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Racconti Erotici EteroTrio

Federica, obbligo o verità ?

By 18 Gennaio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono Francesco, studente universitario fuori sede di 23 anni. Una vita normale. Sono sdraiato nel letto da alcune ore e ancora non riesco a dormire, perché le immagini di quanto appena accaduto mi tengono sveglio, scorrendo come un film nella mia mente.
****
“Oh ragazzi dai non fate casino che nel palazzo dormono”. Stavo cazziando Marco e Mattia mentre la chiave scattava nella serratura. Le chiacchiere fatte tutta la sera con quelle tre biondine al pub ci avevano messo su di giri e la telefonata che le aveva costrette ad andare via improvvisamente era stata una doccia gelata. La delusione per una serata promettente improvvisamente compromessa e l’ansia per l’incertezza di non sapere se le tre avrebbero o meno deciso di rifarsi vive portava i miei due colleghi di università a esprimere i loro pensieri a voce troppo alta. “Cazzo io qui ci vivo”, pensavo, consapevole che se non la finivano di fare casino sarebbe arrivata l’ennesima lettera della amministratrice, con conseguenti rimbrotti degli altri coinquilini: Eric, Guido e soprattutto mia sorella Federica.
Gli altri fanno le facce colpevoli e si scusano, mentre abbassano il volume. Siamo dentro e con mia sorpresa eccoli su divano Guido e Eric.
Guido: “Fra che cazzo fate casino? è tardi”.
Francesco: “scusa lo so. E voi che ci fate in casa? Non dovevate andare a ballare?”.
Mi ha così spiegato come fosse saltata anche la loro serata a causa di un imprevisto impegno di chi avrebbe dovuto passarli a prendere in auto.
“Mi sa che l’unica a cui non è andata male stasera è la Fede” ha poi aggiunto Eric “visto che è da quando siamo rientrati che la si sente ridere dentro la sua stanza con un tipo”.
“Sarà con Alessandro, un tipo che è da un po’ che frequenta. E avranno fumato”, ho replicato percorso da un brivido strano… quello di chi sa che sua sorella non avrebbe mai fatto nulla chiusa nella sua stanza.. o lo spera..
Già…L’idea della mia sorellina da sola in camera con chissà chi a fumare…beh mi faceva uno strano effetto.
Da un lato non gelosia, ma più senso di protezione credo.
Ho sempre trovato morboso l’essere gelosi di una sorella.
Ma in una parte più remota la sensazione era ancora diversa: una sorta di astrazione, immaginarla li pronta a fare chissà cosa…così vicini a noi, un concetto strano, provavo imbarazzo e senso di curiosità. Qualcosa di difficile da spiegare … anche a me stesso.
****
Altre immagini scorrono nella mia mente. Le due ore che abbiamo passato a giocare a poker e bere birra tutti e cinque insieme sono un pensiero sfumato.
L’istante in cui ho visto comparire Alessandro sulla porta del salone è, invece, un ricordo estremamente limpido.
“Ciao Francesco ti ricordi di me? Ci siamo incrociati al cinema qualche settimana fa quando ci sono andato con la Fede”.
I suoi occhi rossi tradivano la serata passata a sballarsi e il fatto che ridesse pressoché senza motivo dimostrava che gli effetti fossero ben lungi dall’essere calati. E poi.. quel sorriso sornione e gradasso che non scorderò facilmente. Sì vedeva che era su di giri e sicuro di se, lo stronzo.
“Ragazzi mi unirei a voi per spennarvi un po’ a poker, ma ho lasciato una sessione “work in progress” di la decisamente più interessante di voi.” Aveva marcato volutamente la parola “interessante” guardandomi negli occhi.
“Anzi Francesco, hai consigli per far finalmente cedere tua sorella?”.
Quella frase ancora mi risuona nella testa.
Non ci credevo l’avesse detto davvero e fissavo la sua espressione senza capire se fosse il sorriso ebete di chi non si rende conto di cosa abbia appena detto oppure un ghigno di sfida.
E comunque continuo a non spiegarmi perché abbia deciso di fare il superiore invece di andare lì e spaccargli la faccia.
Già. Fare il superiore.
