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Racconti Erotici Etero

Fur Elise DVD capitolo2

By 1 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

– Mi sei mancata sai? Disse sfiorandomi la nuca con una carezza.
– Anche tu. Risposi dandogli per la prima volta del “tu”.
Non dicemmo altro, non ve n’era bisogno, sentivo la mia voglia gonfiare e inumidire le labbra della mia vulva, solo in ascensore mi strinsi contro di lui aspettando con impazienza di essere in casa.
Appena entrati fu lui a stringermi e abbracciati come degli innamorati percorremmo il corridoio entrando in camera da letto. Iniziò subito a togliermi i vestiti, fu lui a spogliarmi dei Jeans, della camicetta, della maglietta. . . Si fermò qualche istante a guardare le mie mutandine umide in corrispondenza della mia passerotta poi facendole scivolare lungo le mie gambe mi tolse anche quelle. Subito le premette contro il suo viso respirando attraverso di esse e toccandosi sopra i pantaloni con aria ispirata.

– E’ il più buon profumo che io abbia mai annusato, lo sai Lisetta?
– Ho tanta voglia Ben. Dissi di slancio.
– Lo so piccola, hai abbastanza tempo?
Al mio annuire si spogliò rapidamente, vedendo che guardavo il suo pene indugiò lasciando che lo prendessi in mano e mi chinassi sollevandolo per avvicinarvi la bocca. Accarezzandomi il capo mi permise di prenderlo in bocca fino a contenerne una buona parte e a succhiarlo mentre ne facevo scorrere la pelle su e giù.
– Sei veramente deliziosa lo sai?
Era come avere in bocca uno di quei salamotti che mia madre mi serviva dopo averli punti insieme al puré di patate, era caldo e mi piaceva. Il sig Ben me lo sottrasse quasi subito facendomi alzare per baciarmi golosamente mentre con entrambe le mani mi apriva il culetto e spingeva le dita ad intingerli nei succhi che bagnavano la mia fichetta per poi passarle bagnate fra le mie chiappette stuzzicandomi il buchino.

– Si Ben si . . . Sospirai contro la sua bocca.
E lui lo fece, affondò il dito facendomi inarcare e premere il ventre contro il pene bagnato della mia saliva. Durò poco, subito mi sollevò fra le braccia e mi portò lungo il corridoio; aprì una porta, era quella del bagno dei servizi con una grande vasca. Mi depose dentro di essa facendomi sedere su uno dei bordi quindi aprì un’anta dell’armadietto a specchi e ne trasse un rasoio e una bomboletta di schiuma da barba.
– Cosa vuoi fare? Chiesi anche se l’avevo intuito.
– Anche la tua passerina voglio nuda . . .
– Perchè? Chiesi ancora con finta ingenuità.
– Per poterla baciare meglio!
– Ohhh . . .

Sorrisi dentro di me le ultime prole mi ricordavano la favola di Cappuccetto Rosso dove ben era il lupo. Entrò anche lui nella vasca e cominciò col farmi allargare le gambe esponendo come non mai la mia fica al suo sguardo; ero eccitatissima, avrei voluto che me la leccasse ma lui premendo la bomboletta fece uscire sulle dita della schiuma e cominciò ad applicarla tutt’attorno alla mia fessurìna socchiusa come una boccuccia che aspetta il bacio, lo fece con estrema delicatezza quindi prese il rasoio.
Non sentii altro che il freddo della lama che percorreva il gonfiore del mio pube con un lieve raschiare sulla pelle. Sciacquò più volte il rasoio sotto l’acqua tiepida e alla fine con il getto della doccia tolse ogni residuo di sapone. Mi asciugò tamponando la zona con un piccolo asciugamano, depose un lieve bacio sulla mia patatina sopra la fessurina.
– Adesso sì che merita di essere baciata!

Ma non me la baciò, invece mi aiutò ad uscire dalla vasca, dopo avermi asciugato le gambe e i piedi bagnati, mi sollevò nuovamente fra le braccia e percorso a ritroso il cammino appena fatto mi depositò seduta sul bordo del letto.
Mi lasciai andare all’indietro e appoggiata sui gomiti lo vidi sollevarmi le gambe, aprirle e dopo che il suo sguardo ebbe frugato avidamente fra le mie cosce provocandomi brividi di eccitazione, mi fece piegare le ginocchia e posare i piedi da una parte e dall’altra del mio bacino. Fui io stessa a divaricarle al massimo esponendo le mie intimità alla sua libidine.
Non durò molto, si chinò fra di esse, poi . . . una moltitudine di sensazioni! Il suo alito caldo sopra la mia passerina poi lo sfiorare delle sue labbra sulle mie labbra intime, la sua lingua fra di esse su fino al clitoride e la mia voce che implorava:
– Si Ben si . . . siiii! ! !

