Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

Gel lubrificante

By 4 Agosto 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

All’epoca avevo 21 anni e la mia ragazza 20. Eravamo disinibiti e dei veri maiali, ci piaceva divertirci insieme e soddisfare uno ogni desiderio dell’altra e viceversa.
Quel giorno toccava a mia morosa Michela soddisfarmi a modo suo, dovevo stare alle sue regole e sapevo che ne sarebbe valsa la pena.

Mi fece spogliare e stendere a pancia sotto sul letto. Mi legò i polsi e posizionò una benda sugli occhi così che non potessi vedere nulla. Queste precauzioni erano del tutto inutili perch&egrave era mio compito lasciarmi fare qualsiasi cosa, ma il fatto stesso che le addottasse cominciò ad eccitarmi.
Si sedette sul mio sedere e cominciò un massaggio dolce su tutta la schiena. Sentivo le cosce nude di Michela sulla pelle perciò dedussi che indossasse solo il perizoma.
Dopo qualche minuto prese il gel lubrificante e ne fece cadere qualche fredda goccia sulla schiena, continuando il massaggio adesso molto più fluido e stimolante. Pochi secondi più tardi e anche i miei glutei poterono godere di quel trattamento. Cominciò a schiaffeggiarmi le chiappe, piano inizialmente per poi andare sempre più forte. Io odiavo quel trattamento, era una cosa che non sopportavo, ma non dissi una parola perch&egrave non potevo sottrarmi e mi stavo eccitando ulteriormente.

Successivamente Michela afferrò i miei glutei arrossati con le mani e li allargò ficcando la lingua sul mio buchetto. Stavo godendo ora, senza mezzi termini, mi piaceva tantissimo. Prese poi il gel e me lo spalmò sull’ano. Mi preparavo al peggio. Mi infilò un dito fino in fondo, il medio probabilmente. Non ricordo bene quanto tempo passò a stimolarmi l’intenstino, ma avrei voluto non finisse mai talmente era la goduria che cominciava a possedermi.

Mi ordinò di girarmi a pancia in alto e così feci. Apriì le gambe. Sentivo Michela che spremeva il tubetto di gel su di me, sul petto, sul pene durissimo, sui testicoli e sull’ano. A contatto con la pelle era freddo e mi fece venire la pelle d’oca, mentre i miei capezzoli si indurirono. Avevo un po’ male ai polsi ancora legati sotto di me, ma i miei sensi erano tutti indirizzati verso la mia ragazza per cercere di capire la sua prossima mossa.

Cominciò a massaggarmi il petto, stringendomi i capezzoli di tanto in tanto. Passò poi al cazzo e ai testicoli, dolcemente, ricoprendoli di gel. Mi fece una sega piano piano, con lentezza, e la sua mano scivolava sulla mia asta, mentre l’altra mi toccava prima il perineo, poi i testicoli ed infine il buchetto.
Che goduria, era bellissimo lasciarsi andare ad ogni tocco ed ogni stimolamento.
Infilò senza resistenza due dita nel mio culo, muovendole e andando a stuzzicare le pareti interne del mio intestino. La sega continuava tranquilla, e io mi facei trasportare dal vortice emotivo.

Dopo una decina di minuti, sentii le mani della mia ragazza che mi abbandonavano. Altro lubrificante mi scivolò addosso esattamente negli stessi punti.
Qualche attimo di silenzio ed ecco, sentivo qualcosa che spingeva all’ingresso del mio sfintere. Grosso. Un dildo probabilmente ma di dimensioni piuttosto abbondanti per il mio culo, che non aveva mai assaggiato nulla se non qualche dolce dito di Michela.
Non potei dir niente, perciò la ragazza mi spinse dentro il fallo, lubrificato a dovere, fino in fondo.
Faceva male, ma ero molto avanti con l’eccitazione ed il mio buco era molto rilassato.

Mi stava facendo impazzire, con una mano mi masturbava il cazzo sempre più gonfio, mentre con l’altra muoveva piano il dildo dentro di me. Ormai ansimavo come un animale e non vedevo l’ora di godere e lasciarmi andare. Ogni centimentro del mio culo era stimolato dal grosso fallo che si muoveva dentro di me, ogni centimetro del mio cazzo era lubrificato a dovere e subiva il furioso segone della mano.

Michela mi ordinò di aprire la bocca, e così feci tirando fuori la lingua.
L’orgasmo arrivò puntuale e mi scosse profondamente. Il mio seme fuoriuscì in getti fortissimi e bollenti, colpendomi il petto, la pancia, e uno addirittura sulla lingua.

Dopo essermi ripreso ringraziai la mia ragazza per tutto quello che riusciva a farmi provare.

La prossima volta toccherà a me farla impazzire.

Leave a Reply