Voler dimostrare di essere quello più forte di un banale impulso di gelosia.
Un grave errore, visto che è stata la pietra che ha scatenato la valanga degli eventi successivi. Quello e quel cretino di Eric.
“Eh mica è facile far cedere la Fede. Noi è da due anni che ci viviamo insieme ma niente… nemmeno nelle serate più etiliche, vero Guido”.
“Eh si cazzo… hahaha la prossima volta bisogna unire le forze”.
Risata sguaiata, coinquilini idioti, troppa birra.. e il danno è stato fatto.
E io non posso dire di non avere colpa.
“Guardate, nemmeno se vi mettete in 5 la fate cedere. Mia sorella è troppo per voi”.
Non è stato intelligente provocare gli ormoni di 5 maschietti non troppo lucidi.
“Occhio Fra che potrei chiedere l’aiuto del pubblico”, ha infatti replicato Alessandro, mentre quel deficiente di Eric ha pure colto l’attimo per metterci il carico da 90.
“Si ma se ti aiutiamo, noi che ci guadagnamo?”.
E così la frittata è stata fatta.
Guido che ha la geniale idea di interrogarsi ad alta voce su come si potesse fare e Marco e Mattia – mancavano altri due geni stasera – che hanno la brillante idea di proporre di entrare tutti in una chat su internet e fornire ad Alessandro aiuto “da remoto”.
****
Così eccoci lì davanti a uno schermo. Quattro amici al bar… pure un nick da scemi.
E nonostante tutto con Alessandro che é riuscito non so come a convincerla a entrare in chat con lui.
Vedere comparire la scritta che rispondeva al nostro saluto a “Ale_e_Fede” è stato un tuffo al cuore. E io li a dividermi … tra la gelosia di un fratello e la morbosa curiosità di un ragazzo che voleva vedere quanto eccitante poteva farsi la situazione.
Da un lato mi sembrava un po’ una carognata, ma dall’altro ero curioso di vedere dove si sarebbe spinta mia sorella, anche se continuavo ad avere la sensazione che tutto si sarebbe smontato ben presto e che Fede li avrebbe mandati tutti allegramente a cagare!
Invece no.
****
4 amici al bar: “ciao.. siete in due?”
Ale_e_Fede: “si si…e voi? Che strano nick!”
4 amici al bar: “noi un gruppetto di 4 fancazzisti, tutti studenti universitari. Piacere.
Ale_e_Fede: “Ah ma dai!! Anche noi due studenti all’Uni… Pensa che coincidenza..”
Eh si. La mia povera sorellina non poteva sapere che quella conversazione fosse tutto tranne che figlia di una coincidenza. E a me intanto lo stomaco si contorceva sempre di più leggendo le frasi che comparivano una dopo l’altra sulla chat.
Dai convenevoli ai corsi all’università. Dalle lezioni alle serate studentesche. Dal divertimento alle cazzate fatte a vent’anni. Federica è intelligente ma non poteva rendersi conto della tela che i cinque ragni le stavano tessendo intorno. Soprattutto perché uno le era seduto accanto. Il doppiogiochista bastardo.
Mi sono dato questa spiegazione anche quando, come concordato prima, i miei quattro (non troppo forse) amici hanno lanciato l’idea di trasferire la conversazione su Skype e Alessandro ha risposto di sì prima che Fede potesse manifestare remore.
Anche se in realtà una parte di me sperava che la cosa evolvesse a sfavore della piccola farfallina inconsapevole che stava volando verso la trappola.
E dopo un po’ ci si è avvicinata pericolosamente.
4 amici al bar: “ragazzi perchè non facciamo un gioco? Obbligo o verità.
Ale_e_Fede: “a dire il vero (sono fede) non ho gran che interesse a fare con voi questo gioco hahahah”
“4 amici al bar: “grrr. Allora potremmo fare una variante. Giocare col.. cervellone elettronico!”
Ale_e_Fede: “uhu. Cioè?”
4 amici al bar: “cioè giocate solo tu e Alessandro … solo che invece di farvi reciprocamente le domande… le facciamo noi a entrambi!! E promettiamo di .. imbarazzarvi hahaha”.
E ancora una volta il si del complice occulto era arrivato così veloce da prevenire eventuali perplessità della mia inconsapevole sorellina. Così è iniziato il gioco.
