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Racconti Erotici Etero

Finalmente puttana

By 19 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

FINALMENTE PUTTANA

Mi chiamo Giorgia. E sono una porca.
Sono una ragazza di 21 anni, studentessa di psicologia e voglio raccontarvi fatti che mi sono realmente accaduti e non un semplice racconto di fantasia. Ho visto da poco questo sito e non ho resistito alla tentazione di raccontare la mia storia: tutto quello che sto per raccontarvi &egrave vero, mi limiterò semplicemente a riordinarlo cronologicamente.
Sono bionda, alta 1,68 , taglia 42, terza di seno, occhi verdi e un fisico modellato da più di dieci anni di danza. Ho un fidanzato di qualche anno più grande di me di nome Gigi e anche un amante fisso che si chiama Luca. Devo ammettere che sono tutto meno che una ragazza fedele e ho tradito spesso il mio fidanzato (e anche quelli precedenti) parecchie volte quando se ne presentava l’occasione senza troppi rimorsi. Luca &egrave diventato un ragazzo con cui mi vedo frequentemente (spesso anche più volte che con Gigi!). Sono molto apprezzata dai ragazzi (a giudicare dal fatto che gran parte di loro prima o poi ci provano con me) e amo mettermi in mostra ed essere desiderata. Il sesso mi piace molto e l’ho sempre fatto senza freni fin da piccola. Tuttavia nonostante io mi sia concessa (e mi conceda tutt’ora) senza troppi problemi ho sempre avuto il forte desiderio di essere usata dagli uomini come un oggetto e di essere considerata esclusivamente uno strumento di piacere ‘ l’idea di prostituirmi mi ha sempre eccitata molto! Non so bene descriverlo a parole ma l’idea di concedermi dietro pagamento anche di piccole somme mi ha sempre eccitata da morire e quindi ho sempre desiderato la possibilità di essere davvero una puttana! Troia e puttana sono due cose che amo sentirmi dire nei momenti di intimità dal mio ragazzo: mi procura un piacere intensissimo e mi bagno sempre senza contegno. Da qui un anno fa &egrave nata la mia volontà di diventare una puttana e non semplicemente una ragazza facile che ci sta col figo di turno e via. All’inizio la mia era solo un’idea e mi limitavo a fantasie erotiche in cui mi immaginavo con altri uomini che pagavano per avere il mio amore. Mi sditalinavo gridando eccitata che ero una troia e volevo essere la vacca di tutti; in questi momenti raggiungevo l’orgasmo anche al semplice pensiero di vedermi sbattuta da sconosciuti! Il mio fidanzato assecondava le mie fantasie che però rimanevano tali.
Su internet cominciai a fare sesso virtuale in chat: all’inizio la cosa mi prendeva molto ma col passare del tempo diveniva un po’ ripetitiva e perdeva molto del suo fascino. Amavo sentirmi dare della troia e sentire tutti questi maschi arrapati che immaginavano situazioni in cui mi prostituivo. Avevo in pratica una doppia vita: Giorgia la fidanzata di Gigi e Giorgia la puttana in chat. Ormai desideravo troppo diventare una puttana ma al tempo stesso ero troppo spaventata all’idea delle malattie e di possibili violenze da parte di clienti malintenzionati. Su internet lessi tutto quello che trovai sulla prostituzione persino gli aspetti storici scoprendo che nell’antica Grecia esisteva anche una forma di sacra prostituzione, la ierodulia, praticata dalle ancelle di un tempio! Volevo sapere assolutamente tutto e mi informavo su prezzi, prestazioni, luoghi e dinamiche. Chiesi consigli ai mie compagni più smaliziati (che erano visibilmente eccitati, ma anche perplessi, a fare certi discorsi con me). In breve acquisii una serie di informazioni utilissime che mi fecero