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FEMALE BODYBUILDER-CAP.1-MIRIAM, la moglie.

By 29 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Miriam, mia moglie ama. allenarsi nuda in camera davanti allo specchio e voleva che io la guardassi. La nostra camera da letto in realtà era una sorta di palestra: pesi ovunque, tappetini, macchina per addominali e dorsali, quella nuova per i pettorali e 4 specchi dove Miriam poteva osservare il movimento dei suoi muscoli durante gli allenamenti.Miriam era una bodybuilder che aspirava al professionismo. Si allenava duro in palestra e in casa, manteneva una dieta di pollo e carni bianchi senza sale in pratica,limone e acqua. Beveva poi flaconi di sostanze per aumentare la massa muscolare, la fluidità, la grandezza di ogni sua parte del corpo. Miriam faceva del suo corpo la carta da visita e il suo corpo era molto curato.Gambe possenti e dure come marmo, addominali scolpiti da serie di 100 ripetute ogni giorno, le spalle grandi e belle, la pelle abbronzata, in realtà era piuttosto chiara ma passava almeno 30 minuti ogni 3 giorni nel solarium integrale,era liscia, calda, sexy, aveva anche un bel seno,mammelle grosse con capezzoli piccoli che non si potevano toccare perché sempre doloranti,ma le mammelle da donna erano tonde, accoglienti, piacevolmente sexy. Il volto era quello tipico di una bodybuilder:faccia truce,bocca dura,occhi piccoli,lineamenti mascolini, capelli biondi(che io tingevo e curavo)e occhi chiari. Il naso era lungo e stretto, da rapace, piuttosto grosso in punta ma con le narici grandi. Non bella, vero, ma io la trovavo sexy e amabile. Gli occhi esprimevano solo competizione e abnegazione alla sua passione e lavoro. Non rideva quasi mai ed era sprezzante, dura, ordinava e basta, non chiedeva mai, ordinava. Si truccava molto per i flash le luci, il palco, le gare, ecc. ma il suo lato femminile era soffocato dal corpo da combattente, lo sguardo truce, e il rossetto era come fermo su labbra immobili che producevano solo suoni brevi, sibillini che io negli anni avevo imparato a decifrare e capire meglio di tutti. Lei parlava, ordinava ed io ubbidivo. Portava solo orecchini a cerchio di argento che gli forniva un suo amico di Amburgo. Ai piedi aveva una cavigliera d’oro che era stato il mio regalo di nozze. Ci era incisa la data del nostro matrimonio e le nostre iniziali. Miriam non portava la fede. Solo un grosso anello verde con brillanti. Per me &egrave la donna più sexy al mondo.
Adesso, per esempio, coi pesi da 25kg su ogni mano &egrave concentrata a fissare lo specchio e contare le repliche. Non fiata, respira piano con ritmo appreso negli anni, nella routine. Le sue tette gonfie salgono e scendono col busto. Le spalle forti guizzano di muscoli. ‘Avanti, Cara, sei bellissima!!’ la incito io seduto per terra dietro di lei. Miriam non mi risponde ma conta e mi getta uno sguardo allo specchio. Continua a pompare e i suoi muscoli da donna si muovono perfettamente. Pompa e il suo culo duro e perfetto balza avanti e indietro. ‘Acqua’ dice sussurrando come fa lei mentre termina, mi precipito sulla bottiglietta e la faccio bere. ‘Basta’, riprende a pompare questa volta pettorali. La sua figa depilata e curata dal suo maritino, splende nella sua lunghezza. Miriam infatti ha una sorta di cazzo al posto del clitoride. Un clitoride lungo, che so essere comune a molte bodybuilder donna a forza di prendere ormoni. Quello di Miriam fa una sorta di ponte fino alle labbra, ha una figa grande mia moglie ed io passo ore a leccarla per farla carburare. Lei non ama molto il sesso, poco la penetrazione e le pare di non tollerare i corpi dei partner su di lei. Io la prendo con grazia, qualche volta da dietro, lei gode piano, ma senza mai raggiungere l’orgasmo. Ci riesce solo con la mia bocca quando ho lavorato a lungo il suo clitoride -cazzo, averlo ciucciato e slinguazzato per bene, baciando la fica, solo allora, infilo un paio di dita nella sua fica bagnata continuando a leccare e la faccio venire. Anche lei allora mi concede di venire toccandole le tette, talvolta mi sega lei, ma mai toccherebbe il mio cazzo con la bocca, una volta le ho chiesto il favore e lei mi ha mollato due schiaffi in pieno volto facendomi rigirare per la stanza. Ovvio che &egrave mia moglie che porta i pantaloni in casa. Lei ordina io eseguo e veloce, ogni tanto si diverte a prendermi alla schiena a sbattermi a terra, a sollevarmi e farmi prigioniero. Mi soffoca e mi tiene la faccia a terra.
