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Racconti Erotici Etero

Fine del lavoro

By 6 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Le ho tenute nel comodino vicino al mio letto le mutandine che Gisella mi ha donato ieri.
Le ho annusate più volte, e non vi nascondo che nel farlo ho avuto più di una erezione.
Ultimo giorno di lavoro oggi, poi vacanze, non ho ancora programmato nulla,
se capita qualche last minute interessante, altrimenti piscina o lago.
Entro in sede e noto che la macchina di Gisella c’è già, chissa come reagirà dopo l’incontro di ieri in bagno.
Entro in azienda e decido di passare dal suo ufficio.
E’ impressionante come sia cambiata da ieri, nuovo taglio di capelli, trucco leggero, orecchini tondi e grossi che risaltano al massimo il viso,
vestito leggero a fiori, scarpe con tacco basso … è proprio bella stamane.
“Ciao Gisella, complimenti, stai benissimo”, “grazie, ti confido una cosa, ieri è come se fosse nata un’altra Gisella, mi sono sbloccata, e adesso intendo recuparare il temp perso”, si volta, mi saluta e torna alla sua postazione.
Chissà, magari adesso si troverà qualche maschietto ..
Assorto in pensieri salgo le scale che portano al mio ufficio, accendo il pc e lascio che si avviino le procedure automatiche, ne approfitto per riscendere a prendermi un caffè.
Sento che alla machinetta c’è già qualcuno, deve esser lei e infatti la trovo lì che parla al cellulare credo con un amico, parlano di partenze, di vacanze, di problemi imprevisti, la vedo spegnere con rabbia il cellulare e rattristarsi improvvisamente.
“Cosa succede? Problemi?”, “sì quello stronzo mi tira un bel bidone un giorno prima di partire per le vacanze, dice che la sua ex lo vuole alla casa al mare per parlare, lo sapevo che ero solo un ripiego”,
“dai non essere triste, noi maschi sappiamo essere molto stronzi a volte”, la vedo avvicinarsi e abbracciandomi mi posa la testa sulla spalla, le metto una mano sui capelli e senza rendermene conto la coccolo.
Lei alza il viso, mi guarda negli occhi “abbiamo lasciato qualcosa in sospeso ieri, che dici di teminare l’opera?”, “non voglio approfittare della tua debolezza psicologica”, “non essere stronzo anche tu, se ti dico che voglio fare l’amore con te è perchè lo desideravo da tempo”.
Mi prende la mano e si incammina sulle scale, lei davanti e io dietro, lo fa apposta di sulettarmi davanti e nonposso fare a meno di notare che non c’è traccia di indumenti intimi.
Arriviamo nel mio ufficio che ho già il cazzo in tiro.
“Prima che cominciamo voglio che tu sappia che ho deciso di vivere pienamente le mie fantasie e lo voglio fare con te”, “cosa intendi?”, “lo scoprirai, tu assecondami”.
Mi ordina di mettermi seduto sulla poltrona dell’ufficio, esce un attimo dicendomi di non muovermi, quando torna ha in mano un rotolo di nastro adesivo da pacchi, “non vorrai …””ti ho detto di assecondarmi, non fare il solito maschio stronzo”, la lascio fare, si avvicina, mi mette le braccia sui braccioli e le blocca con qualche giro di nastro adesivo,
poi prende la scopa che si ea portata prima, si inginocchia sulle mie cavigle, mette il bastone per traverso, mi apre per bene le gambe e me le blocca al bastone col nastro, sono completamente bloccato, non posso muovermi …
“ok adesso posso iniziare …”, si mette in piedi davanti a me, comincia a farsi scivolare addosso le mani, partendo dal collo e giù sui seni, lungo i fianchi, le cosce che si vedono appena solleva il vestito, si muove sinuosa come una lapdancer navigata.
Solleva quel tanto il vestito per mostrarmi un tringolino di tessuto bianco tra le gambe,
il mio cazzo stà rispondendo al richiamo, lei lo nota, con un movimento naturalmente da porca fa scivolare la spallina del vestito, poi l’altra, si gira di schiena e fa scivolare il vestito a terra, si mette a 90 mostrandomi il sedere e il pacchettino gustoso dentro il peri.
