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Racconti Erotici Etero

Fremito d’amore

By 20 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Fremito d’amore

Le appoggiò l’orecchio sul petto per sentire il suo respiro: la stava ammirando da ormai dieci minuti in quel letto enorme, completamente disfatto dalla battaglia che avevano combattuto.
Era sempre stato abituato a vivere da solo, era la prima volta che permetteva ad una ragazza di rimanere in quel letto sino al risveglio, era anche la prima volta che andava a sentire se era ancora viva: aveva un sonno talmente leggero e il suo respiro era così flebile che per davvero aveva preso paura.
La poca luce notturna, che filtrava dal drappeggio delle sue tende bianche, non gli permetteva d’essere sicuro di niente e allora aveva appoggiato il suo orecchio sul suo seno e tanto era bastato perché il suo eccitamento spuntasse forte a fargli soffrire il cuore.
Com’era bella, in lei tutto era perfetto.
Ammirandola di nascosto, in quel silenzio ovattato, vedeva i suoi seni floridi e si stupiva di quanto erano sodi; il pensiero malizioso che fossero rifatti fu scacciato come un cattivo pensiero e lui tornò a seguire le sue morbide forme; le anche, leggermente larghe, erano forse l’unico difetto che poteva imputarle, giusto per non dire che era una dea.
Era piegata nella posizione del feto e le sue natiche erano un intrigante mix di sensualità e tenerezza.
Decise di scendere dal letto e mettersi a sedere per guardarla ancora più attentamente.
Da quel lato la visione era completamente diversa, la prospettiva cambiava, ma la luce nella sua camera era veramente troppo bassa, alzandosi di nuovo scostò le tende: un leggero vento lo avvolse e gli fece venire i brividi.
Solo in quel momento si rese conto che era ancora nudo e che erano circa le quattro di notte, l’ora in cui il freddo diventa più intenso.
Non aveva sonno e voleva guardarla bene, quella ragazza che gli stava scombinando la vita.
Mise una t-shirt e un paio di calzoncini corti; si accorse subito che il suo eccitamento spingeva sulla stoffa, ma non voleva svegliarla e, nello stesso tempo, si rendeva conto che era troppo bello quel momento d’intimità che, di nascosto, stava rubando alla ragazza.
Si rimise a sedere e le guardò il viso, era talmente rilassata che sembrava un angelo, la sua carnagione bianca si confondeva nella poca luce e le faceva dimostrare sicuramente meno dei suoi trenta anni.
Guardandole le labbra sembrava sorridesse; da sveglia, quando si poteva vederle gli occhi grigi, gli dava sempre la sensazione che fosse una gattina da proteggere e, probabilmente, era quello che l’aveva fatto innamorare.
Il suo sguardo scese malizioso tra le sue gambe, vedeva chiaramente quel disegno di peli che si era fatta; questo modo di depilarsi non trovava il suo riscontro, ma, ormai era pratica comune e, tutto sommato, lei non aveva neanche esagerato.
Le lunghe gambe, adesso piegate in quella posizione, finivano su due piedini deliziosi che gli facevano venire voglia di baciarli.
La squadrava da tutte le angolature e il suo desiderio diventava di nuovo prepotente, come poche ore prima.
Quei pensieri libidinosi gli avevano fatto passare il freddo, adesso aveva caldo, molto caldo’
Per non svegliarla, e cercando di tranquillizzarsi, pensò al suo carattere e anche lì trovò solo pregi; cercò un motivo qualsiasi che gli permettesse di rompere quell’idillio, ma fu di nuovo sconfitto dalla realtà: ‘Non ha difetti’
Gli era venuto il dubbio che a letto fosse un disastro e, invece, lei si era dimostrata sopra la media anche nel sesso; ben oltre la media.
Tornò a letto felice della sua analisi, le mise il braccio attorno al corpo, prese la stessa posizione e, piano, si addormentò.
Alle prime luci dell’alba i raggi del sole creavano un fastidioso riflesso sullo specchio della parete, l’aria si era fatta calda e lui non aveva avuto un sonno ristoratore come pensava; i suoi sogni agitati erano sempre collegati a quella notte d’amore.
Una notte di quelle che ti porti dentro per molto tempo, forse per sempre: ricordava, riviveva gli attimi di passione vissuti con lei e, ancora una volta, trovò solo momenti belli.
La dolcezza di quel rapporto era sconvolgente per il suo modo d’essere, anche il sesso era stato diverso o, perlomeno, così pensava.
Si alzò nuovamente per lasciare fuori il sole dalla stanza e si sedette sulla poltrona per continuare ad osservarla.
La vide stiracchiarsi nel letto e aprire gli occhi: anche in quel movimento molto naturale le sembrava stupenda e sensuale come non mai.
‘Buongiorno’
Solo una parola, detta con la voce di chi si &egrave appena svegliata e, in quel momento, lui capì che quella parola voleva sentirla tutte le mattine.
‘Buongiorno’, rispose sorridendo felice della sua decisione, poi tornò nel letto e, buttandosi il leggero lenzuolo addosso, si rannicchiò attorno al suo corpo.
Baciandola, sussurrò: ‘Si, &egrave veramente un bel giorno”

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