Amo Miriam. Il suo corpo perfetto e muscoloso mi eccita. Di notte mi sveglio e mi masturbo guardandolo disteso nel letto.
Miriam non mi ama. Lei &egrave innamorata solo di se stessa ed del suo corpo, ma mi vuole bene.
‘Finito’dice ed io mi alzo di scatto e le porgo asciugamano e acqua. Beve un lungo sorso. Il suo corpo allenato sussulta fresco e bello. Le tette dure in mezzo,le gambe possenti. Si asciuga il collo, la testa, la nuca, i capelli biondi ondeggiano e il suo volto deciso &egrave brioso. ‘Sei bellissima Miriam..’le dico. Lei sorride. Il suo corpo teso si allunga sul mio, mi afferra le natiche sotto gli short che mi obbliga a portare in casa:’ha un tiro della mia mano voglio il tuo culo bianco’dice sempre. Mi stringe con forza e mi scappa un gemito. ‘stasera voglio prenderti’dice fissandomi negli occhi. Vuole dire che stasera ha voglia di sbattermelo un po’ al culo con lo strap-on. Non vedo l’ora. ‘Ti preparo il pranzo?’chiedo quando mi lascia. ‘Ok.voglio anche un uovo sodo e carote.’ ‘Subito,Cara, ti ho detto quanto sei bella e sexy?hai un corpo che &egrave uno sballo. Quest’anno le mandi a terra quelle 4 galline del RodBuilBass, ci scommetto!’ ‘Grazie.baby,adesso vai,ho fame.’ ordina ed io volo in cucina e preparo il 3 posto della giornata ce ne sarà un quarto alle 08:00 dopo la corsa e la doccia. Dopo la doccia le passo le crema e gli oli su tutto il corpo mentre lei &egrave distesa sul lettino. Quel momento &egrave speciale,il suo corpo splendido fra le mie mani. Lo tocco,lo liscio, lo bacio, lo massaggio, lo palpo. Sento i muscoli forti e atletici. Miriam apprezza, appagata dal suo maritino. Il suo volto mascolino si rilassa e la bocca &egrave più accogliente, femminile, gli occhi chiusi, sotto il piacere del massaggio. Certe volto la lecco se lei me lo concede, altre volte vuole andare solo a mangiare. Le servo la cena in camera mentre guarda la tv. Le piacciono le serie stupide. Ride sguaiata mentre addenta sedano e carote. Di norma in casa indossa una tuta e trucco leggero. Penso io a truccarla, prima veniva una sua amica, ma poi ho imparato io. Ombretto, fard, cipria, eyeliner, rossetto, crema,faccio veloce,il trucco di Miriam &egrave leggero, nessuno la guarda in faccia,guardano il corpo, i muscoli.
Dopo la cena e la tv, Miriam passeggia fuori casa per 4 o 5 isolati, quindi torna a casa e va a letto verso le 9 e mezza.
‘Porta il tuo culo di sopra’dice quando rientra dalla passeggiata quella sera. Mi aspetta un bel sevizio di sopra. Corro su e lei arriva presto. Indossa già lo strap-on. ‘Vuoi che te la lecchi un po’ prima? Così ti divertirai di più..’ ‘No. Mettiti sul letto,culo in aria,sbrigati.’ eseguo mi distendo sul letto apro il culo e spero che voglia concedermi la vasellina. Ma Miriam stasera ha voglia solo di violentarmi. Mi punta il cazzo di gomma al culo,ci sputa sopra, sputa bene nel mio culo e poi affonda il colpo,spera la sua verga di plastica ben dentro e comincia a pompare. Io a quel punto già piango di dolore. Sodomizzato a freddo a quel modo sono sconquassato di dolore. Quel cazzo picchia duro dietro senza chiedere permesso. Soffro. Grido. Piango quello eccita di più mia moglie che mi ficca il suo fallo ancora più a fondo. Allenata, possente e forte com’&egrave lei mi ripassa a fondo. Spinge, spinge. &egrave dura, forte, incredibile abile mi sento suo e depredato. Il dolore passa e viene il piacere. Il cazzo mi viene duro. Mia moglie mi sodomizza a forza, mik scaraventa dentro la sua mazza di gomma.
