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Racconti Erotici Etero

Fascino extralarge

By 18 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Fascino extralarge

Sono un uomo di 42 anni, ho una passione assoluta per le donne mature e corpulente, passione che ho coltivato fin da ragazzo sbirciando dal buco della serratura, specialmente quando, d’estate, andavamo in vacanza dagli zii, che avevano una grande fattoria peraltro molto vicina al mare, e le rigidità ordinarie della vita familiare fatalmente si rompevano, per via del fatto che eravamo una carovana e dovevamo in qualche modo arrangiarci.
Io ero sistemato in una stanzetta con mio cugino Giulio. Di notte faceva caldo e non facilmente prendevamo sonno; perciò sentivamo nella stanza a fianco mio padre e mia madre far cigolare le molle del letto e sforzarsi di soffocare i sospiri. E noi giù a tirarci seghe all’impazzata.
Ma quella che colpiva di più la mia immaginazione infantile era la sorella di mia zia. Teresa era una zitella di 52 anni, una calabrese scura di capelli e con un fisico da matrona, portava sicuramente l’ottava di seno, ma soprattutto aveva un didietro largo e sporgente, rotondo, enorme. Io la seguivo con lo sguardo rapito quando camminava dondolando disinvoltamente quel culone; poi cominciai a sbirciarla in bagno da un finestrino posto in alto, dal quale riuscivo ad avere uno scorcio del suo deretano nudo e delle sue tettone. Dopodichè tornavo in camera e puntualmente mi rasserenavo con una bella spremuta di coglioni.
Andai avanti così per quasi tutta l’estate, ma una mattina, tornato in anticipo dal mare, sentii distintamente i lamenti di Teresa. Era in bagno e sulle prime pensai che avesse avuto una colica. Corsi a spiare dal buco della serratura e per la prima volta vidi una donna che lo prendeva in culo. Teresa stava china aggrappata al bordo del lavabo con il culone enorme nudo e bianchissimo; dietro di lei, che sfiatava come una mantice, un altro mio cugino, Ottavio, un giovinastro coi baffetti, che, presala per i fianchi, la inculava con grande forza e passione. E lei, per farlo entrare meglio, si dilatava con le mani le chiappone e, sotto i colpi poderosi del giovanotto, mugolava di dolore frammisto a piacere.
Io assistevo allibito e arrapato, invidiando mio cugino che ad un certo punto accelerò l’ingroppata e, con un urletto di sfogo, le riversò abbondanti schizzi di sborra sul grosso culo, facendole colare tutto in mezzo allo spacco delle chiappe. Scappai subito in camera a completare il corso della masturbazione che già avevo iniziato dietro la porta.
Un’altra volta invece, sempre sbirciando dal buco della serratura, avevo scoperto il caro zietto intento a farsi fare un lavoretto di mano dalla compiacente donna delle pulizie, una signora di una 50ina d’anni, la quale, evidentemente per arrotondare il magro stipendio, scopriva il suo grosso culo dinanzi ai suoi occhi e gli metteva sotto il naso le grosse tettone, e, infine, gli tirava una sega da infarto, rapida e precisa.
Con questi visioni e con queste passioni cominciava a svolgersi la mia adolescenza, età nella quale l’attrazione del le donne mature ed abbondanti crebbe ancor più. E fu proprio all’età di 14 anni, quando andai a passare una settimana di vacanza dal mio carissimo amico Luca, appassionato di pesca, che ebbi la mia prima esperienza diretta. In quella settimana la mia attenzione fu interamente catturata dalla madre di Luca, Rosalba, una vera matrona di 55 anni, con forme prosperose ed uno sguardo procace, la quale peraltro si era accorta subito che i miei occhi erano calamitati dal suo enorme deretano.