capire meglio di cosa si trattava ‘ e che mi eccitarono sempre più! Tuttavia ero ancora troppo spaventata da malattie e violenze e così non sapevo che fare. D’altronde vivo ancora in casa coi miei e non avevo il coraggio di andare per strada a battere ( anche se la cosa mi eccitava tremendamente). Ero praticamente ad un punto morto quando mi venne in aiuto Luca. Gli parlai di questo mio desiderio e per farla breve a lui piacque molto e decise di aiutarmi dicendo che avrebbe organizzato tutto lui! Lui diceva che la cosa lo eccitava moltissimo e mi avrebbe procurato il mio primo cliente: uno dei suoi amici! Ero fuori di me dalla gioia!Stabilimmo insieme il prezzo di 50 ‘ per la mia prestazione (completa) dato che era più l’idea di prostituirmi che i soldi in sé ad eccitarmi. Parlò con questo suo amico, che secondo lui non si sarebbe mai tirato indietro a questa proposta, e mi ospitò a casa sua per riceverlo. Di vista ci conoscevamo già ma più di qualche ciao non ci eravamo scambiati. Per l’occasione cercai di vestirmi nel modo più porco possibile (assecondando le voglie di Luca e anche le mie siccome vestirmi da zoccola mi &egrave sempre piaciuto tantissimo e non vedevo l’ora di farlo). E così mi misi la minigonna più corta che avevo, un toppino bianco scollato tutto aperto sulla schiena, dei sandali con dei tacchi vertiginosi ( 12 cm), una collana di perle e un trucco molto pesante scuro. Quando mi specchiai mi eccitai quasi fino a bagnarmi. Quella che vidi riflessa nello specchio non era la solita Giorgia ma una vera e propria zoccola pronta a soddisfare i clienti! Rimasi lì parecchi minuti ad ammirare Giorgia la puttana che andava al suo primo appuntamento di lavoro. Ero impeccabile: il trucco da battona mi dava un’aria così porca che in pochi sarebbe resistiti a una mia proposta indecente e il mio seducente corpo peccaminoso era reso ancora più irresistibile dalla mia tenuta super sexy. Ho sempre amato portare i tacchi alti: qui erano davvero l’ideale! Mi venne a prendere in macchina Luca e mi portò a casa sua ( non potevo certo andare in giro per strada presa in quel modo: non sapevo cosa mi avrebbero fatto!). Lui rimase senza parole davanti alla mia porcaggine e tentò subito di fare l’ amore con me non appena arrivammo da lui. Io però lo respinsi dicendo che prima ero del mio cliente: già mi trovavo bene nella parte della mignotta. Fui accompagnata in salotto dove trovai Guido, il mio primo cliente! Ero eccitata ma anche emozionantissima. Conoscevo Guido praticamente solo di vista e mi era sempre piaciuto e per questo avevamo pensato a lui come primo cliente. Non appena Guido mi vide arrossì vistosamente e mi salutò balbettando: era imbarazzatissimo. All’inizio credevo che non sarei riuscita a combinare nulla, che mi sarei tirata indietro all’ultimo e che mi sarei vergognata da morire ‘ ma in quel momento si sciolsero i miei freni inibitori e mi comportai con estrema naturalezza e disinvoltura. Mi sedetti a fianco a lui che non riusciva a non fissarmi le cosce e la scollatura e non sapeva cosa dire. Luca ci guardava divertiti. Lui mi pagò subito con una banconota da 50 ‘ e io la presi con un semplice sorriso e la misi nella borsetta. Ci scambiammo qualche parola di cortesia ( ben sapendo entrambi perché eravamo lì) e alla fine lui mi baciò sulla guancia ‘ ma non fece nulla di più. Al che ricambiai il suo bacio sempre sulla guancia con estrema naturalezza e poi lo presi per mano e mi alzai chiedendogli se voleva andare in camera da letto. Disse di sì e così ci avviammo guidati da Luca che ci portò in camera sua e ci lasciò soli.