****
Devo ammettere che i quattro stronzi sono stati bravi. E Alessandro non è stato da meno. Purtroppo.
Mi ripassa tutto davanti come i titoli di coda di un film. Le domande banali all’inizio. Qualche accenno a cose più intime. Qualche falso imbarazzo di lui. L’alcool che ha continuato a scorrere sia in salone che nella stanza di Federica. Fino alla svolta.
4 amici al bar: “avevamo promesso di imbarazzarvi per bene comunque…”
Ale_e_Fede: “(fede) forse non ne siete capaci… hmmm ok.. verità comunque”.
4 amici al bar: “vediamo… (x fede) il posto più strano dove hai fatto sesso?. O meglio… la situazione più strana dove lo hai fatto?”
Ale_e_Fede: “in una specie di capanno sulla spiaggia durante l’estate scorsa.. mentre altri ragazzi erano fuori”.
4 amici al bar: “ok. Ale?”.
Ale_e_Fede: “obbligo”.
4 amici al bar: “fai un massaggio ai piedi a Federica”.
Ale_e_Fede: “hey non vale l’obbligo non è mio”.
4 amici al bar: “dai fede… lamentati”.
Ancora li vedo… gli sguardi contenti dei miei quattro compagni che percepivano come una vittoria la mancata replica della chat. Bastardi compiaciuti.
E dopo qualche minuto Eric ha pure – come da piano malvagio – rincarato la dose.
4 amici al bar: “hey ma come facciamo a essere sicuri del pagamento del pegno?”
Qualche scambio di battute… un piccolo tira e molla sulla possibilità di accendere la webcam… Alessandro che ancora una volta ha fatto il suo… e il riquadro che si è aperto sul nostro schermo.
Le mani di quel ragazzo sui piedi nudi di Federica, i suoi palmi che premono sotto la pianta.. le dita che risalgono e che scivolano sulle caviglie. Sensualmente. Poi mia sorella che riprende inaspettatamente il gioco.
Ale_e_Fede: “comunque devo dire che ale è bravo.. :). Verità”.
4 amici al bar: “domanda infame!!! Trovi eccitante un massaggio ai piedi?”.
Ale_e_Fede: “okokok stronzi. Se fatto bene si”.
Ale_e_Fede: “(ale) verità”.
Come accelerava il bastardo appena visto uno spiraglio. E il bello è che io avevo assistito agli accordi e quindi sapevo dove sarebbero andati a parare.
4 amici al bar: “(x ale) la tua fantasia sessuale irrealizzata?”.
Ale_e_Fede: “farlo con più di una donna”.
4 amici al bar: “fede?”.
Ale_e_Fede: “obbligo”.
4 amici al bar: “ok… lasciati accarezzare il pancino da Alessandro”.
Ale_e_Fede: “grrrrr. Andate a cagare”.
Ancora in quel momento ho sperato che mia sorella potesse mandare a quel paese tutti.
Anche se una parte di me – lo ammetto – è stata contenta di capire che ciò non sarebbe avvenuto. Ed era chiaro che sarebbe andata così.
Lo è stato chiaro a tutti seguendo sullo schermo la mano di Alessandro che pian piano scivolava sotto la maglia di Federica proprio all’altezza del suo ventre.
Ed è stato ancora più evidente quando abbiamo visto salire la mano sempre più… impercettibilmente… fino a notare come il bozzo da sotto la maglia arrivasse a congiungersi con quello del suo petto, in una posizione che certamente gli permetteva quantomeno di sfiorare l’inizio del seno.
Al punto da far scattare manifestazioni di cameratesco giubilo in salone.
Come se io manco ci fossi. D’altronde… vai a fare quello che non è geloso.
Ale_e_Fede: “(ale) verità”.
4 amici al bar: “condivideresti una donna?”.
Ale_e_Fede: “onestamente… con le persone giuste e la situazione giusta non lo escludo!”.
4 amici al bar: “e tu Fede? … ti faresti condividere?”.
Ale_e_Fede: “dai no … a questa domanda passo … e poi non ho detto verità hahaha…”.
4 amici al bar: “ok allora obbligo!! … mettigli una mano sul … pacco”.