Spinge e spinge, bastarda mi fa suo e io mi sento suo. Sento il suo cazzo prendermi con rabbia e lei possente e donna e leonessa e bodybuilder quasi professionista mi fa suo. La sua presa sui miei fianchi &egrave rigida e completa. Con un tocco preciso ed una spinta altrettanto ritmata impone un fare privo di cedimenti alla scopata. Spinge il mio corpo in avanti e con un colpo secco lo ritira a sé e il cazzo di gomma va e viene dentro il mio culo, quando sbatte contro il suo ventre allenato e duro di donna elastica si sente un suono di pelle e di corpi che si chiamano e che si respingono, &egrave un suono netto, caldo, affondante, delizioso e doloroso assieme. Stonk, stonk stonk, le carni si attraggono e ritraggono, il fallo di gomma mi penetra a fondo. Mia moglie mi cavalca, le sue mani forti sui miei fianchi, le mie ginocchia che cedono sul letto, mi sento inondare di piacere, di essere suo, di essere posseduto da lei, sono eccitato e penso anche a quando sono io a prenderla, le volte che mi concede di scoparla,mi piace farlo come lei fa a me da dietro e il mio cazzo che spinge nella sua figa bagnata e energica come ogni parte del suo corpo. Amo mia moglie quando la scopo e la amo quando mi scopa lei. Miriam continua, mi penetra con lo strap-on, mi violenta con fare esperto e intimo fino a quando non vengo sul lenzuolo.
[per domande, curiosità,richieste, critiche scrivete a dorfett@alice.it] L’idea di trovare un nuovo costume di gara eccita Miriam, o almeno le dà di nuovo voglia di lottare. Usciamo e andiamo in centro per negozi. Ma trovare quello giusto non &egrave facile. ‘Ci vuole qualcosa di ardito ma non volgare, che colpisca la giuria quando lo indossi’ spiego a mia moglie. Visitiamo molti posti, ma dopo 3 ore di centri commerciali e negozi abbiamo rimediato solo un costume da gara decente, ma non sexy. ‘Ci vuole qualcosa che faccia per me..’ dice ed io la stringo alle spalle possenti e toniche, un paio di neri mi guardano e ridono, pensano quello che &egrave vero: Miriam &egrave la mia donna e lei &egrave mi possiede, sono suo. Annuisco, le bacio una gota, lei sorride. ‘Lo troveremo..’ assicuro. Mangiamo insalata in un caff&egrave francese. Per strada notiamo un negozio piccolo dove ci sono costumi da mare e vestiti allegri. Entriamo. Ci accolgono i due proprietari due gay. Uno &egrave alto, magrissimo, femminile nelle pose e bruno, volto serioso. Il compagno &egrave una macchietta frocia: piccolo, grasso, gran giacca di lino, grosso fiocco rosso al collo, un garofano appuntato sulla giacca, parla come una parodia di un gay, allargando le braccia teatrali e emanando profumo da donna in calore. Quando gli spiego il nostro obbiettivo, esplode: HO IO QUELLO CHE FA PER VOI!!! PRESTO!!OH..Sì..Sì..CERTO..CREDETEMI…CREDETE A PAUL AMORUCCI BELLI…
torna con un costume da bagno rosso minuscolo, sulla parte superiore due piccole stelle dorate nascondono i capezzoli. ECCOOO AMMIRATE..NON AVEVA REGIONE IL VOSTRO PAUL BELLO? NON &egrave UN AMORE DI DI COSTUME?CHE NE PENSI GINO? EHI GINO? CHE FAI Lì IMPALATO..VIENI QUA..SU-SU’BELLINO…VIENI…DA PAUL..ALLORA CHE NE DITE?