Lì all’inizio ci furono soltanto baci titubanti e passò parecchio prima che lui mi spogliasse e facesse altrettanto. Fui io a estrarre con delicatezza il suo pene dai pantaloni sorridendogli divertita a vedere il suo imbarazzo. Il suo membro non era duro e così mi lanciai in baci appassionati e piccole leccate per rizzare la sua asta ‘ ma il cazzo non voleva saperne di indurirsi. Lui si scusava dicendo che di solito non gli capitava e che si trattava della agitazione del momento e io aumentai le carezze e finalmente il pene si erse. Aveva un bel cazzo: non era molto lungo ma sicuramente era largo tanto che non riuscivo a stringerlo in mano del tutto. Proseguii con bacetti e succhiate sulla sua mazza fino a quando decise che era abbastanza duro e me lo mise dentro. Facemmo l’amore intensamente: passati gli attimi iniziali di imbarazzo lui mi prese per la testa e mi obbligò a pompini lunghi e gustosi che concedevo con la mia boccuccia goduriosa. Poi mi prese subito nella passerina e ci mise parecchia foga perché spingeva come un toro impazzito ora che il cazzo era duro. Io lo assecondavo in ogni suo desiderio e godevo tantissimo: era il mio primo cliente! Ora ero davvero una puttana! E il cazzo del mio cliente mi pompava follemente la mia fighetta procurandomi un piacere sublime e proibito. Glielo succhiai parecchie volte e non gli negai neanche il culetto (a me piace molto essere presa dietro), anzi fui io stesso a offrirglielo con una tale disinvoltura che stupì anche me stessa. Lui non si fece certo pregare. Dall’imbarazzo iniziale Guido si tramutò in un toro impazzito: mi sfondò il sederino senza pietà e poi riprese ancora nella mia passera mentre io lo abbracciavo e lo incitavo a fare forte e a godermi tutta e dicendo che ero lì tutta per il suo piacere!Andammo avanti almeno un’ora e venne tre volte. Alla fine eravamo stremati entrambi e quando ci rivestimmo ci salutammo come se nulla fosse e Luca volle che gli raccontassi tutto per filo e per segno (anche se era stato dietro la porta ad ascoltare tutto) e poi mi prese anche lui perché non riusciva a controllarsi.
Dopo quel giorno mi concessi a Guido almeno altre 5-6 volte sempre per 50′ a casa sua però senza mai negargli nulla. Luca trovò altri quattro amici che venissero a letto con me e decisi di abbassare il prezzo a 30′. Con questi quattro andai almeno tre volte con ciascuno e così tra di loro si sparse la voce che c’era una troia di nome Giorgia che la dava senza problemi ed ebbi nuovi clienti. Quando tornavo a casa dopo questi rapporti mercenari ero così eccitata che spesso dovevo masturbarmi anche due o tre volte la sera per calmarmi. L’idea di quello che facevo mi eccitava da morire e più mi prostituivo, più volevo farlo: qualche pomeriggio arrivai ad avere anche tre ragazzi uno dopo l’altro!
Era un periodo bellissimo: all’università ero sempre distratta a lezione perché pensavo al cliente che avrei soddisfatto quel pomeriggio o quella sera e fantasticavo su cosa mi avrebbe fatto e come mi sarei vestita per essere il più troia possibile. Spesso mi chiamavano sul cell per chiedermi un appuntamento e io ero sempre felice di vedere le loro chiamate: mi desideravano davvero alla follia e questo mi rendeva felicissima. Io ero sempre molto gentile con tutti quanti loro e spesso li chiamavo con amore o tesoro a insaputa del mio ragazzo. A letto non negavo nulla e mi concedevo liberamente, bagnatissima mentre ero presa dai loro cazzi che mi sbattevano dentro furiosamente. Mi davano della troia e questo mi eccitava a dismisura e loro se ne accorgevano bene.
Ormai mi vestivo da vera battona quando andavo da loro: tacchi altissimi, minigonna inguinale e scollature indecenti erano le mie armi di seduzione e soprattutto un trucco da vera baldracca mi faceva diventare quello che mi faceva impazzire: una troia!
Nei mesi successivi andavo a letto con questi cinque ragazzi facendo a turno a seconda delle loro richieste. In effetti cominciai a incassare anche una cospicua somma di denaro (e la cosa non mi dispiaceva affatto) che spesso usavo per comprare completini intimi sexy, scarpe e trucchi oltre alle solite mie spese ordinarie (cellulare, uscite col mio ragazzo, discoteca’). Mi feci regalare un paio di stivali bianchi alti fino al ginocchio dal mio ragazzo. Anche a lui nei momenti di intimità piaceva vedermi vestita da zoccola e così decisi di esaudire questo suo desiderio cercando al tempo stesso un mio utile: avrei avuto degli stivali adatti a una puttana! Quando me li regalò rimasi senza parole dalla contentezze anche se già sapevo come sarebbero stati (li avevamo scelti on-line su di un catalogo di un sexy shop). Erano bianchi e alti fino al ginocchio, con la zeppa davanti e un tacco smisurato dietro (17 cm)!!! Era proprio il tipo di stivali che avevo visto indossare alle prostitute che battevano sui marciapiedi e li misi subito per farmi ammirare: lui era perfettamente concorde con me: così sembravo davvero una puttana (peccato che lui non sapesse che una puttana la ero già e per davvero). Nei miei incontri d’amore successivi li mettevo sempre (li indossavo a casa dei miei clienti perché non potevo andare in giro presa così).