Non posso negarlo a me stesso. Vedere mia sorella appoggiare lì la mano e iniziare a scorrere sulla stoffa dei jeans come a voler cogliere la forma del gonfiore sottostante è stata una scossa elettrica.
Anzi… la prima di una serie di scosse .. tutte coincise sentite con la raffica di “domande verità” con cui l’hanno incalzata.
Ancora riecheggiano come un’eco nella mia testa.
“Ti è piaciuto sentire l’attrezzatura di Alessandro? La dimensione è di tuo gradimento? Ti piace il sesso orale? Ingoi?” Le domande ma soprattutto le risposte…. quella sfilza di sì seguita da messaggi quasi subliminali dei “quattro amici”: “sai … anche col sesso orale potresti farti condividere..”.
Poi un ulteriore passo verso il baratro, quando Federica ha commesso l’ennesimo, incolpevole, errore di dire “obbligo”.
4 amici al bar: “Lascia fare per un minuto ad Alessandro”.
La mano, che nel frattempo aveva conquistato un millimetro di pelle alla volta sino a raggiungere i capezzoli di Federica, ha iniziato a scendere fin oltre la pancia e s’è data da fare per slacciarne i jeans. Lei … evidentemente riscaldata da discorsi e carezze… che ha scostato le gambe per agevolare lo scorrere delle dita sotto le mutandine.
Tutti flash nella mia mente nitidi come fotografie.
Fino al segnale evidente dell’avvenuta capitolazione.
4 amici al bar: “fede.. verità?”
Ale_e_Fede: “ok”
4 amici al bar: “sei eccitata ora? Guarda che Alessandro se ne accorge se dice una bugia!”
Ale_e_Fede: “hmmm ok. Se lo volete sapere.. si lo sono. E gliela sto lasciando sulle dita la mia eccitazione”.
*****
Quella frase ha dato una svolta alla serata e nella mia testa è stata come un’esplosione atomica.
I miei quattro compagni che si dimenavano in preda ad adolescenziali manifestazioni di vittoria. Io che dissimulavo la mia gelosia per continuare a fare la parte del “grosso”. E il mio cazzo che, in autonomia, ha deciso di gonfiarsi fino a diventare di marmo mentre vedevo la mano di Alessandro mezza infilata nei pantaloni di mia sorella che ravanava. E fede… inquadrata dalla webcam che digitava sulla tastiera continuando quel gioco perverso con uno sguardo quasi in trance, che non capivo fosse di desiderio o sintomo di quanto aveva bevuto e fumato.
4 amici al bar: “continuiamo. Ritmo ritmo. A chi tocca?”
Ale_e_Fede: “a me (ale) obbligo!”
Bastardo. Tutto per come concordato. Incredibile. E incredibilmente eccitante.
“4 amici al bar: “levati i pantaloni. Vai fede, ancora”.
A pronto comando pronta risposta. E poi una serie di tornate. Fede. Obbligo. Togliti la maglia. Ale. Verità. Vuoi scoparti Federica. Si. Fede. Verità. Cosa desideri? Voglio essere scopata adesso.
Fino all’atto finale di quel piano diabolicamente efficace.
****
4 amici al bar: “Ale. Scendi tra le sue cosce, sfilale i jeans, scostale il perizoma e ….leccale la figa. Il gioco lo continua Federica nel corso di questa tortura. Vediamo quanto riesce ad andare avanti. Fede a questo punto solo verità ok?”.
Ale_e_Fede: “voi siete del tutto matti…. ma a questo punto ok”.
E quel bastardo di Eric che m’ha pure coinvolto nel fare le domande.
4 amici al bar: “senti la sua lingua tra le tue cosce? Cosa ti fa provare? È bravo?”.
Ale_e_Fede: “hmmm piacere. Si decisamente bravo”.
4 amici al bar: “vorresti fosse un cazzo?”.
Ale_e_Fede: “ohhh a questo punto si”.
4 amici al bar: “uno solo o più di uno? Alla fine prima non ci hai detto se il farlo con più di una persona è una fantasia solo di Alessandro”.