‘Forse non &egrave la mia taglia…’
OH..AMORE…&egrave QUESTO IL TRUCCO…DEVE STRIZZARTI QUEL BEN DI DIO DI CORPO..QUEI MUSCOLI..COSì GROSSI…DA MASCHIACCIO…QUEL SENO POSSENTE…&egrave GIUSTA PER TE..CARA..CREDIMI…CREDI A PAUL..VERO GINO?
Gino annuisce. Miriam &egrave interdetta. ‘Provalo…provalo…forse &egrave quello che cerchiamo..’
Miriam va in camerino e torna a breve.
‘Mi sta stretto..non posso…’
AMORE!!!! SEI UNO SCHIANTO..NON LO &egrave? NON LO &egrave GINO?
Gino annuisce, ma anche io approvo. &egrave vero Miriam &egrave sexy con quel rosso sul corpo abbronzato, violente femmina sexy tutta piena di muscoli. ‘Sei bellissima, Miriam..credemi..favolosa…sei fantastica..’
‘non so’
UHHH UNO SCHIANTO BELLEZZA…ASPETTA…ECCO IL TOCCO…MAGICO DI PAUL.. e si toglie il fazzoletto da collo. Lo dimezza in due parti e va da mia moglie, lega i suoi capelli con fazzoletto rosso e sui capelli biondi mia moglie &egrave una figata, un colpo d’occhio perfetto. ‘Ecco Miriam! Ci serve questo! Guardati!’
Miriam si guarda allo specchio. I suoi muscoli tesi emanano luce con il rosso del costume e del fazzoletto. Si trova sexy e bella.
Lo &egrave.
‘prendiamo tutto’ ordina a me.
A casa Miriam &egrave raggiante. ‘hai ragione baby,questa &egrave la svolta…voglio subito mettermi al lavoro…oggi pesi..anzi pesi con leccata..che ne dici? Dolcezza? Io che pompo i pettorali e tu che me la lecchi? Che ne pensi?’ ‘Credo che sia un’idea fantastica…grazie Miriam..’
Il padre di Miriam &egrave sempre stato un modello per mia moglie. Ben si chiama. &egrave stato campione di bodybuilder dello Stato per sei di fila. Ha partecipato a molti campionati nazionali piazzandosi sempre bene e ha vinto molte gare internazionali da semiprofessionista. Miriam lo adora. Idolatra quel suo padre come un Dio. Lo ammira sopra ogni cosa, per lui farebbe di tutto. Terza sorella era la più piccola e vezzeggiata da Ben. Fu l’unica a voler seguire le orme paterna, le altre furono brave atlete in molti sport ma solo a livello scolastico. Miriam prima fece box e poi atletica, karate(con premi importanti) e quindi decise di diventare una bodybuilder professionista. Ben l’ha incoraggiata e suita all’inizio entusiasta, ma poi l’ha mollata per un’atleta migliore e segue la figlia solo attraverso rari incontri e con il coach Mullerson che &egrave suo amico e gli comunica ogni miglioramento. Mia moglie vorrebbe suo padre con lei, ma lui &egrave lontano, in Europa, in Asia, coi tornei, ecc. fu proprio durante una separazione dal padre che conobbi Miriam. Facevo il dietologo per sportivi e lei venne nel mio studio. Quando si spogliò rimasi colpita dalla sua massa fisica, i muscoli ben delineati, le spalle grosse, le gambe muscolose. Non avevo mai visto una donna a quel modo e nuda poi. Ne rimasi colpito subito. Fulminato, ammaliato. Cercai subito di instaurare un rapporto con lei, oltre quello dottore- paziente. Le facevo complimenti, le prestavo tutta la mia attenzione ma lei era distante, seria, affranta.
Un giorno le chiesi di uscire a bere una cosa.
Lei rifiutò sdegnata. Non prendeva neppure in considerazione la cosa. Se ne andò. Ci rimasi malissimo. Spiazzato. Passai giorni a chiedermi cosa fare. Poi le mandai dei fiori per scusarmi.
