Skip to main content
Racconti Erotici EteroTrio

Gelosa

By 29 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

Era gelosa. Così gelosa che non riusciva a pensare, a scacciare con la razionalità il pensiero di quelle giovani mani che si muovevano sul corpo del suo amante, quel corpo che lei aveva fatto godere così tante volte e da cui aveva tratto tanto piacere.

Riusciva a visualizzare perfettamente gli occhi assenti di lui mentre lei passava la lingua sul suo membro duro e bramoso di prenderla, di farla godere. Pensava a lui che sognava il corpo di lei, più giovane, bella, provocante…odiava la tenerezza che si instaura tra due corpi e due anime che si uniscono con tanta passione. Non le importava di tutti gli altri uomini che nel frattempo l’avevano desiderata e continuavano a farlo, perché ovviamente solo quello che non riusciamo ad avere (o pensiamo di non avere) riesce ad animarci e spingerci alla ricerca.

 

Con l’immagine di quei due nella testa era passata di braccia in braccia, di letto in letto, per eccitanti ma brevi avventure che la lasciavano sempre piuttosto insoddisfatta. Decise così di prendersi un periodo di pausa, lontano dal sesso per un po’, per placare la sua voglia e i suoi pensieri. Dopo qualche settimana, per caso si trovò in una biblioteca per condurre delle ricerche per il suo lavoro e di fronte a lei si sedette una delle sue conquiste del periodo precedente, con cui da quella notte non aveva più avuto contatti. Era stata una delle esperienze che l’avevano soddisfatta di più, relativamente, grazie alla “dotazione” del ragazzo in questione, bellissimo e piuttosto abile.

Dopo un’iniziale occhiata un po’ imbarazzata, ciascuno aveva continuato il proprio da fare. Dopo un paio d’ore lui si alzò, per andarsene. Lei sollevò lo sguardo per salutarlo e notò un leggero ma inequivocabile gonfiore sotto i pantaloni della tuta di lui, venuto a lavorare in biblioteca vestito sportivo, forse prima della palestra.

Un sorriso incurvò impercettibilmente le labbra di lei, che mentre lo salutava decise di dargli un’altra possibilità e lo invitò a bere qualcosa una sera di quella settimana. Lui accettò senza dimostrare troppo entusiasmo. Si accordarono per vedersi dopo cena quella sera stessa, dato che non avevano impegni.

Visto che era in ballo, decise di ballare. Indossò un paio di autoreggenti e un tanga di dimensioni minime, con un bustino che metteva in risalto il seno piccolo e sodo. Optò per il suo vestito nero con lo scollo quadrato e un paio di tacchi molto alti.

 

Parlarono e risero amabilmente sorseggiando un mojito, fino a quando lui le chiese perché quella notte che avevano passato insieme lei fosse stata così assente. “Intendiamoci, mi sono divertito, ma i tuoi occhi erano altrove…me ne sono accorto!”. Lei rimase colpita da questa sua intuizione e si rilassò un po’ decidendo di condividere con lui i suoi pensieri di donna gelosa. Lui rise e iniziò ad accarezzarle la mano, l’avvicinò a sé e iniziò a succhiarle l’indice e il medio, muovendo la lingua in modo sensuale e avvolgente, perché lei immaginasse quella lingua muoversi sulle sue labbra glabre, che avevano cominciato a scaldarsi e a bagnarsi grazie ai copiosi umori che iniziavano ad essere generati dalla sua eccitazione crescente.

Controllò che il tavolino che aveva scelto fosse sufficientemente nell’ombra, si tolse la scarpa destra e iniziò a passare il suo piede coperto solo dalle calze sottili tra le gambe di lui. Percepì il suo cazzo durissimo e iniziò a strofinarlo delicatamente con il piede. Lui lasciò le sue dita e si spinse a baciarla languidamente, leccandole le labbra piano.

Si guardarono e si alzarono rapidi, pagarono e si diressero alla macchina di lui. L’eccitazione che li aveva invasi non impedì loro di consumare troppo in fretta la loro voglia. 

 

Lui mise in moto la sua auto sportiva. Senza parlare giunsero a casa di lui, dov’erano stati anche la volta precedente. Sempre senza dire una parola entrarono in casa. Quando lei chiuse la porta sentì le calde mani di lui muoversi lungo i suoi fianchi, mentre scendevano sempre di più le sollevavano il vestito. Gli dava le spalle e quando lui le scoprì il sedere la spinse verso la porta, mentre si chinava per scostare il perizoma e iniziare la promessa danza della sua lingua nel posto giusto, questa volta. La eccitava sentire quanto lui la desiderasse, quanto la sua lingua la sondasse profondamente e con abilità. Sentirsi bloccata sulla porta la faceva sentire quasi impotente, in balia di quell’uomo voglioso.

Quando lui sentì che lei stava raggiungendo il limite, decise di fermarsi e di farle esplorare i confini del suo piacere, insegnandole a godere dell’attesa.

Si alzò, e sempre facendola stare di spalle, appoggiata con il viso alla porta, osservò la sua smorfia di piacere quando le infilò un dito dentro, sentendo quanto era calda e dilatata. Estrasse il dito e risalì un po’, appoggiandolo al suo altro buchino e spingendolo dolcemente dentro, muovendolo un po’ per farla abituare alla nuova presenza.