Ale_e_Fede:”stiamo sempre giocando a obbligo o verità vero? Allora onestamente… ora non mi tirerei indietro di fronte a più di un cazzo. Ohhh sento la sua lingua…
Si concordo con l’idea!!”.
Ma l’assurdo è che il colpo finale… la pietra che ha fatto scatenare la valanga.. è stata proprio la mia unica domanda. Col senno di poi … forse… era meglio trattenersi.
4 amici al bar: “ma non ho capito se è una fantasia o parli per esperienza vissuta…”.
Ale_e_Fede: “beh eccoooo… vi ho detto del capanno l’estate scorsa. Ehmmm… è stata l’esperienza più strana non solo perché fuori c era gente ma anche perché… beh a un certo punto la porta si è aperta e due amici del tipo che era con me si sono aggiunti. Non ce l’ ho… fatta a resistere. Non dico che mi hanno costretto ma… hanno molto insistito e ho ceduto”.
4 amici al bar: “come non resisteresti ora… chiunque noi fossimo se fossimo li… ehe ehe”.
*****
Che assurdità. Una semplice domanda e gli ho dato l’occasione di capire che il loro piano del cazzo – mai nome più appropriato – aveva fatto centro.
E tutto scorre ancora nella mia mente. Alessandro che continua a divorare la figa di Federica mentre i suoi vestiti e quelli della sua “donna” andavano a terra. Quei quattro coglioni che, incuranti della mia presenza, si spogliano in salotto nello stesso momento. Mia sorella che a un certo punto nello schermo si vede reclinare la testa indietro dimostrando come il trattamento riservato le stesse sortendo effetti più che positivi e fosse molto vicino a un orgasmo… Il rumore della porta della stanza di Federica che si apre…
e tutti e quattro che si buttano dentro sul corpo della loro preda. E quel sadico di Eric che addirittura trova pure il tempo di spostare indietro il portatole appoggiandolo sulla libreria, in modo che riprenda la scena nel modo più ampio possibile.
*****
La rivedo, la scena. Fede che realizza l’irruzione dei suoi due coinquilini e di due ragazzi – nudi – che nemmeno conosce proprio mentre l’organo le sta per esplodere dal bassoventre martellato dalla lingua di Alessandro, che ancora non accenna a fermarsi. Quei tre secondi di smarrimento in cui Guido si mette dietro la sedia della scrivania su cui era tappandole la bocca per impedirle di urlare. Mattia e Marco che si avventano su un seno ciascuno con la bocca ed Eric che, scostato indietro il portatile, le prende la mano e se la porta sulla sua erezione. Un minuto, forse due. Un centinaio di interminabili secondi che mi hanno lasciato col cuore fermo – e mio malgrado con un impressionante bozzo nei pantaloni – e poi la mano di Guido che l’ha aiutata a ruotare la testa lateralmente. Le dita di lui che si sono ritirate per impugnare il suo cazzo e guidarne la punta contro le labbra… il momento della verità. Si sono schiuse.
*****
Il palmo di Guido appoggiato sulla guancia di Federica. Che assurdità vederla e provare tutto lo spettro delle emozioni umane in un secondo. Sembrava una carezza delle più gentili.
Solo che quella carezza la aiutava a spingerle la cappella in bocca. A farla scorrere tra le sue labbra… golose. E quelle bocche fameliche …e quelle mani impudenti e avide sui seni di lei.
Piccoli seni ben fatti, con capezzoli proporzionati e da mordere. Sempre più duri e sporgenti… E anche il mio cazzo a quella visione ha risposto autonomamente.
Alessandro che finalmente si stacca dal leccarle la figa …. e lei con le gambe larghe.. il bacino che era scivolato sulla punta della sedia per esporre il suo sesso e agevolare il compito.