Lui aprì larga la bocca e me la mangiò, si, me la mangiò; sollevai alto in bacino, lo mossi, inseguita dalla sua bocca, dalla lingua che frugava l’interno della mia fichetta, chiusi gli occhi lamentandomi come una cucciolo. Quando li riaprii vidi solo la sua fronte e i suoi occhi che mi fissavano, fissavano i miei di fra le mie cosce spalancate, fissavano le mie tettine che le mie mani plasmavano brutalmente, fissavano i miei capezzolini che le mie dita tiravano pizzicandoli.
– Ohhh Ben. . . Ben oh si. . . si. . . si. . . mhhh. . .
Godevo, oh si che godevo, ma venni quando un dito lubrificato dal mo piacere mi violò l’ano entrando tutto nel mio culo muovendosi poi dentro e fuori, sollevai alte le reni e urlai ondulando di qua e di là il bacino con quella bocca aperta incollata alla mia fica, che mi baciava e mi beveva con ingordigia.
– Basta Ben. . . sono venuta. . . sono venutaaaa! ! !

Le sue mani mi adagiarono sul letto e in preda agli spasimi del mio orgasmo lo vidi salire avanzando con le ginocchia ai due lati del mio corpo, le labbra e tutt’attorno la sua bocca e anche il naso luccicavano degli umori colti nel mio sesso e quando si chinò sul mio viso ne sentii il profumo e subito dopo il sapore di cui era pregna la lingua che mosse nella mia bocca e che io succhiai con voluttà. Mentre assaporavo quello che la sua bocca aveva bevuto allo sgorgare del mio piacere, la mia mano scese sotto di lui chiudendosi sul suo pene.
– Dammelo in bocca Ben . . . adesso! Lo voglio . . . lo voglio!
Lo tirai fortemente sorprendendo l’uomo per il mio gesto e le mie parole inappropriate per un’adolescente quale ero allora, ma proprie di una donna navigata quale già ero viste le mie esperienze passate.
– Si piccola eccomi!

Adesso che le sto mettendo per iscritto, mi rendo conto che le nostre azioni erano da depravati e di questo non me ne vogliano i lettori e sopratutto le lettrici, ma allora, al colmo della lussuria aprii la bocca e lui spinse in essa il membro e io iniziai a succhiarlo con avidità accarezzando le sue cosce, i suoi testicoli attirando anch’essi quasi a volerli ingoiare.
Il fatto che il suo pene non fosse duro non mi importava, era comunque gonfio e di una certa consistenza e l’uomo che troneggiava su di me quasi delirava fissandomi negli occhi, dicendo parole dolci e oscene mentre io con una mano facevo scorrere la pelle del suo pene.

Mi è sempre piaciuto dare piacere ad un uomo usando la bocca, ma questo pur provocandomi una forte eccitazione non mi da piacere, perciò ogni volta devo accarezzarmi la fica mentre trastullo un cazzo in modo da godere anch’io.
Anche questa volta l’altra mia mano scese fra le mie cosce trovando la mia passera negli ultimi spasmi del mio ultimo orgasmo iniziando a masturbarla e dopo non molto eravamo in due a sospirare per il godimento.

Assaporai le prime gocce uscite dal buchetto in cima alla cappella del membro poi quando le gocce divennero un rivolo ininterrotto capii che per Ben stava giungendo il culmine del piacere, così raddoppiai il mio succhiare e il mio menare il suo pene e nel mentre masturbavo velocemente il mio clitoride aspettando anzi bramando che lui si scaricasse nella mia bocca ma questo non avvenne.
Repentinamente proprio mentre mi tendevo negli spasimi del rinnovato piacere lui si sottrasse all’ingordigia della mia bocca e schizzò sul mio mento e sul mio collo invocando il mio nome.
– Oh Lisetta . . . Lisetta . . . tesoro mio . . .
Portai le mani al collo bagnato del suo caldo liquido ma Ben che già era sceso dal letto subito me l’asciugò come pure il mio mento con una tovaglietta poi mi accarezzò il viso amorevolmente.

Nella doccia ci insaponammo un l’altra sciacquandoci ridendo come fossimo coetanei e nell’asciugarci chiesi;
– Lo facciamo ancora?
– Quando, adesso?
– Si adesso, subito!
Lui mi guardò con rammaricata tenerezza accarezzandomi il culetto mentre io prendevo in mano il suo membro questa volta piccolo e molle.