Slaccia le scarpe, le fa volare con un gesto molto erotico, poi si gira e si avvicina, slaccia il reggiseno …
Tette piccole, ma sode e ben fatte, capezzoli che implorano di essere succhiati, me ne mette uno in bocca, snto il suo profumo, ,è avvolgente, intrigante, erotico …
Mentre si fa succhiare i capezzoli sento le sue mani che sbottonano e aprono la camicia, poi scendono a tolgiere la cintura, sbottonare e tirare giu la zip, con una forza che non gli riconoscevo mi solleva quel tanto per sfilare i jeans e farli scivolare sulle cavigle.
Mi ritrovo praticamente in mutande alla completa mercè di una donna che ha deciso di esserelo fino in fondo.
Si inginocchia davanti al mio cazzo ancora rinchiuso negli slip, lo sfiora, lo bacia, poi si allontana, sgombera la scrivania e ci si siede sopra, apre il cassetto dove tengo i bicchieri, ne prende uno di grossi in plastica …
Se lo porta in mezzo alle gambe, lo tiene con la mano sinistra, allarga bene le gambe, con la mano sinistra sposta il peri di lato liberando la patatina, avvicina il bicchiere alla fessurina e , non ci posso credere, ci piscia dentro, vedo il liquido giallo riempire il bicchiere e lei guardarmi con un sorrisino da maiala allo stato puro.
Finita l’operazione appoggia il bicchiere, scende dalla scrivania e si avvicina a me, sposta me e anche la sedia fin sotto la scrivania e ci si risiede sopra a gambe aperte,
scivola in avanti, mi prende la testa e la conduce sulla patatina, “puliscila, non ho la carta igienica”, la lecco con molto piacere, ma sul piu bello che comincio ad infuocarmi lei mi allontana “ti ho solo detto di pulirla, non di mangiarmela”.
Con una spinta mi allontana dalla scrivania, sfila il peri e si risiede a gambe aperte, mi guarda e comincia a masturbarsi, aprendo le grandi labbra,
poi stuzzicando la clito, doveva essere già carica perchè la vedo dimenarsi, sta venendo, prende il bicchire con la pipi e fa colare i suo umori tutti all’interno … “adesso il tuo”, si avvicina, si inginocchia,
go il cazzo duro come non mai prossimo a scoppiare, lei lo sa, sposta lo slip e tira fuori finalmente il cazzo, lo prende in mano, si gira mostrandomi la schiena e ci si siede sopra, lo sento entrare nella figa già bagnata, si muove sopra di me, dentro e fuori lentamente, poi si togle, si gira, si abbassa e lo masturba …
non ci vuole molto per farmi venire, mi sento scosso da brividi, sto per venire, la vedo prendere il bicchiere di prima, e mentre vengo dirige il getto di sborra nel bicchiere … oh dio che maialina …
Si allontana con il bicchiere in mano, prende un cucchiaino di plastica dal cassetto e mescola il tutto, “lo vuoi?, prima io, c’è più roba mia qui” e avvicinandolo alla bocca ne beve un sorso, “mmmmmmm, buono, sa di noi”, poi si avvicina a me “bevi il resto”, “no dai non lo voglio”, “non puoi rifutarti, vuoi scopare ancora? siamo solo all’inizio”,
mi avvicina il bicchiere alla bocca e mi costringe a beere il mix, sento l’odore, forte, misto pipì, sperma e figa, è buono, lo bevo d’un sorso, “ecco bravo, vedi che era buono?”.
Getta il bicchiere nel cestino e mi monta a cavalcioni, il cazzo è in fase di riposo, lei no,
mi abbraccia, mi mette la lingua in bocca e ci baciamo a lungo …
Poi si stacca da me, la vedo armeggiare nella borsa e tirare fuori un piccola telecomando, me lo mette nelle mani, premi il tasto verde ..
lo faccio e la vedo improvvisamente chiudere gli occhi e irrigidirsi, portarsi una mano sulla fighetta e una dietro,
il telecomando ha una levetta in corrispondenza di una scala graduata, ho capito cos’è un minivibratore anale, sposto la levetta lentamete per aumentare l’intesità di pulsazione, la vedo contorcersi, le mani frenetiche che masturbano la clito, le dita che penetrano la fighetta ferocemente, “così no dai ti prego”, abbassa l’intensità, la vedo rilassarsi, poi d’improvviso l’aumento, si butta sulla scrivania pancia in giù, sta godendo come una troia in calore, si scopa con le mani in modo selvaggio, non resiste piu, viene emettendo gridolini di piacere e un rigagnolo di liquido le cola lungo le cosce, sfinita si abbandona sulla scrivania, spengo l’aggeggio, “bastardo” mi dice e poi “grazie, sei un porco, ma grazie”.