Mi telefonò. ‘Nessuno mi aveva mai mandato dei fiori. Grazie.’ ‘Oh..Miriama &egrave un piacere per me..’ ‘Ma sarò sincera. Non mi piacciono gli uomini..’ la guardai a lungo. ‘…no, non sono lesbica, o non lo so, non i interessa…il sesso non mi interessa…l’amore non mi interessa. Voglio solo diventare professionista. Solo questo.’
non sapevo cosa dire, cosa fare. Annuii. ‘Capisco…non si preoccupi..troverà la sua strada..il suo equilibrio..&egrave una donna molto bella…’ ‘Lascia perdere. Lasciami perdere.’ e se andò. Non la vidi più in studio. Le telefonai ma lei si negò. Passarono un paio di mesi nei quali tentai di dimenticarmi di lei. Ma il suo volto austero, il suo naso deciso, la sua bocca sexy e quel corpo scolpito nei muscoli mi veniva sempre in testa. Per dare sfogo alle mie fantasie sessuali che riguardavano solamente Miriam e il suo corpo decisi di andare con una prostituta che avesse un aspetto simile a quello di Miriam che ossessionava le mie notti sa solo. Non fu facile trovarne una. Alla fine su un sito di annunci porno, trovai una donna ex bodybuilder professionista che ‘Rieducava ragazzi indisciplinati.’ c’erano delle foto. Chammy si chiamava e diceva di avere 40 anni. Dalle foto ne mostrava molti di più.ma aveva dei bei muscoli sulle braccia e sulle gambe. Il volto era segnato dagli steroidi e dagli anni, lunghe linee nere le segnavano le guance e occhiaie pesanti erano coperte dal trucco. Ma il volto era sorridente e ispirava fiducia. Le telefonai e ci accordammo per giorno e prezzo. Raggiunsi il suo appartamento e una donna ancora più vecchia che nelle foto mi fece accomodare. Non so se mi paiceva, mi sentivo a disagio. Chammy profumava di troia e di vecchia, i muscoli c’erano ma erano datati dal tempo, lontano da quelli tonici e forti di Miriam. Chammy lesse la mia perplessità e si avvicinò. Mi baciò leggera sul collo, sorrise, mi fece l’occhiolino e mi disse di stare calmo avrebbe pensato a tutto lei: mi sorrise ancora, alzò un braccio e un bicipite si gonfiò, la pelle olivastra, con qualche macchia, ma le vene in rilievo, forti, decise, mi arrapai subito. Lei mi fece baciare quel bicipite e mi baciò ancora sul collo. Dopo fui suo. Mi fece divertire e mi trattò come speravo facesse. Mi sbatt&egrave i suoi muscoli addosso, mi soffocò, mi strizzò, mi ribaltò, mi sollevò, mi spinse a terra, mi tenne fermo, mi fece suo come voleva, come le veniva meglio, ero un pupazzo fra le sue grosse mani laccate, in preda dei suoi muscoli, mi trastullò e fece ridere, mi fece baciare tutti i suoi muscoli, uno per uno, baciai e leccai, fece quello che mi ordinava, baciai i muscoli e poi mi dedicai ai suoi piedi che leccai, sbavai, rileccai, baciai a lungo, fino a quando non mi disse di leccarle le tette. Erano piccole, flaccide, i capezzoli però erano lunghi, due missili di carne, li trovai invitanti e mi misi a succhiarli a spompinarli con gusto, succhiandoli e baciandoli, ingoiandoli e venerandoli. Chammy mi fece poi leccare la sua figa depilata. Mentre succhiavo e leccavo quella figa bianca e profumata di troia palestrata,pensai a Miriam e a come sarebbe stato bello leccarla a lei la figa. Sognai e leccai. Pensai a Miriam e feci andare la mia lingua su quella figa fino a quando lei non venne un paio di volte. Chammy mi prese il cazzo in mano e mentre la toccavo, tocavo i suoi muscoli pensando a Miriam, Chammy mi fece venire sul suo ventre piatto. Pagai e me andai sognando di fare una cosa del genere con Miriam e il suo corpo sodo e muscoloso.
Inizia ad andare ai tornei dove competeva Miriam. La seguivo ovunque. Dagli spalti battevo le mani e la incitavo. Lei non si mostrò interessata a me. Anche se mi salutava sempre con un piccolo bacio sulla guancia a fine gara. La desideravo. La bramavo. Il suo corpo abbronzato e depilato sul podio o sulla passerella erano eccitanti, quei muscoli che brillavano, i dorsali scolpiti, le spalle ampie e poi quel suo aspetto concentrato, distante da tutti, non sorrideva mai neppure nelle pose. Le avversarie erano diverse da lei, più spregiudicate. Alcune erano meglio di lei, altre mezze cartucce che Miriam arrotava e batteva.
