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Racconti Erotici Etero

Ero fedele III – La memoria non Basta

By 13 Maggio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

L’esperienza in mare era stata la realizzazione di un vecchio ‘bis’ desiderato ed irrealizzato: sesso in mare aperto nell’acqua fresca in mezzo alla natura.
Mi turbava,inoltre, la disponibilità di Fendi che permetteva di dare sfogo alle fantasie del sesso che stuzzicavano di tanto in tanto facendomi pulsare i calzoni solo al pensiero.
Non che non fossi altrimenti soddisfatto ma certo è difficile, in certi rapporti, superare talune barriere psicologiche.
Lei poi accettava in pieno la situazione.
Aveva un fidanzato ma non le dispiaceva venire a cercare il piacere in modi nuovi per poi riimmergersi nella sua realtà come se fossero due mondi diversi. In fondo era lo stesso atteggiamento che tenevo io; con l’aggiunta di un priapismo insolente, insistente e deviante.
Nei momenti in cui il sangue affluiva copioso nelle tube cavernose sotto la cintura, magari nel ricordo della giornata al mare, venivo preso da un raptus che mi faceva correre al più vicino sexishop a cercare qualche novità. Subito dopo comunicavo la cosa via SMS a Fendi allo scopo di incuriosirla ed incoraggiare un nuovo incontro.
Ma non sempre era disponibile, anzi. Tra fidanzato, lavoro, ed un residuo di rimorso di coscienza mi lasciava volentieri a bocca asciutta.
Nei momenti piu ‘difficili’ restava, ‘extrema ratio’ il mio colpo di genio: filmare i nostri incontri.
Cercavo di resistere, cosciente che il paliativo sapeva un poco di aridità; il direttore delle mie azioni pero aveva oramai spostato la sua sede almeno 4 palmi più in basso.
Scattava così la mano sul telecomando del videoregistratore.
Ed eccola la, imbarazzata davanti a quell’occhio artificiale che ci spiava
Si udiva chiaro suo primo commento
Nooooo, tu sei pazzo! Che ne fai poi del film?
-Lo guarderò solo io, per ricordo, magari per qualche momento ‘difficile’.
Si vedeva ritrosa fare un po’ di resistenza.
Ed ecco le mie mani sotto la maglietta mentre lei si copriva ranicchiata con le braccia e le gambe.
Poi il tentativo riuscito di insinuare le mie dita dentro i suoi collant.
I suoi sguardi vagavano dalla camera al mio membro eretto dentro il calzoni elastici della tuta sportiva; poi il suo primo gemito nel momento in cui le mie mani raggiugevano il bersaglio.
Intanto si spogliava lentamente ma sempre come se ci fosse una folla ad osservarla.
Io invece restavo vestito dandomi da fare con i suoi punti sensibili fino ad averla completamente nuda davanti a me.
Che aria famelica mentre mi gettavo fra le sue gambe ad assaporare i fluidi del suo desiderio.
Anche travolta dall’orgasmo non mancava di osservare l’osservatore quasi a spiarne le mosse come se si potesse muovere o sfuggire a quell’occhio indiscreto.
Io intanto insistevo alternando un picchiettio leggero sul suo turgido monticello a leccate potenti fino al suo buco scuro, altrimenti cercavo di inserire la lingua come una penetrazione.
Era un trattamento gradito. Lei godeva e mi ritrovai in breve col viso inondato fra le sue urla.
Si, mi ricordavo bene questi passaggi, ed anche i successivi ed ero già eccitato:
Ti ho promesso una sopresa
Eeeeem’ si, cos’hai trovato di nuovo?
Aspetta, voglio bendarti, sarà una sorpresa completa
Si vedeva chiaramente che ora non pensava più alla ‘spia’; era immobile, tremante con le gambe aperte in attesa.
Non farmi male
Non ci penso minimamente. Le dicevo avvicinando in grosso dildo bifronte adeguatamente lubrificato alla sua fica. ‘ ecco lo senti?
Si, fai piano, è grosso. Cos’è
Non ti preoccupare di questo, ascolta il tuo corpo
Mentre inserivo in nuovo gioco sfioravo con le dita il suo clito accompagnando i suoi leggeri spasmi ad ogni avanzamento.
Hei mi sta aprendo in due! è enorme, mi piace; spingi spingi piano,piano, fallo entrare tutto.
Dimmi Cos’è, cos’è?
Non ci pensare, godi e basta.
Obbediva ai miei ordini e io ai suoi cercando di capire come le piacesse di più fino all’esplosione di un nuovo orgasmo.
Ed ecco la telecamera fermarsi forse la fine della cassetta; le striscie confuse e poi la sua immagine in primo piano gaudente. La macchina mossa da un regista (io, ovviamente) scendeva dal viso al suo sesso.
Ed ecco il clu: il grosso fallo afferrato dalle sue mani affondare lentamente fra le sua grandi labbra; lentamente un’inquadratura più ampia: le sue gambe aperte ed il suo corpo che si contraeva lievemente ad ogni spinta; gli occhi socchiusi ad assaporare completamente il piacere autoprodotto. Poi l’inquadratura dei piedi ed il loro contrarsi al momento dell’orgasmo; passaggi veloci da primissimi piani della bocca mentre si mordeva labbra e del fallo bagnato che scivolava sempre più velocemente dentro fino a fermarsi.
Che meraviglia il suo grido finale fissato nel nastro. Riproducibile a comando per un numero infinito di volte.
Ed ecco ancora la telecamera fissa e la mia voce:
non abbiamo certo finito, anzi girati lentamente ‘ le ordinavo.
Senza estrarre il grosso fallo inferito nel suo sesso si inginocchiava davanti al divano porgendo le terga a me ed al guardone elettronico.
Si notava il mio desiderio di prenderla con il mio radello di carne e la mia esitazione con la prosecuzione del trattamento: con una cremina adatta umettavo la seconda punta del gosso fallo ed allo stesso tempo la spargevo dolcemente fra le sue natiche inserendo di tanto in tanto lentamente una o due dita.
Era un primo piano magnifico vederla dilatarsi lentament e ed osservare le sue contrazioni ad ogni avanzamento del fallo infinito.
Si vedevano solo le mie mani spingere prima piano poi con maggiore velocità quel grosso serpente che spariva inghiottito dentro le sue viscere.
Ed ecco la sua voce:
è ho tutto dentro vero? mentre ansimava sempre piu forte
Si e tutto dentro ‘ rispondevo
Bello vederla espodere in orgasmo che sembra non finire mai.
Bello vedere come sostituivo la plastica con la mia carne , fantastico sentire i suoi
Si spingi, spingi, più forte, non fermarti, oooh mio dio non ho mai goduto tanto dai, dai daiiiiiiiii.
Ed eccoci vicini sul divano lei distrutta ed io che le sussurro:
Non sono mica venuto, non puoi fare qualcosa?
Ora il quadro è quasi artistico fra le sue gambe si vede il glande scomparire ritimicamente, fra le sue labbra e le sue mani stimolare energicamente la sacca.
Poi l’esplosione nella sua bocca che cola del mio liquido seminale mentre la mia mano fruga ancora nel suo sesso con le sue mutandine alle ginocchia.
Un attimo di pausa poi mi alzo, spengo la camera.
Sarà ugualmente dura aspettare la prossima puntata, penso, soddifatto da una fantastica grande sega.

Sono graditi commenti e suggerimenti – steros@email.it

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