi, mesi dopo, è stato facile ritrovarsi, semplicemente perché le nostre anime si sono cercate da sole. Nel frattempo il destino aveva iniziato a fare la sua parte. Avevi cambiato città, eri tornata a casa triplicando la distanza tra me e te proprio quando invece i nostri cuori si stavano avvicinando sempre di più. La razionalità se n’è presto andata di fronte ai sospiri di passione che quotidianamente ci scambiavamo. Era godimento assoluto, di entità affini, di anime che non riuscivano a stare separate per più di un’ora senza cercare l’una la presenza dell’altra. Era 10 anni fa e ci dovevamo ingegnare molto più di oggi. Per vederti non ho dovuto guardare uno schermo ma attendere con ansia una busta, così come tu hai fatto con me, con quell’attesa così lontana dall’immediatezza della tecnologia che ha reso tutto più magico. Era un’eccitazionea sconsiderata quella che provavamo ogni volta sentendo le nostre voci, che ci faceva perdere il controllo sulla realtà, il calore della voglia del tuo corpo che il tuo respiro affannoso mi comunicava quando volevi esplodere di piacere, per me e insieme a me. Per noi era sempre, in ogni luogo e in ogni momento, senza regole, senza essere mai sazi, col solo desiderio di vivere l’estasi insieme continuamente. Ne abbiamo fatte di follie insieme. Le notti passate insieme perché senza era impossibile addormentarsi, la fame di desiderio reciproco. Le menzogne ai nostri fidanzati di allora con i quali per tutto quell’anno non abbiamo mai fatto l’amore, perché lo facevamo sempre tra di noi usando i loro corpi. Era tutto così sbagliato ma tutto così tremendamente vivo. Ricordi la Francia il giorno del mio compleanno? Mi hai accompagnato minuto dopo minuto. Il mare quel giorno d’estate lo abbiamo finalmente visto insieme ed è stato meraviglioso come ogni emozione che m’hai dato. Ricordi quando lavoravi in università? Il gioco delle telefonate dove fingevi di lavorare ma io ti infiammavo di desiderio, e tu bruciavi dentro ma proprio per questo lo sentivi sempre più forte. Questa cosa così grande tra di noi ci è esplosa in mano senza controllo. Tutto senza la minima logica ma altrettanto irrinunciabile, un’ossessione che ci ha fatto diventare grandi. Allora non lo eravamo ancora. è finita come tutte le cose belle ma mi ha segnato l’anima. L’ho fatta finire io con una menzogna dettata dalla paura di essere ben oltre il punto di non ritorno. L’ho pagata carissima quella scelta, condannandomi ad anni di sofferenze che non sono nemmeno sicuro di aver superato, ma che in fondo mi hanno reso quello che oggi sono. Non potevamo continuare anche se lo volevamo. Io lo so che tu l’hai capito, perché eri l’unica persona capace di leggermi dentro l’anima anche senza guardarmi negli occhi, e che ha visto il vero me stesso. Ero quell’io innamorato follemente, erroneamente, ma dolcemente e sinceramente di te. Ora dieci anni dopo ti sto scrivendo dallo stesso tavolo di quella notte dove ti ho incontrata. Ora però ho occhi per vedere che allora non avevo. Le nostre strade non si incroceranno mai più ma il ricordo non si potrà mai cancellare. Io ti ho amata perché eri bella e non solo nel tuo nome, e questa è l’unica cosa di cui sono certo.

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