Ad un concorso in T. Miriam fu battuta da una cinese. La vidi piangere e la cercai, ma lei mi scacciò via. Quel giorno c’era pure Ben, il padre, lo vidi per la prima volta, lui mi ignorò.
Il giorno dopo mandai dei cioccolatini a Miriam e una lunga lettera nella quale la incitavo a non arrendersi e continuare ad allenarsi, i risultati sarebbero venuti. E poi le dicevo che per me era la più bella atleta del circuito.
Mi telefonò un paio di giorni dopo. Era triste. Suo padre era andato via quella sera. Germania, non lo avrebbe visto per mesi.
i cioccolatini mi faranno ingrassare, ma non li avevo mai ricevuti…sei gentile con le donne..
…ti consiglierò qualcosa per smaltirli velocemente, ma adesso goditeli…ti faranno bene all’umore e ti faranno sentire meno triste…ti piace la cioccolata?
..sì, molto, da bambina ne ero golosa, mio padre me ne regalava in quantità, ma adesso non la mangio mai..
a tutti piace la cioccolata..fai come ti dico, mangiane qualcuno..e starai un poco meglio…
..lo farò..e..ecco…grazie per venire sempre a sostenermi..sei l’unico…sono sempre sola…e…
…sei la migliore, la più forte…
…grazie…sei gentile…
…senti…perch&egrave non ci vediamo qualche volta? Una cenetta…un cinema,,,che ne dici?
…non so…ti ho già detto..cio&egrave…io…
…dai…
..ecco..io….
andiamo Miriam, fammi questo regalo…una sera…io e te…una cenetta romantica…
..non sono una tipa romantica…la gente mi guarda quando sono fuori…mi guardano come se fossi una bestia rara…
sei bellissima Miriam..
…grazie…ma so di non essere bella…fuori dal palco..odio che la gente mi guardi…
potremo mangiare in auto…
ah..ah…
dai Miriam…
..ecco…

Alla fine accettò e dopo un paio di mesi di corteggiamento ed uscite andai a vivere da lei. Mi presentò suo padre. Ben mi trattò come uno stronzo pappamolla, per lei voleva un bodybyuilder professionista non un tipo magro e normale come me. A cena disse apertamente che mi trovava un coglione. Miriama ci rimase male. Ma il giorno dopo Ben partì per la Cina.
Quella notte dormii nel letto di Miriam. Lei era triste. L’abbracciai e attesi una sua reazione. Era buffo che le mie esili braccia tenessero quella massa di muscoli allenata e soda, ma ci riuscii. Passarono lunghi minuti, poi Miriam si voltò dalla mia parte, mi prese la faccia fra le mani e mi baciò sulla bocca. Le sue labbra carnose mi presero l’anima. Ci baciammo a lungo, poi presi a toccarla, a baciarle i muscoli delle braccia, le vene in rilievo, la pelle liscia e tonica. Miriam stava in silenzio senza mostrare grosso piacere. Passai alle tette, le palpai e baciai, i capezzoli duri, le mammelle. Miriam non si muoveva, teneva gli occhi chiusi, lontana al solito. Le baciai le gambe e leccai, quindi tolsi le mutandine e mi ritrovai davanti quel clitoride enorme, una bestia mai vista prima. Lei si alzò:
cosa c’&egrave? Non ti piace?
..no..anzi…&egrave bello…&egrave tuo…&egrave come sei tu…straordinaria….