I muscoli dell’interno delle sue cosce contratti, che ne facevano risaltare la tonicità dei suoi vent’anni. E il suo fiore… che pareva pulsare per salutare e ringraziare chi le aveva dedicato tante attenzioni. Aperto. Gonfio. Liscio. Imperlato di sudore ed umori. Si spostano. Si alza. Una specie di forma unica fatta di cinque corpi che si muove con qualche difficoltà ma comunque tutta insieme, perché le loro mani non lasciano il suo corpo. Raggiungono il letto. Lei che ci si mette sopra carponi, guidata senza alcuna indecisione dalle mani di Guido. Gesti d’intesa cameratesca tra loro quattro. La schiena del ragazzo che mi nasconde Federica. Un colpo di reni. Un gemito talmente forte che arriva alle mie orecchie nitido dalle casse del pc e ovattato dalla stanza in cui è generato. È Federica che gode. Che accoglie il cazzo che la stantuffa messa a pecora senza alcuna timidezza. Uno due tre colpi. Un minuto. Due. Interminabili mentre come in trance vedo quel corpo dominare la mia sorellina rimbalzando ritmicamente. La scena è talmente coinvolgente che persino gli altri quattro si bloccano a guardarla. Poi riprendono a partecipare, esattamente nel momento in cui l’altro, evidentemente provato dal pompino ricevuto, le esplode nel ventre senza neppure preoccuparsi di uscire. Alessandro che le si siede accanto per raccogliere il testimone. Mia sorella che si gira e letteralmente si siede su di lui.
La mia bambolina… meno di cinquanta chili. Esile. Delicata. Quasi indifesa appoggiata sopra quel corpo ben più grande del suo che la faceva apparire ancora più minuta.
“Vieni piccola, sentimi dentro di te” sento attraverso le casse del pc.
Un sussurro che riesce persino a essere quasi dolce e che fa il paio con gli occhi di Federica, pieni di gratitudine per le mille emozioni che le stavano facendo provare.
Lui che le cerca il lobo dell’orecchio con la bocca. Lei che ne impugna il cazzo e lo porta tra le sue cosce. Mi ha colpito come si sia guardata un attimo intorno, come se stesse decidendo il da farsi. La prova della piena consapevolezza di cosa stesse accendendo.
E poi… il dinamico evolversi del tutto. Il contrarsi dei muscoli di Alessandro che ha iniziato un movimento oscillatorio per scorrerle dentro. E lei… padrona della situazione.. chinata in avanti a imboccare alternatamente i due cazzi di Marco e Mattia.
I suoi grandi occhi nocciola, spalancati come la bocca che accoglieva quasi per intero quelle verghe, circondandole con le labbra sottili.
Che serata per i miei due colleghi. Altro che le biondine.
E che suoni che giungevano dalle casse del pc. Mugolii. Il cigolio del letto sempre più frequente per il velocizzarsi dei colpi di reni di Alessandro. Fino al momento in cui lo vedo congelarsi con il bacino spinto verso l’alto.. sintomo di come stesse scaricando fiotti di seme nella mia sorellina.
E al contempo un altro e ben più dirompente suono.
Un gemito di mia sorella che è stata scossa dal secondo orgasmo della serata. Evidente ed intenso. Al punto da farle abbandonare ciò che stava diligentemente facendo con la bocca per inarcare la schiena e contrarre il viso in una smorfia di puro piacere. Che bella Federica che gode.
*****
“Ora fatela provare anche a me”. Non le hanno proprio lasciato tregua. D’altronde lo capisco Eric. Fermo a guardare una scena del genere non sarebbe stato facile neppure per me.
E’ chiaro che la vista di quella piccola boccuccia, così volenterosa nell’accogliere Marco e Mattia a turno, lo ha eccitato moltissimo. Per questo è passato dalle parole ai fatti.
Guardo lo schermo, incollato. Fede presa per i capelli da Eric: la vedo sgranare gli occhi e spalancare la bocca più che può mentre il nostro coinquilino ci infila il cazzo senza tropi complimenti.
Il porco è leggermente più dotato di Marco e Mattia, ma soprattutto ci mette molta più foga. e devo dire che la cucciola è stata bravissima ed è riuscita quasi a ingoiarlo tutto, un po’ di più ad ogni affondo di quel palo che a un certo punto ha letteralmente iniziato a scoparla in bocca. Le teneva la testa con le mani e le imponeva un ritmo senza pause per respirare.
La guidava afferrata per i lunghi capelli castani e ad ogni affondo il suo petto ed i suoi piccoli seni ben fatti sussultavano come percorsi da scosse elettriche dolorose e violente.
