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Racconti Erotici Etero

EXPO MILANO…….

By 9 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Qualche giorno fa sono andato all’Expo di Milano con alcuni amici e amiche. L’esposizione universale &egrave davvero fantastica: padiglioni spettacolari, show di ogni genere, ogni tipo di degustazione e tanta bella gente. C’erano tanti ragazzi oggettivamente belli anche ad un uno sguardo maschile e tante ma tante bellissime ragazze da tutto il mondo: asiatiche, ragazze dell’est Europa, sudamericane, nordamericane, africane, mediterranee, nordiche ‘. insomma tutte le bellezze del mondo a Milano.
E proprio in un padiglione mi successe una cosa che mai, ma mai avrei pensato che potesse accadere’.
Arrivammo di prima mattina in treno, eravamo 3 ragazzi e 4 ragazze, ci mettemmo in coda ed ecco che alle 10.15 in punto fummo tutti dentro all’Expo. Iniziammo subito dal divertente padiglione brasiliano, dove camminammo su una rete elastica per entrare al padiglione e una volta dentro già si vedevano bellezze sudamericane con quelle chiappette ballerine, ma per il momento tutto era normale.
Poi ci avviammo verso il padiglione thailandese, molto molto bello e le ragazze molto gentili oltre ad essere belle, poi entriammo in quello cinese, olandese, israeliano, americano fino ad arrivare all’ora di pranzo. Ci fermammo davanti ad un padiglione di un paese dell’est europa (ma non vi dico quale comunque con bellissime ragazze) per mangiarci un panino e notai una ragazza bionda, occhi azzurri come il cielo, un fisico perfetto anche se il seno non era troppo prorompente ma indossava un push-up che lo valorizzavano benissimo, gambe bellissime e un culetto di una perfezione incredibile. Avrei voluto conoscerla ma sicuramente con tutti quei manzi scolpiti che c’erano in giro non avrebbe mai avuto attenzioni per me allora mi inventai uno stratagemma.
Mi alzai dicendo ai miei amici che sarei andato alla casetta dell’acqua a riempire la bottiglietta e mi avvicinai all’ingresso del padiglione dove c’era la ragazza bionda con una sua collega anche lei molto bella, ma Cristin (cosi si chiamava) aveva quel qualcosa in più che la rendeva una de a della bellezza’.insomma un colpo di fulmine vero e proprio.
Avvicinandomi, mi accasciai a terra dolorante facendo finta che mi era venuto un crampo al polpaccio e che non riuscivo muovermi (per fortuna parlavano un po di italiano) e le due ragazze si avvicinarono un po’ preoccupate con un altro loro collega per vedere cosa mi era successo.
Io dissi che mi era venuto un crampo e che mi faceva malissimo, cosicch&egrave mi disseso di seguirli e mi portarono (zoppicando) in una stanza del padiglione chiuso al pubblico, così mi sedetti su un divanetto allungando la gamba ‘dolorante’. Ormai non potevo fingere ancora per cui dissi che stava passando cosi i due colleghi di Cristin uscirono dalla stanza e rimasi solo con lei. Lei che probabilmente sapeva qualcosa di medicina iniziò a massaggiarmi il polpaccio per sogliere il muscolo ed io iniziai a guardarle il seno tanto che i miei pantaloncini fecero notare un rigonfiamento e lei se ne accorse e fece un sorriso. E’ vero che la volevo conoscere ma la situazione mi rese imbarazzato e tutto rosso in volto.
E’ qui che non mi aspettavo quello che successe: Cristin iniziò ad allungae il massaggio fino sotto il pantaloncino ed io ormai eccitato ed imbarazzato ero immobile ma anche in estasi anche perché lei iniziò a sfiorarmi le palle; Io non ce la facevo così lei mi aprì la lampo e i bottoncini dei boxer, tirò fuori il mio pisello ormai già duro comr e il marmo ed iniziò a masturbarmi.
Allora io allungai le mani sul suo splendido seno e poi dentro il reggiseno mentre mi masturbava; aveva dei capezzoli turgidissimi ed un seno morbidissimo che sembrava di toccare un cuscino di piume ricoperco di seta, la sua pelle era vellutata; lei ogni tanto si girava per vedere se arrivava qualcuno mentre io che non mi aspettavo tanto stavo per eruttare. Ad un tratto mi disse: ‘voglio assaggiarlo ma ho poco tempo, mi staranno aspettando all’ingresso’ e detto questo se lo mise in bocca, qualche giochecco con la lingua e poi bastarono tre succhiate e non resistetti più e le inondai la bocca.
Lei ingoiò tutto, me lo ripulì con cura, richiuse la lampo e mi disse: ‘ peccato non averlo provato dentro di me’; poi bevve il bicchiere d’acquia che aveva portato la sua amica per me e mi disse: ‘dai torello &egrave ora di andare’.
Io, come potete immaginare, rimasi senza parole, ma la baciai per ringraziarla.
Quando uscimmo dalla stanza per andare all’ingresso del padiglione i suoi colleghi mi chiesero come stavo e mentre risposi che stavo molto meglio, Cristin fece un occhiolino alla collega.
Non saprò mai cosa volesse dire alla sua amica con quell’occhiolino e soprattutto come mai fece questa avventura con me, ma una cosa &egrave sicura … ricorderò sempre la mia visita all’Expo!

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