..oh..sei così gentile…baciamelo…baciamelo…ti prego…
Mi gettai su quel pezzo di carne e lo succhiai, lo succhiai e lo spompinai come un piccolo cazzo, era profumato e delicato, mi piaceva, Miriam mugolava di piacere finalmente ed io ero contento. Continuai a leccarlo e ciucciarlo. Sentii gli umori di Miriam farsi strada nella sua figa, non ancora bagnata, ma quantomeno umida. Dati i risultati continuai il mio lavoro, toccavo le tette di Miriam passavo da succhiare il suo clitoride a baciare la sua pelle tesa e dura, baciavo e leccavo, affondavo la mia bocca nel suo corpo e nel suo sesso, quel clitoride gigante mi ammaliava. Con il mio modo di fare detti sensazioni piacevoli a Miriam perch&egrave piano piano prese a eccitarsi e gli umori impregnarono la sua figa e mi accorsi che si stava bagnando come una donna, lei non dava molto spazio al mio amore ma sembrava divertirsi o almeno non le dispiaceva la mia lingua e le mie mani. Ciucciando il clitoride gigante infilai un dito nella figa e leccai e la masturbai. Con lentezza e passione le feci un ditalino mentre le leccavo e succhiavo il clitoride che pulsava. Miriam si inarcò, mi tenne la testa sul suo sesso depilato, odere di donna palestrata, sudore, sale, creme, sforzo, era una pelle fantastica, toccai il suo corpo perfetto mentre mi teneva le testa sul suo sesso. Venne mentre il mio dito la infilzava, la mia mano la toccava tutta, la mia bocca ciucciava il suo sesso di donna.
(per critiche, suggerimenti, ecc. : dorfett@alice.it) Dopo quel primo rapporto sessuale, io e Miriam iniziammo a fare coppia fissa. Uscivamo, andavamo a ballare, mi piaceva fammi vedere assieme a una donna come quella, coi muscoli enormi, forte e minacciosa, truccata per uscire Miriam era sexy e mi faceva arrapare, ma lei non amava né il sesso né le smancerie. Odiava i bacetti e le coccole, le considerava robe da femminucce, a letto si concedeva raramente o per via degli allenamenti o perch&egrave era stanca o perch&egrave semplicemente non le andava:
Lo sai cucciolino che il sesso non fa per me…
..ok, dolcezza, ti amo ugualmente..lo sai…
Ma Miriam mi faceva tirare il cazzo, vederla sudare alla panca o coi braccieri in palestra era una figata enorme, mi eccitava da morire..quei muscoli guizzanti, scintillanti e potenti, quel seno gentile di donna, quel volto incazzato, le gambe sode e robuste.
Così per sfogare la mia passione per le donne muscolose ricorrevo alla vecchia Chabby che riceveva a W. E. 1005. passavo dei pomeriggi da lei a farmi soffocare dai suoi muscoli a leccarle il culo ad essere sculacciato e sbattuto a terra più volte, prese come un impiccato, trascinato per terra, sbattuto, sculacciato sonoromente come un cattivo ragazzo…quindi lei mi concedeva di masturbarmi mentre le leccavo la passera.
Una volta però mi parlò di una sua amica, una nera, Suvva, che era più giovane di lei e più forte. Costava di più, ma era un’amica e le faceva piacere passarle un cliente come me.
grazie, Chabby, sei un’amica.
Ti piacerà dolcezza, &egrave una cavalla bella tosta Suvva, ti domerà a dovere..culo bianco!!
Telefonani a Suvva e presi un appuntamento per un sabato che Miriam andava a trovare la madre a P.
Mi presentai alla porta e un donna, alta sui degli stivali neri coi tacchi vertiginosi, mi sorrideva. Era una figa incredibile! Tozze gambe di ebano scolpito sopra gli stivali, un corpo scolpito di addominali scintillanti e tartarugosi, un seno pieno, tondo, rifatto ma in mezzo a quel trionfo di muscoli neri era perfetto. La faccia era piccola, occhi scuri, la bocca, ai lati segnata da rughe profonde e come tagli, ma nel complesso non mostrava più di 40 anni. Mi fece accomodare e mi chiese cosa volessi fare.
vorrei essere tuo..preso da te…come..
come preferisco?

capisco
..ecco…fai tu..io ..ecco..tu sei bella…e io amo le donne come te…
come me? Con in miei muscoli?
E mi punto un bicipite in faccia, gonfiò il muscolo e le vene brillarono nella camera. Mi fece segno di baciarlo e lo feci con gioia. Lo baciai pensando a quello di Miriam. Suvva era tosta. Odorava di borotalco e sudore, di topa in calore e di dominatrice. Infatti mi prese per il collo della camicia, mi alzò in piedi di colpo e mi fece volare nella stanza, andai a sbattere contro il tavolino e caddi a terra. Lei mi salì sopra, mi prese ancora per il colletto della camicia e poi affondò l’altra mano, una mano pesante, forte, sul mio deretano e mi sollevò ancora e mi sbatt&egrave sul letto.