La telecamera del pc é stata sufficientemente definita per consentirmi di vedere ben presto le guance di Federica rigarsi di lacrime…. non so se per lo sforzo fisico notevole o per il trattamento che stava ricevendo.
E adesso il ricordo di quella vista si somma a quello dei suoni osceni che provenivano da quel rapporto orale. Fede pareva soffocare ad ogni affondo, ma riusciva sempre a trattenere il riflesso della gola.
Certamente la scena è piaciuta a quella merda di Mattia.
“E’ così che si fa, bravo Eric!”. E alla prima utile occasione… al primo momento in cui ha visto l’arnese sfilarsi dalla bocca della mia sorellina, non ha perso occasione per infilarci subito il suo ed imitare il compagno. Certo anche Marco non è stato più delicato.
“Brava Fede”. Che cavaliere! Ha attribuito il merito alla “protagonista femminile del film”… si.
Peccato che lo abbia fatto afferrandole nuca per forzarla prima sul cazzo di Mattia e poi sul quello di Eric … a turno.
Ma a me stesso non posso negarlo.
Il più depravato sono io. Eh si perché devo ammetterlo.
Vederla usata così brutalmente mi ha eccitato in un modo strano e che non avrei mai potuto immaginare.
Mi sono sentito colpevole, ma non potevo staccare gli occhi dallo schermo e da quello che le stavano facendo.
Poi c’ha pensato Alessandro a salvarla da quella morsa che stava davvero degenerando e a portarla verso il gran finale.
Devo ammettere che è stato il perfetto regista di tutta la serata.
Fino ad avere la capacità di introdurre la scena madre con un tempismo perfetto e diabolicamente provocatorio.
“Fede te la senti di giocare ancora? Obbligo. Falli godere con la bocca tutti e tre”.
E la sua natura di ragazza forte che ha fatto il resto. D’altronde non s’e mai tirata indietro davanti alle sfide … la cucciola.
E la mia sorellina la risposta l’ha data coi fatti.
S’e alzata dal letto e inginocchiata davanti al suo pasto.
“Davvero non credete che ci riesca?”.
Come sempre sicura di se. Poi solo il rumore della sua bocca su quei tre pali di carne. Lo schiocco delle labbra quando ne finiva di percorrere la lunghezza e ne lasciava uno per imboccarne un altro. E ovviamente i loro gemiti. Scomposti respiri di chi era evidentemente in balia del perfetto lavoro di una piccola e sapiente dea del sesso.
La bocca che continuava a scivolare vorace e le mani che accompagnavano l’una lo scomparire del cazzo in quell’antro caldo e viscido per la copiosa saliva, l’altra che preparava il terreno scorrendo sulla successiva virilità da imboccare. Quelle dita veloci su quei tre cazzi. Decise e delicate per massimizzare le sensazioni. A volte esperte nel massaggiare le palle di quei tre fortunati. L’epilogo, ovvio e inevitabile. Eric, Marco e Mattia che hanno iniziato a prendere parte sempre più attiva al lavoro di bocca, massaggiandosi a turno il cazzo quando Federica si stava dedicando agli altri due. Il primo a venire é stato Marco. L’ho visto contrarre i glutei e irrigidirsi mentre mia sorella si e bloccata con la bocca intorno alla sua cappella.
Devono essere stati molteplici fiotti e nonostante tutto Federica non ha mutato di un millimetro la sua posizione. Ha ingoiato fino all’ultima goccia. D’altronde conoscendola so che, per quanto possa essere stato grande lo sforzo di accogliere tutto quel seme nell’esofago, a quel punto di più lo sarebbe stato accettare di non poter vincere del tutto la sfida che le aveva lanciato Alessandro e vendicarsi moralmente dei tre porci con un messaggio del tipo “venite, se quando e come lo dico io”.
E infatti così è stato anche per gli altri due. Federica ha accelerato dimostrando una maestria che mi ha impressionato e che li ha portati al piacere. Prima Mattia, che dopo tutte le sollecitazioni della serata è durato ben poco più dell’altro ragazzo. Infine Eric. E ancora una volta un’eruzione di sperma nella gola della mia sorellina.
Ed ancora una volta… ricordandolo ora.. le mie mani si sono riempite di sperma come quando l’ho visto in diretta.

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