Lei era in estasi, eccitata da quella passione silenziosa che la riempiva. Mentre pensava a quanto avrebbe voluto sentire una presenza più cospicua nel suo ventre lo udì slacciarsi i pantaloni e non resistette, si liberò dalla sua presa e si girò cercando disperatamente di raggiungere la cerniera dei suoi pantaloni. La slacciò e tirò giù pantaloni e boxer insieme. Rimase a guardare quell’asta di carne che si ergeva all’altezza delle sue labbra e iniziò a leccarlo dalla base, risalendo e avvolgendolo fino ad arrivare alla punta. Lo scappellò con la bocca, ingoiandolo per quanto poteva. Continuò a succhiarlo e a segarlo guardandolo negli occhi, per vedere quanto stesse godendo. Quando sentì che una prima gocciolina di eccitazione iniziava ad uscire si fermò e lo condusse in camera da letto. Lui riprese il comando della situazione, le tolse gli abiti lasciandola solo con le autoreggenti e guardandola negli occhi iniziò ad avvicinare il suo cazzo alla vulva grondante. Lei contrasse i muscoli vaginali circondando il glande, quasi succhiandolo con la figa. 

Quando lui lo spinse tutto dentro lei si lasciò andare e urlò tutto il suo godimento. Iniziò ad entrare ed uscire da lei, sfilando quasi del tutto il membro durissimo ed eccitatissimo fino a quando lei lo fece girare e iniziò a cavalcarlo, scendendo sul glande e iniziando a contrarre i muscoli vaginali. L’eccitazione di sentirlo nel ventre, grosso e pulsante e di starlo spremendo fu troppo e venne urlando il suo orgasmo e impalandosi con movimenti sinuosi su quell’asta di carne.

Lui era ancora dentro di lei, dilatata e caldissima, e decise che voleva sfondarla…uscì da lei e la fece distendere a pancia in giù, poi le infilò un dito nella vulva e lo portò, grondante di umori vicino al suo buchetto posteriore, inserendolo con delicatezza e strappandole un gemito di piacere…quando si fu abituata lo estrasse e avvicinò il glande, spinse fino a entrarle nelle viscere e iniziò a muoversi piano godendo di quel buchino stretto che lo chiudeva in una morsa eccitante. Lei dopo un iniziale dolore spostò una mano davanti a stimolarsi il clitoride e quando lui iniziò a scivolare dentro e fuori si infilò un dito dentro, sentendo la presenza del cazzo che aveva nel culo…all’improvviso lei fu scossa da un nuovo orgasmo, diverso molto più intenso e con contrazioni frequentissime, urlò e le sue contrazioni interne fecero sì che anche lui godesse, eiaculandole copiosamente nelle viscere.

 

Si ritrovarono a giacere stremati sul letto, dopo quell’amplesso così godurioso, quando udirono dei rumori all’esterno. Lei sussultò, pensando che fosse un ladro e lui, avvedendosene, disse che probabilmente era il suo coinquilino, tornato a casa dopo una sera di festa…lui si rivestì rapidamente e uscì dalla stanza dicendo che sarebbe andato a prendere qualcosa da bere…dopo un po’ ritornò con dell’acqua e una proposta…le chiese se l’aveva mai fatto con due uomini. Lei rimase un po’ interdetta, ma essendo sempre stata questa una delle sue più eccitanti fantasie, disse “No, ma morirei dalla voglia”…

Il coinquilino evidentemente stava aspettando dietro la porta e quando lei finì di pronunciare la frase entrò nella stanza…indossava solo un paio di boxer attillati e già si intravvedeva che l’idea di un trio non gli dispiaceva per niente.

Mentre lui versava l’acqua, il coinquilino si avvicinò  a lei, seduta sul bordo del letto…si calò i boxer e iniziò ad accarezzarsi piano, facendolo crescere ed avvicinandolo alle labbra di lei, già dischiuse per l’eccitazione data dalla nuova situazione. Senza pensare ingoiò il membro già duro e chiuse gli occhi assaporandolo. All’improvviso sentì qualcosa di umido tra le gambe, era l’altro che stava lambendo le sue labbra con la lingua, bevendo la sua eccitazione. La situazione era eccitantissima, aveva sempre sognato di essere presa da due uomini…continuarono così finché lei non disse che li voleva dentro…si posizionarono strategicamente, si vedeva che non era la prima volta per quei due e dopo che lui aveva iniziato a penetrarle l’ano l’altro iniziò a entrare piano davanti…lei si sentiva aperta godeva da morire nel sentirsi riempita da due cazzi, desiderata da due uomini che la stavano scopando per farla godere al massimo…anche le sensazioni dei due uomini erano fantastiche, sentire il contatto tra i due membri mediato da quella parete sottile li stimolava al massimo…nella sua estasi che ormai l’aveva già più volte portata all’orgasmo lei li implorò di sborrarle dentro di riempirla ancora di più…i due aumentarono il ritmo finché lei non sentì due getti caldi e densi riempirla in ogni suo orifizio…li lasciò scivolare fuori e si stese in preda alla beatitudine…pensando che forse adesso non si sentiva più tanto gelosa!

 

 

Leave a Reply