Adesso ti faccio vedere io…fighetto…ti spaccherò il culo stasera…nessuno te lo ha mai messo al culo, guy?
..no…no…eco…e non vorrei..
zitta, troieta e mi mollò uno schiaffo in pieno volto, poi un altro che mi fece rigirare la testa. Tu non hai il diritto di parlare stasera! Solo obbedire..e solo allora sarai mio…

bene…adesso spogliati e mostrami il culo.
..
così..muoviti…cosa vuoi altri schiaffi? Eccoteli…ecco…così…spicciati…troietta….su non farmi aspettare!! le mutande…ecco..così…toglile! Troia! Vuoi ancora schiaffi? Ti accontento subito troietta…eccoti i tuoi schiaffoni…ecco…muoviti, ho detto!!
Mi mette con il culo in aria, mi riempie di sculaccioni perch&egrave stia fermo, infine mi sale sulla schiena, sento il suo pesante corpo nero e muscoloso, &egrave una sensazione fantastica, essere messo pancia sotto da una figa del genere, coi suoi muscoli e le tette. Mi soffoca ma mi godo quella posizione di succube, quel peso del corpo nero di donna muscolosa e forte, l’odore di femmina e di sudore.
adesso sei mio culo bianco…stasera voglio scoparmi il tuo culo vergine…sei vergine vero?

dimmelo, troia! Sei vergine dietro?
..sì…
bene, sarà divertente…ecco…culo in aria, devo farmi spazio…se il culo &egrave stretto &egrave un problema, sentirai molto male….iniziamo piano e poi saliamo a qualcosa di grosso…come il mio strap- on personale…sarà un piacere sfondarti il culo col mio cazzo rosso fiammante…..ma prima…apriamoci la strada…alza bene il culo…così…dilatalo…avanti metti le tue mani e apri il culo troia!!!!
faccio quanto ordinato e sento Suvva giocare col mio culo, sputarci dentro e infilare un dito. Lo muove. &egrave bello. Mi fa sentire il suo dito bene prima di infilarlo a fondo facendomi urlare di dolore. Inizia a ravanare e farsi strada nel mio culo, mi assesta qualche sculaccione per tenermi fermo, mi ordina di allargare il culo e lei ci sputa dentro e affonda il dito. Prende del gel e me lo fa colare nel culo, mi ordiana di tenere aperto il culo, va via. Torna con degli oggetti in mano da quello che vedo nello specchio su lato del letto. Ho il culo in aria, aperto con le mie mani, le braccia giù, in sua balia, mi traffica il culo col gel e con un cuneo di gomma dura. Mi infila piano il cuneo nel buco del culo, urlo di dolore e lei mi molla due sculaccioni pesanti, quindi mi afferra il culo e mi soffoca…sbuffo, paonazzo dopo il trattamento..mi molla e riprendio fiato inalando aria a pieni polmoni, ma Suvva mi riafferra il collo e mi fa baciare i suoi muscoli del braccio, tutti, vene comprese. Quindi mi ordina di rimettermi come prima. Eseguo e lei torna a giocare col mio culo. Gel, dito, ficca dentro, urla di aprire il mio dannato culo, lei penetra col gel e il cuneo. Infila, questa volta scivola dentro e fa un male cane. Urlo. Lei spinge. Urlo. Cerco di divincolarmi per il dolore. Lei mi tiene giù. &egrave più forte. Più grossa. Più atletica. Mi vedo riflesso nello specchio, un uomo bianco in balia di una donna nera enorme e compatta. Mi tiene giù e spinge il plug nel culo. Urlo di dolore, ma lei non molla, mi mette con il corpo giù, infilando una gamba sotto di me e ponendo l’altra a tenaglia. Mi ha preso in trappola. Non posso muovermi. Urlo di dolore per il plug nel culo. Grido dal dolore piango ma Suvva mi penetra forte con una forza semplice e sicura. Mi tiene sotto con le gambe e mi sventra con quel plug nel culo. Quindi piano spinge e si fa strada…avanza nel mio culo e io piango di dolore, ma non posso muovermi preso nella morsa di Suvva.

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