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Racconti Erotici Etero

finalmente mia(parte finale)

By 8 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente mia( parte finale)

Quella sera passata nella mia barca, aveva aperto nuovi orizzonti al mio futuro.
Avevo completamente perso la testa per quella modella.
La pubblicità che faceva metteva in risalto il suo splendido sedere.
Io la prima sera, l’avevo posseduta e amata normalmente, ma il mio pensiero cadeva sempre sul suo culo.
la seguivo sempre sul set, il legame adesso era più coinvolgente, appena potevo o poteva lei, ci scambiavamo effusioni, baci rubati, carezze furtive, che io facevo sempre scivolare sulle sue natiche, ricordandole quanto fossero belle e quanto desiderio avessi di lei e di lui.
Dopo due giornate d’ intenso lavoro, tornò a cena sulla mia barca.
Preparai il pozzetto con rose sparse e misi alla scaletta che portava nella sala sottocoperta, delle candele che accesi al sua arrivo.
L’atmosfera era quella giusta, ci aspettava un altra serata di sensuale sesso, che poteva sfociare in amore.
Nella saletta avevo messo un profumo erotizzante,(popper) che apriva i sensi e lasciava andare i corpi al loro naturale destino.
La cena preparata da me, scorreva veloce, si avvicinava il momento dell’intimità.
I miei pensieri volavano sul suo piccolo vestito nero, vedevo che non portava reggiseno, i capezzoli erano già belli tesi, sbattevano contro la stoffa cercando di liberarsi al vento.
I miei occhi seguivano i suoi fianchi e si fermavano a scrutare tutto di lei.
le sue gambe scoperte sino a sopra il ginocchio, emanavano un richiamo a cui non si poteva resistere.
La mia mente era sotto quella piccola stoffa e già si librava trà le sue cosce, agognando il suo frutto proibito.
Quando ancora una volta, come la prima serata, si alzò per mettere a posto, stetti a guardarla mentre si muoveva, il suo sedere mentre camminava, faceva dei movimenti che mi facevano impazzire, i glutei facevano ondeggiare il vestito e sembrava mi dicessero:
“Sono qui…cosa aspetti?”
Stavo farneticando …il mio cazzo era teso e duro a quei pensieri.
Quando si avvicinò a me per togliere la tovaglia rimasta sul tavolo, ultima traccia della cena, la fermai e prendendola per i fianchi la feci sedere sulle mie gambe.
Il bacio che le diedi fu una esplosione di passione, le mie mani erano sulle sue cosce nude e, subito salirono a cercare il loto premio.
Le nostre mani, erano alla ricerca dei punti più erotici e intimi.
La sua mano mi accarezzava i peli del torace, adesso, libero da tutto, mentre io le toccavo i seni giocandoci e formando ghirigori sui suoi capezzoli.
La mia bocca violentava la sua, mentre le nostre lingue combattevano una guerra fatta di piccoli tocchi e violente entrate,una piccola scopata orale si svolgeva tra di noi.
I suoi slip bagnati, erano attaccati dalla mia mano la quale spostandoli, si introdusse con due dita tra le sue grandi labbra e, sentii il suo umore .
I gemiti che emanava, erano l’apprezzamento di quello che stavo facendo.
La feci alzare e le sfilai lo slip, mi spoglia di tutto e misi il mio sesso davanti a lei.
Il suo vestito volò per aria e la vista del suo corpo fu il tocco finale per la mia resistenza .
Con una mano buttai per terra la tovaglia, la feci adagiare sul tavolo al centro della mia barca, le aprii le gambe e guardandola ne gli occhi le misi una mano sulla fica.
Tornai a baciarla e cominciai a scendere, il profumo che aveva sul collo, sparì presto, succhiato dalla mia lingua: i capezzoli furono leccati e assaporati e il suo ombelico, fu un isola dove io mi fermai e, quando scendendo fui sui suoi peli, sentii aumentare i mugolii di piacere…quando poi la mia lingua si impossessò del suo pube, cominciando a cercare il suo clitoride e a fare dei viziosi giri dentro lei, sentii il suo primo orgasmo.
Per quindici minuti ho continuato a leccarla e a succhiarla, passando tra la sottile striscia di pelle che divide i due oggetti del desiderio.
La facevo godere e la preparavo .
Non so quante volte l’ho fatta venire con la mia lingua in quel lasso di tempo.
Sentivo le sue urla di piacere e il suo fisico sempre più spossato.
Quando la presi tra le mie braccia e la feci mettre piegata sul poggiolo del divano a pancia in giù, quelo che vidi fu il massimo del mio eccitamento.
il suo sedere aperto ai miei piaceri si ergeva verso il cielo.
veloce la lasciai, presi il burro e tornando da lei cominciai a spalmarle il piccolo pertugio.
I brividi e il tremore che fece, mi fecero perdere la testa, spalmai un po di burro anche sul mio membro e poi piano mi posizionai.
Quando lei sentì il mio primo contatto, si irrigidì e mi disse;
– Mi raccomando fai piano.
Aveva accettato le mie voglie, che forse erano le voglie di tutti e che tutti cercavano.
D’altronde non era pensabile non prenderla in quel modo, sarebbe stato un delitto di lesa Maestà e io certamente la volevo.
la punta del mio membro si era appena fatto strada, il primo lamento fu un esplosione di passione.
I suoi fianchi furono avvinghiati dalle mie mani e il mio sesso cominciò a prendere possesso del suo stupendo culo.
Mi spingevo piano ma deciso dentro di lei.
il suo fiato era rotto dalle mie spinte, sentivo lo stretto tunnel cercare di adattarsi alle mie dimensioni, la carne, piano si apriva e il calore che sentivo attorno alle mie vene, era quanto di più eccitante ricordo.
i suoi tentativi di sfuggire alle mie stoccate, venivano smorzati dalle mie mani, che forti la tenevano e, quando le mie palle toccarono la sua pelle, capii che le sue urla stavano per terminare per lasciare spazio ai primi piaceri.
Cominciavo a scivolare dentro quello stretto cunicolo con più facilità.
i gemiti che lei emanava, erano dei forti richiami al mio piacere e, la contrazione dei suoi muscoli anali sul mio cazzo erano l’apoteosi .
Lei cominciava a danzare con le sue natiche alle mie spinte, adesso, quando sentiva che mi spingevo verso di lei, automaticamente spingeva indietro il bacino.
Lo scontro dei nostri corpi era elettricità pura.
Una sua mano si toccava il clitoride e i suoi tremiti mi trasmettevano scariche di andrenalina pura, che io riversavo sulle spinte del mio cazzo.
La crescita dei nostri gemiti, finiì con l’esplosione del mio sperma dentro di lei.
Sentire la leggerezza del mio corpo ormai esausto, appoggiarsi alla sua schiena e finalmente rilassarsi, fu il finale di quell’amplesso, che ancora oggi ricordo come uno dei più forti che io abbia mai provato.
Il suo sedere nel tempo &egrave diventato famoso, la pubblicità di Roberta l ‘hanno fatto conoscere per il mondo, ma pochi l’ hanno conosciuto come l’ ho conosciuto io…

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