Una mattina appena svegliato scesi in cucina e restai letteralmente fulminato dinanzi alla scena che mi si parò innanzi: la signora Rosalba era chinata in avanti per prendere il detersivo da sotto il lavello, il suo deretano sporgeva in modo osceno, lasciando intravedere il solco piu’ scuro delle chiappe. Rimasi due secondi di troppo a guardare quel culone, lei si tiro’ su, mi scocco’ uno sguardo un po’ torvo e mi disse un po’ bruscamente:
– La colazione è pronta, chiama Luca.
Per tutto il giorno ci scambiammo sguardi interrogativi, ebbi l’impressione che lei mi squadrasse per soppesarmi. La notte rientrai in camera mia, adiacente a quella di Luca, e rimasi disteso sul letto nella penombra a ripercorrere con la mente le immagini più interessanti della giornata: l’escursione in barca con Luca, la rissa sfiorata al bar per colpa di due mocciosette, l’ennesima partitella vinta a beach volley, e così via. Ma l’immagine che più mi ritornava era l’opulento deretano della signora.
Stavo disteso con gli occhi chiusi e avevo cominciato a massaggiarmi l’asta, quando percepii a distanza ravvicinatissima dei sospiri. Mi girai verso l’angolo più buio della stanza, e mi accorsi che, comodamente rilassata sulla poltrona, stava proprio lei, la signora Rosalba.
– Se dobbiamo parlarne non va piu’ bene ‘ – mi disse uscendo un pochino dalla penombra ”.. ho visto bene come mi guardavi il culo stamani ‘
Io mi alzai a mezzo busto sul letto pronto a scusarmi.
– Comodo comodo ‘. -disse sottovoce- e non fare tanto chiasso che Luca è di là’ Ci sono due cose che fanno di te un giovane uomo inesperto, e questo qui è una di queste’
Poi, come se stesse facendo una cosa normale come consultare l’orologio, si volto’ e mi mostro’ il suo ingombrante deretano alzando semplicemente la vestaglia.
– Un culo cosi’ tu non lo hai mai visto e probabilmente non ti capiterà di vederne’.
A me tremavano i polsi mentre lasciava oscillare le grosse chiappe’.
– Guardalo bene’da vicino ‘disse.
Io mi avvicinai cogliendo tutto il femminile afrore che sprigionava il suo posteriore’ lei indietreggiò verso di me e mi spinse la faccia tra le chiappe lasciandosi fare un servizio completo di lingua’..
– Ma sei ancora troppo giovane per altre cose, disse sorridendo ‘
E mi spinse sul letto. Avevo i boxer tirati come una tenda da campeggio, me lo tirò fuori con molta naturalezza ed iniziò a segarmelo:
-Perché sprechi fiato a scusarti?…’ disse in un bisbiglio ‘ ‘ invece tieni la bocca chiusa e lasciati andare ‘.
Forse mi aveva letto nel pensiero, perché nella penombra intuii un fruscio e colsi la sagoma delle sue voluminose mammelle fuori dalla vestaglia che tremolavano al ritmo della velocità del suo braccio.
– Forse sono queste che ti piacerebbe vedere, eh?’.
La visione di quel bendidio accelero’ i miei pensieri ed anche il mio orgasmo’ la sua mano non mollo’ la presa e non cambio’ di velocità neanche quando iniziai a sborrare come una fontana.
-Mi raccomando- disse sulla porta- tutto questo deve rimanere un segreto ‘.’
Vedevo in controluce la sua sagoma voluminosa, l’arco ingombrante delle sue mammelle, coperte dalla vestaglia, i capelli sciolti e un po’ stropicciati’
La storia non ebbe seguito, ma quell’immagine restò scavata nella mia mente e l’ho rincorsa per anni dando la caccia a tardone maggiorate.
Ad oggi, a 42 anni, ne ho collezionate almeno 15 e questa mia insana passione per le misure ‘xxl’ ha fatto svanire tantissime belle opportunità che si sono create con donne della mia età, belle e seducenti, ma ‘. di taglia normale.

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