Mi prostituii anche col mio vicino di casa: un ragazzo dieci anni più grande di me che mi era sempre piaciuto. Lui conosceva di sfuggita Luca e così non fu difficile a quest’ultimo organizzarmi un incontro con lui spiegandogli come stavano le cose. Ricordo benissimo la prima sera che andai a casa del mio vicino: dissi ai miei genitori che uscivo coi miei amici e mi truccai e mi vestii in modo molto provocante uscendo di casa senza farmi notare. Siccome lui abitava al di là del mio piccolo giardino arrivai subito e consumammo il nostro rapporto in breve tempo. Ci conoscevamo da tempo e avevo notato come mi guardava quando tornavo a casa quelle volte che ci incrociavamo. Quella sera fu molto deciso nel prendermi: volle farmi di tutto e rimasi impressionata e anche impaurita da tutta la furia e la foga che ci metteva nel penetrarmi. Gridava eccitatissimo e mi sbatteva senza pietà (la cosa mi piaceva tantissimo) e di certo non si poteva parlare di romanticismo per quell’ incontro d’amore. Mi usò senza alcun rimorso e si sfogò senza alcun freno inibitorio dandomi della puttana. Addirittura mi mise appoggiata contro la finestra di camera sua e mi prese da dietro iniziando a sfondarmi la passera con colpi selvaggi. Dovete sapere che la sua finestra dava proprio sul giardino di casa mia e più esattamente sulle finestre del mio salotto ‘ in cui potei intravedere i miei che guardavano la televisione! Tentai di oppormi ma lui insistette dicendo che la cosa mi avrebbe eccitata da morire ‘ e in effetti ebbe ragione, dopo i primi momenti stetti al gioco e così mi feci prendere in quella posizione. I miei avrebbero potuto benissimo vedermi se si fosse alzati dal divano e si fossero anche solo avvicinati alla finestra! Chissà che colpo a vedere la loro figlia che si prostituiva col vicino di casa facendosi sbattere praticamente sotto i loro occhi! Quest’idea mi eccitò da morire e così facemmo questa cosa anche le altre volte che andai da lui per una serata d’amore’ serate in cui dicevo ai miei che uscivo con le mie amiche e in realtà ero a non più di 30 metri a farmi sbattere selvaggiamente!!!
Ormai fare la puttana mi piaceva incredibilmente. Ogni volta pensavo a come fare per trovare qualcuno e comunque non espormi troppo. Così mi creai una casella mail tutta mia : giorgiasupersexy@yahoo.it in cui mi scambiavo mail con qualche ragazzo conosciuto in chat (anche se però non li incontravo mai di persona perché ero troppo spaventata dalla possibilità di trovare malintenzionati). Tuttavia l’idea fissa che mi assillava era battere per strada! Mi avrebbe fatto sentire definitivamente una prostituta a tutti gli effetti (anche se lo ero già) ma avevo paura di chi avrei trovato e soprattutto non mi andava di dover scopare con qualunque uomo si fosse presentato. Così ne parlai con Luca (che in queste cose mi spingeva sempre a fare un passo oltre) e così mi propose di accompagnarmi lui in qualche posto e stare in macchina lì vicino pronto a intervenire in caso di bisogno. Io mi sarei limitata a fare bella mostra di me sul marciapiedi e non salire con alcun automobilista, tentando eventualmente di far salire troppo il prezzo per dissuaderlo. Ci pensai a lungo: desideravo tantissimo fare questa cosa ma al tempo stesso la paura mi paralizzava. Una sera però ci organizzammo. Mi vestii nel modo più sexy possibile (minigonna rosa cortissima, top striminzito da cui si intravedeva il reggiseno bianco, trucco da battona e ovviamente i miei nuovi stivali da troia!)e andammo in provincia per paura che qualcuno potesse riconoscermi stando nella zona di casa mia. Ero nervosissima e Luca tentava in tutti i modi di