Siamo entrambi sfiniti, ma non credo sia ancora finita per lei, mi guarda e mi fa “tu sei venuto una volta sola, io tre, non ti sembra il caso di pareggiare i conti?” …
“si, ma slegami”, “ok” prende un taglierino, si avvicina e taglia il nastro dai piedi, salendo con la lingua lungo la gamba fino ad arrivare alle palle che succhia, poi l’asta, la lecca manco fosse un ghiacciolo, poi tocca alla cappella, se la mette tra le labbra, lo sento crescere nella sua bocca, e anche lei se ne accorge, mentre se lo lavora mi taglia il nastro sulle braccia gli scappa il taglierino e mi ferisce lievemente, “oh scusa” con la lingua sempre a contatto di pelle va verso la ferita sul braccio e arrivata, lecca il sangue, sento le mani che prendono possesso del mio cazzo e se lo lavorano.
Ma ho anchio una sorpresa per lei, “chiudi gli occhi”, “ok” fa lei, la sposto un po da me e la metto in ginocchio, gli apro le labbra con le dita, appoggio la cappella sul labbro inferiore e gli scarico in gola un getto di calda pipi, è sorpresa , ma non reagisce, anzi ingoia tutto,un po le scivola sulle tette e confluisce nella fessurina … “mi sento una porca”, “non abbiamo ancora finito” dico io.
Naturlamente il cazzo si era un po ammosciato con la pipi, e bisogna riportarlo al suo splendore.
Lei è ancora lì, inginocchiata, le giro intorno,prendo le mani e le lego con il nastro dietro la schiena, “cosa vuoi fare?”, “mi vendico”, ritorno davanti le metto il cazzo in bocca e la scopo, lei asseconda anzi vorrebbe pernderlo con le mani, ma sono bloccate, lo spompina per un po, quando lo sento pronto, lo tolgo, la alzo in piedi e la metto a 90 appoggiata di tette sulla srivania, le divarico le gambe, sento con le dita se la passera è abbastanza umida, la lubrifico con la saliva, la penetro con due dita e noto un filettino che esce dal buchetto del sedere,
me l’ero scordato, il mini vibratore, prendo il telecomando e l’accendo mettendolo al minimo, la sento divincolarsi, “no, ancora no”, “si e zitta”, tolgo le dita, appoggio la cappella sulla fighetta e la penetro prima piano, poi con forza fino a farlo sparire dentro tutto con le palle che sbattono sulle chiappe, aumento il ritmo e aumento anche l’intensità del vibra, mollo il telecomando e metto le mani sulle tette, stringo i capezzoli, poi con una scendo sulla clito, le sto eccitnado tutto, la sento respirare affannosa, si stà preparando ad un orgasmo multiplo, continuo a stimolarla, la mano dalla tetta passa alla bocca, infilo tre dita e lei ciuccia avidamente, la scopo con vigore aumentando al massimo l’intensità del vibra, poi di colpo mi fermo, tiro fuori il vibra e il cazzo e inverto i ruoli, vibra nella fighetta ancora acceso, buchetto un po dilatato ma non ababstanza, lubrifico con saliva, la sento dire “dietro no sono ancora vergine”, non l’ascolto, infilo un dito e penetro, due e penetro, ok è pronto, appoggio la cappella, lei lo vuole, perchè spinge in fuori per agevolare il mio ingresso, lo spingo dentro un po, poi ancora un po, finche è tutto dentro, la sento gemere, lamentarsi, godere, la scopo nel culo, uno, due ,tre colpi, non resisto più, e non faccio in tempo ad uscire, gli inondo il sedere di sperma caldo, “no, lo volevo io”, c’è l’hai dentro, accontentati.
Lo tiro fuori, le libero le mani, siamo esausti e sfiniti, mi butto di peso sulla poltrona lei sulla sedia, ci guardiamo, ridiamo “siamo proprio porchi”, no dice lei “siamo una bella copppia”, “che fai per le vacanze?” mi chiede, “niente sono a casa”, “ok vieni via con me, 10 giorni di mare, partiamo domani, troveremo un alloggio libero”.
Restammo in silenzio per cinque minuti, poi ci alzammo, ci abbracciammo e ci baciammo dolcemente come due freschi fidanzatini, ci rivestiamo.
Era ormai ora di pranzo ed uscimmo insieme a mangiare un panino.

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