– Lisetta mia, capisci anche tu che non é possibile vero? Sei giovane ed è naturale che abbia ancora voglia ma io ho i miei tempi che sono necessari per ricaricarmi ma forse possiamo rimediare . . . ma non adesso, la prossima volta. Vieni, mi è venuta un’idea!
Ritornammo in camera da letto dove lui si vestì rapidamente ma quando anch’io volli farlo mi fece cenno di desistere e ancora nuda lo seguii entrando in quello che doveva essere il suo studio per le file di raccoglitori nello scaffale dietro la scrivania con sopra il monitor del computer .

Accese il computer e appena apparve Google digitò una frase; comparvero scritti in blu una serie di siti. Ben scorse con cura la lista e scelse quello che per me si rivelò essere come il paese dei balocchi.
Giocattoli sessuali di ogni tipo e di ogni forma; falli di diversa lunghezza e grossezza, alcuni indossabili con cinghie o mutandine, alcuni cavi, alcuni doppi alcuni con ventosa, plug anali, vibratori di diversi colori. . .
– Scegli! Disse Ben mettendomi in mano il mouse.
Mi aveva fatto sedere sulle sue ginocchia e fu con le sue dita che mi stimolavano la fichetta che spostavo la freccina sul monitor sopra gli articoli proposti dal sito e ogni volta che la mia scelta trovava la sua approvazione la stimolava premendo sul mio clitoride in segno di consenso facendomi sussultare.

Fu con immenso piacere che feci le mie scelte: membro con ventosa, plug anale, fallo doppio vaginale e anale e non so più cos’altro.

Ormai ero eccitatissima, sentivo le dita di Ben bagnate di me che giocavano nei succhi della mia eccitazione.
– Fai forte Ben . . . fai forte . . . fammi godere! ! ! E per dare forza alla mia invocazione schiacciai la sua mano sulla mia patatina ma lui mi fece scendere dalle sua ginocchia e mi spinse verso la poltrona vicina.
– Fallo tu amore, fammi vedere come godi . . . fallo per me.
Non mi feci pregare, mi sedetti sulla poltrona premendo il capo contro lo schienale, divaricai le ginocchia e puntai entrambi piedi sollevando alte le reni, offrendomi in una posa indecente alla libidine del mio guardone.

Continuai la masturbazione che lui aveva iniziato, allargandomi le labbra della fica con le dita di una mano e percorrendo con le dita dell’altra la ferita aperta che sentivo bagnata, e lo guardavo apertamente, provocandolo e sospirando per il godimento che saliva, poi così sollevata portai entrambe le mani alle mie tettine e con le dita bagnate dei miei succhi mi tirai i capezzoli pizzicandoli fino a farmi male e mi lamentavo mentre il piacere saliva, saliva alle più alte vette.
Un fiotto caldo uscì dalla mia vagina, lo sentii scendere fin nel solco delle mie chiappette bagnandomi il buchino, stavo entrando nuovamente in orgasmo!
– Ben . . . ohh Ben . . . Ben . . . sto venendoooo! ! ! !

Lui cadde in ginocchio e avanzò fin contro di me e sostenendomi con le mani sotto il sedere applicò la bocca fra mie cosce. Con entrambe le mani premetti sul suo capo e . . .
Venni nella sua bocca con la sua lingua che mi frugava abbeverandosi al mio piacere. Urlai sentendomi succhiare il clitoride, violare ancora una volta il culetto; urlai dimenandomi, oscillando di qua e di la, tremando come in preda ai brividi di una forte febbre.
Tremavo ancora quando mi depose sulla poltrona; tutt’attorno aleggiava un forte sentore di fica, della mia fica, Ben mi guardò adorante.
– Sei una troietta Lisetta mia. . . una cara troietta. . . la troietta che amo! Queste parole dette da lui in quel particolare momento furono per me un grande complimento. Non mi riuscì di pronunciare neanche una sillaba, avevo ancora i brividi ma il mio respiro si stava lentamente calmando.

Ben mi sollevò fra le braccia e mi portò sotto la doccia. Dopo avermi asciugata mi sollevò ancora e mi portò in camera da letto dove mi rivestì.
Ero talmente spossata che fu lui ad infilarmi gli abiti, lo fece con estrema delicatezza quasi fossi una bambola di ceramica.
– Grazie Ben! Dissi schioccandogli un bacio sulla guancia……………………………………………………………….
Continua…………………. schwarzdame@hotmail.it …………………………………………….Che il racconto vi sia piaciuto o meno, gradirei molto conoscere il vostro parere. Quindi scrivetemi,

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