tranquillizzarmi. Mi feci coraggio e così scesi in una specie di slargo vicino a una strada abbastanza grande dove qualche volta si intravedevano prostitute. Quella sera io ero l’unica. Rimasi lì ad aspettare, ero tesisissima e vedevo alcune macchine che rallentavano per guardarmi meglio. Presa così non potevano certo equivocare le mie intenzioni. E ben cinque macchine si fermarono per chiedermi il prezzo! Si trattava sempre di uomini tra i 40 e i 50 anni , non spiacevoli, ma non sarei andata con loro ‘ perlomeno fino a quel momento. Mi riempivano di complimenti a cui rispondevo per lo più con sorrisi e volevano che mi facessi toccare! Non avevo pensato a questa possibilità e lì per lì non sapevo cosa fare ma alla fine decisi di lasciarmi palpare da tutti quelli che me lo chiedevano! Non credevo a quello che stavo facendo e dovetti fare un cenno che tutto andava bene a Luca che era appena sceso dalla macchina per venirmi incontro pensando che ci fossero problemi. Mi eccitai terribilmente a lasciarmi toccare da quegli sconosciuti: si limitavano a stringermi le tette e accarezzarmi con decisione il sedere anche se uno infilò la mano su per la minigonna e io mi ritrassi istintivamente (per poi riavvicinarmi). Erano tutti in visibilio anche per il fatto che ero italiana, ma quella sera non andai con nessuno. Lasciai che le loro mani frugassero dove più piaceva loro senza tirarmi indietro nemmeno quando qualcuno si faceva più audace. Al ritorno a casa feci l’amore con Luca che non riusciva più a controllarsi dalla voglia (se &egrave per questo nemmeno io dopo quello che avevo fatto). Le volte dopo rifeci questa esperienza, questa volta addirittura vicino a casa mia! Non so se fosse più l’esibizionismo, la voglia di trasgredire, o il pericolo a eccitarmi ma battei proprio a meno di due chilometri da casa mia! Sapevo di correre fortissimi rischi di essere vista da qualcuno che mi conoscesse ‘ ma in fondo era proprio questo che mi eccitava terribilmente e così decisi di farlo. Si fermarono alcune macchine e come al solito mi chiesero prezzo e prestazioni e potei mostrarmi in tutta la mia porcaggine. Quasi quasi mi auguravo che qualcuno mi scoprisse e dicesse a tutti che ora facevo la prostituta. Non l’avessi fatto apposta, quella sera mentre ero vicino a delle fabbriche, vidi i miei genitori che tornavano a casa in macchina!!! D’improvviso mi mancò il respiro ma mi eccitai all’istante: riconobbi la macchina inconfondibile e all’inizio ebbi paura di essere vista. Loro però (almeno da quanto mi parve) non mi notarono: chissà cosa sarebbe successo se avessero visto la loro figlia Giorgia battere in strada facendo la puttana! Sapevo del rischio che avevo appena corso: inconsciamente desideravo che accadesse una cosa del genere e mi era accaduta davvero! Quella sera tornai a casa prima, avevo le gambe che mi tremavano dall’ansia, e a letto però trovai un po’ di pace masturbandomi almeno tre volte tanta era la voglia che avevo: le situazioni pericolose mi hanno sempre intrigata molto.
Qualche sera dopo decisi di farlo: e salii in macchina con uno sconosciuto che mi aveva appena chiesto quanto costasse il mio rapporto completo. Non si trattava più di ragazzi che conoscevo di vista, questa volta andavo proprio con un estraneo!!! Vi racconterò questa prima esperienza la prossima volta.

Accetto volentieri commenti, suggerimenti. Scrivetemi in tanti a giorgiasupersexy@yahoo.it ! Chiedetemi pure quello che volete su ciò che vi ho raccontato e ditemi quello che sinceramente pensate di me e cosa vi &egrave piaciuto di più. Un bacio dalla vostra Giorgia.

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